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35) DIFFERENZA TRA ORDINE PUBBLICO E BUON COSTUME

Contesto normativo

Entrambi sono limiti generali all’autonomia contrattuale, menzionati nell’art. 1343 c.c.:

“La causa è illecita quando è contraria a norme imperative, all’ordine pubblico o al buon

costume”. 38

Se un contratto ha una causa o un oggetto contrari a uno di questi valori, è nullo per illiceità.

1. Ordine pubblico

Definizione

L’ordine pubblico è l’insieme dei principi fondamentali che regolano l’organizzazione

economica, politica e sociale dello Stato.

Caratteristiche

●​ Contenuto variabile: cambia col tempo e con la società

●​ Deriva da valori costituzionali, norme imperative, interesse collettivo

●​ È più ampio e moderno rispetto al buon costume

●​ Può riguardare: libertà individuali, tutela del lavoro, dignità della persona,

concorrenza, famiglia, ambiente, ecc.​

Esempi

●​ Contratto per comprare voti → nullo per contrasto con ordine pubblico

●​ Contratto che limita in modo illecito la libertà di iniziativa economica

●​ Contratti discriminatori (es. clausole razziali)​

2. Buon costume

Definizione

Il buon costume è l’insieme dei principi morali condivisi dalla collettività, fondati sulla

decenza, pudore, senso del pudore pubblico e della morale comune.

Caratteristiche

●​ Ha un contenuto più ristretto e tradizionale

●​ Legato alla moralità sessuale, relazioni intime, decoro

●​ Meno invocato oggi, ma ancora rilevante in casi estremi​

Esempi

●​ Contratto con prestazioni sessuali in cambio di denaro legate a un altro scopo →

nullo

●​ Contratto per diffondere materiale osceno a scopo commerciale​ 39

36) NULLITÀ PARZIALE (art. 1419 c.c)

Definizione

La nullità parziale si verifica quando solo una parte del contratto è nulla, cioè una o più

clausole sono invalide, mentre il resto è valido.

È un’eccezione al principio generale secondo cui la nullità colpisce tutto il contratto.

Regola generale:

-​ conservazione del contratto

Se la parte nulla non era essenziale o determinante per la volontà delle parti, il resto del

contratto rimane valido (art. 1419, comma 1 c.c.).

Obiettivo: salvare il contratto per quanto possibile, tutelando l’autonomia contrattuale.

Quando invece il contratto

-​ è interamente nullo

Se si dimostra che le parti non avrebbero concluso il contratto senza quella clausola nulla,

allora l’intero contratto è nullo (art. 1419, comma 2).

Si chiama nullità derivata o estesa.

Esempio: In un contratto di locazione, c’è una clausola che prevede una penale eccessiva

in caso di ritardo. Se il giudice ritiene quella clausola vessatoria o nulla, annulla solo quella

parte, e il contratto resta valido per il resto.

Collegamenti con altri istituti

●​ Se la clausola nulla è essenziale (es. prezzo, oggetto), allora il contratto è strutturato

in modo invalido → nullità totale

●​ Collegato al principio di conversione (art. 1424 c.c.): anche se una clausola è nulla,

può valere come parte di altro contratto valido.

Presupposti per la nullità parziale

La parte colpita da nullità: 40

●​ Deve essere autonoma rispetto al resto

●​ Non deve essere essenziale o determinante per la conclusione del contratto​

Se la clausola nulla era decisiva, la nullità si estende a tutto il contratto (nullità totale).

37) RESPONSABILITÀ CONTRATTUALE E PRE-CONTRATTUALE

1. Responsabilità contrattuale (Art. 1218 c.c.)

Definizione:

Si verifica quando una parte non adempie o adempie in modo inesatto a un’obbligazione

derivante da un contratto già valido.

Presupposti:

●​ Contratto valido ed efficace

●​ Inadempimento imputabile (colpa o dolo)

●​ Danno per l’altra parte

●​ Nesso causale​

Effetti:

●​ Obbligo di risarcire il danno (art. 1218 c.c.)

●​ Può dar luogo anche alla risoluzione del contratto (art. 1453 c.c.)

●​ È una responsabilità da obbligazione non adempiuta​

Esempio: Compro un’auto, ma il venditore non la consegna → posso chiedere

risarcimento e risoluzione del contratto.

2.Responsabilità precontrattuale (Art. 1337 c.c.)

Definizione:

Si verifica quando una parte viola il dovere di buona fede nelle trattative o nella formazione

del contratto, anche se il contratto non è stato concluso.

Tipici comportamenti illeciti: 41

●​ Rompere bruscamente le trattative senza giustificazione dopo lunga negoziazione

●​ Tacet reticente: omette info rilevanti che avrebbero influito sulla decisione dell’altra

parte

●​ Dissimulare circostanze che rendono il contratto invalido (es. bene già venduto)

●​ Indurre l’altro a contrattare con dolo o scorrettezza​

Effetti:

●​ Obbligo di risarcire l’interesse negativo, cioè:​

○​ Spese inutilmente sostenute

○​ Occasioni persTempo perso​

●​ Non si può chiedere l’adempimento, perché il contratto non è mai nato​

Esempio: Un venditore fa trattative avanzate, ma sa che non potrà vendere (bene

ipotecato, già promesso ad altri). L’acquirente sostiene spese → responsabilità

precontrattuale → risarcimento.

