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La misura ad effetto equivalente
E' costituito dall'incidenza effettiva del tributo sul prodotto nazionale e sul prodotto importato.
La formula Dassonville è: Ogni normativa commerciale degli Stati membri che possa ostacolare direttamente o indirettamente, in atto o in potenza, gli scambi intracomunitari va considerata come una misura di effetto equivalente a restrizioni quantitative.
L'art. 36 TFUE prefigura una serie di ipotesi in cui si consente allo Stato membro di adottare o mantenere misure rientranti tra le misure di effetto equivalente comprese nel divieto di cui all'art. 34 TFUE ovvero in quello di cui all'art. 35 TFUE.
L'art. 36 TFUE non riserva agli Stati membri una competenza esclusiva in determinate materie, quali la difesa della salute o la tutela del consumatore, consentendo solo una deroga al principio della libera circolazione in vista delle esigenze prefigurate dal Trattato.
In merito alla...
“moralità pubblica”, la Corte di giustizia: Riconosce allo Stato membro, ad esempio, la facoltà di proibire l’importazione di oggetti indecenti o osceni, sul presupposto che in via di principio spetta a ciascuno Stato stabilire le esigenze di moralità da soddisfare4
Le deroghe ex art. 36 TFUE: Sono interpretate dalla Corte di giustizia in maniera rigida5
Spetta allo Stato membro: L'onere della prova nel giustificare i provvedimenti adottati a norma dell’articolo 36 TFUE6
L'art. art. 345 TFUE: Non sottrae il settore della proprietà sui beni immateriali alle previsioni del Trattato sulla libera circolazione di merci e servizi e sulla concorrenza7
Gli articoli 34 e 36 TFUE: Nello specifico settore della proprietà intellettuale, si configurano come un limite all’applicazione delle normative interne, comprimendo di conseguenza i diritti esclusivi riconosciuti ai singoli dai diversi ordinamenti giuridici nazionali8
In relazione al diritto al diritto di
brevetto:La Corte ha precisato che l'oggetto specifico dellaproprietà industriale è la garanzia data al titolare, per ricompensare lo sforzo creativo concretato nell'invenzione, di valersene in via esclusiva per la produzione e la prima immissione in commercio di beni industriali, sia direttamente, sia mediante concessione di licenze a terzi, nonché il diritto di opporsi alle contraffazioni.9 Relativamente al diritto di autore ed ai diritti connessi: È stato riconosciuto che le diverse forme di tutela della proprietà letteraria ed artistica rientrano nell'ambito dell'aderoga contemplata dall'art. 36 TFUE in ordine alla proprietà industriale e commerciale.10 Oggetto di una giurisprudenza costante è: L'assoluta incompatibilità con il diritto dell'Unione delle norme nazionali sulla proprietà intellettuale aventi effetti discriminatori nei confronti di prodotti o persone di altri Stati membri.1 L'art. 37 TFUE: Sancisce il principio delriordino dei monopoli nazionali di carattere commerciale fino alla eliminazione di qualsiasi discriminazione quanto all'approvvigionamento e agli sbocchi. L'art. 37 TFUE ha lo scopo di garantire la libera circolazione delle merci e il mantenimento di un assetto concorrenziale tra gli Stati membri. L'obbligo di cui all'art. 37 impone di procedere al riassetto dei monopoli riguardanti qualsiasi organismo attraverso il quale lo Stato controlli, diriga o influenzi sensibilmente, anche in fatto, direttamente o indirettamente, gli scambi tra Paesi membri. Il riordino progressivo dei monopoli doveva consentire agli Stati membri di realizzare l'obiettivo dell'eliminazione di qualsiasi discriminazione entro e non oltre il 31 dicembre 1969 per i Paesi fondatori. La eliminazione progressiva dei monopoli commerciali pone il problema del rapporto tra tale obbligazione e quella contenuta nell'art. 106 TFUE. L'articolo 37 TFUE si applica nelle situazioni in cui.un’azione nazionale conferisce diritti esclusivi di acquisto o di vendita e rende quindi possibile il controllo di importazioni ed esportazioni e, conferisce diritti a un’impresa statale, un’istituzione statale o, per delega, a un’organizzazione privata. Nella causa Franzén: La Corte ha ritenuto che le norme relative all’esistenza e al funzionamento del monopolio rientrano nel campo di applicazione dell’art. 37TFUE. La causa Rosengren: Sancisce che anche se, la misura incide sulla libera circolazione delle merci, essa non disciplina, in quanto tale, l’esercizio, da parte del monopolio del suo diritto di esclusiva per la vendita al dettaglio delle bevande alcoliche nel territorio svedese. In caso di deroga al principio della libera circolazione merci: Incumbe alle autorità nazionali l’onere di dimostrare che esso è conforme al principio di proporzionalità, ossia è necessario per il raggiungimento dell’obiettivo perseguito e che.quest’ultimo non potrebbe essere raggiunto attraverso divieti o limitazioni di minore portata o che colpiscano in minor misura il commercio intracomunitario
Secondo la giurisprudenza della Corte:
