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Dai ventricoli del cuore abbiamo la fuoriuscita del sangue verso le
arterie, mentre il rientro del sangue avviene attraverso le vene. Il
sangue che rientra dal polmone è un sangue ossigenato ma non con la
pressione del cuore e quindi rientra attraverso una vena.
Il sangue blu arriva dalla vena e fuoriesce dall’arteria per andare verso i
polmoni. Il rientro del sangue dal lato del ventricolo sinistro con un
flusso di sangue di rientro mediante una vena e che riparte mediante
un’arteria. Le valvole cardiache sono presenti all’interno del cuore per
evitare che ci sia reflusso. L’arteria si allarga quando c’è la sistola e
permette di avere l’allargamento dell’arteria e con la parte muscolare
permette di accompagnare, di mettere la pressione a valle nel senso
dello scorrimento del sangue.
C’è una reazione diretta tra la struttura del vaso e la sua funzione.
- le arterie possono essere all’uscita del cuore di grosso calibro e poi
scendere di dimensioni e differenziarsi in:
- Elastiche: le prime che troviamo all’uscita del cuore, di maggiore
portata, è un misto tra cellule muscolari e fibre elastiche
- Muscolari: il flusso di sangue che arriva ha una pressione inferiore,
quindi non necessita di tutto l’allargamento del vaso, ma necessita
del mantenimento della pressione che avviene grazie alla
compressione muscolare.
- Arteriole: piccolo calibro, mano a mano diminuisce lo strato
muscolare.
Composizione delle arterie elastiche, muscolari e arteriole. Non sono in
scala, le cellule muscolari delle arteriole ad esempio sono state
ingrandite. Nelle arterie elastiche troviamo lo strato della tunica media
che è un misto tra cellule muscolari e fibre elastiche. Si confonde lo
strato elastico della tunica intima con la tunica media delle arterie
elastiche. Nell’arteria muscolare rimane lo strato muscolare ma
diminuiscono le fibre elastiche (in azzurro). A livello delle arteriole la
tunica intima mantiene la sua composizione mentre lo strato
muscolare si riduce molto.
L’immagine a destra rappresenta la tunica media delle arterie più grosse,
all’uscita dal cuore, è lo strato muscolare che è completamente
sopraffatto dalle fibre elastiche e quindi si confonde con il primo strato
elastico associato alla tunica intima. Diminuisce il ruolo muscolare e
prevale quello elastico.
Mano a mano che si va avanti troviamo le arterie muscolari, in cui si
differenzia in modo molto più evidente la parte della muscolatura
liscia, c’è ancora una parte di fibre elastiche e infine abbiamo la tunica
esterna. Nel caso dell’immagine a destra si mette in evidenza la
lamina elastica legata alla tunica intima. La tunica avventizia, quella
esterna, è un tessuto connettivo vascolarizzato. Mano a mano che il
vaso diminuisce di volume in realtà non c’è più così tanta separazione
tra il vaso e il tessuto connettivo circostante e quindi si perde la
separazione netta, lo spazio è più ristretto dell’intermedio e quindi
basta l’irrigazione dovuta al tessuto connettivo circostante.
Mano a mano si scende nella struttura e dimensione del vaso e rimane
sempre più intimo con il tessuto connettivo circostante. Rimane uno
strato muscolare, più si va verso vasi più piccoli troviamo anche solo
una cellula muscolare che avvolge una cellula endoteliale, e qui siamo
a livello dei capillari.
È un processo graduale di diminuzione dello spessore del vaso e anche
rispetto al diametro del lume stesso.
se mettiamo a confronto queste immagini è facile riconoscere le vene e
le arterie.
Le vene hanno tutte e 3 gli strati:
- l’avventizia piuttosto sviluppata
- lo strato muscolare molto risotto
- tonaca intima con cellule endoteliali
le valvole sono una specializzazione delle cellule endoteliali, sono dei
lembi di cellule endoteliali che impediscono il reflusso del sangue.
Quando osserviamo strati di cellule sottili all’interno del lume sono le
valvole.
Le valvole sono composte da cellule endoteliali, quindi sono lo stesso tipo
cellulare che copre la parete del vaso e che formano le valvole. I
muscoli sono sui fianchi della vena e garantiscono la pressione che
permetterà il ritorno del sangue verso il cuore. La vena non ha lo
strato muscolare ma ha sempre una compressione muscolare che
garantisce il flusso del sangue. La contrazione muscolare permette di
ridurre il diametro della vena e quindi di avere la pressione per far
risalire il sangue, il muscolo si rilassa e per evitare che il sangue torni
indietro sono presenti le valvole che si chiudono grazie al sangue che
cerca di tornare indietro.
Le vene varicose si formano per un mal funzionamento delle valvole delle
vene. Il tessuto è disteso, non riesce più a trattenere il sangue e
quest’ultimo torna a fare pressione e a dilatare il vaso con il tipico
aspetto delle vene varicose.
Tra il sangue che arriva dal cuore e quello che torna verso il cuore ci deve
essere un punto in cui avvengono gli scambi di gas, di materiali
nutritivi, il rilascio localmente dei fattori ormonali, dei fattori di
crescita e la possibilità di far fuoriuscire le cellule, i leucociti, dal vaso
verso il tessuto connettivo circostante. Tutto questo avviene a livello
dei capillari. Il sangue porterà via alcune molecole non organiche,
l’anidride carbonica e una parte dei liquidi che costituiscono il sangue
di ritorno a livello del cuore.
