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SIMBIOSI: parassitismo

1 specie favorita e 1 danneggiata

  • micro-parassiti: (virus, batteri) si riproducono veloci, infezione breve rispetto vita dell'ospite, associata con una malattia
  • macro parassiti: (zecche, pulci, vermi piatti) tempo di generazione lungo, spesso non viene completato ciclo dentro 1 unico ospite (possono essercene anche 1 mln dentro corpo)
  • piante parassite: hanno radice modificata (austorio) con cui penetrano nei tessuti vascolari dell'ospite

Dove vivono:

  • ectoparassiti (sulla pelle, a volte x poco tempo)
  • endoparassiti (dentro, solito dei micro parassiti)

Capacità di fotosintesi:

  • emiparassite (si)
  • oloparassite (no, non hanno pigmenti, dipendono del tutto da ospite)

Mutualismo

Vantaggio reciproco [risorse essenziali, protez. da predatori, riduzione competizione]

Esempi:

  1. Batteri e protozoi nel processo di fermentazione nello stomaco ruminanti
  2. Animali impollinatori ottengono cibo e piante si riproducono ma usano strategie x avere i giusti impollinatori

tipo nicotina nel tabacco, 3)formica- acacia: la prima si nutre e fa nidi, la 2° protetta da erbivori)

● obbligati: quando 1 non si può riprodurre da solo perché dipende del tuttodall’altro (es: licheni),

● facoltativi: può agevolare alcune funzioni non succede nulla se non c’è

commensalismo: 1 specie favorita e 1 neutrale

AMENSALISMO: 1 specie danneggiata da 1 che non ne trae vantaggio (es:elefanti marini vs alghe)

INTERAZIONI POSITIVE: commensalismo e mutualismo, avvengono x lo + inambienti stressanti (deserti, paludi…), influenzano comunità e popolazioniquando 1 specie fornisce habitat ad altre (sopravvivenza, diffusione,riproduzione…) →14. nicchia trofica: ruolo di una specie (o di 1 popolazione) in 1 ecosistemamodo di vivere, strategie di sopravvivenza, esigenze alimentari, territoriali e tuttele condizioni che ne permettono l'esistenza in quel particolare ambiente

● fondamentale: nicchia max, teorica

essere parte di una catena alimentare occupando un determinato livello trofico. I produttori sono organismi autotrofi che producono il proprio cibo, come ad esempio le piante che utilizzano la fotosintesi per produrre zuccheri e aminoacidi. I consumatori, invece, sono organismi eterotrofi che si nutrono di altri organismi per sopravvivere. I consumatori primari sono erbivori che si alimentano dei produttori, mentre i consumatori secondari sono carnivori che si nutrono di erbivori. I consumatori terziari sono carnivori che si cibano sia di erbivori che di altri carnivori e sono considerati superpredatori. Infine, i decompositori, come batteri e funghi, decompongono la materia organica e generano sostanze nutritive per gli autotrofi, contribuendo al ciclo degli elementi.occupare + livelli trofici, uomo e orsi non hanno livello fisso, varia in base a cosa mangiano (ogni passaggio consuma energia) 16. ciclo carbonio (come il carbonio arriva nei comparti acquatici, dall'autotrofo quali le possibili uscite, reazione chimica tra h20 e co2 che spiega processo di acidificazione) pool: ● oceano: 50 volte quantità di carbonio rispetto atmosfera, più veloce negli scambi nei gusci → muoiono, depositano sul ○ c'è sotto forma di carbonato fondo (big quantità di carbonato), decomposizione (collegamento con macrodescrittore co2 - ph) ○ usato nella fotosintesi: tramite respirazione organismi acquatici e anche nella decomposizione ○ rimescolamento superficiale distribuisce co2 in h2o ● vegetazione: usa molta co2 x fotosintesi (maggio-giugno meno co2 grazie a aumento fotosintesi rispetto inverno) ma una parte la rilascia in atmosfera ○ erbivori mangiano cellulosa (il carbonio che la fotosintesi trasforma in glucosio è al

Il ciclo del carbonio è un processo naturale che coinvolge diversi componenti della Terra. Questi includono:

  • Atmosfera: contiene una quantità significativa di CO2, che è un gas serra responsabile dell'effetto serra.
  • Oceani: assorbono CO2 dall'atmosfera e la trasformano in carbonato di calcio.
  • Vegetazione: le piante assorbono CO2 durante la fotosintesi per produrre energia e rilasciano CO2 quando muoiono e vengono decomposte dai decompositori.
  • Litosfera/Suolo/Rocce: contengono una grande quantità di materia organica e rocce che possono rilasciare lentamente CO2 nell'atmosfera.

I cambiamenti climatici hanno un impatto sul ciclo del carbonio. Ad esempio, la deforestazione può ridurre la capacità del suolo di assorbire il carbonio, mentre gli allevamenti intensivi possono rilasciare grandi quantità di CO2 e metano attraverso le feci degli animali. Inoltre, l'acidificazione degli oceani può influire negativamente sugli organismi marini e sui coralli, causando la perdita di carbonato di calcio.

La pedogenesi del suolo è il risultato di processi chimici e meccanici che portano alla formazione del suolo. Questi processi includono l'alterazione delle rocce e i cicli di gelo e disgelo che causano la disgregazione delle rocce.

