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In caso di trauma toracico le principali indagini strumentali sono la radiografia e la TC (gold
standard del paziente traumatizzato). La TC è fondamentale in tutti i casi di emergenza da pronto
soccorso, in quanto ha il miglior rapporto qualità/tempo di esecuzione.
Tipi di trauma toracico
I principali tipi di trauma toracico sono:
Traumi dello spazio pleurico : pneumotorace ed emotorace.
Traumi del polmone: contusione, lacerazione ed erniazione.
Traumi delle vie aeree: lacerazione bronchiale/tracheale ed effetto macklin.
Traumi dell’esofago.
Traumi cardiaci: emopericardio, pneumopericardio.
Traumi vascolari: traumi di aorta toracica, arteria mammaria e TSA.
Traumi del diaframma.
Traumi della parete toracica (intesa come struttura muscolo scheletrica): frattura costale,
volet costale, fratture dello sterno, frattura della scapola e frattura sterno-clavicolare.
Traumi dello spazio pleurico
Il principale risultato del trauma dello spazio pleurico è lo pneumotorace (PNX). Esso si definisce
come la presenza di aria all’interno dello spazio pleurico. E’ causato dalla rottura degli alveoli (con
o senza frattura delle coste). Può essere causato anche dalla lacerazione della parete toracica (e
quindi della pleura parietale), ma in quel caso si parlerebbe di traumi toracici aperti.
La diagnosi di PNX si avvale di:
Radiografia: circa il 10-15% dei casi di PNX non sono visibili alla radiografia, ma sono visibili
alla TC. A causa del trauma la radiografia potrà essere eseguita solo con il paziente supino
(quindi con molte limitazioni rispetto all’Rx con
paziente in ortostatismo). All’immagine radiografica
andremo a notare:
1. Deep sulcus sign (aspetto profondo del seno
pleurico laterale): quando il paziente è supino la
posizione più declive dello spazio pleurico è il seno
costofrenico. Per tale motivo quando è presente
aria nello spazio pleurico questa si andrà a
posizionare nel seno costo-frenico. Quindi all’Rx
andremo ad osservare un seno costo-frenico molto profondo (cioè che si allunga molto
verso l’addome) e l’assenza di trama polmonare all’interno del seno stesso. Ricordiamo
che spesso è utile confrontare il seno costo-frenico sospetto con quello controlaterale. Il
deep sulcus sign è molto importante soprattutto per i bambini, in quanto questi possono
fare gli esami radiografici solo da supini (ed il deep sulcus sign è un segno che compare solo
in posizione supina).
2. Iperluminosità della parete toracica e dei quadranti superiori dell’addome.
3. Segno del doppio diaframma.
4. Demarcazione netta dei profili diaframmatici: si manifesta perché si va ad interporre aria
tra il polmone ed il diaframma, rendendo i confini diaframmatici molto più definiti.
TC: è il gold standard della diagnostica del PNX nel paziente traumatizzato. Permette di
osservare l’aria (che sarà ipodensa) che si interpone tra il polmone e la parete toracica
Oltre allo pneumotorace classico esiste anche lo pneumotorace iperteso. In questo caso l’aria
presente nello spazio pleurico è ad alta pressione, e va a comprimere il polmone. I principali segni
del PNX iperteso (sia all’Rx che alla Tc) sono:
Sbandamento mediastinico verso il lato opposto (che compromette il ritorno venoso al
cuore).
Polmone omolaterale collassato: l’aria che preme sul polmone crea, oltre al collasso, una
sorta di “atelettasia” (quindi un addensamento) della regione compressa.
Inversione dell’emidiaframma omolaterale: la convessità superiore del diaframma si
trasforma in concavità.
Parete toracica omolaterale iperespansa.
Un altro risultato del trauma dello spazio pleurico è l’emotorace, ossia la presenza di sangue
all’interno dello spazio pleurico. Nella maggior parte dei casi l’emotorace è causato dalla rottura
dei vasi intercostali (ma può essere causato anche da traumi dell’aorta, del polmone, o addirittura
da traumi di organi addominali come fegato e milza, nel caso in cui vi sia una concomitante rottura
del diaframma). Si parla di emotorace massivo quando il volume di sangue intrapleurico supera il
litro e compaiono i segni di ipotensione e shock.
La diagnosi di emotoraci va fatta con la TC (alla radiografia non si distingue un emotorace da un
versamento pleurico). Grazie alla TC infatti è possibile distinguere un liquido semplice (che avrà
una densità di circa 20 HU) dal sangue (che ha una densità di circa 35-70 HU, e quindi è più denso
del liquido semplice).
Traumi del polmone
Tra i vari traumi del polmone i principali sono la contusione, la lacerazione e l’erniazione.
La contusione polmonare è la più comune lesione da trauma toracico chiuso. Essa rappresenta
una lesione traumatica degli alveoli con emorragia in assenza di una significativa rottura alveolare
(quindi gli alveoli si riempiono di sangue, ma non si rompono, ed in questo odo aumentano la
densità polmonare agli esami radiografici). Solitamente compare nel sito d’impatto oppure nella
porzione del polmone opposta al sito di impatto
(lesione da contraccolpo). Agli esami strumentali si
presenta come opacità irregolare non segmentale a
contorni mal definiti con sottile risparmio subpleurico.
