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ESPLOSIVI ED INFIAMMABILI
39) Cosa sono le esplosioni?
Le esplosioni sono fenomeni caratterizzati da rapide e irreversibili rilasci di energia (es. calore, luce, sovraespressioni, onde sonore, onde sismiche). Sono fenomeni prodotti da reazioni di ossidazione di sostanze combustibili o attraverso decomposizione di molecole contenenti ossidante e riducente (NH4NO3). Nel caso in cui duri un decimo di secondo si ha la deflagrazione mentre per un millesimo di secondo si ha la detonazione. Presentano un limite massimo e un minimo di una sostanza che serve per accendersi in presenza di innesco ed esiste un intervallo di concentrazione delle sostanze per cui la combustione in aria si sostiene da sola.
40) Che differenza c'è tra una deflagrazione e una detonazione?
La differenza tra una deflagrazione e una detonazione è la velocità e la modalità di propagazione. La detonazione si propaga con un meccanismo d'onda esplosiva e porta ad un'esplosione più rapida.
La deflagrazione si propaga per conduttività termica partendo dalla superficie esterna e procedendo verso l'interno, porta quindi ad una fiammata ed è più lenta. 41) Cosa e quali sono i limiti di esplosività? Le esplosioni vengono descritte come diagrammi ternari e presentano dei limiti riguardanti la concentrazione minima (LEL) e la concentrazione massima (UEL). Lower explosive limit (LEL) concentrazione minima (% in aria) di una sostanza richiesta, perché essa si accenda se in presenza di un innesco. Upper explosive limit (UEL) concentrazione massima (% in aria) di una sostanza richiesta perché essa si accenda se in presenza di un innesco. Explosive intervallo range di concentrazioni di sostanza in aria in cui la combusione della sostanza si sosterrà da sola (definizione IUPAC). Intervallo di concentrazioni di sostanza in aria, compreso tra LEL e UEL, in cui la sostanza, se innescata, si accenderà. 42) Come si propaga l'onda?d'urto di un'esplosione? L'onda d'urto di un'esplosione si ha quando la pressione di un gas vince la resistenza meccanica del contenitore, percui si ha la scoppio, con espulsione di gas e produzione dell'onda d'urto. Questa si propaga attraverso fonti d'ondasferici centrati nel punto in cui si è generata l'esplosione e se incontra ostacoli esercita una forza proporzionale allasuperficie con cui viene a contatto. Nella fase iniziale si propaga in lunghezza quando la pressione diminuisce, siespande verso l'alto e a pressione minore della pressione atmosferica si ha una base di risucchio in cui l'onda si riducein entrambe le direzioni.
43) Perché è importante osservare i danni di un'esplosione? È importante osservare i danni di un'esplosione, perché si è visto che dallo studio degli effetti e dell'entità dei fenomeni associati a varie distanze si può
risalire alla presunta quantità di esplosivo usato. È possibile determinare quindi quando e come è avvenuta l'esplosione, se con utilizzo di micce o inneschi, si può capire che tipo di esplosione è avvenuta e si può anche dedurre la direzione di propagazione dell'onda d'urto.
44) Che differenza c'è tra esplosivi lenti ed alti esplosivi? Gli esplosivi lenti (low explosives o propellenti) sono esplosivi la cui composizione si propaga a tutta la mamma a velocità relativamente bassa (circa 0,01-400 m/s). Per essere distruttivi necessitano di intasamento. Gli alti esplosivi (high explosives o esplosivi dirompenti) sono esplosivi caratterizzati da un'alta velocità di propagazione della reazione di decomposizione (circa 1000-8000 m/s). Per esplodere hanno bisogno di un semplice urto, o più spesso di un detonatore.
45) Cos'è e come funziona un innesco? L'innesco è un dispositivo
Il detonatore è usato per la detonazione delle sostanze esplosive. Per innescare esplosivi lenti basta una semplice scintilla mentre per alti esplosivi sono necessarie capsule o detonatori che funzionano principalmente per percussione, per il calore prodotto da una miccia accesa o per azione elettrica. Esistono infatti inneschi elettrici: si pone a contatto con l'esplosivo primario una miscela fusa di tiocianato di piombo e cloruro di potassio nella quale sono immessi 2 fili di cui collegati sul fondo ad una sottile filo di platino ibrido. Si fa passare corrente, il filo si accende e fa esplodere il detonatore.
46) Che informazioni si possono trarre da un ordigno inesploso? Su un ordigno inesploso una volta innescato si possono trovare tracce come impronte digitali, DNA, fibre che permettono di identificare l'attentatore. Si riescono ad avere informazioni sui materiali di cui è composto, sul procedimento che è stato utilizzato per crearlo con i quali si può risalire ai produttori.
Per analizzarlo è necessario isolare l'area, non usare apparati radiotrasmettitori e non premere interruttori elettrici. L'artificiere, durante la fase di disinnesco, lo preserva il più possibile registrando ogni fase del disinnesco.- Che informazioni si possono trarre dopo la detonazione?
- Come si fa il campionamento di siti di esplosione?
