R R
2 2
1 2
e quindi l’equazione differenziale si esprimerà come: I
di i cc
+ =
L L .
τ τ
dt
La radice dell’equazione caratteristica dell’omogenea associata è pari a
−
3 1
λ = − τ = − ⋅
1 / 12
.
5 10 s , quindi la soluzione generale si esprime nella forma:
3
− ⋅
12
. 5 10 t
= + ,
i (
t ) Ke i (
t )
L LP
dove è una soluzione particolare che si può valutare calcolando la soluzione di regime.
i (t )
LP <
Essendo il regime a cui si tende stazionario, utilizzando quanto ottenuto per è facile ottenere
t 0
= −
i (
t ) 0 . 2 A
LP
La costante K si ottiene imponendo la continuità della variabile di stato i (t )
L
− +
= ⇒ = − ⇒ =
i i K K ,
( 0 ) ( 0 ) 0
.
2 0
.
2 0
.
4
L L 3
− ⋅ t
12 . 5 10
= − + >
da cui: .
i (
t ) 0 . 2 0 . 4 e t 0
L Esercitazioni di Elettrotecnica – 2002/2003 – A. Maffucci
ESERCIZIO 10.2 =
Nel seguente circuito all'istante si apre l'interruttore A. Calcolare la tensione sul condensatore
t 0
v (t ) per ogni istante. R A E 2
=
t 0
+ = =
E 8 V , E 2 V
+ +
E 1 2
E
v ( t ) C
1 2 = Ω =
R 10 k , C 2 mF
− °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
< il circuito è in regime stazionario, quindi il condensatore si comporta come un circuito
Per t 0
aperto. Per tale ragione si ha: = =
v (
t ) E 2 V .
2
>
Per , applicando la LKT all'unica maglia e la caratteristica del condensatore si ottiene
t 0
facilmente l'eq. differenziale di primo ordine nell'incognita v (t )
E
dv dv v τ
+ = = ⇒ + = =
1
, , dove RC .
Ri v E i C
1 τ τ
dt dt −
1
λ = − τ = −
La radice dell’equazione caratteristica dell’omogenea associata è pari a 1 / 0
.
05 s ,
quindi la soluzione generale si esprime nella forma:
− t
0 . 05
= +
v (
t ) Ke v (
t ) ,
P
dove è una soluzione particolare che si può valutare calcolando la soluzione di regime.
v (t )
P → ∞
Poiché per t si tende ad un regime stazionario, il condensatore si comporta come un circuito
aperto ai capi del quale ci sarà = =
v (
t ) E 8 V .
P 1
Resta da determinare la costante K, che si ottiene dalla condizione iniziale, ottenuta imponendo la
continuità della variabile di stato v (t )
− +
= ⇒ = + ⇒ = −
v v K K ,
( 0 ) ( 0 ) 2 8 6
− t
0
. 05
= − >
da cui v (
t ) 8 6
e t 0 .
ESERCIZIO 10.3 < >
Il circuito in esame è in regime stazionario per .Valutare la tensione v (t ) per .
t 0 t 0
R = >
e ( t ) 50 V t 0
1 +
R = = =
+ v ( t 0
) 10 V , C 1 mF
C v
2
e (t ) = Ω = Ω
R 20 , R 24 .
− 1 2
−
91
.
7 t
= −
Risultato: .
v (
t ) 27
. 3 17
. 3
e V Esercitazioni di Elettrotecnica – 2002/2003 – A. Maffucci
ESERCIZIO 10.4 =
Il seguente circuito è a riposo fino a , istante in cui si chiude l'interruttore A. Calcolare:
t 0
τ del circuito;
a) la costante di tempo > .
b) la tensione ai capi del condensatore per t 0
=
t 0 R
1 = ω
( ) 10 cos( )
e t t
A R
2 ω = 100 /
rad s
+
+
e(t) R = Ω = Ω
20 , 5
R R
3
v ( t ) 1 2
C = Ω =
10 , 1
R C mF
− 3
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
a) Per calcolare la costante di tempo basta valutare la resistenza dell’equivalente di Thévenin visto
ai capi del condensatore: 35
= + = Ω ⇒ = =
R ( R // R ) R τ R C 11
.
7 ms
eq eq
1 3 2 3 − +
= = >
<
b) Per il circuito è a riposo, quindi Per , ricavando la tensione a
v ( 0 ) v ( 0 ) 0 . t 0
0
t c c
vuoto dell’equivalente di Thévenin visto ai capi del condensatore si ha:
e ( t ) R
3
=
V ( t ) .
0 +
R R
1 3
Applicando le leggi di Kirchhoff al circuito ottenuto sostituendo ai capi di C il generatore
equivalente di Thévenin si ricava l’equazione differenziale nell’incognita :
v c
dv v V
0
c c
+ = .
τ τ
dt −
1
λ = − τ = −
La radice dell’equazione caratteristica dell’omogenea associata è pari a 1 / 85
.
5 s ,
quindi la soluzione generale si esprime nella forma:
= − +
v (
t ) A exp( 85
.
