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Scala Stanford-Binet, quinta edizione.

Rivolta ai soggetti tra i 2 e gli oltre 85 anni di età. Teoria CHC. Valutare i cinque fattori

dell’intelligenza: ragionamento fluido, conoscenza, ragionamento quantitativo,

elaborazione visuo spaziale, working memory. La scala contiene 10 subtest distinti in

due categorie verbali e non verbali.

Comprehensive Test of Nonverbal Intelligence 2 (CTONI-2).

è un test che utilizza il formato non verbale per misurare l’intelligenza generale di

bambini e adulti, che potrebbero avere deficit del linguaggio o delle abilità motorie.

Valuta il ragionamento analogico, la classificazione categoriale e il ragionamento

sequenziale attraverso 6 subtest in due differenti contesti: immagini di oggetti

familiari e disegni geometrici.

Teorie della personalità.

La personalità è l’insieme delle caratteristiche psichiche (emotive, motivazionali,

interpersonali e di atteggiamento) e del comportamento di un individuo che

rimangono costanti nelle diverse situazioni ambientali in cui agisce.

I test per misurare la personalità sono diversi e ognuno si basa su teorie differenti.

Il sistema empirico-intuitivo su cui si fonda il questionario MMPI di Hathaway e

McKinley, la teoria dei cinque fattori che ha ispirato il Big Five Questionnaire, la teoria

dei bisogni di Murray alla base del TAT, la psicoanalisi freudiana e in particolare il

lavoro sui meccanismi di difesa alla base del test di Rorschach.

Alla base della teoria dei 5 fattori si situa la teoria dei tratti. Il tratto è una disposizione

stabile che varia da un individuo a un altro rendendolo unico. Si distinguono dagli stati

che sono disposizioni comportamentali temporanee. Le diverse combinazioni di tratti

possono fornire dei tipi psicologici utili a differenziare le persone. Tra i primi autori che

hanno sviluppato una teoria dei tratti ricordiamo Allport che riteneva che teorie come

la psicoanalisi sono di grande valore per comprendere i comportamenti anomali ma

non spiegano la normalità. Questo perché non è mai stata fatta una differenziazione

tra temperamento e personalità. Il temperamento è la materia grezza su cui si basa la

personalità. La personalità è l’organizzazione dinamica dei sistemi psicofisici che

determinano l’adattamento dell’individuo all’ambiente. I tratti sono fattori

motivazionali, strutture neuropsichiche con la capacità di dare inizio a comportamenti

coerenti agli stimoli e adattivi. Questi tratti sono distinguibili in tre categorie:

- cardinali (rari nella personalità e ne influenzano continuamente il

comportamento. Es: casanova, don Chisciotte, il narcisista).

- centrali (più frequenti e sono tratti caratterizzanti che contraddistinguono una

personalità dall’altra).

- secondari (caratterizzati da un focus più ristretto e sono meno distintivi

dell’individuo, e si presentano solo in particolari situazioni e non incidono in

modo determinante sulle caratteristiche di personalità).

Allport introduce anche il concetto di sé chiamandolo il Proprio: nei primi 3 anni di vita

compaiono il sé corporeo, l’identità permanente del sé e autostima, tra i 4-6 anni

appaiono l’estensione del sé e dell’immagine del sé, tra i 6-12 si sviluppa

l’autoconsapevolezza e in adolescenza compare l’intenzionalità cioè la tendenza del

proprio. Allport sostiene che per lo studio della personalità normale sia necessario

usare i questionari.

Eysenck considera la personalità un prodotto delle strutture biologiche del sistema

nervoso centrale e sostiene l’ereditarietà della personalità. Egli individua due tratti di

personalità: nevroticismo/stabilità e introversione/estroversione cui successivamente

ne aggiunge un altro psicoticismo/controllo degli impulsi.

Cattel afferma che alcuni tratti sono dinamici cioè si riferiscono alla tendenza

dell’individuo ad agire verso uno scopo e altri sono di abilità cioè riguardano

l’efficienza a raggiungere lo scopo, altri sono di temperamento che riguardano la

rapidità, l’energia con cui l’individuo risponde alle stimolazioni esterne. Selezionò 16

tratti fondamentali da cui è tratto il questionario 16PF.

Oggi con la teoria dei cinque fattori che racchiude le idee dei precedenti sono appunto

5 i fattori che rappresentano in toto le caratteristiche di personalità individuali. Essi

sono:

1) estroversione (energia): cioè forte impiego di energia del soggetto per

approcciarsi alla realtà esterna, fisica e sociale; un orientamento esplorativo e

attivo accompagnato dall’attesa fiduciosa che la propria azione ottenga rinforzi

positivi.

2) amicalità: in riferimento al processo di socializzazione indica un’apertura alla

relazione e alla comunicazione, espansività e convivialità, unite a un

atteggiamento di fiducia nei confronti dell’altro e una capacità empatica, e una

visione ottimistica della vita che si traduce in una piena fiducia nell’onestà e

correttezza degli uomini.

3) coscienziosità: concerne il modo in cui controlliamo, regoliamo, dirigiamo i

nostri impulsi, risolviamo i problemi, pianificando e perseverando con volontà,

costanza e senso di responsabilità.

4) stabilità emotiva (nevroticismo): riguarda la capacità di controllo sulla vita

pulsionale ed emotiva che si esprime con sentimenti di calma, serenità,

pazienza e capacità di tollerale lo stress e la frustrazione.

