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Processi di accrescimento e regolazione della cartilagine
Unicamente in questa cartilagine sono presenti i di origine monocito-macrofagica; promuovono l'ossificazione in prossimità delle cartilagini di coniugazione assorbendo cartilagine mineralizzata.
Accrescimento interstiziale: data dalla proliferazione di cellule differenziate che con gruppi isogeni propri cloni costituiscono i all'interno di stesse lacune.
Accrescimento per apposizione: differenziazione a partire dallo strato interno del pericondrio in condroblasti; ciò è possibile grazie alla vascolarizzazione della zona del pericondrio, che quindi è raggiunta da mesenchimali staminali che vanno incontro a "commitment" in condroprogenitrici.
Regolazione proliferazione: della fattori IGF1, IGF2, TGFbeta, bFGF e citochine, differenti a seconda dello stato della cartilagine (prenatale, articolare, di accrescimento).
Regolazione differenziamento: del fattori BMP (che comprendono TFGbeta enoggin chordinFGF), prodotti dalle condroprogenitrici stesse.
Fattori come eimpediscono la diffusione di questi fattori nella matrice.
Cartilagine ialina adulta
Zona radiata: parte più interna, condrociti sferici od ovoidali, gruppi isogeni,matrice abbondante.
Zona intermedia: condrociti arrotondati, ma non in gruppi isogeni.
Zona tangenziale: elementi appiattiti causa compressioni, lacune più vicine,minore matrice. cartilagine di coniugazione
Cartilagine seriata: regione dellasuccessivamente invasa e sostituita dal connettivo osseo in formazione.
Condroblasti: mitocondri, REG e Golgi abbondanti con materiale granulare(proteoglicani), basofili, glicogeno come sostentamento principale, metabolismoprevalentemente anaerobico (scarsa presenza di O2)
Condrociti: maggiore estensione degli organelli
Matrice: gel compatto,fortemente idratata, in stato di al 50% collagene e 30-40%proteoglicani, spesso solfatati quindi elevata densità di gruppi idrofilici (motivodell’idratazione). Intensamente basofila (blu).
Nell’adulto le
regioni adiacenti ai gruppi isogeni presentano maggiore matrice territoriale, concentrazione di proteoglicani e minore di collagene, è detta in matrice capsulare/particolare la matrice che circonda ogni lacuna è detta pericellulare. Il resto della matrice, con maggiore concentrazione di collagene e minore di proteoglicani, è detta intraterritoriale/interstiziale.
Collagene: non aggregato in fasci, ma in microfibrille —> di minori dimensioni nella zona tangenziale, più spesse internamente. Più presenti in matrice interterritoriale. Prevalentemente collagene di tipo II associato con XI oppure IX. Sono presenti anche altre tipologie ma in minore concentrazione, contribuiscono alla formazione e stabilizzazione del collagene II. Il telopeptide C-term del collagene II si distacca dal procollagene e rimane nella matrice, in particolare nei siti di mineralizzazione, in quanto in grado di legare Ca e idrossiapatite.
Proteoglicani:
i granuli della matrice sono costituiti da aggregati di proteoglicani, in particolare di aggrecano, e sono spesso associati con le microfibrille di collagene. L'aggrecano è costituito da un asse proteico al quale sono legate catene laterali di GAGs (condroitin-solfato e cheratan-solfato) distribuiti in gruppi di 2-8 molecole. I GAG vengono assemblati e solfatati nel Golgi mediante glicosil transferasi e poi rilasciati all'esterno da vescicole. Nella matrice cartilaginea solitamente questi proteoglicani si trovano solitamente associati ad acido ialuronico (100 aggrecani per acido), ma anche con tropocollagene o fibronectina. All'acido ialuronico può legarsi versicano; biglicano decorina anche il proteoglicano e si legano al collagene, lumicano. È presente, poi, mentre l'aggrecano è particolarmente concentrato nelle zone più interne, nella zona tangenziale prevale la decorina. Le vescicole della matrice constano, prevalentemente, di aggrecano.c-telopeptide e annessina V. Nel neonato prevale il CS, mentre nell'adulto il KS. Sono presenti, inoltre, molecole di glicoproteine adesive, come la condronectina, che media l'adesione tra condrociti e collagene II, oppure ancorina CII, fibronectina, tenscina, lubricina (nel liquido sinoviale, lubrificante).
