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IDROFORMATURA TUBI
distinguo due tipi: alta pressione ( 5000 bar), bassa pressione (1000 bar); cambia tipo di deformazione nella
pratica in alta pressione infatti in questa il materiale subisce espansioni mentre in bassa pressione ho solo
calibratura.
*Alta pressione: matrice cava con 2 semi parti, ho 2 punzoni laterali e inserisco liquido da una delle 2 parti e
mentre introduco liquido, i punzoni contrastano spinta assiale su tubo per favorire apporto di materiale
nella zona di espansione.
Fasi: collocazione tubo nella matrice cava dei 2 punzoni, inserisco liquido in pressione e stringo tubo,
parametri principali son pressione interna del liquido e spinta assiale punzone che devono agire
sinergicamente altrimenti si hanno difetti ( Buckling= instabilità e tubo collassa su se stesso, spinta assiale
troppo elevata, Bursting= pressione liquido troppo elevata, non bilanciata da spinta assiale perciò si ha
deformazione di stretching).
-Finestra di lavorabilità Risposta difetti possibili in funzione delle condizioni
operative ( se ho solo spinta assiale si favoriscono
le grinze (wrinkling) )
[I tubi a soffietto si ottengono favorendo
espansione con adeguate spinta e pressioni per
creare forme perfettamente simmetriche poi si
applica spinta in modo da formare solo grinze.]
Aggiungendo pressione si arriva ad instabilità: il
tubo collassa e non ha forma ben definita, se
esaspero pressione interna del liquido ho frattura.
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*tbo a 4 vie: si vanno a sagomare i 4 tubi tagliandoli obliquamente per favorire incrocio e poi si salda ( una
saldatura porta ad infragilimento) allora si fa espandere tubo inferiormente e superiormente, si faglia e si
saldano successivamente.
,
-Bassa Pressione: va a definire meglio la forma e a controllare che sia aderente alla desiderata
Fasi: piegatura tubo, preformatura ( realizzo forma molto simile alla finale) e poi idroformo ( solo ora uso
liquido che ha la funzione della sabbia o del mandrino visti prima nella piegatura dei tubi tradizionale; devo
contrastare le spinte che tendono a ovalizzare la sezione.
L’idro formatura ha avuto successo in ambito automobilistico, quella ad alta pressione ha avuto successo in
ambito ciclistico e rubinetteria.
-------FINE IDROFORMATURA-------------
FORMATURA INCREMENTALE (formatura per spinning)
Realizzo una matrice che la forma (mandrino sagomato), tale mandrino è in continua rotazione, è disposto
su una macchina, colloco la lamiera nel disco primitivo, contropunta stabilizza contatto tra lamiera e
mandrino, si mette in rotazione il mandrino e tramite un rutto si imprime pressione localizzata e si
deforma.
-spinning puro= garantisce sempre stesso spessore
-shear spinning= l’imbutito nella parte lavorata ha uno spessore più piccolo
-tube spinning= con rullo si esercita pressione di schiacciamento e il tubo si
allungherà in una direzione.
*FORM INCREMENT ASIMMETRICA: si ha analogia con fresatura, lavoro solo con componenti prismatici,
non ho matrice, solo punzone. Ho struttura che fissa lamiera un elemento ( punzone) che preme lamiera ed
andrà ad imprimere deformazioni che si svilupperanno a spirale.
Ho solo deformazioni per stadi essendo la lamiera vincolata.
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Posso avere 1 punzone, 2 o multi punzoni, si tratta comunque di processi che hanno poco riscontro in
ambito industriale.
*SPINNING (imbutitura al tornio)
Tornio su cui monto mandrino e contropunta che spinge lamiera. Lo spinning è realizzato con percorsi
ascendenti e discendenti. Nel tratto ascendente ho lavorazione
assiale e compressione circonferenziale (imbutitura), non vario
spessore. Nella fase discendente ho compressione assiale e
circonferenziale, ho accumulo di materiale che consente di
ripristinare l’assottigliamento di prima ( ho continuo
assottigliamento e inspessimento). Ciò consente di fare cose che
l’imbutitura non può fare (elementi conici che non sarebbero
realizzabili, fondi serbatoi, ecc.)
Classificazione:
*Spining Puro: mi consente di ottenere prodotto finito con spessore
uguale a quello iniziale *Share spinning: il prodotto
finito ha spessore uguale
all’iniziale nelle zone non
sottoposte a lavorazione.
Posso avere disco primitivo o
preformato
andamento della lavorazione
e angoli
*Lavorabilità del materiale: uso test “shear form test”, parto da disco primitivo su mandrino lissodale e
termino la prova quando giungo a rottura e ricavo lo spessore minimo raggiungibile
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R è la riduzione percentuale di spessore che posso andare ad operare
-*- Confronto spining puro e shear spinning (imbutitura di potenza):
Spining puro ( spessore costante in tutto l’imbutino ma possibili grinze, rotture tangenziali (tappo, dovute a
velocità di avanzamento) e rotture radiali)
Shear spinning considerazioni con spessore finale iniziale e andamento della deformazione con angoli
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*Considerazioni Economiche: per un pezzo di normali
dimensioni ho questo andamento.
Imbutitura tradizionale è più conveniente per grandi
produzioni ( sia per tempi di produzione che per
ammortamento costi attrezzature)
Per prodotti di grandi dimensioni e varie forme ( es:
coniche), l’imbutitura al tornio è quella più conveniente.
