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OROSIUS

FILOLOGIA GERMANICA

Prof. F R

ABRIZIO ASCHELLÀ

a.a. 2013-2014

U S S

NIVERSITÀ DEGLI TUDI DI IENA

S A

EDE DI REZZO

Corso di laurea in

L INGUE PER LA COMUNICAZIONE

INTERCULTURALE E D IMPRESA

I R O H

L ESOCONTO DI HTHERE DI ÅLOGALAND

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Ōhthere sǣde sīo scīr hātte Hālȝoland hē on būde Hē cƿæþ

þæt þe .

11 12 13 14 15 16 17

þæt nān man ne būde be norðan ān

him . Þonne is port on

18 19 20 21 22 23 24

sūðeƿeardum þǣm hǣt Scirinȝeshēal hē

lande, þone man . Þyder

25 26 27 28 29 30 31

cƿæþ ȝ eseȝ on ānum mōnðe ȝ

þæt man ne mihte lian yf man on niht

32 33 34 35 36 37

ƿīcode and ǣl dæȝ ƿind; and ealle ðā hƿīle hē sceal

e e hæfde ambyrne

38 39 40 41 42

seȝ lande. And on þæt stēorbord ǣrest Īraland þonne

lian be him biþ , and

43 44 45 46 47

ðā īȝ Īralande and þissum lande

land þe synd betux . Þone is þis land, oþ

48 49 50 51 52 53

hē cymþ tō Scirincȝeshēale and ealne ƿeȝ orðƿeȝ

on þæt bæcbord .

54 55 56 57

Ƿiþ sūðan þone Scirinȝeshēal fylþ sƿ ðe my sǣ ūp in on þæt land; sēo is

el

58 59 60 61 62 63 64

brādre ǣniȝ sēon mæȝ . And is Ȝotland on ōðre

þonne man ofer e

65 66 67 68 69 70 71 72

onȝ

ēan . Sēo sǣ līð mæniȝ mīla

healfe , and siðða[n] Sillende hund

ūp in on þæt land.

73 74

Scirinȝeshēale hē cƿæþ þæt hē seȝlode on fīf daȝan tō þǣm porte þe

And of 75 76 77 78 79

mon hǣt æt Hǣþum ; sē stent betuh Ƿinedum and Anȝle

, and Seaxum ,

80 81 82 83

and h rð . Ðā hē þiderƿeard seȝlode fram Scirinȝeshēale þā

in on Dene 84 85 86

ƿæs him on þæt bæcbord Denamearc and on þæt stēorbord ƿīdsǣ þr daȝas;

87 88 89 90

and þā tƿeȝ daȝas ǣr hē tō Hǣþum cōme him ƿæs on þæt stēorbord

en 91 92 93

Ȝotland and Sillende and īȝ . On þǣm landum eardodon Enȝle ǣr

landa fela

94 95

hī hider on land cōman ƿæs tƿēȝ bæcbord þā

. And hym þā en daȝas on þæt

96

īȝ land þe in on Denemear e h raþ .

Ohthere disse che quella terra in cui lui abitava si chiamava Hålogaland. Disse

che nessun uomo abitava più a nord di lui. Quindi c’è un porto a sud di quella

terra che viene chiamato Sciringesheal. Disse che nessuno avrebbe potuto

navigare verso quel luogo in un solo mese, se si fosse riposato la notte e avesse

avuto di giorno sempre vento favorevole; e per tutto il tragitto aveva dovuto

navigare lungo la costa. A dritta si trova per prima Iraland, e tutte quelle isole

che stanno tra Iraland e questa terra (Norvegia). E poi questa terra finché non

giunse a Sciringesheal, e la Norvegia fu a sinistra per tutto il tragitto. A sud di

Sciringesheal un grande mare penetra nella terra; ed è troppo largo perchè si

possa vedere la costa opposta. Sulla costa lontana si trova lo Jutland e poi

Sillende. Il mare rientra nella terra per diverse centinaia di miglia.

