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Gli agenti dell'organizzazione internazionale e le loro relazioni con gli Stati

Gli agenti dell'organizzazione internazionale possono essere espulsi dallo Stato territoriale qualora violino i propri obblighi pregiudicando gli interessi dello Stato territoriale. Altre volte la procedura prevede che lo Stato informi l'organizzazione la quale provvederà a rimuovere l'agente, a trasferirlo o a rinunciare all'immunità poiché è l'organizzazione ad esserne titolare.

Per quanto riguarda i rapporti con lo Stato di appartenenza, gli agenti dell'organizzazione internazionale hanno l'obbligo di lealtà nei confronti dell'organizzazione che prevale sugli obblighi derivanti dal rapporto di cittadinanza con lo Stato di appartenenza. In molti statuti è espresso come lo Stato di appartenenza debba rispettare il carattere internazionale degli agenti dell'organizzazione e non cercare di influenzarli.

Come si estinguono le organizzazioni internazionali?

Essenzialmente in due casi:

  1. Quando hanno una durata determinata
  2. Quando vengono sciolte o cessano di esistere per decisione dei loro membri
alcune organizzazioni internazionali hanno per loro stessa natura una "data di scadenza". La CECA, ad esempio, aveva una durata stabilita di 50 anni. I suoi organi diventano incapaci di assolvere alle funzioni ad essi affidate: l'organizzazione internazionale collassa per incapacità strutturale-permanente di funzionare. Questo secondo caso rileva l'espressione concreta del principio di effettività. 7. Uscita da un'organizzazione internazionale Essenzialmente, le modalità di uscita sono due: - Si perde la qualità di soggetto di diritto internazionale: lo stato cessa di essere tale, si smembra, è incorporato, cade nell'anarchia. Il principio di effettività che governa le organizzazioni internazionali vale anche per gli stati, la cui esistenza deve essere valutata a questa stregua. Lo stato che cessa di essere effettivamente uno stato non può più partecipare all'organizzazione.internazionale.- Si perdono i requisiti per far parte dell'organizzazione internazionale. Questo caso è più articolato e può dar luogo a due tipi di scenari:
  1. Quando lo stato è escluso contro la sua volontà dall'organizzazione internazionale. L'estrema ratio- espulsione, per cui lo stato non è più tollerato per le violazioni persistenti ai principi previsti dallo statuto, inadempimenti gravi;
  2. Sospensione, forma "intermedia" di esclusione per cui non viene meno la qualità di membro ma è congelato l'esercizio di tutte o alcune prerogative derivanti dalla qualità di membro. Se procedesse così, la Polonia potrebbe essere sospesa. L'Ungheria era stata ad esempio esclusa dal fondo di finanziamento di Next Generation You (Recovery Plan) per le ricostruzioni post-COVID sotto forma di erogazioni a fondo perduto o prestiti agevolati. Per tornare allo stato di membro attivo, lo stato

1. Quando uno stato diventa membro di un'organizzazione internazionale (adesione), deve rispettare lo statuto dell'organizzazione e cessare completamente i comportamenti lesivi.

2. Quando uno stato decide volontariamente di uscire dall'organizzazione internazionale (recesso), può farlo spontaneamente. Molti statuti delle organizzazioni internazionali prevedono la possibilità di recesso, spesso condizionata a due prerequisiti:

  • L'annuncio con un preavviso adeguato: più complessa è l'organizzazione, più interdipendenze devono essere risolte.
  • Essere in regola con gli obblighi, ovvero aver pagato tutti i contributi dovuti all'organizzazione.

La prassi applicativa di queste regole è stata sempre implementata in modo da evitare fratture definitive: l'esclusione è stata sempre eccezionale; quasi sempre gli stati lesivi hanno preferito ritirarsi in tempo, recedendo prima di essere espulsi.

