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[2] REQUISITI PER LA COMPOSTABILITÀ
- I requisiti fondamentali per la compostabilità (a livello normativo Europeo ed Italiano) sono la
BIODEGRADABILITÀ, L'ECOTOSSICITA', la DISINTEGRABILITÀ e la QUALITÀ' del compost
- Per quanto concerne la disintegrabilità:
o Prove effettuate in cumoli statici di 15 tonnellate, con matrice organica data dallo scarto verde.
o Si utilizzano bags in rete, con materiale miscelato al 2% in sacchi di rete (20 kg di biomassa immessi nella
massa) monitorando i principali parametri del processo (temperatura e umidità) portandolo a conclusione
dopo circa 90 giorni.
o A prova, la massa dei residui dell'oggetto testato con dimensioni superiori ai 2 mm deve essere inferiore al
10% della massa iniziale.
- Valutazione della Disintegrazione:
1. Triturazione e omogeneizzazione della Biomassa
2. Ottenimento della Miscela Standard
3. Preparazione dei sacchi (Bags) e riempimento con miscela standard e prodotti da testare
4. Posizionamento dei sacchi all'interno della Biomassa
5. Carico nella biocella
- Valutazione della Disintegrazione:
1. Acquisizione della domanda
2. Verifica di alcuni prerequisiti (biodegradabilità, aspetto IR, metalli pesanti), accertamento dichiarazioni,
campionamento prodotti da testare
3. Test di disintegrabilità su scala reale (durata 3 mesi)
4. Analisi ammendante + prova di fitotosscità
5. Rilascio del marchio (valido 3 anni)
6. Visite ispettive e verifiche periodiche dell’ente certificatore (Certiquality)
[3] I PROCESSI DEL COMPOSTAGGIO
- Il compostaggio a livello di processo può essere definito come:
biossidazione della sostanza organica allo stato semi solido, con reazioni di trasformazione della sostanza stessa
che avvengono in ambiente aerobico (l’accettore finale degli elettroni e l’ossigeno).
- Tali processi determinano la degradazione delle frazioni organiche più degradabili, la conservazione delle più
resistenti e la trasformazione in sostanze umiche delle frazioni più recalcitranti.
- Il compost è quindi una matrice organica, stabile, matura ed umificata.
▪ FASE ATTIVA (o hight rate composting)
Caratterizzata da elevato consumo di ossigeno con degradazione delle frazioni facilmente degradabili e una buona
produzione di calore
- Essendo il consumo di ossigeno funzione dell'entità dei processi di degradazione, la quantità di calore prodotta
sarà correlata al consumo di ossigeno stesso
- I parametri quindi fondamentali da monitorare all'interno di un impianto di compostaggio sono il livello di
nutrienti, quali azoto e fosforo, il carbonio organico l'acqua e l'aria.
- Valori ottimali: 3
o C:N = ottimale intorno al 25-30 (se più bassi perdita di azoto, se > 30: rallentamento delle reazioni metaboliche)
o Umidità = ottimale 75-80 % che si fa garante di un massimo livello di ritenzione idrica
-3
o Densità = < 0.65 t m (misura indiretta della porosità)
▪ FASE DI MATURAZIONE/TRASFORMAZIONE (o curing phase)
- Caratterizzata da un basso consumo di ossigeno e rallentamento dei processi degradativi per effetto
dell’umificazione.
- Concentrazione della sostanza organica in frazioni recalcitranti che completa il processo di compostaggio per
quanto riguarda l’evoluzione della sostanza organica.
▪ ALTRE CARATTERISTICHE
- L’importanza del pH nel processo di compostaggio:
Considerando il pH, il processo di compostaggio si può dividere in 4 fasi:
1. Fase acidogenica: dovuta a un’intensa produzione di C02 e acidi organici durante la fase termofila
2. Fase alcalina: con idrolisi di azoto proteico e organico e produzione di ammoniaca
3. Fase di stabilizzazione del ph: con perdita di azoto in eccesso all’inizio della fase di umificazione
4. Fase di maturazione: lenta e a ph stabile.
- Dal punto di vista qualitativo, la sostanza organica in uscita dal processo di compostaggio si presenta stabile
(con indice di respirazione statico o dinamico) matura (non presenta fitotossicità) e umificata (dotata di
molecole umiche).
- Possiamo anche operare una classificazione dei sistemi in base a categorie generali, differenziando sistemi
intensivi ed estensivi (per processi di tipo aerobico) sistemi chiusi e aperti statici e dinamici con meccanismi
periodici e continui) e infine areati e non a reati.
- La raccolta differenziata è la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee
compresa la frazione organica umida destinate al riutilizzo e al riciclo/recupero di materia.
- Il compost da rifiuti è invece il prodotto ottenuto dal compostaggio della frazione organica dei rifiuti urbani nel
rispetto delle apposite norme tecniche finalizzate a definirne contenuti e usi compatibile con la tutela
ambientale e sanitaria, definendone in particolare i gradi di qualità.
Il compost di qualità è invece un prodotto ottenuto per compostaggio di rifiuti organici raccolti separatamente che
rispetti i requisiti e le caratteristiche del decreto legislativo 217 del 2006.
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DIGESTIONE ANAEROBICA E FERTILIZZANTI RINNOVABILI
[1] CARATTERISTICHE DEL DIGESTATO
- Digestione anaerobica: processo che determina profonde modificazioni chimico-fisiche e biologiche nelle
matrici di partenza (al pari di altre biotecnologie applicate alle biomasse es: il compostaggio). Determina:
o Un decremento della quantità di sostanza organica con variazioni a livello di qualità
o Un incremento di elementi fertilizzanti e della disponibilità a livello di azoto.
