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Follia

La follia di Amleto è una follia ambigua. Sembra una follia simulata per trarre vantaggio dall'apparire folle, per non far sospettare al re il suo piano di vendetta. Da secoli, i critici si chiedono se la follia del principe di Danimarca sia reale o simulata.

Quando Amleto è da solo, o con persone di cui si fida (Orazio) è completamente consapevole e lucido, e capace di profonde riflessioni. Nelle altre occasioni, finge di essere matto perché è consapevole del suo ruolo di vendicatore, e ritiene quella di fingere la follia la cosa più sensata in quel ruolo.

Amleto non è il solo personaggio ad interpretare la follia. Viene rappresentata anche la tragedia di Ofelia. La pazzia di Ofelia è chiara, è causata dalle troppe sofferenze e aspettative deluse della sua vita: la morte di suo padre e contemporaneamente essere respinta da Amleto.

Azione e Non-Azione

L'unica motivazione per continuare l'esistenza è per...

Amleto la paura dell'ignoto: "Altrimenti chi sarebbe capace di sopportare le frustate e le irrisioni del secolo, i torti dell'oppressore, gli oltraggi dei superbi, le sofferenze dell'amore non corrisposto, gli indugi della legge, l'insolenza dei potenti e lo scherno che il merito paziente riceve dagli indegni, se potesse egli stesso dare a se stessa la propria quietanza con un nodo pugnale?".

Ed è proprio questa visione tragica a portare Amleto all'impossibilità di agire.

Tuttavia, c'è da dire che il monologo esistenzialistico è anche una metafora sull'agire e il non agire, dove appunto l'essere si identifica con l'azione e il non essere con l'inazione. Ciò che separa Amleto dalle altre opere di vendetta è proprio il fatto che l'azione che ci aspettiamo di vedere è continuamente rimandata, perché Amleto rimugina costantemente su ciò che sta facendo anche

se la maggior parte delle azioni sono compiute in maniera violenta e impulsiva. Gli altri personaggi, contrariamente, non sono così riflessivi e agiscono secondo ciò che sembra loro più opportuno al momento. Tuttavia, il loro modo di fare li porta quasi sempre al fallimento. Un esempio lampante è Claudio che ottiene ciò che vuole, ma la sua coscienza resta tormentata; allo stesso modo Laerte è ossessionato dal desiderio di vendetta, lasciandosi così manipolare da Claudio, tanto che alla fine la sua stessa spada gli si ritorce contro. Incesto e complesso di Edipo Un tema secondario eppure intrinseco nell'opera è quello dell'incesto. Il più evidente e banale è il matrimonio tra Claudio e Gertrude, ma esempi più nascosti sono anche il rapporto tra Laerte e Ofelia e quello tra Amleto e la madre, identificato spesso come Complesso di Edipo. Nel dialogo tra Laerte e la sorella, prima della partenza di lui.

Per la Francia, vi sono alcune lievi allusioni sessuali, come anche il modo in cui il fratello stringe Ofelia fra le sue braccia all'interno della sua tomba è leggermente ambiguo.

Per quanto riguarda Gertrude e il figlio, la natura incestuosa del loro rapporto viene messa in luce dallo psicanalista Ernest Jones. Già dal primo atto, il rapporto madre-figlio rivela delle ambiguità e Jones arriva a subordinare l'odio di Amleto per lo zio non solo al suo ruolo di omicida, ma anche a quello di marito della madre: è come se Amleto si identificasse in Claudio, in quanto lui avrebbe concretizzato un desiderio preesistente in Amleto, ovvero quello di uccidere il padre e prendere il suo posto di Re, ma anche di marito. Perciò, la riluttanza nell'uccidere Claudio consta del fatto che ucciderlo sarebbe in parte anche uccidere se stesso.

Misoginia e Subordinazione della Donna

Nella corte di Danimarca, la donna svolge un ruolo secondario, lei è la muta.

Eobbediente ascoltatrice degli ordini del proprio uomo: Gertrude è legata alla corruzione di Claudio; mentre Ofelia è lo strumento del padre Polonio. Amleto inoltre ha un vero e proprio disgusto per la donna e per il sesso che deriva dal comportamento della madre, che ha ceduto ai piaceri della carne sposando Claudio, radicando così in Amleto l'ossessione per ciò che percepisce come una connessione tra la sessualità femminile e la corruzione morale. Spinto da questa repulsione contro la sessualità Amleto si scaglia contro Ofelia ripetendole "Vattene in un convento" dove nunnery (convento) nel linguaggio volgare elisabettiano significa anche "bordello", quindi offendendola ed esprimendo la rabbia che egli prova verso le donne, oppure forse tentando di lasciarla pura di fronte alla corruzione della sessualità per affetto nei suoi confronti. Amleto considera tutte le donne delle prostitute, ognuna con il suo protettore:

così come Gertude ha Claudio, Ofelia ha Polonio. Ofelia si lascia usare dal padre per indagare sullo strano comportamento del principe; così facendo è fedele sia ad Amleto che a Polonio, ed è proprio qui che risiede la definizione di prostituta, per Amleto: una donna fedele a più di un uomo. In più, per lui, il tradimento fatto gli da Ofelia, seppur non di tipo sessuale, ha comunque carattere incestuoso. Come abbiamo detto la misoginia di Amleto nasce dal matrimonio di Gertrude con Claudio. Ma nel XX secolo, sono state aperte nuove chiavi di lettura delle figure delle donne nell'opera, nel saggio "La Madre di Amleto" Carolyn Heilbrun difende Gertrude: in effetti il testo non suggerisce né che Gertrude sapesse dell'omicidio di Claudio, né che lei fosse effettivamente un'adultera; il suo matrimonio può essere semplicemente stato un modo di adattarsi alle circostanze per il bene del suo regno. Malattia,

