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Nomenclatura Binomio linneiano

Bufo viridis Laurenti, 1768 Descrittore

Nome generico Nome o epiteto specifico

International Code for Zoological Nomenclature

Ad ogni specie corrisponde un nome!

Ad ogni nome corrisponde una (ed una sola!) specie !

http://iczn.org/

http://www.nhm.ac.uk/hosted-sites/iczn/code/ 15

La descrizione di una nuova specie deve avvenire secondo i criteri stabiliti

dall’ICZN: in particolare si deve pubblicare una ‘buona’ descrizione della specie su

una rivista scientifica e si deve conservare una ‘prova’ biologica dell’esistenza di

questa specie.

Solitamente, si deposita il ‘tipo’ in un museo

Olotipo

: il ‘tipo’, depositato in un Museo

Paratipi : altri ‘tipi’ della serie dell’olotipo e

depositati in altre collezioni pubbliche o private

Se l’olotipo va distrutto…si crea un neotipo cui

fare da riferimento 16

Principio di priorità

Serve per evitare che due o più organismi abbiano lo stesso nome (ONONIMIA)

oppure che due o più nomi indichino lo stesso organismo (SINONIMIA)

Esempio di pubblicazione: 17

18

Descrizione caratteristiche

morfologiche 19

Nel nome, gli autori vengono indicati con il loro

cognome scritto per intero, cioè senza

abbreviazione.

. La data della prima pubblicazione viene

anch'essa citata, con una virgola tra nome e data.

Balaena mysticetus Linnaeus, 1758 o anche in

questo caso

Balaena mysticetus L. 1758 in quanto questa

specie è stata descritta da Carlo Linneo, il cui

cognome è abbreviato spesso con L.

Se avvengono cambiamenti nella sistematica, e la

specie viene spostata ad un altro genere allora

l'autore originale e la data vengono posti tra parentesi

tonde per segnalare che è avvenuta una revisione,

ma l'autore e la data della revisione non vengono

citati. Ad esempio, l’Oca lombardella fu descritta per

la prima volta da Giovanni Antonio Scopoli come

Branta albifrons Scopoli, 1769. Successivamente si

dimostrò che questa specie fosse, per caratteristiche,

più vicina alle oche del genere Anser, così subì un

trasferimento ed ora viene citata come Anser

albifrons (Scopoli, 1769). 20

Se cambia il nome del genere ….

Nel 1777, J R Forster ha dato il nome Echidna

(da una figura mitologica) a un nuovo genere

di Murena

Echidna Forster, 1777

Nel 1797, Cuvier ha dato il nome Echidna a un

nuovo genere di mammifero

Nel 1811 c’è stata una

revisione ed Illiger ha

seguito il principio di priorità,

‘rinominando’ il mammifero

Tachyglossus

Tachyglossus Illiger, 1811 21

22

Struttura gerarchica

Specie Perla marginata

Genere Perla

Famiglia Perlidae

Ordine Plecoptera

Classe Insecta

Phylum Arthropoda 23

Classificazione tassonomica

Chordata

Regno

Sottoregno

Superphylum

Phylum Mammalia

Subphylum

Infraphylum

Superclasse Carnivora

Classe

Sottoclasse

Infraclasse

Superordine Canidae

Ordine

Sottordine

Infraordine

Superfamiglia Canis

Famiglia

Sottofamiglia

Tribù

Sottotribù Canis lupus

Genere

Sottogenere

Specie 24

Canis lupus familiaris

Sottospecie

Una categoria particolare: LA SPECIE

Che cos’è una specie?

È un qualcosa di ‘oggettivo’ in moltissimi casi….

Gli indigeni dei Monti Arfak, Nuova Guinea, hanno 136 nomi dialettali per indicare

137 specie di uccelli..rispetto alla classificazione ornitologica moderna, ne

confondono solo un paio.. 25

In realtà, ne esistono alcune definizioni:

- Concetto tipologico di specie: di derivazione platonica. Esistono dei ‘tipi’ di

organismi, individuati essenzialmente su basi morfologiche. Su questo concetto si

basa la sistematica dei tempi di Linneo. Ai tipi sono di volta in volta confrontati gli

organismi che si devono appunto ‘sistemare’ o ‘classificare’.

- Concetto nominale di specie: derivato dalla filosofia di Occam (Entia non sunt

multiplicanda praeter necessitatem). Non esistono ‘tipi’ universali..esistono solo

individui…la specie è una nostra astrazione intellettuale..esistono solo gli individui

che la compongono.

-Concetto biologico di specie: la specie è costituita da gruppi di popolazioni

naturali effettivamente o potenzialmente interfecondi, e riproduttivamente isolati

da altri gruppi (Mayr)

-.

Lo status di specie è quindi legato all’ isolamento riproduttivo, e non a caratteri

morfologici. 26

L’esistenza di ‘specie’ implica l’esistenza di

BARRIERE RIPRODUTTIVE INTERSPECIFICHE

Ogni specie tende a ‘conservare’ nel tempo e nello spazio ed ad isolarsi

riproduttivamente da tutte le altre.

Tale isolamento viene garantito da una serie di meccanismi che vanno sotto il

nome di "meccanismi isolanti" o "barriere riproduttive" e che rappresentano

il più importante insieme di attributi biologici che una specie possiede in

quanto, in definitiva, costituiscono i criteri stessi della sua determinazione.

