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MISTICETI

Non possiedono Balenottere

denti ma FANONI Delfini

Narvali

ODONTOCETI Beluga

Orche

Possiedono DENTI Zifidi

Capodogli

SOTTORDINE: MYSTICETI

FAMIGLIA:

• ESCRICTIDI Balena Grigia

Balena Franca Boreale

• BALENIDI Balena Franca Australe

Balena della Groenlandia

Balenottera Minore

Balenottera di Bryde

Balenottera Boreale

• BALENOTTERIDI Balenottera Comune

Balenottera Azzurra

Megattera

• NEOBALENIDI Balena Franca Pigmea

Non possiedono denti, si nutrono filtrando il

cibo da immensi volumi d’acqua e per farlo

usano particolari strutture simili a setole

chiamate FANONI.

I misticeti si cibano di organismi di piccole dimensioni come

aringhe e molluschi ma soprattutto di KRILL (piccoli crostacei).

Per nutrirsi utilizzano principalmente due differenti strategie:

Alimentazione a boccate

Scrematura

ALIMENTAZIONE A BOCCATE Strategia adottata

principalmente

dalle

BALENOTTERE

perché possiedono,

sul ventre,

numerosi SOLCHI

GOLARI grazie ai

quali possono

ingerire immensi

volumi d’acqua che

vengono poi filtrati

con i fanoni per

trattenere il cibo.

SCREMATURA Strategia di

alimentazione

continua, l’animale si

muove vicino alla

superficie

dell’acqua

mantenendo la

bocca semi aperta e

filtrando l’acqua per

mezzo dei fanoni.

IL CANTO DELLE BALENE

Le balene sono in grado di utilizzare gamme di

frequenze molto ampie per produrre diversi tipi di

suoni. Possono emettere lamenti, sbuffi, gorgoglii,

colpi, grugniti e strilli.

Non è ancora chiaro il modo in cui questi suoni

vengano emessi ma sembra che i misticeti li

producano utilizzando la laringe.

I maschi delle MEGATTERE emettono lunghe e

complesse serie di suoni che sembrano dei veri e

propri canti. Questi vengono intonati nelle zone

riproduttive e in quelle alimentari e sono emessi da

tutte le megattere con la stessa sequenza. Non è

ancora del tutto chiaro la funzione ma ci sono due

ipotesi:

- Comportamento sessuale

- Mantenimento dell’ordine sociale.

LA CACCIA ALLE BALENE

Prime cacce su larga scala ad opera dei Baschi nel 1200.

Nei successivi 200 anni l’attività si intensificò in moltissimi paesi

(America, Francia, Gran Bretagna, ecc).

Tecniche di caccia rudimentali: i balenieri

inseguivano le prede con piccole barche a remi

e le uccidevano con arpioni che venivano

lanciati a mano.

LA CACCIA MODERNA

Metà del 19° secolo

ARPIONE ESPLOSIVO.

Motori a vapore e cannoni caricati con arpioni esplosivi.

Introduzione delle navi FATTORIA in grado di “lavorare” le

balene in alto mare.

Oggi rimane solo il 5 - 10% delle popolazioni originarie.

Protezione ufficiale dalla IWC ma non tutti i paesi (Giappone,

Norvegia,ecc) rispettano i divieti di caccia imposti.

ODONTOCETI Ordine: CETACEI

ODONTOCETI

Sottordine:

LIPOTIDI

Lipotes

vexillifer KOGIDI

FISETERIDI MONODONTIDI Kogia

Capodoglio Beluga

Narvalo PONTOPORIDI

ZIFIDI DELFINIDI

Zifio Delfino, Stenella Pontoporia

Mesoplodonte Globicefalo, Orca

Tursiope INIDI

FOCENIDI PLATANISTIDI Inia geoffrensis

Focena Platanista del Gange

ODONTOCETI

Appartengono a questo gruppo i delfini, le

focene, i beluga, i narvali, le orche, gli zifidi e i

capodogli. Le loro dimensioni sono molto varie:

da 1,5 m delle focene fino ai 20 m dei capodogli.

Caratteristica principale di questo gruppo è la presenza

di denti di forma conica e tutti uguali che vengono

conservati per tutta la vita.

Grazie alla presenza dei denti gli odontoceti hanno

un’alimentazione basata, in massima parte, sul consumo

di pesci e cefalopodi.

L’ECOLOCALIZZAZIONE

Gli odontoceti possiedono la capacità dell’ECOLOCALIZZAZIONE

che consente di "vedere" per mezzo del suono. L'organo si trova

all'interno della testa. Una parte di esso, il "melone", è posta

davanti al cranio, l'altra parte si trova tra l'osso della mascella e

l'orifizio dell'orecchio.

L'animale emette rumori

simili a schiocchi a bassa

ed alta frequenza. A

distanza inferiore

emette dei "click" a

frequenza più elevata

toccando con la mascella

l'oggetto.

Le vibrazioni degli

schiocchi si trasmettono

in acqua e rimbalzano

contro gli oggetti in

modo che un eco ritorni

verso l'animale. Il

grasso depositato nella

mascella inferiore invia

le vibrazioni dell'eco al

cervello così che

l'animale possa

orientarsi e muoversi di

conseguenza al buio.

LE SPECIE DEL MEDITERRANEO

SPECIE PRESENTI NEL

SANTUARIO

Balaenoptera physalus

• Balenottera comune ( );

Stenella coeruleoalba

);

• Stenella striata (

(Physeter macrocephalus)

• Capodoglio ;

Globicephala melas

• Globicefalo ( );

Grampus griseus

) ;

• Grampo ( Tursiops truncatus

• Tursiope ( );

Ziphius cavirostris

• Zifio ( );

Delphinus delphis

).

