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OPERATORI SOCIO SANITARI (OSS):

1. sono a supporto di infermieri ed ostetrici;

2. funzioni e percorso di formazione sono individuati in un accordo raggiunto in Conferenza

Stato/Regione;

3. sono operatori che, in seguito ad un attestato di qualifica conseguito al termine di una specifica

formazione professionale, svolgono attività indirizzata a soddisfare bisogni primari delle persone.

La dirigenza nel completamento di riforma e il riconoscimento di titoli pregressi.

L. 251/2000:

 art. 6, spetta al Governo stabilire la disciplina concorsuale per l'accesso alla nuova qualifica di Dirigente

del ruolo sanitario da parte delle nuove professioni sanitarie, da istituirsi da parte delle Regioni operando

modificazioni compensative delle piante organiche su proposta delle aziende sanitarie interessate;

 art. 7, le Aziende sanitarie possono istituire il servizio di assistenza infermieristica attribuendone la

responsabilità attraverso contratto a tempo determinato ad un appartenente alle nuove categorie

professionali.

Il percorso formativo universitario delle nuove professioni sanitarie ai sensi del d.m. 2004 si articola in lauree

triennali e lauree magistrali (dal d. interministeriale del 2009: sostituite con nuove “classi di lauree”).

Ratio della specialistica: sta nel conseguire un livello avanzato di formazione per l’esercizio di attività di alta

qualificazione in ambiti specifici (con queste lauree sarà possibile accedere a master e dottorati).

ISTITUZIONALIZZAZIONE DI MASTER UNIVERSITARI:

1. di primo e secondo livello che seguono rispettivamente alla laurea triennale e alla specialistica;

2. corsi di alta formazione e di perfezionamento scientifico.

In dettaglio:

Professioni sanitarie infermieristiche.

a) infermiere: evoluzione del percorso formativo = “emancipazione” della comunità infermieristica italiana

dalla professione medica:

primi del novecento: assistenza svolta dal personale religioso e da inservienti senza preparazione;

- 1925: istituzione scuole-convitto riservate al personale di sesso femminile (con durata biennale).

- La formazione consisteva nella trasmissione semplificata del sapere medico;

1934: vengono elaborate norme sulla formazione infermieristica valide per tutte le scuole,

- inserite nel Testo Unico delle leggi sanitarie. In quel periodo i percorsi formativi sono 2:

 scuole per infermieri generici (percorso formativo: 1 anno, sia per uomini che donne in

possesso di licenza elementare);

 scuole-convitto per infermieri professionali (solo donne in possesso di licenza media

inferiore);

1971/72: con l’Accordo di Strasburgo, atto ad uniformare gli standard per la formazione a livello

- europeo, le nuove scuole per infermieri professionali prevedono: durata di 3 anni, età minima 16

anni e 10 anni di scolarità. Di competenza delle Regioni, che ne programmano i fabbisogni in base

alle esigenze del Sistema sanitario regionale;

1990: istituisce i Diplomi universitari di durata non inferiore a 2 anni;

- Per gli infermieri sono, dunque, presenti 2 canali formativi:

 presso le Scuole per infermieri professionali, che operano a livello regionale;

 l’Università, mediante il Diploma universitario in Scienze infermieristiche.

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1992/93: vengono definite le competenze nella formazione delle professioni sanitarie

- dell’Università, delle Regioni e delle Aziende del SSN; le predette scuole dovevano ultimare i cicli

di studi entro il 1995/96 per lasciare il posto ai corsi universitari che divengono l’unico canale

formativo.

d.lgs. 502/1992:

-  prevede l’abilitazione all’esercizio della professione, previa iscrizione al relativo albo

professionale;

 ha individuato i diplomi e gli attestati, conseguiti in base al precedente ordinamento,

equipollenti al predetto diploma universitario, ai fini dell’esercizio della relativa attività

professionale e dell’accesso ai pubblici uffici;

 ha stabilito che i soggetti già esercenti queste professioni, perché in possesso di titoli

abilitativi conseguiti in base alla normativa precedente, non possono essere discriminati in

seguito all’attuazione del nuovo sistema di formazione;

L. 251/2000: ha definito il percorso formativo della professione infermieristica; l’esercizio della

- stessa è subordinato al conseguimento del diploma di laurea triennale.

La normativa comunitaria ha imposto l’equipollenza di diplomi e titoli di infermiere nell’ambito del territorio

comunitario, anche e soprattutto al fine di esercitare il diritto di stabilimento e di libera prestazione dei servizi

infermieristici.

Mansioni principali dell’infermiere (professionale):

identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi

- obiettivi;

pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico;

- garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche;

- svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie pubbliche o private, nel territorio e

- nell’assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o libero-professionale.

b) infermiere pediatrico:

d.m. 739/1994: norma destinata a ricoprire l’intera area della professione infermieristica;

- d.m. 70/1997: distingue il profilo professionale dell’infermiere pediatrico.