E da Sciringesheal disse di aver navigato in cinque giorni fino alla città

chiamata Hedeby, che appartiene ai Danesi e si trova tra le terre dei Vendi, dei

Sassoni e degli Angli. Quando navigò fin qui da Sciringesheal ebbe la Danimarca

a sinistra e il mare aperto a dritta per tre giorni. Quindi, due giorni prima di

arrivare ad Hedeby tenne lo Jutland, Sillende e molte altre isole a dritta. Gli

Angli vivevano in queste terre prima di giungere qui (Britannia). A sinistra ebbe,

per due giorni, quelle isole che appartengono alla Danimarca.

1 Ohthere è la resa anglosassone del nome Ottar. È un nome composto da due termini separati che significano rispettivamente

terribile (oht) e esercito (here). Tuttavia non è possibile, come spesso è stato tentato, di trovare un senso compiuto a tale nome, in

Ƿulfstan

quanto spesso si trattava di una semplice giustaposizione di due nomi. Allo stesso modo va considerato composto da lupo

(ƿulf) e pietra (stan).

2 secȝan secȝan, ȝ

Sǣde è la forma preterita del verbo debole (dire). Il paradigma del verbo risulta essere sæȝ

de, sæȝ don, esæȝ t. La

è dovuta alla progressiva palatalizzazione di /ɣ/ in /j/. Si passa da una pronuncia

forma inglese moderna (alla forma preterita) said

antica /sæɣdə/ ad una media /sæjdə/ e poi a /sæd/ con caduta del suffisso.

3 sē, sēo

Þæt è la forma neutra del dimostrativo (sīo), þæt. In inglese antico, tale dimostrativo svolgeva svariate funzioni, da quella

di articolo a quella di introduttore di relative…

4 Sio. Vedi nota 2.

5 Scīr è l’antenato del lemma moderno shire, con il significato di contea, regno, regione, luogo abitato.

6 Hātte hātan, hēt, hēton, hētan. È l’unico

è un verbo forte della settima classe apofonica (verbo reduplicativo), con paradigma

verbo attestato in antico inglese a presentare una forma di passivo sintetico. Il significato del verbo (cfr. tedesco moderno heißen)

è quello di chiamare, nominare, chiamarsi.

7 Hālȝoland è la resa anglosassone del nome della regione di Hålogaland, ambientazione di numerose saghe norvegesi. È la terra

da cui proviene Ohthere, situata sul versante nordoccidentale della Norvegia, sulla costa atlantica.

8 Þe, variante di þæt.

9 Būde bū(ƿ)an

è la forma preterita del verbo che significa abitare. È un verbo che presenta diverse eccezioni. Il paradigma è

būde bēon, ȝ

ebūn.

būan, (preterito debole, forse per evitare la stessa forma propria del verbo essere), budon, La coniugazione

ic būe, þu bȳst, he bȳþ, ƿe/ȝ

presenta la metafonia per la seconda e la terza persona singolare, così che si ha e/hie buað.

10 secȝan,

Cƿæþ è la forma preterita del verbo cƿæðan, che ha lo stesso significato di dire. È un verbo forte (V classe apofonica),

sonora /θ/ ~ /ð/ tra presente e preterito (legge di Verner). Infatti il paradigma del verbo è

che presenta alternanza tra sorda e

cƿæðan, cƿæþ, cƿædon, cƿæden.

11 Nān ān neān.

è la forma inglese antica di none. È il composto della negazione ne e del numerale (uno), che formano così

L’evoluzione dall’antico inglese alla forma moderna è nān > nǭn > none. La costruzione inglese moderna do not è il risultato

dell’evoluzione di una locuzione tipica dell’inglese medio: si è poi perso nell’uso ed è rimasto solamente la

ne saide noght. Il ne

forma noght > not.

