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EQUAZIONI IN FORMA VETTORIALE
( ) )
A= x , y ≠ B=( x , y
Dati due vettori , viene definita l’equazione parametrica
1 1 2 2 [ ]
( )
( )= ( ) ( )
( )= ∈
)
vettoriale della retta , con , se si
P t x t , y t
P t A+ t( B−A t 0, 1
hanno le equazioni dei punti sul segmento AB, infatti per t=0 avremo la
coincidenza con A, mentre per t=1 la coincidenza con B. L’equazione si riduce
a:
{ ( )=x +t ( −x )
x t x
1 2 1
( )= +t ( − )
y t y y y
1 2 1 ' '
( )= ( )=
Chiamando , abbiamo le equazioni , in modo
B− A=v +t
P t A+t v , P t A v '
che il vettore sia uguale al vettore per una certa quantità . Si
v ' v λ ≠ 0
prova che le due equazioni delle rette sopra o sono coincidenti o parallele. Le
componenti del vettore sono dette numeri direttori della retta.
v
Dato I sottoinsieme di e delle componenti vettoriali di una funzione
R ( )
( ) ( )
( ) ∈
(t ) , data la funzione vettoriale e dato un insieme A
g : t I → x t , y t
x t , y ∀ ∈
2
aperto di , supponiamo che , cioè si ha che
)⊆ t I
g( I A
R
( ) ( )
( )= ( ) ( ) ( )=f ( )
∈ , allora si definisce la funzione composta .
g t x t , y t A F t g t t
A tal proposito valgono le proprietà: è continua in un certo punto se e
g 0
t
solo se le componenti e sono continue in , stesso concetto
(t) (t)
x y 0
( )
' ' '
( ) ( ) ( )
=
vale per la derivabilità (e in particolare .
g t x t , y t
0 0 0
La formula di derivazione delle funzioni composte è la seguente:
( )
( )
' ' '
( ) ( ) ( )
=
F t f g t , g t . ( )
2
Esempio: si hanno la funzione e la funzione
( )= ∈
g t t , t , t R
{ 2
x y ( )
x , y ≠(0, 0)
( ) =
f x , y ( )
( )
, notiamo che la funzione composta è
f g t
4 2
+
x y
( ) =(0,
0 x , y 0)
definita in tutto (si fa riferimento al parametro t), la funzione vettoriale è
R =0
t
derivabile nel punto , la funzione è derivabile in (0, 0), tuttavia se si
f
0 2
( )=(t
va a considerare la funzione composta sostituendo a avremo
)
x , y , t
{ 1 ( )
x , y ≠( 0,0)
( )
( ) =
f g t , il che ci dice che la funzione composta non è continua e
2 ( )=(0,
0 x , y 0) =0
t
quindi non derivabile nel punto , nonostante le due funzioni lo fossero.
0
g t
TEOREMA: se è derivabile in e è differenziabile in
f
0 0
( )
( ) ( ) ( ) ( ) t
( )=f ( )
=
g t x t , y t , allora è derivabile in e inoltre risulta:
F t g t
0 0 0 0
( )
( ) ( ) ( )
' ' ' '
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
∇
=f + =
F t x t , y t x t f x t , y t y t f g t ∙ g t
0 x 0 0 0 y 0 0 0 0 0
DERIVATE DIREZIONALI
2
Data una funzione con aperto di ,
f : A → R A R
| |
| |
( ) λ=( )
∈ =1
x , y A , α , β : λ , se esiste finito il limite:
0 0
( ) ( )
+tα +tβ −f
f x , y x , y
0 0 0 0
lim t
t→ 0 (x )
, y
Allora la funzione è derivabile nel punto secondo la direzione ,
f λ
0 0
∂f (x )
, y
(x )
f , y
il valore del limite si indica come o , se il vettore è
λ
λ 0 0 0 0
∂λ
del tipo (1, 0) o (0, 1) verranno rispettivamente le derivate parziali rispetto a
ed a . Il rapporto incrementale viene fatto lungo una direzione
x y
specifica (come se fosse l’equazione parametrica di una retta) del tipo:
{ ( ) =x +tα
x t 0
( )= +tβ
y t y 0
Che è l’equazione della retta con direzione , ma prima abbiamo visto come
λ ( )
( )= ( ) ( )
questo sistema si può scrivere semplicemente come , quindi
g t x t , y t
( )
( )=f ( )
tenendo presente che , il limite si può scrivere come
F t g t
( )−F ( )
F t 0 .
lim t
t→ 0
La derivata direzionale è il caso più generale della derivata parziale quindi,
geometricamente ha un’interpretazione ben precisa. Preso un grafico
( )
x , y
, se preso un punto appartenente al piano , data una
(x ) xy
z=f , y 0 0
specifica direzione , si disegni un piano perpendicolare al piano , che
λ xy
abbia come direzione la stessa direzione di , parallelo all’asse . La
λ z
derivata direzionale risulta essere la pendenza della retta tangente al grafico
intersezione fra il grafico della funzione e il piano appena creato, nel punto
(x )
, y .
0 0 ⃗
v
λ=
Dato un vettore qualsiasi, il coefficiente si stabilisce così: .
λ | |
| |
v
√
3 2
Esempio: , calcolo della derivata direzionale lungo il vettore
( ) =
f x , y 8 x y
⃗ =i+ nel punto (0, 0).
v j ( )
1 1
λ= ,
Si calcola con la formula sopra che la direzione è uguale a , se
λ √ √
2 2
si va a fare il limite del rapporto incrementale, sostituendo a e le due
x y
componenti del vettore , identiche, il risultato sarà:
λ ( )
( )
1 1 ( )
−f
f , 0, 0
√ √
2 2 =√
lim 2
t
t→ 0
Quindi, data la funzione sopra, se si prende il piano secante il grafico della
funzione (corrispondente a dato che il vettore ha componenti identiche
y=x
ed il punto è (0, 0)) e se ne calcola la pendenza della retta nell’origine, essa
verrà radice di due.
{ 2
x y ( )
x , y ≠( 0,0)
( ) =
f x , y ⃗ =3i−4
Esempio: , nel punto (0, 0).
2 2 v j
+
x y
( )=(0,
0 x , y 0) 3 4 )
λ=( ,−
Il procedimento è analogo, il vettore viene , e il risultato viene
λ 5 5
−36 .
125 ( ) ∈
x , y A
2
TEOREMA: data una funzione con A aperto di , ,
f : A → R f
R 0 0
λ=( ) ∃ (x )
α , β , f , y
∀
differenziabile nel punto direzione e risulta:
→ λ 0 0
( )
( ) ( )
∇
=
f x , y f x , y ∙ λ
λ 0 0 0 0