Biogas
INGESTATO (Biomassa) DIGESTATO
- PRIMA E DOPO: Composizione macromolecolare dell’ingestato e del digestato (% della sostanza secca):
o Il carico di solidi volatili durante il processo varia in percentuale da un 85-90% a un 65-70%.
o Aumento in concentrazione di lignina (da un 6 a un 20-45%), cellulosa (da un 5 a un 11 %) ed emicellulosa
(da un 3 a un 10%) con conseguente decrescita a carico di contenuto cellulare solubile (da 82 a 58 %).
o L'OD20 (misura del consumo di ossigeno) decresce da un 150-300 mgO /g sostanza secca a un 30-100.
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- Un parametro molto importante da considerare a livello del digestato è la stabilità biologica, ovvero la misura
del grado di decomposizione della sostanza organica facilmente degradabile contenuta in una matrice organica.
o Indirettamente fornisce informazioni circa gli impatti della matrice organica, come la produzione di massa,
e il grado di igienizzazione e produzione residua di biogas.
o Un grado elevato di stabilità biologica si traduce in un minore impatto del materiale disposto sull’ambiente.
- Il digestato ha un importante valore fertilizzante:
o Nel processo di digestione anaerobica il prodotto finale presenta un azoto totale intorno al 5-12%, un azoto
ammoniacale tra il 2 e l’8% con un contenuto organico apprezzabile intorno al 2-4%.
o Una maggiore efficienza dell'azoto distribuito con il digestato determina un risparmio a livello di unità di
fertilizzanti di sintesi (vantaggio per giunta sia economico che ambientale).
o La mineralizzazione dell’azoto durante i periodi invernali, in cui il terreno è coperto da coltura, determina la
perdita di azoto per lisciviazione.
- Il digestato:
o È caratterizzato da un basso carico organico, una media stabilità biologica e un humus precursore.
o A livello di nutrienti, si presenta ricco di azoto con elevato valore agronomico incentivato anche dal basso o
nullo contenuto di xenobiotici.
o Nella sua applicazione, oltre alle proprietà fertilizzanti, si presenta come un ottimo prodotto igienizzato con
elevate proprietà ammendanti ed elevata qualità.
o A livello di criteri di valutazione, per quanto concerne le proprietà fertilizzanti, è bene valutare l’incremento
percentuale di azoto ammoniacale cosi come l'incremento dell’efficienza di utilizzo (forma di azoto
prontamente disponibile per le piante).
- I possibili effetti negativi possono derivare da sostanza organica non stabilizzata (odori) così come da inquinanti
(es metalli pesanti) in funzione del tipo di matrice in ingresso.
- La misura del consumo di ossigeno (OD20) è uno strumento efficace per la valutazione del processo di
digestione anerobica ed è uno strumento di sintesi per la previsione degli impatti.
o È strettamente correlato con la somma dei valori di cellulosa, con il contenuto di fibra solubile (verificato
con l'analisi della fibra) e con la produzione di biogas, consentendo in questo modo di eseguire una stima.
o Le sue proprietà ammendanti sono la conseguenza del processo di arricchimenti in molecole recalcitranti e
humus precursori. 5
[2] ANALISI DELLA PUTRESCIBILITÀ E DELLA RECALCITRANZA
- L'idrolisi enzimatica dipende dall'accessibilità e dall’efficacia degli enzimi che è intrinsecamente legata alle
caratteristiche strutturali della biomassa.
- Convenzionalmente le caratteristiche strutturali possono essere divise in due gruppi:
o Fisiche: quali distribuzione fisica della lignina nella matrice di biomassa, grado di polimerizzazione, volume
dei pori e particolare misura della biomassa
o Chimiche: struttura chimica quale caratteristiche della composizione dì cellulosa emicellulosa lignina e
gruppi acetifici legati alla emicellulosa
- La biomassa è costituita per un 15-25% da lignina, per un 23-32% da emicellulosa e per un 30-50% da cellulosa.
- Il rifiuto è una qualsiasi sostanza di cui il detentore si disfi o abbia l'obbligo di disfarsi.
- Putrescibilità: la decomposizione con produzione di gas delle sostanze organiche dovute a processi enzimatici e
microbici: andare in putrefazione, stato di putrefazione avanzata.
o Può essere studiata analizzando le emissioni di azoto, le evoluzioni della sostanza organica tipici dei
processi di compostaggio, così come valutando l’IRD (indice di respirazione dinamico)
o L’analisi respirometrica viene effettuata su campione normalizzando parametrici fisici e chimici.
o La normalizzazione garantisce le condizioni ottimali per la crescita aerobia dei microrganismi con lo scopo
di misurare l’attività potenziale di degradazione della sostanza organica da parte degli stessi
- Biodegradabilità: la frazione di un dato materiale che può essere degradata facilmente solitamente dai
microrganismi, tenendo conto però del tipo dì organismo e delle condizioni chimico-fisiche presente nonché del
tempo a disposizione.
- La composizione chimica della sostanza organica è uno dei fattori che ne determina la biodegradabilità:
o Frazione biodegradabile: frazione che può essere degradata dagli organismi viventi, solitamente dai
microrganismi, tenendo conto del tipo di organismo e delle condizioni chimico-fisiche presenti e del tempo
a disposizione.
o È corretto perci