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TRADUZIONE
La traduzione avviene nei ribosomi costituiti da rRNA a funzione strutturale e da
proteine che hanno la funzione di creare i siti nei quali avviene il processo di
conversione del messaggio molecolare dei codoni in amminoacidi e quindi nella
proteina
In ogni traduzione si distinguono le fasi di pre-inizio, inizio, allungamento,
terminazione
Il codice genetico è letto a triplette (che costituiscono i codoni), ognuna delle
quali sintetizza un amminoacido
Esistono 64 codoni di cui:
3 segnali di STOP → UAA, UAG, UGA
o 1 codone di START → AUG che codifica per la metionina (nei procarioti
o può essere GUG e codifica per la valina)
RNA RIBOSOMIALI (rRNA)
Gli RNA più comuni che vengono trascritti sono gli RNA ribosomiali che
partecipano alla costituzione dei ribosomi
Costituiscono il macchinario di sintesi delle proteine
Nei procarioti vi sono due subunità (maggiore e minore per un totale = 70S)
50S = 5S + 23S + 34 proteine
o 20S = 16S + 21 proteine
o
Negli eucarioti vi sono due subunità (maggiore e minore per un totale = 80S)
60S = 28S + 5S + 5,8S + 52 proteine
o 40S = 18S + 33 proteine
o
RIBOSOMA
Organizzato in 3 siti:
SITO E (eliminazione): subunità maggiore; da dove fuoriesce il tRNA
o scarico
SITO P (peptidico): subunità maggiore e parte minore; catalizza il legame
o per il peptidil-RNA
SITO A (amminoacido): subunità maggiore e parte sulla minore; si
o verifica la conversione del messaggio → centro di decodificazione
(dove avviene la decodifica del messaggio biologico in quello chimico
rappresentato dalla proteina; lega il transfert con il suo anticodone e,
portando l’amminoacido, lo esibisce alla proteina in sintesi); diventa reale
quando le due subunità si uniscono
Tra il sito A e il sito P l’rRNA crea il centro della peptidiltransferasi, dove si
catalizza il legame peptidico tra gli amminoacidi
Sopra il sito A è presente il centro legame dei fattori (della traduzione)
implicato durante le varie fasi della traduzione
RNA TRANSFERT (tRNA)
Trascritto da RNA-polimerasi III
È l’adattatore che riconosce e porta all’estremità 3’ l’amminoacido e interagisce
con i codoni dell’mRNA
Ha struttura a trifoglio in cui sono presenti:
Braccio accettore: composto di 7 paia di basi; Il gruppo ossidrile al 3' è
o utilizzato per l'attacco dell'amminoacido. Al 5' c'è un gruppo fosfato.
Alla terminazione 3' del braccio, in particolare, è presente un
trinucleotide molto conservato dalla sequenza CCA (detta anche
coda CCA). Questa sequenza è importante per il riconoscimento
dei tRNA durante la traduzione. Nei procarioti la coda CCA è
trascritta, mentre negli eucarioti è aggiunta dopo la trascrizione,
nel corso del processamento del tRNA
Braccio D: regione contenente un loop che presenta spesso
o diidrouridina; svolge un ruolo importante nel riconoscimento del tRNA a
opera dell'Aminoacil-tRNA sintetasi
Braccio A (o braccio dell'anticodone)
o Braccio T: contiene una sequenza molto conservata TΨC; ha un ruolo
o importante nel riconoscimento del tRNA a opera del ribosoma.
TRADUZIONE NEI PROCARIOTI
Il codone di start è sempre AUG, che codifica la metionina iniziale (esistono anche
quelle interne) che sarà destinata ad essere rimossa
FATTORI DI INIZIO
La fase di pre-inizio è mediata da tre fattori o IF (initial factors)
Essi sono uguali sia nei procarioti che negli eucarioti
1. IF3: si lega alla subunità minore a livello del sito E e ha proprietà anti-
associative = finché questo fattore è presente la subunità maggiore non potrà
agganciarsi alla minore
2. IF1: si localizza nel centro di decodificazione (sito A) mascherando il secondo
codone per impedire un inizio prematuro
3. IF2: è una proteina G e idrolizzando molecole di GTP si attiva e assume la
capacità di riconoscere il transfert (che è modificato per la presenza di
metionina). Catturato l’f-Met-tRNA lo trasporta a livello del sito P
a. Nei procarioti la metionina contiene un gruppo formile (quindi è f-Met-
tRNA)
b. Negli eucarioti la metionina è normale e la modifica risiede nel transfert
iniziatore con una fosforilazione dell’OH in 2’ (quindi Met-tRNA)
PROCEDIMENTO
1. Il messaggero arriva per primo sulla subunità minore del ribosoma
2. La subunità minore, legata a IF3 va ad agganciare il messaggero non appena
esce dalla RNA-polimerasi
3. Sul messaggero, a monte di AUG, è presente la sequenza Shine-Dalgarno la
quale grazie alla sua complementarietà con la sequenza 16S permette il giusto
posizionamento di AUG nel futuro sito P
4. Il secondo codone quindi si trova sul futuro sito A, il centro della
decodificazione, ma il fattore IF1 lo maschera per impedire un inizio prematuro
5. Il complesso IF2-GTP va a catturare la f-Met-tRNA e la va a localizzare a livello
del sito P dove è già presente il messaggero con il codone di start
6. Si instaurano legami idrogeno tra codone di start e anticodone del tRNA
iniziatore
7. Ciò causa perdita affinità di IF3 per la subunità minore
8. La subunità maggiore può così legarsi alla minore
9. Qui finisce la fase di pre-inizio e si ha la fase di inizio
10.Formatosi il ribosoma completo, IF2 inattivo prende subito contatto con il centro
legame dei fattori sopra il sito A; diventa attivo idrolizzando GTP in GDP e perde
affinità per il ribosoma, staccandosi e portando con sé IF1 con il quale aveva
precedentemente preso contatto
11. Qui si ha il passaggio dalla fase di inizio a quella di allungamento
12.Il ribosoma è intero; il sito E è libero; il sito P è collegato ai transfert portanti la
metionina; sito A libero dove si posiziona subito il secondo codone che può
quindi essere agganciato al tRNA corrispondente per l’ottenimento del corretto
amminoacido che a sua volta sarà legato alla metionina iniziale
FATTORI DI ALLUNGAMENTO
Sono entrambe proteine G inattive:
EFTU (negli eucarioti = eEF1): lega i tRNA quando escono dalla sintetasi
o dal lato dell’amminoacido; in particolar ha il compito di mascherare il
gruppo amminico libero dell’amminoacido per evitare errori di traduzione
EFG (negli eucarioti = eEF2): è una traslocasi; si lega al sito A idrolizza
o GTP e si attiva; scende quindi nel centro di decodifica e sposta il tRNA dal
sito A al sito P; contemporaneamente il ribosoma scivola di 3 nucleotidi
NB – quindi per l’incorporazione di ogni amminoacido vengono
spesi 2 GTP
REAZIONE DI ACCOMODAMENTO
È un meccanismo di controllo
Quando EFTU se ne va, l’amminoacido deve essere trasportato nel centro
peptidil-transferasico (collocato tra sito A e sito P) per essere incorporato nella
proteina in crescita.