-

L’infermiere pediatrico è un operatore sanitario in possesso della laurea abilitante, e dell’iscrizione all’albo

professionale, responsabile dell’assistenza infermieristica pediatrica, che ha natura tecnica, relazionale ed

educativa; tra le principali funzioni:

la prevenzione di malattie;

- l’assistenza ai malati e disabili in età evolutiva e l’educazione sanitaria;

- identificare i bisogni di salute fisica e psichica del neonato, del bambino, dell’adolescente;

- identifica i bisogni di assistenza infermieristica pediatrica;

- pianifica, valuta e conduce l’intervento assistenziale infermieristico pediatrico;

- svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie pubbliche o private, nel territorio e

- nell’assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o libero-professionale.

c) ostetrica/o: ai sensi del d.m. 740/1994, è un operatore sanitario, in possesso del titolo abilitante e

dell’iscrizione all’albo professionale, che assiste e consiglia la donna nel periodo di gravidanza, durante il

parto e nel puerperio (periodo di tempo necessario all'apparato genitale femminile per riprendere la sua

normale funzionalità dopo un parto - 6/8 settimane), conduce e porta a termine parti eutocici (che

avvengono spontaneamente e che non richiedono intervento medico) con propria responsabilità e presta

assistenza al neonato.

Professioni sanitarie riabilitative.

Il personale della riabilitazione svolge con titolarità e autonomia attività di prevenzione, cura, riabilitazione.

Il podologo, ai sensi del d.m. 666/1994, è l’operatore sanitario che in possesso di laurea abilitante,

- previene e tratta direttamente, dietro prescrizione medica e dopo un esame obiettivo, vari

patologie del piede (callosità, unghie ipertrofiche, deformi e incarnite, ecc.) ed effettua

medicazioni. Individua e segnala al medico le sospette condizioni patologiche che richiedono un

approfondimento diagnostico o un intervento terapeutico, in area riabilitativa.

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Svolge la sua attività in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-

professionale.

Il fisioterapista è un operatore sanitario che, in possesso di diploma di laurea abilitante o di titolo

- equipollente, valuta e tratta disfunzioni e patologie nelle aree di motricità. Pratica

autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie e

psicomotorie. Svolge la sua attività in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di

dipendenza o libero-professionale.

Il logopedista, ai sensi del d.m. 742/1994, è l’operatore sanitario che in possesso del diploma

- universitario abilitante, svolge la propria attività di prevenzione e trattamento riabilitativo delle

patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica. Svolge la sua

attività in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale.

L’ortottista – assistente di oftalmologia, ai sensi del d.m. 743/1994, è l’operatore sanitario che in

- possesso del diploma universitario abilitante, su prescrizione medica, tratta i disturbi motori e

sensoriali della visione, esegue esami strumentali oculistici e partecipa alla prevenzione

dell’astenopia (sindrome di affaticamento visivo). Svolge la sua attività in strutture sanitarie,

pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale.

Il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, ai sensi del d.m. 56/1997, è l’operatore

- sanitario che in possesso del diploma universitario abilitante o titolo equipollente, svolge gli

interventi di prevenzione, terapia e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, in

riferimento a diagnosi e prescrizioni mediche. Svolge la sua attività in strutture sanitarie,

pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale.

Il tecnico della riabilitazione psichiatrica, ai sensi del d.m. 520/1998, è l’operatore sanitario che in

- possesso del diploma universitario abilitante, svolge, nell’ambito di un progetto terapeutico

elaborato da un’équipe multidisciplinare, interventi riabilitativi ed educativi sui soggetti con

disabilità psichica.

Il terapista occupazionale, ai sensi del d.m. 136/1997, è l’operatore sanitario che in possesso del

- diploma universitario abilitante, opera nell’ambito della prevenzione, cura e riabilitazione dei

soggetti affetti da malattie e disordini fisici/psichici utilizzando modalità espressive e

rappresentative, della vita quotidiana.

L’educatore professionale, ai sensi del d.m. 520/1998, è l’operatore sociale e sanitario che, in

- possesso del diploma universitario abilitante, attua specifici progetti educativi e riabilitativi,

nell’ambito di un progetto terapeutico elaborato da un’équipe multidisciplinare, atti a uno

sviluppo equilibrato della personalità con obiettivi educativi/relazionali in un contesto di

partecipazione e recupero della vita quotidiana; cura l’inserimento – reinserimento psico-sociale

dei soggetti in difficoltà. La formazione dell’educatore professionale si svolge presso le strutture

del SSN e le strutture di assistenza socio-sanitaria degli enti pubblici individuate nei protocolli

d’intesa tra le Regioni e le Università. Le Università provvedono alla formazione attraverso la

facolt&agrav

Dettagli
A.A. 2014-2015
28 pagine
11 download
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher appuntiedispense di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto sanitario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Bottari Carlo.