3 giovedì 27 giugno 2019
Proprietà della cartilagine ialina
La composizione della matrice extracellulare e la combinazione di fase solida e fluida, conferiscono a questo tessuto proprietà viscoelastiche, resistenti a stiramenti e compressioni, grazie alla componente fibrosa e all'idratazione.
Cartilagine articolare
Spessa 2-4mm, priva di pericondrio, riveste le estremità delle superfici articolari. Costituisce una superficie liscia e lubrificata in grado di diminuire l'attrito e distribuire omogeneamente il peso. Presenta elevata resistenza alla compressione. Il nutrimento è dato dal liquido sinoviale. Ha la funzione di cuscinetto.
Elastica
Presente nel padiglione auricolare, meato uditivo esterno, tuba uditiva, epiglottide e processo vocale delle cartilagini aritenoidi. Presenta colore giallastro ed è più opaca, a causa della elevata presenza di fibre elastiche. È caratteristicamente elastica e flessibile in virtù di una minor presenza di proteoglicani.
I condrociti appaiono più ravvicinati, in quanto la matrice è minore. Le fibre elastiche sono evidenti ed hanno struttura simile a quelle del connettivo elastico. Negli strati periferici il reticolo di fibre è più lasso e sottile. I proteoglicani sono evidenti sempre come granuli basofili della
matrice.Le fibre elastiche tropoelastinaPolimerizzazione di secreta —> elastina insolubile + fibrillinacon ruolo strutturale (orienta la tropoelastina nella polimerizzazione).Accrescimento: avviene sia per apposizione dal pericondrio che per divisione deicondrociti.Non subisce calcificazione.FibrosaNei dischi intervertebrali, sinfisi pubica, inserzioni dei tendini, sincondrosi tra primacosta e sterno, menischi articolari, labbro glenoideo, acetabolare, legamentorotondo del femore.
4 giovedì 27 giugno 2019Priva di pericondrio.di transizioneForma tra connettivo denso e cartilagine ialina. I fasci fibrosi sonocostituiti per la maggior parte da collagene I, in scarsa matrice con proteoglicani.Contiene anche collagene II; la proporzione tra i due tipi varia a seconda dellacon l’avanzare dell’età prevale il collagene II.localizzazione, si modificaAssume colorazione acida a causa della minore presenza di proteoglicani. Le celluledi questa cartilagine sono
Disposte allineate tra i fasci di fibre collagene o isolate. In molti siti si continua con connettivo fibroso: inserzioni dei tendini. Nell'anello fibroso dei dischi vertebrali, si continua, invece, con la ialina delle vertebre adiacenti e i legamenti spinali. Il nucleo polposo al centro di questi è costituito da una massa gelatinosa ricca di acido ialuronico.
Cellule mesenchimali. Si sviluppa a partire da che differenziano in fibroblasti che, a loro volta, producono collagene I; altre mesenchimali differenziano in cellule cartilaginee che secernono una sostanza amorfa ricca di proteoglicani, a formare le capsule attorno alle cellule.
Tessuto coroide o vescicoloso. Ha classificato impropriamente come cartilagineo. Costituisce la notocorda nell'embrione dei vertebrati, che è successivamente sostituita da tessuto osseo. Nell'uomo adulto costituisce il nucleo polposo dei dischi intervertebrali. È costituito da vescicole ricche di glicogeno accostate.
Nutrizione.
modificazioni e rigenerazione
Essendo priva di vasi sanguigni, è nutrita per diffusione di materiali attraverso la sua matrice.
La degradazione di questo tessuto è frequente e fisiologica nello sviluppo dell’embrione e nel periodo post-natale. Stimolata da fattori come IL-1 che permettono il rilascio di proteasi e liberazione di radicali liberi = attivazione delle metalloproteasi prodotte dai condroclasti, per osteogenesi.
