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INVECCHIAMENTO
6.
Affettivo – motivazionale
Con l’invecchiamento l’affettività tende a modificarsi quantitativamente e qualitativamente
(riduzione dell’intensità soggettiva) = l’affettività si concentra su poli di riferimento circoscritti e si
attenua rispetto ai contenuti che precedentemente suscitavano reazioni affettive: diventano
prevalenti i riferimenti alla propria condizione personale (il proprio presente e passato), fase
egocentrica.
Rapporto con sessualità: le attuali ricerche dimostrano che la sessualità può essere consentita anche
ad età molto avanzata.
Motivazioni: persistono quelle intrinseche (relative alla conservazione individuale), x es.
motivazioni di successo, affermazione, realizzazione di sé (tendenza a conservare posizione e ruolo
sociale) e motivazioni all’integrazione sociale (soddisfazione delle esigenze + strettamente
individuali).
La condizione psicologica + frequente è la frustrazione a cui seguono isolamento, aggressività.
Facilmente si manifesta una rapida diminuzione dell’adattamento alla vita sociale, degli interessi
alle altre persone e della capacità di adeguarsi al pensiero altrui. Il soggetto tende ad evitare i
rapporti umani cercando di nascondersi dagli altri, a evadere dalla realtà con fantasia, ricerca
ansiosamente un adattamento ambientale, ma si allontana sempre + dalla possibilità di raggiungerlo
(aumento la suggestionabilità, sensibilità, aggressività + affievolirsi del rendimento intellettivo e
attività pratiche).
Cognitivo
L’uomo tende a ridurre i processi che usa e seleziona le informazioni provenienti dall’esterno,
tendenza a restringere la gamma dei processi, mantenendo e accentuando l’efficienza nei processi
ancora conservati, si determina una riduzione nelle strategie intellettive (selezione di processi). Con
l’invecchiamento si delimita lo spazio di vita personale, si accentuano le difficoltà di apprendere e
adattarsi a realtà estranee a tale spazio; xciò < capacità di comprendere situazioni innovative +
possibilità persistente di approfondire la conoscenza del proprio spazio di vita interiore.
Processi solitamente perduti: apprendimento e memoria verbale
Processi mantenuti: ragionamento, uso del vocabolario
Le esperienze individuali facilitano la conservazione di determinati processi a danno di altri, con
mantenimento dei processi + usati nel corso della vita (tenere in attività un processo ne facilita la
conservazione, mentre la sua inattività determina la progressiva scomparsa). Un ambiente
culturalmente stimolante facilita l’uso e conservazione di processi logico-astratti, mentre strutture
passivizzanti facilitano il decadimento dei processi intellettivi. L’invecchiamento dell’intelligenza
con l’invecchiamento impedisce che le strategie perdute siano poi recuperate.
Percezione: anche qui selezione rigida delle informazioni ricevute dal SNC
Apprendimento –memorizzazione: decade la capacità di apprendere x memorizzazione e prevale
l’apprendimento x azione. Con senescenza, mantenimento della memoria a lungo termine
(consolidata da t da processi biochimici) e carente quella a breve termine, anche x lo scarso
interesse degli anziani x i contenuti non appartenenti allo spazio di vita personale.
Psichico
Influiscono diversi fattori (ambiente di vita, condizioni socioeconomiche e sanitarie, vita personale).
Sforzo della gerontologia attuale: stimolare politici e amministratori affinché si realizzino
programmi che rendano possibile a tutti un buon invecchiamento + modificare le immagini negativi
di giovani e adulti rispetto agli anziani (gruppo – problema).
Psicologia dell’invecchiamento: parte della psicologia che ha x obiettivo la descrizione e
spiegazione delle modificazioni del comportamento dell’adulto nel corso dell’esistenza.
Occorre distinguere.
- età biologica: posizione attuale rispetto alla potenziale durata della vita
età psicologica: relativa a capacità adattative del soggetto
- età sociale: relativa a abitudini e ruoli sociali in funzione delle aspettative sociali
-
7. MALTRATTAMENTO INFANTILE
Interesse x il problema riceve un grande impulso con Kempe = sindrome del bambino maltrattato.
Maltrattamento infantile: danno fisico o mentale, abuso sessuale, trattamento negligente che può
danneggiare o mettere in pericolo la salute/benessere del bambino.
Diverse forme:
abbandono o carenza di cure : mancanza di un’adeguata supervisione o soddisfazione di bisogni
- fondamentali x bambino (cibo, riparo, igiene, educazione, cure mediche, abiti), è la forma +
frequente (2/3 dei casi)
maltrattamento psicologico : trattamento dannoso o inadeguato , tra cui maltrattamento verbale,
- critiche eccessive, sminuire o ridicolizzare, palese e costante mancanza di attenzione o interesse.
Area + sfuggente e difficile da valutare intesa come volontarie distruzione o grave riduzione
della competenza del bambino
maltrattamento fisico: tutte le forme di trauma non casuale inflitte al bambino da figure allevanti
- (frequentemente osservato dal medico)
abuso sessuale : coinvolgimento di bambini o adolescenti dipendenti e immaturi in attività
- sessuali che non comprendono a fondo o a cui sono incapaci di consentire razionalmente, che
violano tabù sociali dei rupi familiari. Diverse forme: carezze, toccamenti, esibizionismo,
rapporti sessuali da parte di estranei/conoscenti/familiari.