Il tRNA ruota di 180° e tale rotazione ha due funzioni:
Portare l’amminoacido nel centro peptidil-transferasico;
o il tRNA per compiere tale reazione deve essere legato saldamente al
o codone, e questa reazione può avvenire solo se l’anticodone è quello
corretto
Se quindi l’amminoacido è corretto il tRNA scarico passerà al sito E e viene
eliminato
Subentrerà dunque il fattore di allungamento EFG che, una volta attivo, porterà
avanti la traduzione
TERMINAZIONE
I passaggi precedenti si ripetono fino alla comparsa, nel sito A di un codone di
stop
Questi generalmente sono: UAA, UGA, UAG
Si avrà un blocco della traduzione che richiamerà dei fattori di rilascio che,
appunto, permettono il rilascio della proteina neosintetizzata
Abbiamo (nei procarioti):
Fattori di rilascio di classe 1 (o releasing factor): sono 2 e si tratta di
o proteine in grado di legare le basi del codone di stop
RF1 riconosce UAG E UAA
RF2 riconosce UGA E UAA
Fattori di rilascio di classe 2: solo uno
o RF3
RF1 e RF2 sono costituiti da due domini
Dominio SPF o anticodone peptidico: costituito da Serina, Prolina,
o Fenilalanina; questi riconoscono il codone di stop e vi si legano con
legami idrogeno
Dominio GGQ: costituito da Glicina, Glicina e Glutammina; provoca il
o rilascio della proteina
PROCEDIMENTO
1. Nel momento in cui il ribosoma si trova sul codone di stop vi staziona perché
non ci sono transfert in grado di legarlo
2. Quindi uno dei due fattori di rilascio si va a posizionare sul sito A
3. SPF forma legami a idrogeno con le basi dell’anticodone
4. GGQ, non appena si formano tali legami, viene spinto nel centro peptidil-
transferasico
5. Il centro peptidil-transferasico non discrimina il gruppo amminico della
glutammina e cerca di eseguire un legame peptidico che però non può avvenire
in quanto sul sito A non vi è nessun nuovo amminoacido
6. Quindi cede la proteina ad un H20 e si ha il distacco
7. Interviene il RF di classe 2, RF3, che non ha affinità per il ribosoma a meno che
non ci sia un RF di classe 1; dunque si avvicina al ribosoma ma nel momento in
cui prende contatto diventa inattiva
8. Dunque rilascia GDP e acquisisce GTP e l’affinità per il ribosoma è massima
9. Scaccia quindi RF1, facendolo staccare e prendendo il suo posto sul sito A
10.Il centro di legame di fattori cambia quindi conformazione, da inattivo diviene
attivo, e RF3, legato a GTP, perde affinità con il ribosoma, si stacca e lascia il
sito A libero
11.A questo punto abbiamo il ribosoma con l’ultimo transfert legato al codone
12.Intervengono i FATTORI DI RICICLO DEI RIBOSOMI o RRF
13.Si legano al sito A prendendo contatto con il codone di stop
14.RRF inganna EFG (fattore di allungamento) emulando un trasfert e
richiamandola
15.La traslocasi, dunque, si localizza a livello del sito P ed esegue la sua azione
16.Quindi sposta i tre nucleotidi al codone di stop e il fattore di riciclo viene
spostato dal sito A al sito P (in cui c’era il tRNA)
17.Il tRNA spostandosi, rompe i legami a idrogeno codone/anticodone e fuoriesce
dal sito E
18.La subunità minore cambia nuovamente conformazione e richiama IF3 che visi
lega, provocando la separazione delle due subunità
TRADUZIONE EUCARIOTICA
Il messaggero maturato nel nucleo viene traslocato nel citosol ed essendo RNA va
incontro a strutture secondarie; ciò non è utile ai fini della traduzione, dato che deve
essere lineare, e pertanto intervengono proteine in grado di mantenerlo lineare
FATTORI DI INIZIO EUCARIOTI
eIF3: si lega a livello del sito E e ha funziona anti-associativa; dunque fintan