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TDS: Teoria dei Sistemi

Lo stato x(t) è un insieme di variabili che descrivono un sistema.

L'ingresso u(t) è un insieme delle funzioni che ne modificano lo stato x(t).

Per determinare uno stato futuro di un sistema è sufficiente conoscere lo stato iniziale al tempo t0, con t0 ≤ t, e l'ingresso al tempo t.

Funzione di transizione dello stato

I sistemi si rappresentano tramite modelli matematici, ossia funzioni φ(t) che, a partire da uno stato iniziale x(t0), e da un ingresso u(s) sono in grado di determinare lo stato del sistema al tempo t.

In particolare, φ è detta funzione di transizione dello stato:

X(t) = φ(t, t0, x(t0), u(s))

con: t ≥ t0 e u∈U (spazio di funzioni)

dove:

  • φ: (T* x T*) x X* x U* → X
  • x∈ℝn; x∈ℝ
  • e (T*, T**)∋ (t, t0)∋TxT /t ≥ t0

Esempio: Vogliamo descrivere il volume V(t) di vino contenuto in un serbatoio date le portate in ingresso qin(t) e d'uscita qout(t) (entrambe sono funzioni di ingresso del sistema).

V(t) = V(t0) +∫t0t (qin(τ) - qout(τ))dτ

Volendo calcolare l'altezza del vino al tempo t, abbiamo bisogno di un'ulteriore equazione, detta equazione di uscita:

V(t) = V(t0) + ∫t0t (qin(τ) - qout(τ))dτ

h(t) = V(t)/A → equazione di uscita

In generale la funzione (o trasformazione) di uscita di un sistema è:

y(t) = η(t, x(t), u(t))

dove η: T x X x U

Proprietà della funzione di transizione dello stato

Consistenza

Se t = t0, la funzione di transizione dello stato fornisce uno stato finale coincidente con quello iniziale, al prescindere da quale esso sia e dall'ampiezza dell'ingresso.

X(t) = φ(t, t0, x, u) → x(t) = φ(t0, t0, x(t0), u)

2) Causalità

A fini della valutazione dello stato finale, x(t)f, di un sistema, ciò che interessa della funzione di ingresso u(t) è la restrizione di tale funzione all'intervallo [t0, t], mentre non interessa affatto l'andamento della funzione al di fuori di questo intervallo.

Dati x(tf) = φ(t, t0, x(t0), ua) e xB(tf) = φ(t, t0, x(t0), vB), se ua(τ) = va(τ), con t∈(t0, t), allora il sistema è "causale".

3) Separazione

Lo stato del sistema nell'istante finale t può essere calcolato direttamente come il passaggio dallo stato iniziale t0 oppure, passando per un istante intermedio tk, cioè sommando il passaggio da t0 a tk e quello da tk a t.

Dato: x(t) = φ(t, t1, x(tt1), u)[tt0,t], allora si può scrivere x(t) come:

x(t) = φ(t, t1, x(tt1), v)|tt1t

Sistemi a Tempo Discreto e a Tempo Continuo

I sistemi vengono detti "a tempo continuo" se T è un intervallo di ℝ o R+ stesso. A tempo discreto se T è un sottoinsieme numerabile di ℝ o ℕ. In quest'ultimo caso la funzione u(t) è una sequenza di valori, e la φ viene detta funzione di transizione a un passo: tale funzione può addirittura non dipendere dal tempo.

Sistema Discreto

{ x(t+k)=f(t,x(t),u(t)) y(t)=y(t,x(t),u(t)) }

Sistema Continuo

{ ẋ(t)=f(t,x(t),u(t)) ŷ(t)=η(t,x(t),u(t)) }

Nel caso del tempo continuo, il sistema si può definire solo se la soluzione della prima equazione differenziale, con condizione iniziale x(t0), è unica (Problema di Cauchy).

Sistema Stazionario

Se i modelli dei sistemi non dipendono dal tempo, i sistemi si dicono stazionari. Scambiando stato variabile e ingresso, si inverte la traiettoria.

Sistemi Lineari in ℝ

Un sistema è "lineare" se vale la sovrapposizione degli effetti, cioè se alla somma degli ingressi corrisponda la somme delle uscite rispettive e a un ingresso nullo corrisponde un'uscita per sforzo scalare.

f(U1+U2)=αf(U1)+βf(U2) u1(t0) o1(t0)

MODELLI CHE DESCRIVONO L'EVOLUZIONE A UN PASSO

(tempi discreti)

Si tratta di modelli strettamente causali in cui l'ingresso ad un certo istante modifica lo stato dell'istante immediatamente successivo.

Poniamo: t → t + 1, dunque si ha:

x(t+1) = (ɸ(t+1) x(t) + H(t+1) u(t) = ɸ(t) x(t) + H(t) u(t)

quindi si ottiene la forma implicita di tali modelli (che vale per "sistemi lineari stazionari"):

x(t+1) = Ax(t) + Bu(t)

y(t) = Cx(t) + Du(t)

Esempio:

Consideriamo un contenitore in cui è presente una certa quantità di muffa che ogni giorno raddoppia.