Diversi fattori:
variazioni cure parentali : x es. nel caso in cui il rapporto di parentela sia dubbio o sostituzione
- figure parentali (matrigna/patrigno difficilmente sviluppano un reale affetto nei confronti dei
bambini affidati loro), quando gli adulti sono chiamati a svolgere funzioni nei confronti di figli
non loro o quando il processo di attaccamento madre-figlio è assente/disturbato
composizione nucleo familiare : rischio + elevato nei nuclei in cui non sono presenti entrambi i
- genitori naturali. Soprattutto x carenze di cure (genitori che hanno poco t, nessun aiuto, spesso
poveri)
risorse parentali : reddito insufficiente, situazione abitativa inadeguata
- caratteristiche dl bambino : portatori di handicap mentali/fisici, disturbi della sfera emozionale.
- Interferenza nella creazione di un normale processo di attaccamento madre-bambino
determinata da separazione perinatale x motivi medici + alcuni difetti possono determinare nel
genitore un rifiuto + i bimbi portatori di handicap possono essere incapaci di partecipare
attivamente alle interazioni preci che facilitano l’attaccamento.
RUOLO DEL PADRE
7.
Primi studi anni 50, influenzati dal comportamentismo e psicoanalisi (complesso edipico: il padre
gioca un ruolo centrale x sviluppo di maschi e femmine: il maschio arriva a identificarsi con figura
paterna e a realizzare l’identità sessuale, la femmina trova nel padre un modello di figura maschile
verso cui indirizzare le pulsioni sessuali).
1° fase in cui ci si è occupati soprattutto della patologia della paternità (schizofrenici, omosessuali,
delinquenti) e di come una figura paterna debole, assente, effeminata potesse influenzare il figlio,
non aiutandolo a staccarsi dalla madre (mantenimento di un rapporto morboso e invischiato).
Fase in cui si mette in luce la perifericità:
fisica
- psicosociale: scarso coinvolgimento
- biologica: il suo unico ruolo è iniziatore del processo di gravidanza
-
anni 70: cambiamenti anche x modificazioni familiari, il lavoro delle donne porta a > disponibilità
dei padri. Il rapporto padre-figlio si forma sin dalla nascita parallelamente a quello materno e il
bambino dirige l’attaccamento verso entrambi. Anche se i padri esibiscono comportamenti di cura
in misura < delle madri, sanno occuparsi del bambino in modo altrettanto adeguato (capacità di
mutualità, competenza nell’uso del linguaggio, riconoscimento segnali del bambino, mansioni di
cura). Hanno xò un diverso stile di interazione: i padri preferiscono interagire col figlio attraverso il
gioco fisico, con contatti corporei stimolanti e ritmici, sono + prossimali rispetto alla madre che
privilegia la comunicazione e linguaggio.
La competenza paterna non è un dato biologicamente predeterminato, ma varia con determinate
condizioni:
legate alla storia personale: modo con cui si è formata la sua identità sessuale, sua relazione
- con proprio padre, sua esperienza di gravidanza e parto, sesso del figlio
legate all’ambiente: lavoro moglie, organizzazione ruoli familiari, relazione coniugale,
- ambiente socioculturale
possibile difficoltà xchè la donna ha un ruolo preponderante nella biologia della procreazione,
mentre l’uomo ha il solo compito d’innescare un processo che è proseguito biologicamente dalla
donna (asimmetria ruoli); il maschio deve compiere un processo + complesso x comprendere il
significato della nascita e cura del piccolo.
Fattori culturali: ancora oggi l’uomo è educato soprattutto a realizzarsi nel lavoro e concepire il
ruolo paterno sotto il profilo del sostentamento economico della famiglia.
PENSIONAMENTO
8.
Interruzione dell’attività lavorativa a causa del raggiungimento di un’età cronologica che varia in
relazione al sesso e tipo di attività.
È uno dei fattori + significativi che influenzano la psicologia dell’età senile, in base a diversi fattori
(sesso, area socioeconomica, tipo di attività, livello educativo-culturale, caratteristiche personalità,
condizioni sanitarie, struttura familiare, storia individuale).
Facilmente determina disadattamento che può avere esiti diversi:
temporaneo, poi riadattamento e nuovo equilibrio
- tende a persistere e cronicizzarsi
- peggioramento progressivo fino all’insorgere di quadri psicopatologici irreversibili
-
Di solito il disadattamento non compare immediatamente, ma dopo un anno di relativo benessere in
cui il pensionato appare sollevato xchè non è + sottomesso a costrizioni lavorative (nuovo senso di
libertà). Poi diventa senso di vuoto esistenziale (perdita del ruolo sociale di lavoratore).
Si manifesta con: riduzione efficienza intellettiva (fino a demenza), variazione tono umore (fino a
depressione), la spinta motivazionale si attenua (restringimento interessi e attività decisionale),
tendenza a isolamento ed esitamento dei contatti personali.
Dalle ricerche risultano + a rischio:
uomini: la donna svolge funzioni rilevanti anche in ambito familiare
- città industriali: mancanza della famiglia patriarcale in cui l’anziano ha una posizione di
- prestigio e facilmente il lavoro è sostituito da altre attività
settore operaio: chi ha una buona formazione scolastica ha > probabilità di s