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Infatti vediamo che:
Enzimi di classe I enzimi che interagiscono a livello del solco minore del braccio
sono
accettore(corto),ma che riconoscono anche il braccio dell’anticodone (una o più basi),
perché dei tRna le regioni che vengono riconosciute sono proprio queste due, ovvero la
regione dell’anticodone e la regione dell’attacco dell’aa. Inoltre queste aminoacil-sintetasi
di classe I, sono enzimi monometrici. In particolare l’aminoacido degli enzimi di questa
classe, si lega al 2’OH del nucleotide terminale. Infatti questi enzimi sono specifici per
caricare aa del tipo arginina, cisterna.
Enzimi di classe IIsono enzimi che interagiscono a livello del solco maggiore del braccio
accettare, ma a anche a livello della regione dell’anticodone (riconoscono una o più basi).
Inoltre sono enzimi dimerici e tetramerici. In particolare l’aa degli enzimi di questa classe,
si lega al 3’OH del nucleotide terminale.
Quindi possiamo dire che le due classi di enzimi, riconoscono e legano i tRna in modo e in
regioni differenti. Tuttavia all’interno delle varie classi di isoaccettori,esistono delle
posizioni ben precise, presenti nelle strutture II o III, che permettono di discriminare tra i
vari isoaccettori, in particolare il discriminante principale è sicuramente l’anticodone (negli
isoaccettori gli anticodoni sono diversi), mentre il secondo discriminante, sono le basi
critiche che si trovano solitamente nel braccio accettare, che fanno si che si possano
discriminare i vari tRna.
♣Tuttavia il caricamento dell’aa sul corretto tRna è possibile, perché l’intero processo e
soggetto ad un doppio controllo,in due stadi differenti e sequenziali. Ovvero noi sappiamo
che per avvenire questo processo di caricamento, dovrebbe succedere che ognuna delle
due reazioni, per procedere in maniera spontanea,debba avere un ΔG negativo,quindi
dovremmo considerare due ΔG, che sommati devono raggiungere un valore soglia,in modo
tale che la razione venga portata a compimento, perché basta anche che un solo ΔG sia
inferiore rispetto al suo corrispettivo valore soglia, che la reazione non potrà procedere.
Quindi dobbiamo riferirci ad un primo ΔG(-) relativo alla maggiore affinità dell’enzima per il
tRna corretto,che porterà al massimo legame, cosa che non avviene quando l’aa si lega ad
un tRna non corretto (ΔG inferiore), mentre il secondo ΔG(-) è relativo all’amminoacilazione
di un tRna, che nel caso di un tRna corretto è veloce, mentre nel caso di un tRna non
corretto è molto lenta. Quindi in definitiva solo se
ΔGtot=(-ΔG1)+(-ΔG2) raggiunge una determinata soglia, avverrà la reazione completa,
se no la reazione non potrà procedere,e questo significa che in questo processo vi dovrà
essere un meccanismo di correzione delle bozze,perché durante il caricamento del tRna e
durante l’amminocilazione, viene controllata la correttezza dell’aa che deve essere caricato,
poiché per far ciò serve un opportuno valore di ΔG.
In particolare il meccanismo di correzione delle bozze potrebbe avvenire anche attraverso
un meccanismo di tipo idrolitico, ovvero tramite un cambiamento conformazionale che
provoca o l’idrolisi dell’aa adenilato scorretto dalla sintetasi, oppure dell’aminoacido dopo
il suo trasferimento al tRna.Tuttavia questo controllo idrolitico risulta essere un
meccanismo analogo a quello presente nella Dna polimerasi, dove è presente un
meccanismo che valuta la correttezza del nucleotide che è stato inserito,e in caso di
errore,viene persa l’affinità dello stampo per il centro catalitico,mentre aumenta l’affinità
verso un sito idrolitico a livello del quale verrà operato il taglio del nucleotide che è stato
erroneamente inserito. Tuttavia la correzione può avvenire anche nella seconda
tappa,ovvero quando il tRna caricato dell’aa,deve andare a riconoscere il codone attraverso
il suo anticodone, per cui se codone e anticodone sono corretti,si stabiliscono delle
interazioni anche con il 16S,cosa che non avviene se il legame codone/anticodone non è
corretto. Quindi la somma di tutte queste interazioni porterà alla formazione di un ΔG che
farà permanere il tRna caricato,solo quando le interazioni codone/anticodone saranno
quelle specifiche. Ovviamente risulta evidente che il tutto dipende dalla curvatura
dell’mRna,perché il fatto che questo mRna si curvi serve per avvicinare il codone
all’anticodone e quindi per fare avvenire queste interazioni,che sommate a tutte le
altre,faranno si che si superi quel valore soglia che mi farà procedere la reazione.
Inoltre vi è ancora un ulteriore tappa a livello del quale può avvenire la correzione, e questa
è la tappa per il riciclaggio dei fattori di accompagnamento del tRna,perché abbiamo
sempre detto che il tRna viene sempre accompagnato dal GTP,perché il processo deve
avvenire in modo tale che,se il tRna è quello corretto,il GTP viene idrolizzato e rilasciato
sottoforma di GDP,che verrà poi riciclato in GTP. Ovviamente affinché il GTP venga
idrolizzato dal sito GTPasico presente nel ribosoma, il GTP dovrà essere posizionato in
maniera perfetta,e questo potrà accadere solo se il tRna sarà quello corretto,perché in
questo modo il GTP si posizionerà nel sito GTPasico,mentre nel caso in cui il tRna fosse
quello scorretto questo posizionamento corretto del GTP nei confronti del sito GTPasico
non potrà avvenire.
