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Questi ordini qualificano i precursori del valore economico, e si trovano vicino all’azione, alla realtà.
Avvicinano al processo di costruzione del valore economico.
Il “valore” economico o i “valori” come base della giustificazione dell’agency?
Stark sostiene che l’imprenditore è gestore delle dissonanze che vi sono, e deve trovare una coerenza fra
tutti questi valori.
Questo schema rappresenta la ricerca del valore economico e il . Va subito detto che ci si
trova in presenza di rischio, non di incertezza. Questo perché se si fosse in presenza di incertezza si
dovrebbe ripianificare in continuo secondo il modello del disegno razionale.
Lo schema risente di un pregiudizio, cioè che il mondo sia fatto di rischio e non di incertezza, semplificando
eccessivamente il mondo esterno. In poche parole qui si dà per scontato che le alternative siano conosciute
e definite. Si dà molta forza alla prevedibilità, credendo sia possibile cogliere nella sua interezza un
fenomeno.
In questo grafico si determinano 4 tipi di
approccio con cui si pone nei confronti della
gestione dell’impresa.
Sull’asse orizzontale individuiamo l’enfasi alla
costruzione, l’ottica di affrontare le situazioni
sempre “in tiro”, concentrandosi
maggiormente sul processo di costruzione.
Sull’asse verticale individuiamo l’enfasi alla
predizione, cioè la capacità di prevedere, di
avere delle “visioni” sull’andamento futuro.
Dall’intersezione troviamo quindi 4 approcci:
1. : l’utilizzo della SWOT analysis, dove il risultato è la valutazione dei rischi e delle
opportunità sia interni che esterni.
2. : si è in presenza di incertezza, però si costruisce uno schema che analizza gli
scostamenti, e che permette di modificare il proprio comportamento in base agli scostamenti che
vengono evidenziati. (Rolling forcast)
3. : è la situazione in cui si è in presenza di un visionario, il quale si ritiene in
grado di vedere oltre, di avere “le visioni”.
4. : in presenza di incertezza ci si attrezza per sperimentare. Qualsiasi
effetto si ottenga, si potrà decidere se continuare nella stessa direzione o cambiare direzione di
sperimentazione. Le direzioni da seguire quindi vengono costruite man mano.
Il primo problema che ci si presenta in questo caso è chiedersi come sia possibile inserire il concetto di
valore economico.
L’azienda in questione possiede un prodotto (integratore alimentare), e cerca di trasformarlo in un bene,
questo avviene generando nel consumatore un valore d’uso che poi permetterà la determinazione di un
valore di scambio.
Si cerca quindi di governare il valore economico, cioè creare un processo di valutazione di questo, e non di
valutarlo semplicemente. Si cerca di costruire il valore economico, secondo diversi schemi e modelli.
Gli obiettivi del caso:
Intervento generale: passare da un’integrazione alimentare ad un prodotto farmaceutico. Si passa
da un prodotto ad un altro, creandone nuove qualità.
Ottenuto il nuovo prodotto, cioè il farmaco, gli si vuole creare una nuova qualità, una nuova
singolarità: la quantità small.
Tramite queste due traslazioni si cerca di aumentare le qualità del prodotto, le quali trasformano il
prodotto in un bene offrendo al consumatore una quantità small.
Siamo in presenza del : rendere il prodotto inseribile in un mercato. Si generano
nuovi mercati, i quali rispecchiano la caratteristica di singolarità del prodotto che andiamo a collocare nel
mercato. In poche parole si cerca di costruire un mercato che gli altri non riescono a costruire, e quindi si
costruisce il valore economico.
Governare il valore economico vuol dire capire la relazione tra valore di scambio e valore d’uso, e spingere
questi due valori nella stessa direzione, in modo che non si allontanino fra loro, perché se il valore di
scambio è troppo distante dal valore d’uso il cliente non riconoscerà più nel bene offerto il bisogno che egli
ritiene di poter soddisfare attraverso quel prodotto.
I mercati si generano creando singolarità che vengono apprezzate, il governo del valore economico quindi
parte dal centro del valore economico stesso: costruire prodotti che soddisfano bisogni.
Il prodotto è diverso dal bene, il primo è un artefatto fisico o virtuale, che si trasforma in un bene nel
momento in cui incontra un bisogno, latente o palese. Quindi un prodotto diventa un bene quando offre
un’utilità al consumatore.
I bisogni però non esistono già pronti sul mercato, bisogna costruirli, creare un mercato, delle infrastrutture
che rendano il bene “vivo”, utile, migliorabile. Si pensi alla rete internet per rendere funzionale l’i-pad (20
anni fa Newton non aveva trovato un mercato, per la mancanza delle connessioni).
Nel caso Medinut il tema centrale è il governo del valore economico, che non è una semplice distillazione di
un fenomeno economico, ma è l’insieme di un contesto sociale, fatto di persone e artefatti.
Il sociale si estende alle persone vicine, alle materialità e alle immaterialità, cioè all’actor network (rete di
soggetti ed artefatti).
