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Estratto del documento

Generale

Rappresenta lo scheletro dei vertebrati-lo scheletro si compone di ossa che sono unite da articolazioni. Le ossa sono classificate in base alla loro forma:

  • Ossa lunghe: parte centrale-diafasi e estremità-epifisi
  • Ossa corte: diametro e lunghezza di uguale misura
  • Ossa piatte: forma a piastre
  • Ossa irregolari: forma a se che non rientra negli altri tipi
  • Ossa sesamoidi: si sviluppano a livello tendineo dove favoriscono la meccanica del movimento

Oltre a dare sostegno alle ossa sulle quali agiscono i muscoli legati ad esse tramite tendini che contraendo se determinano il movimento.

Altre ossa danno protezione a organi interni ex gabbia toracica

riserva di Sali minerali; specialmente calcio che è presente in forma di cristalli di fosfato di calcio, gli ioni calcio vengono a depositarsi in questo tessuto oppure vengono tolti e immessi in circolo in base alle necessità.

Le ossa hanno cavità alcune delle quali chiamate cavità midollari perché ospitano il midollo osseo.

Organizzazione del tessuto osseo

Anche lui essendo connettivo ha una matrice/cellulare dove al suo interno sono presenti cellule intrappolate, ma la sua matrice è caratterizzata da un elevato grado di mineralizzazione della sostanza fondamentale.

Questa componente inorganica è il 70% del suo peso secco e gli conferisce proprietà meccaniche→ demineralizzando l’osso con soluzioni acide ci si accorge che perde la sua durezza e diventa flessibile //

mediante calcificazione-constante prolungata→vengono distrutte le fibre collagene e l’osso continua a mantenere la sua forma perdendo la resistenza alla trazione diventando fragile come porcellana.

Nonostante la apparenza il tessuto è dinamico oltre a partecipare al ricambio di Sali minerali,può modificare la forma in funzione di stimoli meccanici.

La matrice essendo mineralizzata e senza acqua la diffusione dei nutrienti e dei gas che caratterizza gli altri connettivi è impedita. Ma problema ovviato da presenza di canali vascolari che consentono la penetrazione nel tessuto di vasi sanguigni e di nervi—ciò lo contraddistingue dalla cartilagine-.

I forami nutriziali sono i canali che permettono l’entrata di vasi sanguigni principali-

il periostio: riveste esternamente gli elementi scheletrici apparte le superfici ricoperte da cartilagine articolare. Esso è composto da 2 strati

  1. Più esterno-ricco di fibre collagene intrecciate
  2. Più interno-contenente cellule osteoprogentrici che si differenzieranno in osteoblasti

L’endostio riveste invece le superfici della cavità midollare e dei canali vascolari →fatto da cellule con capacità osteogenica

La durezza della matrice costringe le cellule mature-osteocit- a restare immobili e intrappolate in spazi ricavati al suo interno chiamate le lacune ossee. Le lacune vicine sono connesse da canalicoli ∼ canalicoli ossei : attraverso questi gli osteociti immettono dei prolungamenti citoplasmatici che si connettono tramite giunzioni comunicanti ai prolungamenti di altri osteociti → rete di comunicazione tra osteociti

Tecniche istologiche per lo studio del tessuto osseo

A causa della sua durezza l'allestimento dei preparati istologici deve avvalersi di tecniche:

  • Decalcificazione:
  • Del campione con acidi
  • Taglio con microtomo e colorazione

La matrice viene colorata dai coloranti acidi per l'abbondanza delle fibre collagene—basici—contrariamente a quello che succede alla cartilagine che si colora con coloranti basici perché hanno tanti proteoglicani. Con questa tecnica apprezziamo la posizione delle cellule, il periostio e l'endostio.

Usura:

  • Di frammenti di osso → lamelle sottili
  • Assottigliamento con carta vetrata
  • Montaggio su vetrino con balsamo denso

Le cavità e i canali appaiono scuri perché rimangono pieni di aria e riflettono la luce.