Vale quindi il modello: x(t+1) = 2x(t) ⎯ (forma implicita)

Se volessimo calcolare la quantità di muffa dopo 10 giorni, vediamo che:

x(t+2) = 2(2x(t)) = 4x(t) = 2^2 x(t)

x(t+3) = 2(x(t+2)) = 8x(t) = 2^3 x(t)

quindi, vale la forma esplicita: x(t) = 2^t ⋅ x(t0)

dove ɸ(t) = 2^t = ɸ(t) = 2^t è la matrice di transizione dello stato (in questo caso uno scalare), infatti soddisfa le proprietà di consistenza (2^t+2 = 2^t 2^t) e separazione (2t+2 = 2t 22).

MODELLO CRESCITA: POPOLAZIONE CON RISORSE ILLIMITATE

(tempi discreti)

Generalizzando il modello precedente si ha il modello "crescita-popolazione":

(se t0 = 0 è stazionario: x(t) = at x(0))

Si tratta di un modello di crescita esponenziale.

In particolare, se a è di crescita allora risulta a

altrimenti risulta a, se invece:

a < 1 si ha una decrescita esponenziale

(se a = 1 si ha un caso limite)

Esempio:

Consideriamo il modello: x(t+1) = a ⋅ x(t) - ū (a > 1 e ū > 0)

Vale quindi:

x(t+1) = a x(t0) - ū

x(t+2) = a(ax(t0) - ū) = a^2 x(t0) - aū - ū

x(t+3) = a^3 x(t0) - a^2ū - aū - ū

quindi vale la forma esplicita: x(tk) = a^k x(t0) - a^k - 1/a - 1 ū

Studiando il comportamento del modello per k → ∞ si vede che il modello è instabile, infatti: lim x(t0+K) → ∞. Si può comunque avere una situazione di "equilibrio temporanea" data dalla condizione: x(t0+k) = a / a - 1 dove a / a - 1 è la "popolazione limite di equilibrio".

I modi naturali e le leggi di moto

L'evoluzione libera si puó decomporre in andamenti tipici. I modi naturali evolvono (evidenziati in giallo) esponenzialmente, ossia delle evoluzioni indipendenti dallo stato iniziale e che seguono una determinata "legge di moto" che vedremo nei seguenti precedenti.

Se si hanno n autovalori reali, si hanno n modi naturali; se si hanno autovalori complessi, ad ogni coppia si associa un modo.

Dai modi naturali si capisce inoltre se un sistema è o meno stabile: se l'autovalore è nullo, si rimuove lo stato iniziale; se è autovalore è positivo, l'andamento diverge allontanandosi dall'origine, se negativo, converge verso l'origine.

Affinché un sistema sia stable, tutti i modi naturali devono esserlo: ne basta uno instabile perché il sistema non lo sia più.

Come già accennato, la parte che dipende dal tempo t (in verità negli "esempi precedenti") costituisce la legge di moto:

  • a. Esempio continuo rappresentato attraverso esponenziali eλt, e possiamo capire la stabilità del sistema dal segno degli autovalori, tuttavia;
  • b. Esempio discreto è rappresentato da potenze del tipo λk e stabilità: se modulo particulare se modulo < 1 il sistema è stabile; se modulo > 1 il sistema è instabile.

Calcolo evoluzione libera d'uscita

Esempio:

Consideriamo l'esempio precedente (continuo)

Supponendo: y(t) = Cx(t) = 3x(t)1 - x2(t) => C = [3 -1]

Allora l'evoluzione libera d'uscita vale:

y(t) = C eAtx(t0) = (3 -1)[5e3t 2e-2t][2 -3] = 1/5 = 1/5 (9e3t - 6 e-2t + 4 e-2t) - 2 e-2t = 2 e-2t y(t) = e-2t

I modi naturali si dicono "osservabili" quando compaiono nell'evoluzione libera d'uscita e "inossavabili" se non compaiono in d'uscita per qualunque stato iniziale nell'esempio precedenti il contrario, un dato stato iniziale completo.

In generale, si definisce "inossavabili" se per i modo naturali associati a λk, si ha che ir ⟶.

Rappresentazione implicita ed esplicita dei sistemi (lin.staz.)

  • Forma implicita
    • x(t0) = Ax(t) + Bu(t)
    • y(t) = Cx(t) + Du(t)
  • Forma esplicita
    • x(t) = Φ(t-t0)x(t0) + ζ(t0)u(τ)dτ + H(t-t0)
    • y(t0) = Ψ(t-t0)x(t0)
  • Passaggio da forma esplicita a implicita
    • A = Φ(-1) Δτ, B = λ(τ), C = Ψ(0), D = λ(0)ζ(τ)
  • Passaggio da forma implicita a esplicita
    • Φ(t) = A-1 B-1 M, Ψ(t) = C A-1 B, H(t) = A-1 B
    • M(t) = t0
Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
45 pagine
4 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher damfaz.24 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria dei sistemi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Manes Costanzo.