• Delfino comune (

SANTUARIO DEI CETACEI

Il "Santuario Internazionale per i

Cetacei del Mediterraneo" è una

sorta di triangolo di mare che, nel

novembre del 1999, i governi

d'Italia, Francia e del Principato

di Monaco, hanno dichiarato di

considerare quale area marina

protetta. La sua superficie è di

circa 96.000 km/q (il 4% di tutto

il Mediterraneo) e si colloca nel

bacino ligure-corso-provenzale

comprendendo anche acque

internazionali.

L'area sotto tutela, è delimitata

da due linee ideali che partono ad

ovest da punta Escampobariou alla

foce del Rodano (Fra) fino a Capo

Falcone sulla costa nord ovest

della Sardegna (Ita) e a est da

Capo Ferro sulla costa nord est

della Sardegna a Fosso Chiarone

in Toscana (Ita).

CARATTERISTICHE

OCEANOGRAFICHE E BIOLOGICHE

• Correnti

• Upwelling

• Ricchezza di

nutrienti STENELLA STRIATA

Sono delfini di piccole

dimensioni (2,10 m –

2,50 m; 100 Kg) senza

particolari differenze

tra maschi e femmine. I

denti sono piccoli e

circa 200. La livrea è

caratterizzata da

“pennellate” chiare che

vanno dall’occhio fino

alla zona genitale. Sono

fortemente gregari e si

muovono in grossi

branchi.

DELFINO COMUNE

Le dimensioni sono le

stesse delle stenelle.

La livrea ha un colore

molto netto e forte e

presenta sul fianco

due strisce di

dimensioni differenti

che formano una

clessidra. Sono

animali gregari, sono

stati avvistati branchi

di migliaia di individui. TURSIOPE

Le dimensioni sono

leggermente maggiori

rispetto alle precedenti

specie e variano dall’area

in cui vivono (2,60 m –

3,00 m in Messico, 3,50 m

nel Mediterraneo, 4,00 m

in Argentina, ecc.). Hanno

dai 100 ai 104 denti

piuttosto grandi e

distanziati e il rostro è

“troncato”. La livrea è

grigia scura sul dorso con

alcune striature sul cranio

e più chiara nella zona

ventrale. Vivono

prevalentemente nelle

vicinanze delle coste. GRAMPO

Sono animali di notevoli dimensioni (circa 4 m) con una robusta

corporatura e un voluminoso capo arrotondato privo di rostro. Possiedono

pinne pettorali più grandi di quelle degli altri delfini. Hanno dai 4 ai 14

denti nella parte anteriore della mandibola. La livrea è grigia su dorso e

fianchi e bianca sul ventre ma è caratterizzata da moltissimi “graffi”

bianchi che negli individui più anziani sono moltissimi. Sono animali gregari,

generalmente nuotano in gruppi di 3 – 50 individui.

GLOBICEFALO

Hanno notevoli dimensioni (4 m

– 7,6 m) e un capo

spiccatamente arrotondato

privo di rostro. Le pinne

pettorali sono molto lunghe e

appuntite. La livrea è scura su

tutto il corpo ad eccezione di

una macchia bianca sul ventre. I

globicefali hanno un evidente

comportamento sociale, si

riuniscono infatti in gruppi di 10

– 100 individui che vengono

pod ”.

chiamati “ ZIFO Le dimensioni variano

da 5,3 m – 6,9 m. Il

rostro è appena

accennato. Nei maschi

possono essere

presenti due grossi

denti sporgenti. La

pinna dorsale è in

posizione molto

arretrata. Vivono in

gruppi poco numerosi

(al massimo 25

individui). La livrea è

scura e segnata da

profondi graffi.

CAPODOGLIO

Sono i più grandi odontoceti

vivente (max 18 m). La

livrea è scura con un colore

che varia dal grigio al

marrone. Non possiedono il

rostro e presentano denti

solo nella mascella e non

nelle mandibole. La pinna

caudale è molto robusta e

quella dorsale è in posizione

arretrata.

I capodogli detengono il

record di immersione: fino

a 2500 m di profondità e 3

h di apnea.

Uno dei caratteri distintivi

dei capodogli è

rappresentato dal soffio.

Balaenoptera physalus

lunghezza di circa 20m • Famiglia: Balenopteridae

• testa con colori asimmetrici • Dimensioni:18-22m

• cresta sporgente sulla testa • Cibo: krill piccoli pesci

• soffio di circa 4m • pericoli: inquinamento

• la pinna dorsale si vede dopo • n per gruppi:1- 18 + di 100

il soffio

Il nome indica un passato di abbondante diffusione

nella acque di quasi tutto il mondo; oggi, a seguito

della caccia, il numero di individui si è notevolmente

ridotto. Le notevoli dimensioni, sino a 26m, e la

particolare colorazione, caratterizzata da una

pigmentazione asimmetrica del capo, con il lato destro

bianco e quello sinistro grigio, ne permettono un facile

riconoscimento. La forma affusolata del corpo le

permette, nonostante le grandi dimensioni, di

raggiungere notevoli velocità, sino a 30km orari, e di

compiere spettacolari salti fuori dall'acqua.

STENO (accidentale)

Di modeste dimensioni

(2,2 m – 2,6 m) non

hanno una marcata

separazione tra melone

e rostro.Sono molto

simili ai delfini comuni e

alle stenelle ma una

caratteristica a loro

peculiare sono i denti

“rugosi” cioè cosparsi

da scanalature. Animali

gregari nuotano in

gruppi di circa 50

individui. ORCA (accidentale)

E’ il più grosso tra

tutti i delfini (5 m – 9

m). La livrea è

inconfondibile: nera su

dorso e pinne, bianca

su vent

Dettagli
Publisher
A.A. 2006-2007
78 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dalaran191 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zoologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Santangelo Giovanni.