Tipi di tessuto osseo

La matrice extracellulare può essere organizzata in una massa unica oppure in strutture chiamate lamelle. Distinguiamo morfologicamente 2 tipi di tessuto osseo:

  • Tessuto osseo lamellare: maggiore parte scheletro di mammiferi, chiamato anche maturo perché sostituisce il tessuto osseo non lamellare nella vita. A sua volta è diviso in compatto e spugnoso.
  • Tessuto osseo non lamellare: detto anche immaturo perché è il tessuto che si forma per primo durante lo sviluppo dello scheletro del feto.

Le lacune che ospitano gli osteociti sono disposte irregolarmente, e sono più voluminose di quello lamellare.

La matrice ha più sostanza fondamentale di quello maturo → si colora intensamente con colorazione ematossilina eosina—basofila.

La matrice poco mineralizzata → quindi risulta più elastica e meno consistente non organizzata in lamelle

le fibre collagene possono essere organizzate a fasci intrecciati o paralleli:

  • Tessuto osseo a fasci intrecciati → costituisce le ossa corte dello scheletro definitivo di vertebrati inferiori e lo scheletro primario dei mammiferi → in loro persiste in alcune zone, e si forma in casi in cui si ha neodeposizione di tessuto osseo come nelle zone sottoposte a rimodellamento o in seguito a fratture—poi viene rimpiazzato da t.o. lamellare.
  • Tessuto osseo a fasci paralleli → costituisce le ossa lunghe dei vertebrati inferiori, nei mammiferi è presente transitoriamente nella formazione primaria delle ossa lunghe sempre → può permanere nelle zone di intersezione dei tendini creando origine dalla mineralizzazione del denso a fasci paralleli in questi punti.

Ci sono 5 tipi di cellule:

  1. Cellule osteoprogenitrici
  2. Osteoblasti
  3. Osteociti
  4. Cellule di rivestimento
  5. Osteoclasti

1. Le cellule osteoprogenitrici, staminali, importanti per osteogenesi, derivano da cellule mesenchimali e rimangono quiescenti finché in risposta a stimoli molecolari non si differenziano in osteoblasti che sono in grado di produrre matrice ossea sono localizzate:

  • Sulla superficie esterna di osso → fanno la lamina interna del periostio che riveste segmento scheletrico
  • Sulla superficie interna di osso → fanno l'endostio che riveste cavità midollari e canali vascolari

Appaiono appiattite con nucleo allungato poco colorabile e poco citoplasma basofilo. Hanno RER sparso, Golgi e ribosomi liberi

2. Osteoblasti: derivano dalle osteoprogenitrici, in risposta a segnali come BMP e il fattore di crescita b-trasformante. Metabolicamente attive e dotate di attività mitotica. Dato che sintetizzano collagene tipo 1 e proteine di matrice; hanno caratteristiche di cellule secernenti. Cellule voluminose, citoplasma basofilo, nucleo molto grande eucromatico, RER esteso, grande golgi e molte vescicole nelle sezioni dopo decalcificazione si riconoscono: per disposizione a lamina sulla superficie di osso in formazione, a contatto di uno strato di matrice non mineralizzata → osteoide. Gli osteoblasti controllano la deposizione della componente inorganica-mineralizzazione dell’osteoide grazie alla secrezione di proteine affini al calcio.

Inoltre rispondono a stimoli meccanici e mediano ai cambiamenti che avvengono durante crescita regolando l’attività osteoclasti.

- Regolazione processo riassorbimento osseo grazie a

  • produzione di ligando del recettore per l’attivazione del fattore nucleare κb (RANKL) che si lega al suo recettore → RANK - si trova su membrana di pre-osteoclasti inducendone il differenziamento
  • produzione di fattore solubile osteoprotegerina (OPG) → blocca interazione RANK-RANKL legandosi al RANKL facendo col prevenire il differenziamento e l’attivazione degli osteoclasti

OSTEOBLASTI → PRODUZIONE MATRIX

OSTEOCLASTI → DISTRUZIONE MATRIX

OSTEOCITI → REGOLAZIONE ION Ca2+

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
14 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlotta_25 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Citologia e istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Andreazzoli Massimiliano.