Solitamente nella TC le aree di contusione compaiono
immediatamente dopo trauma mentre all’Rx
compaiono dopo circa 6 ore. In caso contrario la
diagnosi si orienta verso altre cause (come polmonite
da aspirazione o embolia adiposa).
La lacerazione polmonare è un’interruzione del parenchima polmonare che esita nella formazione
di una cavità. A causa della normale elasticità del polmone, il tessuto polmonare che circonda la
lacerazione si retrae. Questo è il motivo per cui alla TC si presenta come una lesione
circolare/ovalare a differenza della forma lineare della lacerazione quando presente in altri organi.
In base al contenuto della cavità distinguiamo:
Pneumatocele.
Ematocele.
Ematopneumocele.
L’immagine accanto mostra uno
pneumoematocele.
Esistono 4 tipi di lacerazione polmonare:
1. Tipo 1: lacerazione da compressione e
rottura del parenchima.
2. Tipo 2: lacerazione da compressione e taglio
del parenchima.
3. Tipo 3: lacerazione da penetrazione di una
costa.
4. Tipo 4: lacerazione associata ad
un’adesione. Si manifesta in caso di adesioni
pleuropolmonari, che al momento dell’impatto trazionano il parenchima, lacerandolo.
La lacerazione polmonare guarisce più lentamente rispetto alla contusione polmonare e può
permanere per diversi mesi. Nella fase acuta, la lacerazione è spesso circondata da una contusione
e per questo non è visibili alla radiologia convenzionale. Ma, come per la contusione, può essere
precocemente diagnosticata alla TC.
L’erniazione polmonare consiste nella fuoriuscita
del parenchima polmonare rivestito dalla pleura
attraverso un’apertura traumatica della parete
toracica. Attenzione: in caso di erniazione del
polmone non c’è rottura della pleura, perché se ci
fosse si manifesterebbe lo pneumotorace, che
porta alla retrazione del polmone erniato.
Essa si associa frequentemente a frattura costale.
Dato che peggiora in caso di ricorso a ventilazione
a pressione positiva, i pazienti devono essere
trattati prima di essere sottoposti ad intubazione e anestesia generale.
Traumi delle vie aeree
Le principali lesioni alle vie aeree causate da trauma toracico chiuso sono la lacerazione tracheale
e la lacerazione bronchiale.
Le lesioni tracheobronchiali sono rare nella pratica clinica perché molti pazienti muoiono prima di
giungere al PS a causa delle lesioni a carico di altre strutture vitali, di PNX, emorragia ed
insufficienza respiratoria. Solitamente si localizzano entro 2,5 cm dalla carena (biforcazione
tracheale).
Le cause sono riconducibili a :
Compressione delle vie aeree tra lo sterno e la colonna vertebrale.
Elevata pressione intratoracica a glottide chiusa.
Le principali complicanze delle lesioni tracheobronchiali sono: polmoniti, bronchiectasie, ascesso
ed enfisema.
La lacerazione bronchiale è più comune di quella tracheale. Essa causa pneumotorace o
pneumomediastino. La persistenza di PNX nonostante il posizionamento di drenaggio toracico
dovrebbe far pensare ad una possibile lesione bronchiale.
In caso di lacerazione bronchiale completa si ha un segno radiologico caratteristico: il fallen lung
sign (segno del polmone caduto). Questo segno consiste nel “distacco” del polmone dal bronco e
nella sua “caduta” in cavità toracica. Quando il polmone “cade”, a causa della forza di gravità si
porta postero-lateralmente nella gabbia toracica (il paziente è supino).
La lacerazione tracheale è solitamente verticale e
longitudinale e si localizza nella giunzione tra la porzione
cartilaginea e membranosa della trachea. Essa si associa
frequentemente ad enfisema sottocutaneo cervicale e
pneumomediastino.. Nei pazienti intubati, si può
riscontrare una sovradistensione o erniazione del pallone
endotracheale se questo si localizza a
livello della lacerazione.
La diagnosi suggerita dalla TC deve essere
confermata dalla broncoscopia.
L’immagine accanto mostra una
lacerazione tracheale a livello della
porzione posterolaterale destra della
trachea (freccia nera), a cui è associato
uno pneumomediastino (frecce bianche).
Nota: l’effetto Maklin
Con effetto Macklin si definisce la rottura traumatica alveolare (lacerazione polmonare) con
dissezione dell’aria lungo i fasci broncovascolari del polmone, con formazione di
pneumomediastino. In pratica quando c’è una lacerazione polmonare l’aria si porta dagli alveoli
verso i vasi sanguigni che li circondano. L’aria (infiltrandosi nell’interstizio) risale i vasi portandosi
verso l’ilo polmonare. Una volta raggiunto l’ilo l’aria si riversa nel mediastino, causando lo
pneumomediastino.
Radiologicamente, all’esame TC, l’effetto Maklin è caratterizzato da piccole “air lucencies”
(lucenze d’aria), contigue ai vasi polmonari o al decorso dei bronchi. Quindi, per poter fare
diagnosi di effetto Macklin, è necessario che sull’immagine TC sia chiaramente identificabile una
piccola raccolta di aria intorno alle strutture bronchiali o vascolari, in modo da configurare la
presenza di un enfisema polmonare interstiziale.
Traumi dell’esofago
I traumi chiusi dell’esofago sono rari in quanto tale struttura è ben protetta nel mediastino. La
maggior parte delle lesioni esofagee derivano dai traumi penetrant