che viene definito "recesso" da un'organizzazione internazionale. Il Sudafrica, ad esempio, ha deciso di escludersi dall'International Labour Organization (ILO) per motivi politici, culturali o economici. Quando uno Stato decide di ritirarsi da un'organizzazione internazionale, spesso invoca la clausola "rebus sic stantibus", che significa che le circostanze sono cambiate rispetto al momento dell'adesione e che l'organizzazione ha assunto un orientamento politico diverso da quello previsto. Questo cambiamento può comportare una trasformazione radicale degli obblighi e dei diritti derivanti dalla membership.che lo stato accetta di entrare in un rapporto associativo con un'organizzazione internazionale. Questo rapporto è definito come il rapporto associativo stato-organizzazione. Come in tutte le associazioni, lo stato assume obblighi e acquista diritti solo su base volontaria. Lo stato decide di far parte dell'organizzazione perché crede che ciò gli porterà benefici e gli permetterà di valorizzare l'azione associativa coordinata. Inoltre, lo stato è mosso dalla convinzione che l'organizzazione gli consentirà di perseguire i propri interessi in modo più efficace rispetto a quanto potrebbe fare da solo. Quando lo stato partecipa alla vita dell'organizzazione internazionale, fa valere anche il proprio interesse individuale. Non c'è contraddizione in questo: è normale che lo stato attribuisca competenze all'organizzazione e allo stesso tempo lavori per perseguire il proprio interesse individuale, anche se ciò può essere pregiudiziale per gli altri membri dell'organizzazione. Essere parte di un'organizzazione internazionale significa quindi accettare di entrare in un rapporto associativo con essa e di lavorare per perseguire sia gli interessi comuni che quelli individuali.dall'organizzazione, partecipare attivamente alle attività e ai progetti proposti, rispettare gli accordi e le regole stabilite, promuovere la cooperazione e la solidarietà tra i membri. Inoltre, come membro di un'organizzazione internazionale, si ha l'obbligo di rappresentare adeguatamente il proprio paese e difendere i suoi interessi all'interno dell'organizzazione. Ciò implica partecipare attivamente alle discussioni e alle decisioni prese, esprimere le proprie opinioni e cercare di influenzare le scelte in modo da favorire il proprio paese. In conclusione, essere membro di un'organizzazione internazionale comporta sia diritti che obblighi. È importante impegnarsi quotidianamente per svolgere il proprio ruolo in modo responsabile e contribuire al perseguimento degli obiettivi dell'organizzazione.dagli statuti e dal diritto secondario dell'organizzazione internazionale (il diritto primario è dato nell'Unione Europea dai trattati, mentre quello secondario è dato dalle direttive e dai regolamenti creati dagli stati singoli in accordo). Oltretutto, lo stato non deve ostacolare il perseguimento delle finalità dell'organizzazione internazionale: non può frapporre sé o altri, abbracciando a parole le politiche dell'organizzazione ma poi intralciarla nei fatti, pena sanzioni. Alcune organizzazioni internazionali prevedono anche sistemi di monitoraggio degli obblighi degli stati. L'organizzazione deve essere tutelata in sé e nel suo personale da possibili ingerenze che gli stati potrebbero commettere: la vita associativa si dipana attraverso una convivenza talvolta non pacifica tra interesse collettivo e interesse individuale. Sono così limitati i poteri dello stato per evitare che questo ne "approfitti".sede dell'organizzazione internazionale è anche inviolabile e non può essere processata dallo stato per gli atti compiuti per il perseguimento istituzionale dei suoi obiettivi (iure imperi, ad esempio sanzionando uno stato per una violazione). I privilegi sono garantiti anche al personale dell'organizzazione internazionale, i cui membri potrebbero essere ricattati dai singoli stati. Esistono privilegi di tipo fiscale (non sono da pagare le tasse dello stato territoriale) e immunità dalla giurisdizione penale e civile. L'immunità si ferma invece quando questo commette reati non relativi all'esercizio del proprio ruolo. Lo stato si riserva comunque un'ultima estrema misura per allontanare dal proprio territorio funzionari non graditi: l'espulsione, che non può essere arbitraria né discrezionale e deve seguire una certa procedura. L'organizzazione internazionale non ha dei propri cittadini in senso stretto: la

La cittadinanza europea si giustappone a quella dello stato membro. Per l'organizzazione internazionale lavorano allora cittadini di altri stati che devono essere indipendenti dallo stato di provenienza. Lo stato membro si impegna a non condizionare i propri cittadini a non dare ordini o fare lobbying. Diverso è il caso in cui un cittadino di uno stato lavora all'interno di un'organizzazione internazionale come agente rappresentante del proprio stato, e in questo caso risente delle politiche e degli obblighi del proprio stato. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ricopre quella funzione in modo slegato dal proprio stato di appartenenza, e quest'ultimo si impegna esso stesso ad essere neutro nei suoi confronti.

Pace di Westfalia del 1648: è la prima grande conferenza internazionale di pace, alla quale si fa risalire l'attuale struttura della comunità internazionale. È una forma meno strutturata di cooperazione internazionale.

conferenze internazionali rappresentano unioni di organi: i rappresentanti di ogni stato sono tenuti a fare l'interesse dello stato stesso. Gli atti nati dalle conferenze internazionali devono poi essere ratificati da parte dei singoli stati in patria, perché a firmarli sono stati inizialmente solo dei delegati. La RATIFICA è il processo di assimilazione e incorporazione dell'ordinamento giuridico interno delle decisioni prese nelle conferenze. 10. Che cos'è il G8? Il G8 è un gruppo, il G6 era una conferenza internazionale che univa le potenze occidentali economicamente più forti, erano Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Giappone e Stati Uniti, sei grandi potenze economiche democratiche. Poi diventa G7 perché si aggiunge il Canada, poi diventa G8 con la Russia che ha un territorio enorme, una popolazione numerosa e ha una postura politica rivolta verso l'esterno e ha una capacità a.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
21 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ge19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof D'Argenio Matteo.