Rapida degradazione dell’aggrecano, idrolisi del collagene II e dei proteoglicani associati in fibrille.
Patologica: ad esempio, artrosi
giovedì 27 giugno 2019
In età senile: fenomeni regressivi, colorazione più opaca, anche a causa dell’aumento di KS e dell’aumento delle proteine non-collagene -> riduzione dell’idratazione, e, quindi, minore diffusibilità dei nutrienti. Anche riduzione della risposta dei condrociti ai fattori di crescita e accumulo di pentosidina (misura dell’invecchiamento)
di vitamina C: alterazione nella sintesi del collagene, compromettendo la struttura della cartilagineCarenza di vitamina D: ridotta mineralizzazione dell'osso, compromettendo la formazione e la crescita della cartilagine. Le cartilagini sono costituite principalmente da cellule chiamate condrociti, che producono una matrice extracellulare composta principalmente da collagene e proteoglicani. Questa matrice conferisce alla cartilagine la sua resistenza e flessibilità. La cartilagine articolare, presente nelle articolazioni mobili, è caratterizzata da una superficie liscia e scivolosa che permette il movimento fluido delle articolazioni. La sua funzione principale è quella di ridurre l'attrito tra le superfici articolari durante il movimento. La cartilagine può subire diverse alterazioni patologiche. La degenerazione cartilaginea è una delle principali cause di dolore articolare e può essere causata da traumi, usura o malattie come l'osteoartrite. Durante la degenerazione, la cartilagine può diventare sottile, fragile e perdere la sua capacità di assorbire gli urti. Altre alterazioni della cartilagine includono la trasformazione asbestiforme, in cui la matrice viene invasa da fibre grossolane che portano alla formazione di cavità e al rammollimento del tessuto, e la calcificazione, che è dovuta a cambiamenti degenerativi. La capacità rigenerativa della cartilagine è molto limitata a causa della sua avascolarizzazione e bassa attività metabolica. In caso di danno alla cartilagine e conseguente perdita di sostanza, questa viene sostituita da tessuto connettivo fibroso a partire dal pericondrio. L'impianto di cartilagine presenta rischi di rigetto significativamente minori rispetto ad altri tessuti a causa della mancanza di vasi sanguigni, alla bassa antigienicità del tessuto e alla viscosità della matrice. Le cartilagini hanno principalmente funzioni scheletriche, nel movimento dei capi articolari e nella crescita. L'accrescimento è controllato da vari fattori e dalla presenza di vitamine A, C e D. La carenza di vitamina A può causare una diminuzione dello spessore della cartilagine epifisiaria, mentre la carenza di vitamina C può compromettere la sintesi del collagene, compromettendo la struttura della cartilagine. La carenza di vitamina D può portare a una ridotta mineralizzazione dell'osso, compromettendo la formazione e la crescita della cartilagine.nto della struttura ossea. L'attività fisica regolare e l'esposizione alla luce solare sono importanti per la salute delle ossa e per favorire la produzione di vitamina D. La carenza di vitamina C può causare lo scorbuto, una malattia caratterizzata dall'alterazione delle fibre di collagene. La carenza di vitamina D, invece, può portare al rachitismo, una condizione in cui le ossa in crescita si deformano a causa della proliferazione delle cartilagini di coniugazione e si verificano difetti nella calcificazione dell'osso. Inoltre, l'ormone della crescita o somatotropo GH, prodotto dall'adenoipofisi, è fondamentale per l'accrescimento. La carenza di GH o la mancanza di adenoipofisi possono causare il nanismo a causa di cartilagini sottili e attività proliferativa ridotta. La tiroide, in collaborazione con l'ipofisi, svolge un ruolo importante nella promozione dell'accrescimento dello scheletro. Infine, gli stimoli meccanici sono fondamentali per guidare l'accrescimento e mantenere la struttura ossea. L'attività fisica regolare e l'esposizione alla luce solare sono importanti per la salute delle ossa e per favorire la produzione di vitamina D.