-Formatura incrementale asimmetrica
realizzo forme in funzione di un percorso che varia ( single point o two point) ( a seconda se lavoro su
preformato o preimbutitura)
È cruciale il problema dell’assottigliamento, ho solo stretching. Per evitare che assottigliamento porti a
rottura eseguo assottigliamento a più step od utilizzo lamiere preformate.
Ho inoltre problema per realizzare prodotti precisissimi ( causa ritorno elastico).
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Si cerca di ottimizzare l’accuratezza geometrica tramite
stretching form ed incremental forming,
l’accoppiamento di queste due tecnologie rende più
rapida la produzione
Successo dell’IF in temperatura per leghe magnesio (
scarsamente duttili a temperatura ambiente)
--FINE FORMATURA LAMIERE-------
--------------------------------------------------------------------------------------
SALDATURA
in realtà questa è una tecnologia che rientra nelle tecnologie di giunzioni ( meccanica, chimica e termica).
Tecnologie per le giunzioni possono essere classificate come reversibili e non reversibili.
-Giunzione meccanica: bulloni(reversibile),chiodatura(non reversibile: fori), rivettatura ( non reversibile,
trasmette sollecitazioni solo di tagli ed è molto importante in ambito aeronautico), Clinciatura (non
reversibile, simile alla tranciatura però l’operazione si ferma alla fase di estrusione; è tipica negli
elettrodomestici e per materiali non sottoposti a particolari sollecitazioni);
sia clinciatura che rivettatura non sono idonee per trattenimento dei fluidi.
-Giunzioni chimiche: adesivi chimici, considerata reversibile (uso solvente), viene usata quando non è
applicabile la temperatura (es: termoindurenti).
-Giunzione termica: in realtà questa è la vera e propria saldatura, infatti nell’accezione del termine la
saldatura è quando porto a fusione una o entrambe le parti)
Nella saldatura ho materiale base e materiale d’apporto (che può essere necessario o no; cordone di
saldatura), il materiale d’apporto deve essere simile al materiale di base o completamente diverso, il
concetto chiave è che deve sempre portare un apporto migliorativo e garantire continuità a livello
strutturale anche se comunque è soggetta a fenomeni di collasso).
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Ne esiste più di una ed a seconda del tipo prevedono o no
contenimento, e necessaria attenzione alla fluidodinamica del
materiale cioè garantire che bagno allo stato fuso non cada verso il
basso.
*Saldabilità: per saldabilità si intende l’attitudine del materiale a realizzare giunzioni saldate di specifiche
caratteristiche e può cambiare a seconda del tipo di saldatura che si vuole effettuare perciò è una proprietà
che dipende dalla lavorazione.
In particolare dipende da fattori metallurgici e fattori costruttivi (la giunzione realizzata non deve avere
caratteristiche tali da compromettere la sicurezza della struttura nel complesso (es: fattori di intaglio))
*Strutture della saldatura= nella saldatura si hanno due zone ( fusa e termicamente alterata)
La zona fusa mostra una
struttura dendritica (
dendros=albero) che
avrà grani più piccoli
nella zona vicina alla
sorgente.
Il materiale d’apporto si
usa quando i membri
vengono “cianfrinati”.
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Necessario evitare la formazione di martensite.
*Cricche a caldo: si verificano a livello del cordone di saldatura, si
generano quando il materiale è ancora caldo a causa del contenuto di
possibili impurità basso fondenti che si solidificano prima e provocano la
“segregazione a bordo grano” ed avviane la generazione di particelle
solide tra i grani
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*Cricche a freddo: nella ZTA, a bassa temperatura: strutture dure e fragili a causa di elevata velocità di
raffreddamento che possono rompersi a causa delle tensioni residue. Anche a causa di idrogeno.
Avvengono quando il materiale ha raggiunto temperatura ambiente ( anche 24h dopo averla raggiunta).
-La presenza di Idrogeno: presente nell’aria, sui lembi da saldare e nel materiale d’apporto, è negativo
perché è piccolo ( alta diffusione nel metallo= interstiziali), l’idrogeno non da problemi a temperatura
ambiente ma quando si va poi a temperature più alte questo si discioglie nel metallo liquido in grandi
quantità ( creazione di interstiziali).
vi sono 2 situazioni: 1) Mentre si raffredda il metallo liquido l’idrogeno si ricompone con gli H+ per
ricomporre l’idrogeno e questo riuscirà o meno ad uscire dalla saldatura a seconda della velocità di
raffreddamento (creazione di microporosità).
2) L’idrogeno ha più affinità con l’Austenite ( perciò possibile cricca a freddo nella zona fusa), si disperde nel
reticolo come interstiziale perciò si verifica una distorsione del reticolo causata dall’idrogeno e per il
raffreddamento c’è da considerare il ritiro ( tensioni residue)
-Tensioni di ritiro in zona longitudinale, cricche a freddo
trasversali alla direzione longitudinale
-Se zona fusa ha martensite il materiale accanto alla zona fusa
tenderà a dilatarsi ed accorciarsi con il materiale adiacente,
rottura martensite adiacente al materiale di base e creazione di
cricche a freddo longitudinali
!) si cerca di ritardare il raffreddamento per non far diventare l’austenite -> martensite
*Strappi Lamellari: in corrispondenza a sollecitazioni normali al piano di laminazione. Durante la
laminazione le inclusioni veng