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Classe: Anthozoa. Hanno la sola forma di polipo. Presentano simmetria del corpo
raggiato bilaterale ed uno scheletro interno o esterno che deriva dalla
mineralizzazion di Sali di calcio oppure di stronzio in una matrice proteica. La bocca
è una fessura oblunga e continua internamente in un faringe attraversato da uno o
due sino glifi posti in corrispondenza di uno o di entrambi gli apici della fessura della
bocca. Ciò conferisce al polipo una simmetria bilaterale ma, funzionalmente, la
colonna del polipo e i tentacoli che la circondano hanno una simmetria raggiata. La
cavità gastrale è divisa da setti che possono essere completi o incompleti: i margini
interni dei setti mesenterici formano nella parte libera degli ispessimenti, i filamenti
mesenterici, che si continuano con prolungamenti detti aconzie. Sia i filamenti
mesenterici che le aconzie contengono cnidocisti. I gameti sono di origine
endodermica e sono portati sui setti mesenterici. La fecondazione può essere
interna, nella cavità gastrica, oppure esterna, in mare.
La nutrizione degli antozoi è a base di piccoli animali, soprattutto larve di ogni tipo,
crostacei, molluschi ed anche pesci. Molti ospitano zooxantelle simbionti.
Vivono solitari o in colonie.
Appartengono alla classe degli antozoi 6000 specie circa, tutte marine, ripartite nelle
due sottoclassi degli ottocoralli o alcionari e degli esacoralli o zoantari.
Sottoclasse: alcyonaria o octocorallia. Sono antozoi coloniali i cui polipi hanno
invariabilmente otto tentacoli costituiti da un asse longitudinale su cui sono inserite
due serie contrapposte di digitazioni, il che conferisce loro l’aspetto di una penna:
tentacoli pennati. Anche i setti completi che suddividono la cavità gastrica sono di
numero otto.
Il più celebre tra gli ottocoralli è il corallo rosso (Corallium rubrum)-
Sottoclasse: esacorallia. Solitari o coloniali. Possono secernere un calice di
carbonato di calcio. Hanno numerosissimi tentacoli in numero 6 o multipli di 6 non
pinnati. Hanno il celenteron diviso da setti longitudinali multipli di 6. Mesoglea
spessa e cellularizzata . Hanno 2 sifonoglifi faringei.
Possono essere solitari o coloniali, nella colonia di solito c’è un tessuto che tiene
insieme tutti gli organismi della colonia. Possono secernere un calice di carbonato di
calcio, quindi lo scheletro riveste l’organismo. La cavità gastrovascolare è piena di
cellule urticanti che formano dei filamenti. Hanno gonadi gastrotermali, le gonadi,
sia maschili che femminili, si trovano sui setti longitudinali. Hanno del tessuto
muscolare magari per ritrarre i tentacoli per esempio.
Il metridium è una delle specie degli esacoralli.
Classe: scyphozoa. Questa classe presenta meduse con abbondantissima mesoglea
cellula rizzata. In alcuni casi l’ombrello può raggiungere anche due metri.
Le meduse degli scifozoi sono di solito planctoniche. Lo stadio di polipo è ridotto o
addirittura assente ma, in alcuni generi, sono le meduse ad essere soppresse. Le
medusa si muove mediante pulsazioni dovute alla contrazione di muscoli circolari
posti ai margini dell’ombrello, questi funzionano in antagonismo con la mesoglea
che, dopo la contrazione, ristabilisce l’espansione dell’ombrello.
Le scifo meduse hanno una cavità gastrovascolare attraversata da setti che la
dividono in quattro tasche, con uno spazio centrale. Il numero dei setti varia da 4 a
8. Caratteristica deli scifozoi è anche la presenza di filamenti gastrici, estroflessioni
del gastroderma cariche di cnidocisti.
Le 200 specie di questa classe hanno un ciclo dove la medusa è prevalente ed il cui
stadio polipoide è chiamato scifistoma. Quando presente, il polipo ha il celenteron
diviso da 4 setti; esso si divide nello sviluppo trasversalmente in molte efire. La
medusa presenta gonadi gastrali e manca di un velum.
Sono le classiche meduse che vediamo nei nostri mari.
La metagenesi degli scifozoi. Nella fase sessuale vengono prodotti i gameti che
formano lo zigote. In seguito a qualche stimolo proveniente dall’ambiente sterno
come la temperatura, la quantità di luce, la presenza di cibo … si pone sul substrato
e si ha la fase di polipo chiamato scifistoma. Il polipo si può riprodurre
asessualmente e dare origine a una grande quantità di altri polipi. Nel proseguo
dello sviluppo il polipo si va trasformare in una forma chiamata strobila (divisione
trasversale). In una prima fase sul corpo del polipo si formano delle costituzioni
trasversali che si approfondano fino a che la parte superiore si stacca dando origine
alla medusa.
Quando le condizioni sono ottimali a partire da un scifistoma iniziale si formano
tantissimi scifistomi che maturano e quindi si ha come un’esplosione e le meduse
invadono i mari.
Classe: cubuzoa. Sono rappresentati dall’unico ordine Cubomedusae, un tempo
incluso negli scifozoi, prima di scoprire che o polipi metamorfosano direttamente in
meduse, una caratteristica che li distingue nettamente dagli scifozoi, in cui le
meduse sono prodotte per strobilazione. Il loro nome deriva dal fatto che l’ombrello
è a forma di cubo con tentacoli che dipartono dai quattro angoli interradiali, muniti
di ropali. Le cubo meduse hanno occhi complessi, forniti di una lente biconvessa
ricoperta di epidermide e da due strati di cellule retiniche che formano un corpo
vitreo nella parte prossimale alla lente, e una zona pigmentata distalmente alla
lente.