Per quanto riguarda i liquidi non è sufficiente la circolazione sanguigna,
ma interviene la circolazione linfatica che è affianco a quella
sanguigna.
Possiamo notare che il capillare ha solo più lo strato delle cellule
endoteliali ed è il motivo per il quale a questo punto gli scambi
possono avvenire. Le cellule endoteliali sono delle cellule epiteliali e
producono sempre la lamina basale e dopo troviamo il tessuto
connettivo sulla parte più interna.
L’organizzazione delle cellule endoteliali a livello dei capillari è
importante per capire quanto sono agevolati o meno gli scambi locali,
in effetti esistono più organizzazioni dei capillari. I capillari possono
avere una permeabilità più o meno ampia.
Riconosciamo nelle cellule endoteliali la struttura di organizzazione delle
cellule epiteliali, quindi ritroviamo la possibilità di avere delle forti
interazioni cellule – cellule, di avere la produzione della lamina basale
e di avere un’adesione con la lamina basale sottostante. Queste
cellule epiteliali dei vasi sono di tipo pavimentoso, molto schiacciate e
con una forma fusiforme e sono nello strato più interno, sul lume del
vaso. Rappresentano la barriera tra il sangue circolante e il tessuto
immediatamente al di sotto, partecipano a reazioni importanti per
trattenere i leucociti in caso di infezioni, quindi non hanno solo un
ruolo di formare la parete del vaso, ma anche un ruolo di
comunicazione cellulare. Sono in comunicazione con le cellule
muscolari e questo permette di far variare la dilatazione o la
contrazione dei capillari.
Ci sono 3 categorie che riguardano la permeabilità dello strato
endoteliale:
- Continui: struttura continua dove c’è una adesione cellula – cellula
delle cellule endoteliali che risponde ai criteri pieni delle cellule
epiteliali, in quanto hanno delle giunzioni strette tra di loro e i
processi di scambio e di materiale avviene attraverso i meccanismi
cellulari del trasporto.
- Fenestrati: hanno delle zone in cui la membrana plasmatica della
cellula endoteliale si fonde e forma dei buchi, dei canali di
passaggio, sono cellule bucate.
- Sinusoidi: la zona tra le cellule endoteliali è molto più lassa e quindi
dov’è maggiormente facilitato lo scambio di gas, si perde proprio
l’adesione cellula – cellula.
Li troviamo in alcune tipologie di tessuti e in particolare in tessuti dove è
meglio controllare bene tutti i sistemi di passaggio, ad esempio a
livello del sistema nervoso centrale, in cui i capillari sono continui in
modo tale da formare la barriera ematoencefalica, che è un modo per
proteggere il sistema nervoso che è vascolarizzato. Gli scambi
avvengono ma sono molto controllati, ci sono cellule proprio con
questa funzione di controllo in modo da garantire facilmente il
passaggio tra la circolazione e il sistema nervoso locale presente. È
una protezione rispetto a meccanismi di infezione.
I capillari continui possono presentare dei periciti che sono cellule con un
aspetto contrattile, quindi aiutano a mantenere una certa pressione e
possono essere importanti nei processi di rigenerazione dei vasi. Il
passaggio delle molecole deve transitare attraverso la cellula
endoteliale, cioè c’è la necessità di passare attraverso i meccanismi di
trasporto.
Si può vedere che gli scambi si fanno attraverso meccanismi di
endocitosi e esocitosi.
Permettono degli scambi più aspecifici. Ci sono dei passaggi che sono
dovuti alle fenestrazioni, che sono un avvicinamento delle due parti
della membrana plasmatica della cellula con all’interno delle
vescicole, queste si fondono e formano dei buchi, quindi è la fusione
tra vescicola e membrana plasmatica. La vescicola ha una dimensione
tale per cui riesce a fondersi con la membrana plasmatica su due lati,
quando si è fusa con i due lati forma un buco. Li troviamo in siti
importanti per l’assorbimento dove è maggiormente importante
l’aspetto scambio aspecifico.
Hanno dei passaggi agevolati perché c’è proprio un’interruzione sia della
lamina basale sia della connessione cellula – cellula. È una zona di
passaggio agevolata sia per delle cellule sia per materiale che viene
scambiato. Lo troviamo tipicamente nella milza, nel midollo osseo, nel
fegato.
molto più frammentata con passaggi più ampi.
Vicino alla circolazione sanguigna. Il sistema linfatico comprende sia la
rete degli organi linfatici, sia la rete dei vasi linfatici.
Il ruolo della rete linfatica è quello di contribuire al riassorbimento dei
liquidi dei tessuti periferici e la troviamo associata alla circolazione
sanguigna a livello dei capillari.
Trasportano questi liquidi verso il cuore, ma sono anche importanti per
l’eliminazione di cellule morte che si sono staccate, sono importanti
per eliminare dei microrganismi che hanno invaso il tessuto. Sono in
collegamento con gli organi linfoidi secondari e attraverso questo
trasporto, rientro di questo materiale provoca la risposta immunitaria.
Sono in grado di riportare materiale periferico verso organi linfatici.
Un sistema di vasi linfatici che mettono in comunicazione i noduli
linfatici. Nella