Veleno e Corruzione

Amleto è malato, così come lo è la Danimarca secondo la voce di un soldato. Tutto ciò dà origine ad un susseguirsi di metafore che riguardano malattie interne: pustole, ulcere, cancri. La Danimarca è descritta come un corpo ammalato da un cancro che si identifica con la corruzione di Claudio: usurpando il trono, ha sfidato l'ordine divino ed è diventato la causa di quel Male che sta avvelenando il Paese. Il Re Amleto è descritto come un uomo forte e giusto sotto il cui potere il regno era in buona salute, mentre Claudio è un politico debole e corrotto, che lo ha fatto ammalare. E così come l'avvelenamento, allo stesso modo, entro la fine dell'ultimo atto, la vicenda inizia con tutti i protagonisti moriranno proprio avvelenati: quando un monarca sfida l'ordine della Provvidenza, allora il caos invade e infetta la società. Il compito di Amleto è rivendicare il padre,

Bensì anche di risanare l'ordine sociale, dunque, non solo disturbato. Alla fine della vicenda, le redini del potere, con l'approvazione di Amleto, verranno prese da Fortebraccio, principe di Normandia, da lui visto come un principe "delicato e sensibile".

Morte

Il tema della Morte è contemporaneamente causa e conseguenza della vendetta; infatti l'omicidio compiuto da Claudio dà inizio alla ricerca di vendetta di Amleto che si conclude con la morte dello stesso. In seguito all'apparizione del fantasma Amleto è ossessionato dall'idea della morte e ne considera diversi aspetti nel corso dell'opera; il fantasma ne rappresenta la componente spirituale mentre il teschio di Yorick quella fisica. Amleto vede nella morte una via di fuga dalla sofferenza della vita, un modo per mettere fine definitivamente al problema di cercare la verità in un mondo incerto; deve però confrontarsi con l'etica della religione.

Cristiana che proibisce il suicidio e pertanto lo teme considerandolo paese inesplorato dalla cui frontiera nessun viaggiatore fa ritorno. Ciò che fa nascere in lui sentimenti contrastanti, quindi, è il bilancio tra la certezza di vivere nel dolore e l'incertezza sull'essenza della morte.

Inoltre a frenare il suo istinto suicida vi è anche il tema della noble mind: Amleto si interroga all'inizio del monologo su cosa sia più nobile tra il sopportare i colpi di fionda e i dardi della fortuna insensata e il porre fine allo strazio del cuore e alle tragedie che la carne eredita.

Agire "nobilmente", reagendo ad ogni azione ingiusta con una contro-reazione simile, equivale in quanto efficacia a combattere contro il mare; è un gesto quindi, sia futile che autodistruttivo, in quanto implicherebbe anche il turbamento dell'anima. La comparsa del fantasma dà l'idea di una morte non salvatrice come la vorrebbe Amleto, non

È un sonno di morte che ci districhi da questo groviglio funesto che è la vita; tutt'altro renderebbe il sonno impossibile in quanto il turbinio dell'anima si riflette poi. C'è da dire tuttavia che la morte di tutti i personaggi avviene in modo ambiguo; ad esempio Polonio muore per un errore così come Ofelia muore a causa della sua follia e rimane quindi aperta la domanda se si tratti di suicidio o di un incidente; ancora Claudio muore sì per mano di Amleto ma non in seguito ad una premeditazione, piuttosto in seguito ad un'impulsività dovuta alla situazione. Il teschio di Yorik Nonostante nell'opera raramente siano utilizzati in senso metaforico, il teschio Yorick è uno degli emblemi più popolari dell'Amleto. Nella prima scena del quinto atto, Amleto tornato dall'Inghilterra va girovagando nel cimitero e là scorge il teschio che apparteneva al vecchio.

giullare del re, prendendolo in mano traccia con le dita ladicendo: “qui erano appese le labbra che ho baciato non so quante volte” indicando il suo fascino verso le conseguenze fisiche della morte. Quest’attrazione Amleto la rivela diverse volte nel corso delle vicende facendo continui riferimenti al corpo in decomposizione.

Personaggi

Amleto

Amleto è il protagonista della tragedia e principe di Danimarca, figlio della regina Gertrude e del defunto re Amleto e nipote dell'attuale re Claudio, suo zio. Amleto è un personaggio malinconico, indeciso, cinico e molto amareggiato dagli intrighi di suo zio e sua madre per impossessarsi del potere. È un personaggio enigmatico, estremamente filosofico e contemplativo. Dilaniato da conflitti interiori tra paure, indecisioni, vita e morte e lacerato da domande a cui non sa rispondere, o a cui non è possibile dare una risposta.

Claudio

Claudio è l'attuale re di Danimarca, zio di Amleto e fratello del defunto re Amleto. È un personaggio ambizioso e manipolatore, che ha ucciso il fratello per prendere il potere e ha sposato la vedova, la regina Gertrude. Claudio è un personaggio astuto e calcolatore, disposto a tutto pur di mantenere il suo regno e la sua posizione di potere.

Amleto e suo antagonista; è un ambizioso uomo politico, gu
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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

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