Vivono nei mari tropicali e temperati. Una specie che si chiama Chironez, tipica delle
coste australiane, ha un veleno mortale anche per l’uomo.
Superclasse: hydrozoa. Sono cnidari in cui si alternano in complessi cicli vitali lo
stadio medusoide a quello polipoide, sebbene il primo può essere anche assente (in
Hydra). Le gonadi sono epidermiche, mentre gli cnidociti sono presenti solo
nell’epidermide. Il polipo può costituire delle colonie polimorfiche, che può essere
inclusa in un calice chitinoso rinforzato da carbonato di calcio.
Ctenophora (phylum)
Sono tutti marini, esclusivamente individuali, per la massima parte planctonici. Se ne
conoscono 50 specie circa. In generale hanno una forma ovoide, ma alcuni sono
nastriformi; il corpo è trasparente e ha una consistenza gelatinosa (come gli cnidari).
La caratteristica distintiva del phylum è la presenza di palette vibratili, dette pettini
o cteni, file (generalmente 8) di ciglia raggruppate a formare delle strutture che
ricordano i pettini. Il battito delle fila di pettini producono il movimento sono gli
organismi più grandi che usano il battito ciliare per il movimento. Con otto fila di
ctenidi utilizzati per la locomozione, i muovono con movimento metacronale; gli
ctenofori sono i più grandi animali a muoversi per battito ciliare. Molti hanno due
lunghi tentacoli che retraggono all’interno del corpo nelle tasche tentacolari. I
tentacoli possono anche essere molto corti o mancare del tutto. I tentacoli sono
ricchi di colloblasti, cellule adesive atte a catturare la preda.
Hanno simmetria bilaterale doppia e il corpo si può dividere in due parti
specularmente uguali secondo l’asse più corto o secondo quello più lungo. Le otto
serie di cteni, comunque, forniscono al corpo una simmetria raggiata.
Gli ctenofori sono triblastici e hanno tre foglietti: ectoderma, mesoderma ed
endoderma. Tra l’epidermide e la gastrodermideè interposta la mesoglea, di
consistenza gelatinosa. La cavità gastrica è formata da molti canali e termina con un
poro anale. Acelomati.
Hanno un organo sensorio aborale con statolite. Quindi ha una certa polarità.
Generalmente ermafroditi. Gameti prodotti da gonadi nella parete gastrovascolare.
Rara la riproduzione asessuale. Fertilizzazione esterna: sviluppo diretto.
Platelminti (phylum)
Sono animali protòstomi, bilaterali, con segmentazione spirale, caratterizzati da un
corpo allungato e depresso in senso dorsoventrale (vermi piatti) e dalla presenza del
parenchima, che occupa tutti gli spazi interni compresi fra gli organi. Sono animali
sia a vita libera che parassiti. Sono privi di uno scheletro e presentano un tegumento
costituito da un epitelio monostratificato o sinciziale che nella forma libera è dotato
di ciglia. Sotto il tegumento si osservano fibre muscolari con andamento circolare
che conferiscono al corpo una notevole plasticità. L’apparato digerente, quando
presente, è organizzato come una cavità gastro-vascolare, con l’apertura boccale
sulla superficie ventrale dell’animale. Il materiale assorbito dall’epitelio
endodermico che riveste la cavità gastro-vascoalre passa negli spazi intercellulari del
parenchima e raggiunge così tutti i tessuti.
Non esistono organi respiratori, né sistema circolatorio. La respirazione avviene per
diffusione. Il liquido presente negli spazi intercellulari serve anche come
trasportatore dei gas per la respirazione. Tale liquido è iperosmotico rispetto
all’acqua presente all’esterno dell’animale; pertanto si ha una continua
penetrazione di acqua dall’esterno, che viene espulsa, insieme con i cataboliti da un
particolare organo escretore costituito da protonefridi.
Il sistema nervoso è costituito, solitamente, da due o quattro cordoni longitudinali e
da un addensamento di cellule nervose nel polo anteriore, o capo, ove sono situati
anche gli organi di senso visivo e statico. Con il platelminti inizia, così, il processo di
cefalizzazione: processo evolutivo che ha portato alla specializzazione, via via
sempre più accentuata, del tratto anteriore del corpo. Infatti qui si trovano
localizzati organi di senso, e relativi centri nervosi, importanti sia per la vita di
relazione sia per l’esplorazione dell’ambiente circostante.
I platelminti si riproducono generalmente per via sessuale e, nella maggior parte dei
casi, sono ermafroditi. La fecondazione è interna e in molti casi le uova sono
accompagnate da cellule vitelline che vengono utilizzate dall’embrione nelle prime
fasi di sviluppo. In questi animali, pertanto, la gonade femminile consta di due parti
distinte: un ovario e un vitellogeno.
Il phylum dei platelminti comprende le classi dei turbellari, trematodi e cestodi. I
turbellari conducono vita libera, mentre gli altri due sono parassiti e si ritiene che
siano derivati dai turbellari.
Turbellari
Sono platelminti a vita libera, diffusi in ambienti acquatici, marini e d’acqua dolce;
alcune specie sono terresti e vivono in ambienti molto umidi delle zone temperate e
tropicali. Il corpo è di solito depresso in senso dorso-ventrale. Il capo è riconoscibile
per la presenza degli occhi o di tentacoli o di espansioni lobate laterali. Il corpo è
ricoperto da un’epidermide fatta da cellule ciliate e dotate di microvilli,