L'analisi e il campionamento del cratere usato dall'ordigno e parete degli edifici attorno. Se gli oggetti sono inamovibili tamponare la superficie con carta da filtro impregnati di solventi organici (metanolo o acetone), se si cercano esplosivi organici o con acqua se si cercano esplosivi inorganici. Nel caso in cui le superfici siano grandi lavarle e raccogliere il percolato. Si ha maggior possibilità di trovare materiale esplosivo sulle superfici rivolte verso la posizione originaria dell'ordigno.
49) Come si analizzano gli esplosivi integri? Gli esplosivi integri vengono analizzati mediante saggi qualitativi, cromatografia ionica, elettroforesi capillare, saggi colorimetrici o gas cromatografia. Polvere nera, pyrodex, polveri pirotecniche, polveri senza fumo, ANFO.
50) Come si analizzano gli esplosivi esplosi? Quelli inorganici si analizzano mediante cromatografia ionica e elettroforesi capillare. Quelli organici invece mediante GC-MS su estratti di acetone o diclorometano.
spettrometria a mobilità ionica (utile a rilevare tracce di esplosivo o droghe da piccole quantità raccolte su filtro, si utilizza in aeroporti o luoghi simili).
51) Come si sviluppa un incendio accidentale e in che cosa è diverso da un incendio doloso?
Un incendio accidentale è una combustione che si sviluppa inizialmente molto lentamente, con velocità che dipende dal tipo e dalla quantità di materiali combustibili presente (carico di incendio) e delle condizioni di aerazione. Nella fase di crescita i gas e i fumi caldi si addensano verso l'alto provocando danni sui soffitti con fusioni di cavi e a terra i danni sono circoscritti dall'area dove l'incendio è iniziato o dovuti a percolamenti di materiali infiammati dal soffitto. È diverso da un incendio doloso perché è più lento e nell'incendio doloso ci sono tracce più chiare di combustione a livelli più bassi e focolari multipli.
e diffusi.52) Come si reperta la scena di un incendio e come si analizzano i campioni raccolti?
Per repertare la scena di un incendio bisogna ispezionare l'area, documentando lo stato dei luoghi, verificare lo stato di serrature e infissi diretti verso l'esterno, individuare i focolari e raccogliere campioni di materiali assorbenti. I campioni raccolti vengono poi analizzati mediante gas cromatografia dopo estrazione con solvente oppure gas cromatografia su spazio di testa con fibre SPME (solid phase microextraction).
STUPEFACENTI
53) L'attuale legislazione cosa punisce tra uso, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti?
La legge punisce l'uso di sostanze stupefacenti con provvedimenti che non vanno nell'ambito penale quali la sospensione della patente. La detenzione e lo spaccio vengono invece puniti con reclusione e multa, i tempi e le somme di denaro variano in base alla quantità e dal tipo di sostanza spacciata.
54) Cosa regola la convenzione di
Vienna contro il traffico illecito di narcotici e sostanze psicotrope?
La convenzione di Vienna contro il traffico illecito di narcotici e sostanze psicotrope del 1988 regola il commercio delle sostanze precursori, primarie e secondarie, o di supporto alla sintesi delle sostanze stupefacenti.
55) Descrivere brevemente come si ottengono, quali sono i principi attivi, come vengono commercializzati e come si usano:
- Cannabis e i suoi derivati: i principali derivati della cannabis vengono commercializzati sotto forma di foglie, semi o infiorescenze che ha il più alto contenuto di THC seguito dalle foglie grandi e infine quelle che contengono una percentuale tra 0,5 e 1%. I derivati principali derivano dal terpene e fenolo che sono i principi attivi della cannabis sativa con struttura simile al THC. Vengono commercializzati come materiale vegetale, hashish o olio di hashish che vengono fumati.
- Cocaina: è un potente stimolante che crea una forte dipendenza in chi la utilizza, la sua...
attività è dovuta all'estere dell'acido carbossilico aromatico, separato dall'amina per mezzo di una catena lipofila. Sono stati sintetizzati molti anestetici locali sulla base di queste funzionalità o di altre simili. Può essere sotto forma di sale o sotto forma di cocaina base (crack). Si estrae dalle foglie di un arbusto che cresce nella fascia tropicale del Sud America.
Eroina e oppioidi: sono una classe di composti derivati dal papavero da oppio. Gli alcaloidi si estraggono dal lattice contenuto nelle pareti della particolare capsula dei semi, solo la capsula immatura contiene gli alcaloidi, tra cui morfina, tebaina, papaverina, codeina e noscapina. L'oppio si produce macerando la capsula con lattice in acqua e calce. Filtrando il latte e aumentando il pH si ottiene la morfina di base. Facendo reagire la morfina cloridrato con anidride acetica si ottiene l'eroina cloridrato. Vengono per lo più commercializzate in polvere o
solidi che vengono poi assunti per iniezione, per via orale o fumandoli.
Fenetilammine e derivati: i principi attivi di queste sostanze sono caratterizzati da un anello aromatico al quale è legata una ammina.