vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Materiali ceramici:
I materiali ceramici sono caratterizzati dal legame ionico, che si forma attraverso elementi
che hanno la tendenza di cedere elettroni esterni e elementi che hanno la tendenza ad
acquistarli. L’energia di legame è elevata, quindi i materiali ceramici hanno alta rigidezza e
alta temperatura di fusione. Non essendo presenti altri elettroni liberi (a differenza del
legame metallico) nel legame ionico, i materiali ceramici hanno scarsa conducibilità elettrica.
I materiali ceramici sono fragili, in quanto presentano nessuna (o scarsa) deformazione
plastica prima della rottura, sempre a causa del legame ionico.
Legame covalente
Materiali polimerici:
Covalente: nel legame covalente la configurazione elettronica stabile viene raggiunta in
seguito alla condivisione di alcuni elettroni da parte di atomi adiacenti. Ogni atomo che ha un
legame covalente contribuisce al legame fornendo almeno un elettrone e gli elettroni
condivisi tra diversi atomi, possono essere considerati come appartenenti ad entrambi gli
atomi. Il numero massimo di legami covalenti consentiti per ciascun atomo dipende dal
numero dei suoi elettroni di valenza. I legami covalenti possono essere molto forti, ma anche
deboli. Sono legami tipici dei materiali polimerici, infatti questi sono composti da lunghe
catene di atomi di carbonio legati tra loro da legami covalenti impegnando due dei quattro
legami covalenti possibili per ciascun atomo. I rimanenti due legami vengono utilizzati
con altri atomi in grado di formare legami covalenti. Sono isolanti termici ed elettrici.
Legame di Van der Waals: sono legami fisici e sono più deboli dei legami primari, che sono
legami chimici. Le forze presenti nei legami secondari derivano dalla presenza di dipoli negli
atomi o nelle molecole, quando c’è una separazione tra le parti caricate positivamente e
quelle caricate negativamente. Il legame nasce dall’attrazione tra l’estremità positiva di un
dipolo e la regione di un altro dipolo adiacente.
— Descrivi il legame dipolare e illustrare come influenza le proprietà dei materiali in
cui è presente.
Nel legame dipolare o Legame di van der Waals gli atomi sono globalmente neutri (stesso
numero di protoni ed elettroni) e normalmente hanno una distribuzione simmetrica delle
cariche elettriche. In particolari circostanze è possibile che la distribuzione spaziale delle
cariche positive e negative diventi asimmetrica quindi si crea un dipolo.
Caratteristiche dei materiali:bassa energia di legame, bassa temperatura di fusione, isolante
elettrico e termico, bassa densità.
— Illustrare le principali tecnologie di fabbricazione di un manufatto ceramico
tradizionale.
Nelle tecnologie di fabbricazione abbiamo una fase primaria che è quella della preparazione
dell’impasto: le materie prime sono macinate a secco o a umido. Nel momento in cui
l’impasto ha una composizione omogenea, viene aggiunta dell’acqua in modo tale da avere
la plasticità ottimale. Infine, si va a deformare il materiale e a fare la formatura, che può
avvenire per:
Pressatura: una massa di polvere, con una piccola percentuale d’acqua, viene compattata
sotto pressione nella forma desiderata.
Estrusione: il materiale ceramico viene incanalato da una matrice d’acciaio per mezzo di una
vite a motore.
Colaggio: il materiale ceramico viene versato in uno stampo poroso dove viene fatto
essiccare.
Sinterizzazione: piccole particelle di materiale ceramico vengono legate insieme da
fenomeni di diffusione allo stato solido.
— Descrivere sinteticamente le principali proprietà dei polimeri in relazione ai tipi di
legami presenti nel solido, in particolare descrivere le principali differenze tra polimeri
termoplastici e termoindurenti.
I materiali polimerici sono materiali organici costituiti da lunghe catene di atomi di carbonio.
Sono materiali leggeri perché hanno bassa densità, hanno temperature di rammollimento e
di fusione bassissime. Possono essere fragili (plexiglass), duttili, elastici. La loro rigidezza
non è costante ma cambia nel tempo. Con il passare del tempo il materiale polimerico perde
rigidezza. Sono isolanti termici ed elettrici, infatti il legame tipico dei materiali polimerici è
quello covalente, in cui non ci sono elettroni liberi.
I polimeri termoplastici e termoindurenti si differenziano per la risposta meccanica ad elevate
temperature. I termoplastici sono plastici per effetto del calore, formati da catene più o meno
ramificate legate tra loro da legami deboli dipolari. Posseggono una struttura semicristallina
o amorfa e il loro riscaldamento provoca il rammollimento e quindi la loro plasmabilità. I
termoplastici se riscaldati si ammorbidiscono fino a liquefarsi e induriscono se raffreddati.
Sono relativamente morbidi e duttili. I termoindurenti induriscono all’iniziale applicazione del
calore ma non ammorbidiscono se sottoposti ad un riscaldamento. Sono in genere più duri,
resistenti e fragili dei termoplastici.
— Illustrare sinteticamente le principali tecnologie di fabbricazione di un manufatto
costituito da un polimero termoplastico.
I manufatti costituiti da polimeri termoplastici vengono prodotti per stampaggio:
Stampaggio per compressione: viene inserita la quantità necessaria di polimero tra maschio
e femmina dello stampo (di cui solo uno è mobile), si chiude lo stampo e si applica calore e
pressione, in modo che il materiale plastico diventi viscoso e si adatti allo stampo.