38) CONVALIDA DEL CONTRATTO (art. 1444 c.c)

Definizione

La convalida è l’atto con cui la parte legittimata a chiedere l’annullamento rinuncia a farlo e

decide di sanare il contratto annullabile, rendendolo pienamente valido ed efficace.

Effetto

●​ Rende il contratto definitivamente valido

●​ Ha efficacia retroattiva (ex tunc) → è come se il vizio non fosse mai esistito​

Requisiti

1.​ Il contratto deve essere annullabile (non nullo!)

2.​ L’autore della convalida deve avere la capacità (es. se il vizio era l’incapacità →

bisogna averla acquisita dopo)

3.​ La parte deve conoscere il vizio e rinunciare a farlo valere​

Solo la parte tutelata può convalidare! 42

Forme di convalida

1.​ Espressa → con dichiarazione scritta in cui si menziona il contratto, il vizio e la

volontà di sanarlo

2.​ Tacita → se la parte esegue volontariamente il contratto dopo che è cessata la

causa di annullabilità e conoscendo il vizio​

Limiti

La convalida non è ammessa se:

●​ Il vizio tutela un interesse generale (es. contratto con causa illecita → è nullo, non

annullabile)

●​ Il vizio non è sanabile per legge​

Esempi:

1.​ Un minore stipula un contratto → diventa maggiorenne → consegna la merce

pattuita conoscendo il vizio → → convalida tacita

2.​ Un contratto annullabile per dolo → la parte ingannata non agisce e dichiara di voler

mantenere il contratto → → convalida espressa​

39) RESCISSIONE DEL CONTRATTO

Cos’è

La rescissione è un rimedio eccezionale che consente di sciogliere un contratto valido ma

concluso in una situazione patologica di squilibrio, sfruttata da una delle parti

È una causa di scioglimento distinta dalla risoluzione (che si basa su eventi successivi)

perché incide su cause già esistenti al momento della conclusione del contratto.

Tipi di rescissione

1) Rescissione per stato di pericolo (art. 1447 c.c.)

Requisiti:

●​ Pericolo grave e attuale per la persona, non solo per i beni

●​ Squilibrio contrattuale evidente

●​ La controparte conosce lo stato di pericolo e ne approfitta 43

●​ Anche se il pericolo è volontariamente causato (es. alpinismo estremo)​

Effetti:

●​ Il contratto può essere sciolto

●​ Il contraente avvantaggiato può evitare la rescissione offrendo una modifica equa​

2) Rescissione per lesione (art. 1448 c.c.)

Requisiti:

●​ Contratto a prestazioni corrispettive

●​ Sproporzione evidente tra le prestazioni (criterio: ultra dimidium → più del doppio)

●​ Stato di bisogno della parte lesa (es. difficoltà economica o sociale)

●​ Sfruttamento consapevole da parte dell’altro contraente

●​ Persistenza della lesione fino alla domanda giudiziale​

Effetti:

●​ Il contratto può essere sciolto

●​ Oppure la parte avvantaggiata può offrire un’equilibrata modifica del contratto​

DISTINZIONE IMPORTANTE STATO DI PERICOLO LESIONE

OGGETTO Grave minaccia alla Squilibrio patrimoniale

persona

CONDIZIONE Pericolo attuale Stato di bisogno

SOGGETTIVA

RIMEDIO Rescissione (art. 1447) Rescissione (art. 1448)

SALVEZZA DEL Offerta equa della Offerta equa della

CONTRATTO controparte controparte

40) CONCLUSIONE DEL CONTRATTO (art. 1326 e 1335 c.c)

Importanza

Individuare il momento di conclusione del contratto è fondamentale per:

●​ Verificare se il contratto esiste validamente

●​ Accertare se le parti avevano capacità al momento del consenso 44

●​ Stabilire il luogo di conclusione (utile per determinare il luogo di adempimento e la

competenza del giudice)​

Modalità di conclusione

1)​ Tra presenti: quando le parti sono fisicamente presenti, il contratto si perfeziona nel

momento e nel luogo in cui le volontà si incontrano simultaneamente.

2)​ Tra assenti: quando le parti non si trovano nello stesso luogo, si usa comunicazione

(es. email, posta, PEC).

Qui si pongono 4 teorie:

1.​ Dichiarazione → momento in cui l’accettazione è scritta o formulata

2.​ Spedizione → momento in cui è inviata

3.​ Ricezione → quando arriva all’indirizzo del proponente

4.​ Cognizione → quando il proponente conosce effettivamente l’accettazione​

Prevale la teoria della cognizione:

Art. 1326 c.c.: “Il contratto è concluso nel momento in cui il proponente ha conoscenza

dell’accettazione.”

Presunzione di conoscenza – Art. 1335 c.c.

Le dichiarazioni recettizie (come l’accettazione) si presumono conosciute quando giungono

all’indirizzo del destinatario.

È ammessa prova contraria: si può dimostrare di non averne avuto conoscenza senza colpa.

Struttura: proposta + accettazione

1) Proposta

●​ Atto unilaterale recettizio → produce effetti quando è conosciuto

●​ Contiene gli elementi essenziali del contratto

●​ Offerta al pubblico (particolare tipo di proposta): rivolta alla generalità (es. cartellino

del prezzo in vetrina) — si distingue dalla promessa al pubblico, che è invito a fare

offerte​

2) Accettazione

●​ Deve pervenire al proponente

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Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cannolodelparcodelnibbio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto privato I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Putorti' Vincenzo.
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