Chimica

(H2O porta in soluzione vari componenti roccia alterando quantità di minerali in un substrato)

Meccanica

(Radici facendosi spazio creano canali per l'H2O. C. fattori biotici: e aria), accumulo sost. organica → substrato per processi di decomposizione → ruscellamento

Topografia

(Conformazione del territorio): precipitazioni è diverso in montagna (forte pendenza = molto veloce → no penetrazione H2O profonda) da collina/pianura → azione chimica della 1° meno marcata

Tempo

Il tempo che passa e l'azione cumulativa di questi fattori crea suolo

SUOLO

Rinnovabile in tempi molto lunghi al punto da essere considerata non rinnovabile, sede di grande biodiversità

Tessitura

Influenza movimento di aria, H2O, nutrienti; t. grossolana VS t. molto fine (porosità) a seconda della % di argilla (granulometria sottile = difficile circolazione H2O), limo e sabbia

Colore

Influenza proprietà fisiche e chimiche ma non la funzionalità, rosso = ferroso

chiari= calcarei, scuri= molta materia organica cambia a seconda della pendenza, alteraz. materiale

● profondità: parentale e vegetazione → radici in profondità nella prateria anche se pendenza dolce, nelle foreste materia organica concentrata parte superficiale suolo

● profilo: strati creati nel tempo dall'accumulo di sost. organica, sezione verticale tra superficie e substrato pedogenico, condizionato da clima, vegetazione di copertura e locazione topografica

○ strato organico: materiali parzialmente decomposti (foglie morte, scarti di animali...)

○ topsoil: colore scuro, raccogli materia organica lisciviata da strati superiori (verso profondità grazie percolazione h2o), composizione quasi del tutto minerale sviluppatosi dal materiale parentale (o.eluviale: parte del suolo molto influenzata da lisciviazione, circolazione e infiltrazione h2o) prevale azione di deposito di materiali

○ subsoil: (o.illuviale: provenienti da strati ↑) accumula particelle

minerali (argilla, sali) lisciviate da topsoil
  1. materiale non consolidato: deriva da materiale parentale originale da cui il suolo si è sviluppato

h2o nel suolo:

equilibrio tra influssi (infiltrazioni piogge e flusso terrestre h2o) ed efflussi (percolazione verso strati profondi e evapotraspirazione) dipende da:

  • tessitura (suoli sabbiosi h2o si muove penetrazione meglio di argilla)
  • porosità (micropori oppongono resistenza → accumulo h2o)
  • fessure (radici)
  • presenza di sali e minerali (rallentano il deflusso)
  • sost. organica (in grado di assorbire molta h2o)

capacità di campo: quanta % di suolo occupata da h2o in condizioni di saturazione

punto di avvizzimento: h2o minima contenuta dal suolo (+ alto nell'argilla rispetto a sabbia che perde h2o + facilmente)

servizi di regolazione: approvvigionamento, stoccaggio carbonio (importante x regolazione clima), regolazione flusso h2o superficiali e sotterranee (infiltrazione e ricarica falde), protezione e

mitigazione fenomeni idrologici estremi (se suolo non impermeabilizzato), big riserva di biodiversità, controllo del ciclo dei nutrienti

consumo di suolo: trasformazione antropica che sostituisce una copertura naturale del suolo con infrastrutture, edifici e impermeabilizzazione = processo quasi irreversibile a causa del forte sconvolgimento dell'equilibrio

  • desertificazione:
    • cause: naturali (variazioni clima, siccità, piogge intense che sgretolano suolo), antropiche (turismo, incendi, discariche, estrazione, agricoltura massiccia)

produttività suoli → conseguenze economiche

  • conseguenze: migrazioni umane, erosione dei suoli, perdita biodiversità

18. biomi: ampie regioni del pianeta caratterizzate da ecosistemi simili, classificati in base a: vegetazione che ospitano (forma di crescita e adattamenti al clima sono buoni indicatori), temperatura media annuale e precipitazioni (insieme di questi ultimi 2 determina clima). ecosistemi si interessano

Le interazioni tra specie e ambiente sono fondamentali per comprendere i biomiecosistemi. Nel caso della stagionalità tropicale, non vi è una marcata variazione stagionale. Tuttavia, nelle savane, si osserva una differenza nella presenza di nutrienti rispetto alla tundra e alla foresta pluviale.

La foresta tropicale è molto suscettibile alla desertificazione in caso di deforestazione, che rappresenta un grave danno in quanto è il principale serbatoio di nutrienti e carbonio. Inoltre, questa tipologia di foresta riceve molte precipitazioni durante tutto l'anno. I principali fattori che influenzano la vegetazione sono la luce, con le piante più alte che ne ricevono di più e quelle più basse che si adattano all'ombra. Non vi sono stagioni definite e i suoli sono poveri di nutrienti, con una grande produttività e una forte lisciviazione. La materia organica viene decomposta velocemente a causa delle elevate temperature e dell'umidità, contribuendo alla biodiversità.

La savana, invece, si trova nelle regioni tropicali e subtropicali e presenta precipitazioni stagionali. Durante la stagione piovosa, si sviluppano praterie e arbusti, con pochi alberi bassi che riducono le foglie per risparmiare acqua. Durante la stagione secca, la competizione tra le specie è elevata.

PRATERIA TEMPERATA: ecosistemi maggiormente diminuiti a causa attività antropiche (impronta ecologica: alterazione di popolazioni nei vari territori e risorse consumate) erbe e precipitazioni molto scarse: steppe: continente euro-asiatico, molto arbusti, alberi quasi assenti → diffuse (piove meno vs praterie) argentina: pampas, alternate da mais, australia: praterie aride, ci sono soia e big allevamenti di bestiame anche pascoli intensivi ovini (spazi grandi)

DESERTO: quasi tutti emisfero settentrionale, quelli temperati si trovano nell'ombra pluviometrica delle catene montuose o nelle zone continentali interne poche pioggie fauna e flora sviluppano adattamenti al clima temperature molto copertura vegeta

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
14 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/07 Ecologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maila_00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ecologia e biologia delle piante e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Fusaro Lina.