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TC TORACE

La TC del torace generalmente viene eseguita per studi stnd, HRCT o per studi angiografici.

Normalmente viene utilizzata per andare a cercare patologie parenchimali focali o diffuse,

masse neoplastiche, alterazioni ilo-mediastiniche, versamenti, alterazioni ossee, perforazioni,

raccolte ematiche, noduli o per follow up.

In base a ciò che si vuole andare a studiare si faranno poi delle ricostruzioni con filtri per

mediastino (400/40), per parenchima (1500/ -500) o per osso (3000/300).

Un’alta risoluzione spaziale mi darà maggior rumore ma meno volume parziale, una alta

risoluzione di densità mi darà meno rumore ma alto effetto da volume parziale quindi si deve

sempre trovare un compromesso in base a quello che voglio ricercare.

L’HRCT la uso solo per lo studio di patologie interstiziali con tecnica ad alta risoluzione

spaziale e spesso si usa per valutare patologie già note.

In caso di embolia polmonare si ha un deficit di flusso ematico con alterazioni respiratorie e

circolatorie (si valuta con l’esame del D-Dimero) ed i TC si vede come difetti ipodensi dentro al

lume con occlusione ed aumento del calibro vasale e dilatazione del ventricolo di destra.

L’ipertensione polmonare può essere primaria o secondaria a patologie congenite, trombi o

infezioni e mostra astenia, dispnea e sincope

Al punto 3 vediamo la ARTERIA carotide comune, le carotidi comuni differiscono tra loro per la

loro lunghezza e per le modalità di origine infatti quella di destra origina dal tronco

brachicefalico dietro l’articolazione sterno claveare mentre quella di sinistra origina

direttamente dall’arco aortico ed a livello di C3-C4 la carotide comune si divide in interna ed

esterna (tale biforcazione può trovarsi più in alto o più in basso, a livello del tubercolo di

Chassaignac sulla C6) e le due carotidi comuni sono separate tra loro dalla trachea posta

medialmente la quale si mostra nelle immagini TC come una componente ipodensa e dalla

forma presso che rotondeggiante.

Al punto 4 vediamo la tiroide, la quale più precisamnte si suddivide in lobo destro e lobo

sinistro tiroidei che si trova nella porzione inferiore del collo tra C5 e D1, pesa in genere 25

grammi. Generalmete è di dimensioni maggiori nelle donne e si ingrossa in caso di ciclo

mestruale e in gravidanza pertanto alterazioni associate a queste situazioni cliniche, sempre

nei limiti della norma, non sono patologiche, anche se generalmente viene studiata ad oggi

con l’ecografia.

Al punto 5 vediamo la VENA giugulare interna la quale raccoglie sangue dal cranio,

dall’encefalo e dalle parti più superficiali di faccia e collo. Inizia a livello della base cranica

come continuazione del seno sigmoideo per poi unirsi alla vena succlavia per formare la vena

brachicefalica

Al punto 7 vediamo la VENA succlavia che è la continuazione della vena ascellare e si estende

dal margine esterno della prima costa al margine mediale del muscolo scaleno per formare,

insieme alla giugulare interna, la vena brachicefalica. (per distinguerla dalla arteria succlavia,

sappiamo che quest’ultima si trova posteriormente e superiormente ad essa)

Al punto 2 troviamo l’esofago che è un condotto muscolare cilindrico lungo circa 25 cm che

unisce faringe e stomaco (tramite il cardias). Inizia a livello della cartilagine cricoidea a livello

di C6 e discende anteriormente alla colonna vertebrale per buona parte del mediastino, ed è

invece posto posteriormente alla trachea. Esso è irrorato principalmente dalle arterie tiroidee

inferiori e le vene tiroidee drenano nella vena brachicefalica ovviamente.

vene anonime

Al punto 5 troviamo la VENA brachicefalica dette anche , sono vene che

originano dalla unione della vena succlavia con la vena giugulare interna, e dirigendosi dalle

articolazioni sterno-clavicolari verso il basso, si uniscono in un unico grosso vaso: la vena cava

superiore. In particolar modo la vena brachicefalica di sn è leggermente più lunga di quella di

destra

Al punto 7 troviamo la vena ascellare è la continuazione della vena brachiale e origina presso

il margine inferiore del muscolo grande pettorale nel punto in cui confluisce la vena basilica,

accoglie la vena cefalica nella parte terminale. La vena termina presso il margine laterale

della prima costa diventando vena succlavia. Lungo il suo decorso è affiancata dall'arteria

vena axillaris.

ascellare. Il nome latino è

Al punto 4 troviamo l’ARTERIA brachicefalica è il primo ramo della aorta. Origina dall’arco

aortico e si dirama nella carotide comune di destra, e nella succlavia destra. Non è comunque

presente una sua contro laterale. L'arteria anonima è posta dietro il manubrio dello sterno ed

è incrociata dalla vena brachiocefalica sinistra, che va a formare, con l'omonima del lato

destro, la vena cava superiore.

È anche in rapporto diretto con la trachea, con la pleura e il polmone destro e con la zona di

origine dell'arteria carotide comune sinistra.

Al punto 8 troviamo l’ARTERIA succlavia, quella destra origina dall’arteria anonima mentre

quella di sinistra origina direttamente dall’arco aortico. L'arteria succlavia, in anatomia

umana, è la principale arteria del torace superiore. Vi sono due succlavie, destra e sinistra.

Fornisce principalmente il sangue alla testa e agli arti superiori ed è localizzata al di sotto

della clavicola, da cui prende il nome. Le diramazioni della succlavia su ambedue i lati del

corpo sono l'arteria vertebrale, l'arteria toracica interna, l'arteria tireocervicale, il tronco

costocervicale e l'arteria trasversa del collo.

