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INTERVENTO DI SANTA CHIARA A NAPOLI

Durante la Seconda Guerra Mondiale vengono colpiti il 70% degli edifici italiani tra cui l'Abazia di Montecassino, Chiesa degli Eremitani a Padova, il Campanile di San Marco (com'era dov'era), la Chiesa di S. Chiara, Napoli. Quest'ultima fu bombardata nell'agosto del 1943. Furono danneggiate gravemente da un incendio durato tre giorni la decorazione barocca che andò distrutta. Nel 1944 iniziò la ricostruzione partendo da un recupero e riordino delle macerie. Nel 1945 inizia il progetto di ricostruzione delle coperture mentre dal 1945 al 1953 si compiono le opere di ripristino della facies Medievale. - Tutte le apparecchiature barocche vengono eliminate a favore dell'idea medievale della chiesa - Le apparecchiature archiacute murate vengono sostituite da un'unica finestra bifora - Tutte le paraste e le finte unghie di raccordo con gli oculi vengono eliminate a favore della costruzione di capriate in

cemento armato, tinteggiate color legno- Facciata riconfigurata in tipo Medioevale: in entrambi i lati vengono ripristinati i contrafforti medievali, cambia la sezione dei due portici laterali

Per l'esempio di Santa Chiara ci vengono in aiuto di più le norme del '32 rispetto a quelle del '38. Si ricostruisce un'immagine medievale di una chiesa che in realtà potrebbe non essere mai esistita.

Roberto Pane: Per quanto riguarda l'intervento di Santa Chiara il restauro non è più un atto tecnico ma è esso stesso un'opera d'arte perché genera una nuova immagine antica e moderna. Diventa quindi fondamentale l'esito finale cioè la dimensione critica e operativa del restauro come un processo artistico che deve volgere ad un'unità di tipo estetico. monumento da documento diventa opera d'arte Quindi il (opposizione con restauro scientifico).

CARTA DI VENEZIA (1964) Bellezza e vecchiaia per Boito diventano nella

Carta di Venezia istanza estetica ed istanza storica. (Cesare Brandi)
Gli eventi fondamentali della prima e della seconda guerra mondiale cambiano completamente lo scenario italiano ed internazionale, dal 1943 al 1955 infatti ci sarà un momento di ricostruzione, che sarà la base su cui poi nascerà la Carta di Venezia. Data fondamentale è quella del 1947: morte di Giovannoni, che segna la fine del restauro scientifico; nascita della Costituzione Italiana.
In questo scenario assumono importanza la figura di Roberto Pane e Piero Gazzola, che avranno un ruolo chiave nella Carta di Venezia sia per lo sviluppo del nuovo pensiero teorico che avrà un influenza importante per la per un approccio critico e creativo al problema del restauro dei monumenti e degli ambienti paesaggistici.
La Seconda Guerra Mondiale, con tutte le distruzioni al patrimonio architettonico europeo (circa il 70% dei monumenti italiani furono bombardati), riportò di grande attualità ilproblema del restauro architettonico. Cancellare le distruzioni della guerra, in questo frangente particolare, anche per gli effetti psicologici di ripristino, ricostruendo il preesistente anche a rischio di commettere dei veri falsi storici. (Esempio: Castelvecchio-Piero Gazzola. La prima operazione fu quella di fare delle sottofondazioni in cemento armato, consolidando le parti superstiti con iniezioni di cemento a pressione (utilizzo di mezzi costruttivi moderni). Solo 26mc di pietre furono recuperate contro i 309mc di pietre nuove; viene effettuata una ricomposizione delle pietre, la parte che invece viene realizzata in laterizio viene abrasa con getti di sabbia e acqua per armonizzare l'insieme. Altro elemento importante è che il Ponte si collega al museo di Castelvecchio; il museo fu oggetto di un progetto dal 1923 al 1926). Esaurita la fase della ricostruzione post-bellica, ci si interrogò nuovamente sulle corrette pratiche del restauro architettonico.

Restauro e sidefinisco la "Carta di Venezia". A questa Carta diedero un contributo fondamentale Piero Gazzola, presidente, e Roberto Pane. Sottolinea soprattutto l'importanza dell'aspetto storico di un edificio. La carta si compone di 16 articoli e introduce per la prima volta il concetto di conservazione anche dell'ambiente urbano che circonda gli edifici monumentali.

Gli articoli della carta si focalizzano inizialmente sulla definizione di ambiente urbano o paesistico, sullo scopo della conservazione del restauro. Danno una definizione all'articolo 9 di Restauro inteso come intervento di conservazione e valorizzazione del monumento. Infine viene richiesta una documentazione pubblica su i vari interventi di conservazione, di restauro e di scavo.

Art. 1- Definizioni_Ambiente urbano: La nozione di monumento storico comprende sia la creazione architettonica isolata sia l'ambiente urbano (o paesistico). Si applica non solo alle grandi opere ma anche

alle opere modeste, che abbiano un significato culturale.

Art. 2- Definizioni_Ambiente urbano: La conservazione ed il restauro costituiscono una disciplina che si vale di tutte le scienze e tecniche che possano contribuire allo studio ed alla salvaguardia del monumento.

Art. 3- Scopo: La conservazione ed il restauro devono salvaguardare tanto l'opera d'arte che la testimonianza storica.

Art.4 - Conservazione (restauro preventivo): La conservazione dei monumenti impone una manutenzione sistematica.

Art. 5 - Conservazione_Usi: La conservazione dei monumenti è sempre favorita dalla loro utilizzazione in funzioni utili alla società; tale destinazione non deve alterare la distribuzione e l'aspetto dell'edificio.