5) apertura all’esperienza: si rifersice agli stili cognitivi cha oscillano tra uno stile

più fantasioso e creativo e uno più convenzionale. Gli individui mentalmente

aperti sono più curiosi, interessati all’arte e alla bellezza, alla cultura e

all’innovazione.

Nel 1993 Caprara e collaboratori hanno messo a punto il questionario Big Five

revisionato nel 2008.

Le tecniche proiettive consentono un’investigazione dinamica e globale della

personalità considerata come una totalità in evoluzione in cui elementi costitutivi sono

in relazione. Esse consistono nella presentazione di stimoli ambigui che consentono al

soggetto di proiettare i propri stati interni, bisogni, aspetti di sé e delle proprie

relazioni con gli altri e fornire elementi per la valutazione della personalità.

Le basi teoriche da cui hanno avuto origine sono la psicologia della percezione

(Gestalt) e la psicoanalisi e la teoria dei bisogni di Murray.

La psicologia della percezione asserisce che il comportamento è determinato dal

campo psicofisico, consistente in un insieme organizzato di tensioni come un campo

gravitazionale. Il modo in cui noi percepiamo un oggetto è determinato dalla totalità

del campo in cui l’oggetto è contenuto. Bellack parla di distorsione appercettiva

sostenendo che in ogni percezione vi è un apporto soggettivo che si dispiega lungo un

continuum che va da un polo normale a uno patologico. Interpretare un test proiettivo

vuol dire cogliere la distorsione appercettiva e comprendere da cosa o da chi è

influenzata. Esistono 4 tipi di distorsione appercettiva:

- esteriorizzazione: il soggetto ammette che la sua percezione è soggettiva.

- sensibilizzazione: la percezione è più sensibile agli stimoli.

- proiezione semplice o transfert di apprendimento: se subiamo un rifiuto siamo

più propensi siamo propensi a vedere gli altri come rifiutanti anche se non è

così.

- proiezione invertita: è il massimo della distorsione e consiste nell’attribuire agli

altri comportamenti che in realtà rispecchiano la nostra personalità.

Rogers con la sua teoria dell’appercezione del Sé (ogni soggetto ha la possibilità

potenziale di crescere psicologicamente sano, ma tale potenzialità viene limitata da

alcuni fattori come l’educazione genitoriale, scolastica e le pressioni sociali) crea una

scala di valutazione per misurare i progressi del paziente in terapia e la tecnica Q che

propone al una serie di proposizioni da ordinare per importanza valutando il

cambiamento dell’ordine durante i passaggi della terapia.

Murray nel 1938 propose la teoria dei bisogni distinguendoli in bisogni primari

(fisiologici) e secondari (sfera psichica). I bisogni sono forze interne che organizzano

l’esperienza e danno tendenze direzionali all’organismo. Vi sono bisogni viscerogeni

(organici) e psicogeni (psicologico-culturali). Vi sono i bisogni proattivi (provenienti

dall’esterno e servono per iniziare un’attività), bisogni focali (orientati su un oggetto

preciso), bisogni reattivi (provenienti dall’esterno o dall’interno e si manifestano sotto

forma di risposte o reazioni), bisogni diffusi (generici e comprendenti un’ampia gamma

di oggetti). L’individuo è legato ai suoi bisogni ma anche l’ambiente esercita su di lui

vari tipi di pressione. Vi sono pressioni alfa, legate a fattori oggettivi, e pressioni beta,

quelle percepite dal soggetto come tali ma che potrebbero non esserlo. Nello studio

della personalità è fondamentale approfondire gli eventi del soggetto. Murray parla

anche di complesso in cui rientrano tutte le esperienze precoci del soggetto di tipo

affettivo, conflittuale, relazionale che lasciano traccia nella personalità adulta. Vi sono

5 complessi: claustrali (vita uterina), orali (prima alimentazione), anali (prime funzioni

intestinali), uretrali (espressioni narcisistiche e di autocompiacimento) e di evirazione

(fantasie legate alla masturbazione infantile). Murray sviluppa il TAT fondato sulla

percezione distorta dei processi proiettivi.

Dalla psicoanalisi il contributo maggiore alla base delle tecniche proiettive è il

meccanismo di difesa, cioè di modalità difensive che si sono strutturate nel corso dello

sviluppo per far fronte alle situazioni conflittuali. Tra i meccanismi di difesa

maggiormente implicati durante la somministrazione di un test vi è la proiezione cioè

l’espulsione verso l’esterno di contenuti mentali. La proiezione può essere:

- attributiva: l’individuo sposta inconsciamente su un altro caratteristiche sue di

cui ha coscienza (si convince che gli altri siano simili a lui). Non si tratta di un

elemento patologico ma ha una connotazione narcisistica per cui si cerca negli

altri l’immagine riflessa di sé.

- difensiva: il soggetto sposta su un altro individuo desideri, fantasie, emozioni

che non riconosce come proprie perché fonte di ansia. In questo meccanismo

tutto è regolato dalle pulsioni secondarie (non sono io che lo odio ma è lui che

odia me e perciò sono autorizzato a odiarlo). è riscontrabile in person

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
55 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fre15189 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e strumenti di valutazione psicosociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica internazionale UNINETTUNO di Roma o del prof Paciello Marinella.