Al punto 4 vediamola VCS La vena cava superiore è una delle più grandi e

importanti vene dell'organismo: la sua funzione consiste infatti nel trasportare il sangue privo

di ossigeno dai tessuti localizzati al di sopra del cuore fino all'atrio destro di quest'ultimo, per

fare in modo che esso sia riossigenato tramite il meccanismo della piccola circolazione.

a cava superiore deriva dall'unione delle due vene brachiocefaliche (a livello della I

cartilagine costale), che trasportano il sangue non ossigenato proveniente dalle braccia e

dalla testa. Dopo un breve percorso, la vena cava superiore si unisce, come già detto, all'atrio

destro del cuore. Posteriormente alla parete posteriore della VCS e anteriormente alla trachea

troviamo la loggia di Barety che è molto importante da studiare perché è una stazione

linfonodale (un’altra è per esempio la riflessione aorto-polmonare la quale si trova, e spesso è

uno spazio virtuale, tra l’arco aortico e il tronco della arteria polmonare. Ma anche la finestra

aorto-polmonare delimitato anteriormente dalla ascendente, posteriormente dalla

discendente, lateralmente dalla trachea e dalla pleura del polmone sinistro. Infine troviamo la

loggia sotto carenale, che si trova cranialmente alla carena e si porta verticalmente davanti

all’esofago) , inoltre i cavi ascellari sono sempre da comprendere, soprattutto in caso di studi

follow-up o stadiazione di K perché anche li ci sono molte stazioni linfonodali)

Riflessione aorto-polmonare Finestra aorto-polmonare

Loggia sottocarenale

Al punto 7 troviamo l’aorta ascendente è lunga circa 5 cm e nasce alla base del ventricolo

sinistro a livello del margine inferiore della 3 cartillagine costale, per poi risalire fino a quello

chiamato bottone aortico dove il suo calibro sarà magggiore per via dei tre seni di valsalva.

L’arco aortico fa seguito ad essa iniziando dietro al manubrio dello sterno e poi si porta

indietro fino alla D4 per diventare cosi aorta discendente.

Al punto 5 troviamo l’arteria polmonare la quale ha origine dal ventricolo destro e penetrando

l’ilo polmonare raggiungono i polmoni e sono le uniche arterie (ad eccezione di quelle fetali

ombelicali) che trasportano sangue VENOSO ricco di CO2. Una volta entrate nel polmone

seguono parallelamente le diramazioni bronchiali e secondo la classificazione di Jackson e

Huber le dividiamo in vari segmenti che sono:

Lobi superiori:

- A1: Apicale

- A2: posteriore

- A3: anteriore

Lobi medi:

- A4: laterale

- A5: mediale

Lobi posteriori:

- A6: superiore

- A7: mediale

- A8: anteriore basale

- A9: laterale basale

- A10: posteriore

Al punto 5 troviamo il tronco comune delle polmonari prende origine con il suo cono arterioso

nel ventricolo destro come una grossa arteria dal diametro medio di 3 cm. L'arteria si porta

verso l'alto, nel sacco pericardico anteriormente al ramo ascendente dell'aorta.

Dopo aver girato a sinistra dell'aorta per 4–5 cm si suddivide nei suoi due rami terminali:

l'arteria polmonare destra e l'arteria polmonare sinistra.

La struttura del tronco polmonare è, rispetto all'aorta, prevalentemente muscolare e possiede

una quantità inferiore di fibre elastiche.

Al punto 1 troviamo l’atrio destro il quale riceve il mdc tramite la VCS che vi entra tramite il

tetto, si trova antero lateralmente nel cuore e inferiormente all’atrio sinistro. La VCI invece vi

entra in prossimità del setto cardiaco

Al punto 3 troviamo il ventricolo destro che è collegato all’atrio destro tramite la tricuspide.

Dal ventricolo destro parte il piccolo circolo che si porta agli alveoli polmonari e tramite le 4

vene polmonari si riporta all’atrio di sinistra portando sangue ossigenato. La piccola

circolazione offre resistenze emodinamiche molto minori rispetto a quelle della circolazione

sistemica; questo è il motivo per cui, nonostante la portata dell'aorta sia uguale a quella

delle arterie polmonari, il cuore destro sia più debole e abbia pareti più sottili. Il sangue

venoso parte dall'atrio destro del cuore e viene spinto nel ventricolo destro e di qui nell'arteria

polmonare che lo porta nei polmoni

Al punto 4 troviamo l’atrio sinistro che origina sopra e lateralmente all’atrio destro e si trova

sopra al solco AV coprendo in parte la coronaria sinistra e riceve sangue ossigenato dalle vene

polmonari

Al punto 4 troviamo il ventricolo sinistro che è connesso all’atrio sinistro tramite la bicuspide e

da qui parte tramite la valvola aortica il tratto di aorta ascendente che darà origine ala

circolazione sistemica

TC ADDOME

L’addome si divide in addome superiore ed in addome inferiore. Generalmente gli organi

dell’addome superiore sono:

- Aorta addominale

- Fegato

- Colecisti (o cistifellea)

- Pancreas

- Milza

- Reni

- Surreni, essi mostrano delle differenze anatomiche infatti a sinistra solitamente è

triangolare o a forma di y rovesciata, mentre a destra è ad i, j rovesciata, ad u

rovesciata o a

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
32 pagine
SSD Scienze mediche MED/26 Neurologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher spacewhispers di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuroanatomia TC e interventistica neuroradiologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Santucci Gioele.