Art. 6- Conservazione ambientale (restauro urbano): La conservazione di un monumento implica quelle delle sue condizioni ambientali; verrà messa al bando qualsiasi nuova costruzione, distruzione e utilizzazione che possa alterare i rapporti di volumi.

Art.7- Il monumento non può essere separato né dalla storia né dall'ambiente dove esso si trova

Art.8- Conservazione: Gli elementi devono essere conservati e mantenuti nel sito essendo l'insieme a garantire la bellezza

Art.9- Def. Restauro: Lo scopo del restauro è quello di conservare e di rivelare i valori formali storici del monumento e si fonda sul rispetto della sostanza antica e delle documentazioni autentiche. Qualsiasi lavoro di completamento, riconosciuto indispensabile per ragioni estetiche e tecniche, deve distinguersi dalla progettazione architettonica e dovrà recare il segno della nostra epoca.

Art. 10- Tecnica: Il consolidamento può essere assicurato mediante l'ausilio di tutti i più moderni mezzi di strutture e di conservazione, la cui efficienza sia stata dimostrata. (Esempio: Piazza Armerina 1956-1967. Primo progetto Piero Gazzola. Viene realizzata la copertura per ragioni conservare i mosaici romani. Viene

Realizzata una copertura archeologica per l'allontanamento dalle infiltrazioni e dai raggi del sole. Si assiste ad un superamento delle tecniche tradizionali, viene realizzata una tettoia in materiale leggero e trasparente a doppio displuvio per lo smaltimento delle acque e vengono realizzati dei sostegni invisibili secondo l'andamento dei muretti sostenendo elementi trasparenti evocativi dei muri originari.

Tecnica: nella carta del 32 la tecnica ha uno scopo informativo e storico quindi ci si serve della tecnica utilizzandola come procedimento scientifico. Nella carta di Venezia la tecnica diventa un supporto e quindi un'espressione poetica (Piazza Armerina).

Art. 11- Stratificazione: Nel restauro dei monumenti è da rispettare l'attuale configurazione del monumento. Si può rimuovere uno strato di struttura eccezionalmente a condizione che gli elementi rimossi siano di scarso interesse.

Art. 12- Sostituzione: Gli elementi destinati a sostituire le parti

mancanti devono integrarsi armoniosamente ma devono distinguersi dalle parti originali.

Art.14- Ambienti monumentali: Anche gli ambienti monumentali hanno bisogno di speciali cure; i lavori di conservazione e di restauro di quest'ultimi devono ispirarsi agli articoli precedenti.

Art. 15:- Scavi: I lavori di scavo devono seguire le norme scientifiche adottate dall'UNESCO 1956.

- Anastilosi: Da escludersi qualsiasi lavoro di ricostruzione, da considerarsi solo l'anastilosi ovvero ricomposizione di parti esistenti ma smembrate. Gli elementi di integrazione dovranno sempre essere riconoscibili.

Art. 16- Documentazione e pubblicazione: I lavori di conservazione, di restauro e di scavo, saranno sempre accompagnati da documentazioni pubbliche.

GRAFICO: Rappresentazione che mette insieme degli elementi importanti che derivano dall'articolo numero 9: modificazione (E), nuova creazione (N), aggiunta (A), restauro (R) e conservazione (C). All'interno di questo poligono viene

Inserita una trilogia di elementi che sono: rapporto tra antico e nuovo, al cui centro c'è il rapporto tra costruire e costruito. In bianco vengono elencati alcuni problemi che ne derivano.

Nell'ultimo schema, sono stati inseriti degli esempi che hanno come riferimento alcuni progetti internazionali che si riferiscono a punti diversi di questo ciclo.

Come massimo esempio di conservazione viene presa l'archeologia delle rovine di Machu Picchu, in Perù. Per le modificazioni il museo di Santa Maria della Scala (1998-00); aggiunta la Piramide del Louvre (1985-89) oppure il Caixa Forum di H&DM; nuova creazione, edificio Sony Building di Johnson, New York (1979-84); restauro Padiglione di Mies a Barcellona, ricostruzione 1983-86.

CARTA ITALIANA DEL RESTAURO (1972)

Dopo la Carta di Venezia diventa fondamentale la figura di Cesare Brandi (1906-1988) che tenterà di ricostruire il processo che aveva portato alle istruzioni per il restauro degli elementi nel '38 con

La promulgazione di una nuova Carta del Restauro. Nel 1972 fu indotta una nuova serie di punti che hanno a che fare sia con i monumenti sia con le opere in generale. Si compone di una relazione introduttiva e quattro allegati riguardanti l'esecuzione di restauri archeologici, architettonici, pittorici e scultorei oltre che la tutela dei centri storici.

Nei dodici articoli della Carta sono dapprima definiti gli oggetti del restauro: tali azioni si estendono dalle singole opere d'arte, ai complessi di edifici d'interesse monumentale, storico o ambientale, ai centri storici, alle collezioni artistiche, ai giardini e ai parchi. "Salvaguardia", in questa Carta viene definito sia il termine che viene inteso come qualsiasi intervento conservativo che non ha un'implicazione diretta sull'opera, sia il termine inteso come qualsiasi intervento volto a mantenere in efficienza, a facilitare la lettura e a trasmettere al futuro le opere.

Seguono,

le che possono danneggiarla irreparabilmente.

Indicazioni dettagliate sugli interventi "proibiti" per qualsiasi opera d'arte e su quelli che possono danneggiarla irreparabilmente.

Dettagli
A.A. 2019-2020
9 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/19 Restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vittoriavesentini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e Tecniche del restauro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Iuav di Venezia o del prof Sorbo Emanuela.