I meccanismi isolanti rientrano in due distinte

(IN POPOLAZIONI COESISTENTI)

categorie:

1) meccanismi pre-zigotici: impediscono gli accoppiamenti interspecifici, in

particolare la formazione dello zigote

2) meccanismi post-zigotici: diminuiscono l'esito positivo di incroci

interspecifici. 27

meccanismi pre-zigotici

1. isolamento temporale/stagionale

Es: specie affini di pesci d’acqua dolce

depongono le uova con temperature

differenti, e quindi non si possono mai

‘incrociare’

Un caso specifico di isolamento

riproduttivo di tipo temporale

esiste, ad esempio, in coppie di

specie affini di cicale: in ciascuna

coppia una specie appare ogni 13

anni, l'altra ogni 17 anni, in modo

tale che le due specie hanno

l'opportunità di incontrarsi e

fecondarsi una sola volta ogni

13x17= 221 anni 28

B. fowleri

2. isolamento dell'habitat/ecologico

Tra specie di rospi:

Il Bufo fowleri utilizza, stagni, paludi e

grandi pozze d'acqua piovana come luogo

preferenziale per riprodursi e non si

riproduce, al contrario, in fosse poco

profonde e nelle pozze di rigagnoli che

sono, invece, in larga misura utilizzate

dall'altra specie, B. americanus. B. americanus

O, nuovamente, tra zanzare:

"Anopheles gr. maculipennis", responsabili della trasmissione della malaria. In queste specie

vi è una netta separazione dell'habitat, che contribuisce al loro isolamento riproduttivo:

alcune specie (A. atrioparvus, A. labranchiae) vivono, infatti, in acque salmastre o

debolmente oligoaline, altre (A. melanoon, A. messeae) vivono, al contrario, in acque

completamente dolci. 29

3. isolamento etologico

Si basano sulla produzione e ricezione di stimoli particolari da parte

dei partners sessuali in occasione del corteggiamento: infatti, i

maschi di molte specie presentano particolari e specifici metodi di

corteggiamento, ostentando quelli che nel complesso solo le femmine

della loro stessa specie possono recepire.

Comunicazione visiva

Comunicazione sonora

Comunicazione chimica 30

4. isolamento meccanico/anatomico

Impedisce il trasferimento degli spermatozoi grazie a specifiche differenze

anatomiche dei genitali (o generalmente del corpo) Differenza

nell’apparato

riproduttore

maschile

( )

Aedeagus

Specie del genere Tolania

(Homoptera, Membracidae) 31

5. isolamento gametico

Basato su meccanismi che impediscono o riducono fortemente l'attrazione tra

gameti che non siano conspecifici

Ha una particolare importanza essenzialmente negli organismi acquatici in cui si

ha fecondazione esterna 32

Se, tuttavia, questa serie di barriere dovesse fallire, interviene un secondo

sistema che impedisce la riuscita di una eventuale ibridazione: i potenziali

partners sessuali portano a compimento la copula ma, o nessuna prole viene

generata oppure la prole eventualmente prodotta presenta vitalità e fertilità

molto ridotte o nulle.

meccanismi post-zigotici

1. mortalità zigotica

I gameti si uniscono, si forma uno zigote che però successivamente muore

Embrione

muore

nelle

prime fasi

dello

sviluppo

33

2. non vitalità degli ibridi

Lo zigote si sviluppa ma il prodotto finale è un organismo di ridotta vitalità, che

muore precocemente 34

3. sterilità degli ibridi.

I gameti danno origine ad uno zigote, che si sviluppa in un organismo vitale ma

sterile (garantendo così l’’isolamento tra le specie)

Asino Cavalla 35

Mulo 36

La specie è il ‘mattone’ su cui si costruisce la classificazione degli organismi

Phylum Z

Classe R

Ordine W

Famiglia U Famiglia Y

Genere G

Specie b

Specie a Genere P

Specie c Classe J 37

Ordine Q

Concetti inerenti:

Sibling species (o specie gemelle, o criptospecie)

Sono due specie che pur essendo completamente isolate dal punto di

vista riproduttivo, sono estremamente simili dal punto di vista

morfologico (o fenotipico). Per tale motivo non è possibile la

discriminazione, appunto, in base a caratteristiche morfologiche e sono

necessari analisi di tipo, genetico, biochimico, oppure etologico,

ecologico, Distinguibili in base

Drosophila Drosophila pseudoscura a:

cromosomi delle loro

ghiandole salivari,

dei genitali maschili

Drosophila persimilis e delle dimensioni

relative delle ali

Sei specie del genere Anopheles Differenze fisiologiche e

etologiche 38

Come si possono riconoscere le sibling species?

· differenze biometriche

· riproduzione mediante prove di ibridazione

· abitudini (struttura del nido,impulsi luminosi, scelta

dell'habitat, stagione degli amori, etc.)

· vocalizzazione, cioè l'insieme delle differenze nel canto e

nelle note di richiamo sessuale

· scelta dell'ospite per le specie simbionti o parassite

· patogenicità delle specie parassite

· il tipo di simbionti, commensali o parassiti ospitati

· prove citologiche

· analisi biochimica (elettroforesi, cromatografia, etc.) 39

Criteri di classificazione:

SCUOLA MORFOLOGICA

Considera similarità morfologiche e non comuni origini evolutive

Classe AVES 40

SCUOLA FENETICA

Detta anche tassonomia numerica o tassimetria, è una tecnica la cui finalità è

la classificazione degli organismi sulla base della somiglianza, spesso nella

morfologia o in altre caratteristiche osservabili, senza tener conto della

fi

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
70 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GIULIAPETR di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zoologia I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Fenoglio Stefano.