12 Be norðan indica una regione più a nord di quella da cui proviene Ohthere.

13 hē. Da non confondere con l’accusativo (come nella forma moderna) che nell’antico

Him è il dativo del pronome personale

inglese era hine.

14 è l’antenato del moderno

Þonne then, con valore di quindi, in seguito.

15 bēon, bēon, ƿæs, ƿæron, ȝ ebēon.

Is è la terza persona singolare del verbo essere. Il paradigma del verbo era Accanto a questo

ƿesan, bēon

esisteva il il verbo con stesso significato e stessa flessione al preterito. La coniugazione di presente seguiva il

i bēom, hē biþ, ƿe/ȝ bēoþ. Per l’altra forma si ha invece hē is, ƿe/ȝ

paradigma þu bist, e/hie ic eom, þu eart, e/hie

bēon ƿesan

sind/sindon/sint/earon. Di solito si usava la flessione di per il presente, mentre quella di per il participio presente e

preterito.

16 Ān è un articolo indeterminativo, con valore di un (indicava anche il numerale uno). La regola della n eufonica era invertita

nell’inglese antico rispetto al moderno: la n era la terminazione naturale che cadeva quando veniva a contatto con una vocale.

17 Port è chiaramente un latinismo, con il senso più che ovvio di porto, attracco o città portuale.

18 Suðeƿeardum, –um),

in caso dativo (terminazione è traducibile con la locuzione posto a sud.

19 Þæm è il dativo di þæt, riferito al dativo seguente lande.

20 è l’accusativo

Þone del pronome realtivo þæt, in questo contesto in funzione relativa, riferito al lemma port (maschile).

21 Man significa abitualmente uomo (cfr. inglese moderno man). In questo caso però, come accade in molte lingue nella loro fase

l’umanità chiama…)

antica, questo man sta ad indicare la forma impersonale (qualcosa del tipo come il residuo on in francese.

22 Hæt, terza persona singolara di hatan. Vedi nota 6.

23 è un nome di cui non si ha altra attestazione se non nell’Orosio

Scirinȝesheal anglosassone. Ad oggi non ci sono indicazioni

geografiche precise su dove o cosa fosse questo Sciringesheal. Il termine indica il nome di una città mercantile sulle coste della

associabile a quello di Skiringssal un’enorme

Norvegia, probabilmente in prossimità di Oslo. Il nome parrebbe a prima vista

reggia appena sotto la moderna città di Tjølling. Si pensa che Ohtere si stia riferendo alla zona commerciale che circondava il

grande palazzo, nota con il termine norreno di kaupang. Tuttavia studi recenti hanno smentito questa possibilità.

24 Þyder è un avverbio di moto a luogo, con il significato di verso quel luogo.

25 Cƿæþ. Vedi nota 9.

26 ȝ

Mihte (cfr. inglese moderno might) è la forma preterita del verbo maȝ an, meahte, emaȝ

en. È un verbo preterito-presente,

ovvero che sfrutta alcune forme del preterito anche nella flessione del presente. Il presente del verbo è ic mæȝ

, þu meaht, he mæȝ ,

ƿe/ȝe/hie > */măh–t–/

maȝon. La forma del passato ha subito la seguente evoluzione: */măg–t–/ > mæhte > meahte. La forma

mihte è la variante di meahte.

27 ȝ

eseȝ lian (cfr. inglese moderno sail) significa navigare a vela. È un verbo debole che può o meno presentare la particella e-

davanti senza che il significato ne sia influenzato. Si conoscono per questo verbo almeno due varianti di preterito che fanno

l’appartenenza del verbo a due distinte classi di verbi deboli: ȝ ȝ ȝ

dedurre eseȝlde e eseȝlede (< eseȝlode).

28 Ānum ān –um, –un, –on –en.

è il dativo di (uno, un). Si

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A.A. 2014-2015
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/15 Filologia germanica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lorenzo.tecchioli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia germanica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Raschellà Fabrizio Domenico.