Le norme relative all’esistenza e al funzionamento di un monopolio si devono esaminare alla luce delle disposizioni dell’articolo 37 TFUE specificamente applicabili all’esercizio, da parte di un monopolio nazionale, dei diritti di esclusiva
La nozione di “impresa”:
Costituisce il presupposto dell'applicazione ratione personae degli artt. 101 e 102 TFUE, ma non è definita dal Trattato
La giurisprudenza dell'Unione:
Ha fornito soluzioni “articolate” volte a dettare le linee guida sulla corretta interpretazione ed individuazione di “impresa” soggetta alle regole antitrust dell'Unione
La nozione di impresa:
È ampia e comprende qualsiasi entità – persona giuridica o fisica – che svolga un'attività
economicamente rilevanteconsistente nell'offrire beni o servizi su un determinatomercato4 È impresa:Ogni entità che svolge un'attività economica,indipendentemente dallo status giuridico, dalle modalità difinanziamento o dal fatto che l'attività sia svolta senza finidi lucro5 Le nozioni di impresa e di attività economica:Sono identiche in tutti i settori del diritto della concorrenza,senza operare distinzioni tra le disposizioni indirizzate alleimprese e quelle, invece, rivolte agli Stati membri6 La nozione di "servizi di interesse economico generale":comprende sia i servizi di mercato che quelli non dimercato7 Il principio di solidarietà richiamato dalla Corte:Si riferisce ai servizi che redistribuiscono i redditi deicontribuenti in favore delle categorie più svantaggiate perragioni di età, censo o condizioni di salute8 Per stabilire se un servizio sia erogato sulla base del principio disolidarietà, la Corte:Esamina la normativa nazionale
disciplinante l'attività in questione9 I servizi sociali possono essere organizzati in una vasta gamma diforme: Servizi rispondenti ad una pura logica di mercato; i serviziinteramente basati sul principio di solidarietà servizicaratterizzati dalla compresenza di elementi di solidarietàed elementi di mercato10 Il caso Fenin: :Rientra nel filone di servizi sociali basati sul principio disolidarietà1 In base all'art. 101, sono vietati, in quanto incompatibili colmercato comune:Tutti gli accordi tra imprese, le decisioni di associazionid'imprese e le pratiche concordate che possanopregiudicare il commercio tra Stati e che abbiano peroggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare ilgioco della concorrenza all'interno del mercato comune2 Le ipotesi di intesa rilevante sono:l'accordo, la pratica concordata e la decisione diassociazione di imprese3 La nozione di accordo:è molto ampia e privilegia la sostanza rispetto alla formaPuò dunque trattarsi
di un accordo sia scritto che verbalee, nel primo caso, anche non sottoscritto4 Le decisioni di associazioni d'imprese:Sono adottate da raggruppamenti d'imprese o sindacatiprofessionali nei riguardi degli associati e che abbianol'effetto di alterare le condizioni della concorrenza5 La pratica concordata:È qualsiasi forma di comportamento coordinato tra impreseche rappresenti una cooperazione consapevole tra le stessea danno della concorrenza6 La nozione di pregiudizio agi scambi intracomunitari:Comprende tre elementi: a) il "commercio tra Statimembri", b) il concetto di "possano pregiudicare" e c)"l'incidenza sensibile"7 Il pregiudizio agli scambi:In via di principio, limita l'applicabilità della disciplinacomunitaria della concorrenza alle intese i cui effetti sirealizzano a livello comunitario e non siano confinati,dunque, all'interno di un solo Stato membro8 A partire dalla riforma del 2003, il criterio delpregiudizio agli scambi: Ha assunto un ruolo centrale e ancor più determinante nel nuovo sistema di applicazione del diritto antitrust UE9
Il pregiudizio: Deve avere una certa consistenza, ma non è necessario che si sia già verificato in fatto: è sufficiente che sia potenziale10
La Commissione: Ha predisposto una Comunicazione intesa a fornire indicazioni ed elementi di valutazione in merito all'interpretazione della nozione di pregiudizio al commercio1
L'art. 101, n. 1: Indica alcune ipotesi tipizzate di intese vietate, sia orizzontali che verticali2
Le intese volte a regolare i prezzi: Sono previste dall'art. 101 e rappresentano una categoria molto ampia che riguarda qualunque tipo di comportamento che in qualche modo conduca ad un coordinamento o ad un allineamento dei prezzi3
L'art. 101, n. 1 , lett. b: Censura le intese che limitano o controllano la produzione, gli sbocchi, lo sviluppo tecnico o gli investimenti4
La Corte con il caso Consten e Grundig ha stabilito
che:Un accordo inteso a mantenere artificialmente dei mercati nazionali distinti in seno alla Comunità è già come tale atto a falsare la concorrenza nel mercato comune e dunque vietato. L'esercizio di un diritto di proprietà industriale o commerciale: Rientra nella sfera dell'art. 101 quando ha per oggetto o effetto di creare una situazione di protezione territoriale assoluta e preclusiva delle importazioni parallele. L'art. 101, n.2 prevede: La nullità di pieno diritto. In base al principio quod nullum est nullum producit.