Analizzando il caso si evidenzia subito come il problema si possa articolare principalmente in due problemi
di riposizionamento del prodotto:
1. Riposizionamento da prodotto alimentare a prodotto farmaceutico
2. Riposizionamento dalla dose intera a un prodotto “Smalldose”
Il prodotto dev’essere reso appetibile agli individui, quindi ci troviamo in un processo di traduzione (o
derivazione) che parte dall’azienda e si pone in coerenza tra prodotto e consumatore.
Con queste derivazioni si attiva un processo che convive con un complesso di infrastrutture, e alcune di
queste creano scale di valutazione e quindi termini che aiutano a cogliere l’emergere del valore economico.
Sono scale che esprimono livelli di importanza, giudizi e permettono di intravedere il valore economico. Ma
bisogna tenere bene a mente che nessuna di queste scale è in grado di darci subito la risposta.
Si delimita però un territorio, e più le scale sono stringenti più il valore economico è delineato.
Derivazione significa che c’è un prima e un dopo, nel nostro caso il prima è la produzione di integratori
alimentari e il dopo la produzione di un farmaco. Il prima per esservi derivazione dev’essere ben
consolidato, e da questo contesto già consolidato si parte per derivarne uno nuovo, per creare innovazione.
È molto forte il passaggio dal settore alimentare a quello farmaceutico, si crea una singolarità, un mercato
che non esisteva, e si va a incidere sul contesto sociale.
Il contesto sociale va esplorato, alla ricerca di caratteristiche che possano essere determinate come tratto
qualificante. Nel caso Medinut qual è il tratto qualificante? L’allungarsi della durata della vita media porta
le persone a vivere periodi più lunghi di acciacchi, dati dall’avanzare dell’età. Medinut in questo caso si
colloca qui, propone la riduzione degli acciacchi, l’allontanarsi della vecchiaia e dipendenza dagli altri.
Come combattere la Sarcopenia? L’alimentazione in primo luogo, ma un’alimentazione molto proteica.
Però si nota come il problema della Sarcopenia non sia ancora analizzato, non sia ancora un tema che
abbia sensibilizzato i key opionion leader, infatti i medici sottovalutano gli effetti di questi malattia. E
inoltre la ricerca scientifica non ha ancora determinato una cura specifica per questo problema, lasciando
però forti margini per la costruzione.
Quali sono i soggetti coinvolti in questo problema? Il paziente, il medico generico, i dietisti, le badanti e i
farmacisti.
Per creare il mercato bisogna che qualcuno riconosca l’entità del problema, in primis che il soggetto
riconosca la malattia. In seguito i malati possono interagire con le strutture che offrono aiuto e soluzioni al
problema. Quindi bisogna cercare di spingere la creazione di protocolli, diagnosi e standardizzazioni dei vari
stadi della Sarcopenia, investendo in ricerca. L’investimento nella ricerca spinge fortemente a un
allargamento della rete, cioè a rendere il problema condiviso da una vasta gamma di soggetti.
Un altro termine su cui spingere è il “gap proteico”, che per essere soddisfatto con una dieta richiederebbe
costi molto alti, e quantità di cibo surreali.
Un altro termine su cui intervenire è la differenza tra pagare 8€ al giorno e prendere Protinut, o ritrovarsi
nella vecchiaia ricoverati e spendere 130€ al giorno? Fare leva su questo aspetto, che molto spesso non
viene tenuto in considerazione dai soggetti, cioè evidenziare quali sono le alternative economiche al
Protinut.
A questo punto emergono una seri e di valori: non avere una vecchiaia faticosa, misurare l’indipendenza, la
necessità e volontà di continuare a svolgere autonomamente le proprie attività.
Bisogna creare delle categorie di pazienti, delle scale convenzionali che permettano di organizzare. Le scale
infatti creano effetti, determinati comportamenti nei soggetti, i quali si abituano all’utilizzo delle stesse, che
nel tempo si stabilizzano e vengono modificate e rese interazionali fra loro. Questo permette di far
dialogare meglio i soggetti riguardo al problema che si affronta.
Per costruire le scale bisognerà determinare delle caratteristiche convenzionali che permettano di
affrontare il problema.
Bisogna inoltre creare l’innovazione, che in questo caso è di livello medio, visto che c’è già qualcun altro che
lavora sul tema analizzato oltre a Medinut.
Il protinut però è una soluzione efficiente, e l’efficienza è una caratteristica molto importante in medicina.
Infine Medinut deve riuscire a creare una reputazione, convincere i key opinion leader a sostenere il
prodotto, a prescriverlo. Deve creare un’idea condivisa tra soggetti che hanno una reputazione forte, e il
coinvolgimento diventa fondamentale.
Tornando al concetto di disegno razionale, si individuano diverse relazioni di causa-effetto, alcune vengono
mantenute altre abbandonate: si costruiscono le alternative. Nella costruzione del piano razionale si
prendono numeri medi e si trascura la soggettività di quella media, ignorando quindi la presenza di
incertezza. In questo modo si evince come la distinzione tra eterarchia e gerarchia sia forzata, la seconda è
una costruzione umana mentre la prima è sempre presente.
Uno strumento per indirizzare i comportamenti verso la produzione di valore economico è la seguente
matrice.
Si qualificano le strategie, si costruiscono categorie non univoche, ma qual