Stampaggio per iniezione: la quantità necessaria di materiale granulare scende attraverso la
tramoggia di alimentazione e poi è spinta da un pistone in un cilindro per raggiungere la
camera di riscaldamento dove il materiale viene fuso e poi, sempre spinto dal pistone, deve
raggiungere la cavità dello stampo. La pressione viene mantenuta fino a quando il materiale
non si è solidificato. Estrusione: una vite spinge attraverso una camera il materiale
granulare che viene compattato e fuso. Quando la massa passa attraverso il foro dello
stampo avviene l’estrusione. Il processo di solidificazione viene accelerato da acqua e aria.
Soffiatura: si estrude un tubo di materiale polimerico e quando è ancora in stato semifuso si
inserisce in uno stampo e poi si soffia aria o vapore a pressione all’interno del tubo, forzando
il materiale a modellarsi sui contorni dello stampo. Colata: il materiale plastico fuso viene
versato in uno stampo e lasciato solidificare. La solidificazione avviene per raffreddamento
dello stato fuso.
— Descrivere brevemente le tecniche per aumentare la resistenza meccanica di un
materiale metallico.
Le tecniche per aumentare la resistenza meccanica di un materiale metallico sono: riduzione
della dimensione del grano, formazione di soluzioni solide e incrudimento. Riduzione della
dimensione del grano: la dimensione del grano ha influenza sulle proprietà meccaniche del
metallo. Un metallo a grano fine ha maggiore resistenza meccanica perché i grani più piccoli
hanno maggiore sviluppo di bordo, il quale impedisce il movimento delle dislocazioni.
Formazione di soluzioni solide: si formano delle soluzioni solide con atomi estranei. Gli atomi
estranei che entrano in soluzione solida inducono stati tensionali sul reticolo degli atomi
ospitanti, che li circondano e ne risulta un’interazione del campo di tensione reticolare tra le
dislocazioni e questi atomi e di conseguenza viene limitato il movimento delle dislocazioni.
Incrudimento: è il fenomeno per cui un metallo duttile diviene più duro e più resistente
quando viene deformato plasticamente. Avviene a temperatura “fredda”. La densità delle
dislocazioni, con lavorazione o deformazione a freddo, aumenta, quindi la distanza tra le
dislocazioni diminuisce e il loro movimento è ostacolato.
— Descrivere sinteticamente le materie prime utilizzate e la tecnologia di
fabbricazione di un manufatto costituito da una lega metallica.
I manufatti costituiti da leghe metalliche possono essere prodotti per formatura, processo nel
quale la forma del materiale viene cambiata per deformazione plastica attraverso una forza
esterna, la cui intensità deve superare il carico di snervamento del materiale. Questo
processo avviene al di sopra della temperatura di ricristallizzazione. Le tecniche di formatura
sono: la forgiatura (processo di deformazione meccanica di un pezzo di metallo a caldo,
attraverso l’applicazione di colpi o di compressione continua. Può essere fatta a stampo
chiuso o a stampo aperto), la laminazione (processo di deformazione che consiste nel far
passare il pezzo di metallo attraverso due rulli, per ottenere una riduzione di spessore
attraverso la compressione esercitata), l’estrusione (processo con cui il materiale è forzato
attraverso il foro di uno stampo tramite una forza di compressione applicata a un pistone per
ottenere un pezzo estruso delle dimensioni desiderate), La trafilatura (operazione che
consiste nel sottoporre un pezzo metallico ad una forza di trazione all’uscita da uno stampo
con anima conica. Si ottiene una riduzione della sezione trasversale ed un corrispondente
aumento della lunghezza), lo stampaggio, La fusione (il metallo viene fuso e versato in uno
stampo cavo delle dimensioni desiderate. Può essere in sabbia, in pressofusione, continua,
microfusione, in conchiglia e in guscio), La metallurgia delle polveri (compattazione del
metallo ridotto in polvere seguita da un trattamento di riscaldamento che permette di
ottenere un pezzo più denso).
— Descrivere sinteticamente i principali metodi per aumentare la resistenza
meccanica di un materiale metallico.
I manufatti costituiti da leghe metalliche possono essere prodotti per formatura, processo nel
quale la forma del materiale viene cambiata per deformazione plastica attraverso una forza
esterna, la cui intensità deve superare il carico di snervamento del materiale. Questo
processo avviene al di sopra della temperatura di ricristallizzazione. Le tecniche di formatura
sono: La forgiatura: processo di deformazione meccanica di un pezzo di metallo a caldo,
attraverso l’applicazione di colpi o di compressione continua. Può essere fatta a stampo
chiuso o a stampo aperto. La laminazione: processo di deformazione che consiste nel far
passare il pezzo di metallo attraverso due rulli, per ottenere una riduzione di spessore
attraverso la compressione esercitata. L’estrusione: processo con cui il materiale è forzato
attraverso il foro di uno stampo tramite una forza di compressione applicata a un pistone per
ottenere un pezzo estruso delle dimensioni desiderate. La trafilatura: operazione che
consiste nel sottoporre un pezzo metallico ad una forza di trazione all’uscita da uno stampo
con anima conica. Si ottiene una riduzione della sezione trasversale ed un corrispondente
aumento della