☻La sintesi proteica, sia nei procarioti che negli eucarioti, comprende tre fasi principali,che
sono:
-l’Inizio
-l’allungamento.
-la terminazione.
- Nei Procarioti, la fase d’inizio della sintesi, prevede che le due sub-unità del ribosoma
siano dissociate, e che l’mRna che porta l’informazione da codificare si leghi alla sub-unità
piccola (40S), in modo tale che il codone iniziale, che è sempre AUG (che corrisponde
sempre ad una metionina), venga posizionato in corrispondenza del mezzo sito P della sub-
unità piccola, affinchè possa iniziare la sintesi, perché questo mezzo sito P, posto in
corrispondenza del codone iniziatore, deve essere in grado di ricevere uno specifico tRNA
iniziatore, che porta la formil-metionina ovvero la metionina formilata.
In particolare vediamo che l’aa corrispondente al codone AUG è sempre una metionina
normale, tuttavia solo nel caso dell’AUG iniziale, corrisponde ad una metionina formilata,
anche se alla fine della sintesi le proteine verranno tutte deformiate.
Quindi a questo punto si dice che si è formato il complesso ternario, formato da 3 elementi,
ovvero: mRNA,sub-unità piccola del ribosoma e tRNa.
In particolare vediamo che il riconoscimento del sito di legame da parte della sub-unità
minore,o meglio il posizionamento corretto del mezzo sito P a livello del codone iniziale,
avviene in maniera specifica e precisa, perché a livello di questa sub-unità 40S,
in particolare all’estremità 3’ del 16S ribosomiale a singolo filamento, è presente una
porzione che risulta essere complementare ad una porzione presente all’estremità 5’
dell’mRNa, che viene chiamata sequenza SHINE-DALGARNO(AGGAGGU), che si trova a
monte dell’AUG iniziale, ma separati da un tot di nucleotidi, in modo tale che la tripletta
iniziale si venga a posizionare all’altezza del mezzo sito P.
In particolare questa distanza tra la sequenza SHINE-DALGARNO e l’AUG iniziale, è
fondamentale per il corretto posizionamento, perché è stato visto che se si diminuisce o se
si aumenta la spaziature tra la tripletta iniziale e la sequenza, l’AUG non si andrà più a
posizionare correttamente,e quindi il sistema di traduzione non potrà funzionare.
Quindi la sequenza SHINE-DALGARNO è importante per determinare l’efficienza di legame
e quindi di conseguenza l’efficienza di traduzione, perché solo gli mRNa la cui sequenza
S&D, risulta essere meglio posizionata rispetto all’AUG iniziale, vengono tradotti con
maggiore efficienza, perché sono quelli per cui avviene più facilmente l’ingresso della tRNA
iniziatore nel sito P della sub-unità piccola.
Inoltre come abbiamo detto, il codone iniziale AUG,viene riconosciuto da un particolare
tRNA iniziatore, che è caricato con una metionina che poi verrà formilata grazie all’azione di
un enzima formilante. Tuttavia il riconoscimento di questo tRna iniziatore, da parte
dell’enzima formilante avviene in maniera precisa e puntuale, perché ovviamente è
fondamentale che questo enzima riconosca precisamente che questo enzima che porta la
metionina sia il tRna iniziatore e non un semplice tRna interno alla sequenza, perché se no
si correrebbe il rischio di avere metionine formilate all’interno, per cui devono esistere degli
elementi distintivi che facciano si che questo tRna iniziatore venga riconosciuto come
tale,da alcuni fattori d’inizio della traduzione, in modo tale che l’enzima formilante sia
subito in grado di identificare i discriminanti (che sono gli stessi per l’amminoacil-tRna-
sintetasi), su quel tRna iniziatore che porta la metionina da formilare.
In particolare questo tRna viene definito iniziatore perché contiene all’interno delle
caratteristiche uniche, che lo contraddistinguono dal resto dei tRna, ovvero nel braccio
accettare presenta due basi C e A, che non sono appaiate, ovvero abbiamo un
disappaimento che permette all’enzima di riconoscerlo come iniziatore e anche la presenza
di 3coppie di basi AGC è una caratteristica importante.
Tuttavia nei procarioti, affinché si verifichi la tappa iniziale del processo di sintesi proteica,
sono necessari una serie di fattori d’inizio IF. In particolare vediamo che all’inizio affinché
le due sub-unità del ribosoma vengano mantenute separate, interviene IF3 che è un fattore
antiassociativo, che legandosi alla sub-unità piccola,non solo è in grado di stabilizzare il
mantenimento dello stato dissociativo delle sub-unità, ma fa si che questa sub-unità
piccola si leghi più facilmente all’mRna. Tuttavia il non assemblaggio della sub-unità
grande,potrebbe far si che il tRna iniziatore si possa andare ad inserire a livello del mezzo
sito A della sub-unità piccola, ma in realtà questo non succedere perché è presente un
sistema che evita tutto questo, ovvero esistono due fattori d’inizio, IF1 che si va a legare a
livello del mezzo sito A, occupandolo e quindi impedendo al tRna iniziatore di potersi
inserire e che recluta