5
t ) v (
t ) ,
c cp
dove v (t ) è una soluzione particolare che si può valutare calcolando la soluzione di regime,
cp
attraverso il metodo fasoriale. Posto: j
& & &
= = = = − = − = =
E 10
, Z R 20
, Z R 5 10 j , Z R 10
,
1 1 2 2 3 3
ω C
e applicando ripetutamente la regola del partitore di tensione si ha:
& &
Z Z − 0 . 86
j
& & & x c
= ⇒ = ⇒ = = ⇒ = −
Z Z Z V E V V
// 2
.
17 e v (t) 2
.
17 cos(
100
t 0
.
86
)
2 3 2 2
x c cp
& & &
+ +
Z Z R Z
1 2
x c
Resta da determinare la costante A, che si ottiene imponendo la condizione iniziale:
+ +
= = = + − ⇒ =
t 0 : v ( 0 ) 0 A 2 . 17 cos( 0 . 86 ) A -
1
.
41
c
Quindi in definitiva si ottiene: >
= − − + −
( ) 1
.
41 exp( 85
.
5 ) 2
.
17 cos(
100 0
.
86
) t 0
v t t t V .
c Esercitazioni di Elettrotecnica – 2002/2003 – A. Maffucci
ESERCIZIO 10.5
In figura è riportato lo schema equivalente di un grilletto elettronico per pistola. L'uscita del sistema
< <
. Determinare tale segnale per 0 t 0
.
3 s .
è il segnale di tensione v (t ) prelevato ai capi di R 2
j (t )
+
L = =
J 40 A
, T 1 ms
J
R R
j (t ) v (
t ) = Ω = Ω
1 2 R 30 , R 20
1 2
- =
L 50 mH
0 t
T
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
=
<
Per il circuito è a riposo, quindi v (
t ) 0 .
t 0
< <
Per , applicando le leggi di Kirchhoff e le caratteristiche dei bipoli si ha:
0 t T di v
L
= + = + = ,
v , j i i , i
R i L
1 1 1 L L
dt R 2
da cui si ricava l’equazione differenziale nell’incognita v (t )
+ R R
R R
dv 1 2 1 2
+ = ,
j
v L
dt L
la cui omogenea associata fornisce un’equazione caratteristica avente radice pari a
−
1
λ = − + = −
( R R ) / L 1000 s . Pertanto si ha:
1 2 −
1000 t
= +
v (
t ) Ke v (
t ) ,
P
dove è una soluzione particolare che si può valutare calcolando la soluzione di regime. Per
v (t )
P
→ ∞
t si tende ad un regime stazionario, quindi l'induttore si comporta come un corto circuito:
R R
1 2
= =
( ) 480 V .
v t J
P +
R R
1 2
Resta da determinare la costante K, che si ottiene dalla condizione iniziale, ottenuta imponendo la
=
continuità v (t ) (tale grandezza è continua in quanto )
v (
t ) R i (
t )
2 L
− +
= ⇒ = + ⇒ = −
( 0 ) ( 0 ) 0 480 480
v v K K ,
−
1000 t
= − < <
da cui v t e t T
( ) 480
(
1 ) 0 .
>
Per l'equazione differenziale sarà
t T +
R R
dv 1 2
+ = ,
v 0
dt L
e quindi ragionando come prima si avrà −
1000 t
=
v (
t ) He , =
dove H è una costante arbitraria, determinata imponendo la continuità v (t ) per t T
− + − −
1 1
= ⇒ = ⇒ =
v (
T ) v (
T ) 4
80
(
1
-e ) He H 4
80( e-
1
) ,
−
1000 t
= − >
da cui v t e e V
( ) 480
( 1
) , per .
t T Esercitazioni di Elettrotecnica – 2002/2003 – A. Maffucci
ESERCIZIO 10.6
La seguente rete rappresenta lo schema elettrico equivalente del circuito di carica della stazione
= =
spaziale orbitante. La carica avviene tra l'istante e l'istante , intervallo in cui
t 0 t T
>
l'interruttore A resta chiuso. Per , invece, il condensatore C viene collegato al resto della rete
t T <
attraverso la chiusura dell'interruttore B. Supponedo la rete a riposo per , valutare:
t 0
< <
a) la tensione sul condensatore v (t ) per 0 t T ;
>
b) W t T
l'energia massima erogabile da per ;
C
max
R
A A
1 B =
( ) 100 ( 20 )
e t sin t V
chiuso
=
+
= = Ω
t T
t 0
, T 10
R
1
+
e (t ) =
v (t ) 10
C mF
R aperto
C aperto
2
− = 2
T s
0 t
T
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
=
< < <
a) Per il circuito è a riposo, quindi v (
t ) 0 . Per il circuito si riduce ad una
t 0 0 t T
semplice rete RC, descritta dall'equazione
dv v e
+ = τ =
dove R C .
1
τ τ
dt −
1
λ = − τ = −
La radice dell’equazione caratteristica dell’omogenea associata è 1 / 10 s , quindi:
−
10 t
= +
v (
t ) Ke v (
t ) ,
P
→ ∞
dove si può valutare col metodo fasoriale ( t si tende ad un regime sinusoidale):
v (t )
P j
& &
= = = = − = −
E 10
, Z R 10
, Z 5 j ,
1 1 C ω
C
&
Z − j
1
.
11
c
= = ⇒ = −
V E 44
.
7 e v
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