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Il governo delle trasformazioni urbane
FACOLTÀ DI INGEGNERIA
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE
Corso di TECNICA URBANISTICA
arch. Romano Fistola
Università del Sannio
Corso di Laurea in Ingegneria Civile
I L GOVERNO DELLE TRASFORMAZIONI URBANE
Rielaborazione dell’ing. G. Mazzeo dalle lezioni del corso di Tecnica Urbanistica, Facoltà di Ingegneria, Università di Napoli Federico II, prof. Rocco Papa
Un processo di pianificazione, che conduce alla realizzazione di trasformazioni urbane e territoriali, può essere suddiviso in tre fasi principali:
- conoscenza;
- decisione;
- azione.
Attraverso queste tre fasi arriviamo alla redazione del piano ed alla determinazione della sua procedura di attuazione.
La fase della conoscenza
Le attività principali della fase della conoscenza sono la lettura, l’interpretazione e la modellizzazione:
- Lettura: comprensione del significato dei processi reali. Nel nostro caso la realtà è rappresentata dal sistema urbano e territoriale ed i
Segni che vengono letti sono segni fisici. In questa fase, l'attività svolta dall'osservatore è una attività passiva, in quanto l'osservatore cerca solo di leggere i segni offerti dalla realtà. È questa la fase più semplice della conoscenza.
Interpretazione: determinazione di un significato da qualcosa che si osserva, nel nostro caso dai segni del sistema urbano e territoriale. L'interpretazione non è una fase passiva, in quanto il rapporto tra l'osservatore e l'oggetto osservato è più stretto dovendo il primo ricavare un significato dai segni forniti dalla lettura del secondo. È una costruzione mediata della realtà, fatta sulla base delle conoscenze dell'osservatore, dell'esperienza, del livello culturale e così via.
Modellizzazione: costruzione di uno schema di riferimento che descrive un fenomeno (o, nel caso di un sistema) mettendone in evidenza le
caratteristiche strutturali più rilevanti. In precedenza si è detto che un sistema urbano o territoriale è un sistema complesso e dinamico, con molti elementi e relazioni tra gli elementi, per cui la sua conoscenza completa è difficile se non impossibile. Per lo svolgimento delle attività di pianificazione è necessaria una forma di conoscenza dalla quale partire per poter poi passare all'azione ed alla decisione. Ciò non significa andare contro il principio della complessità, quanto semplicemente attuare azioni di discretizzazione del sistema urbano in modo da facilitarne la conoscenza in relazione ai sistemi che maggiormente interessano. In questo modo, non semplifichiamo il sistema ma il nostro modo di conoscerlo, adattandolo alla nostra capacità di comprensione. Costruiamo, così, un modello che ci può spiegare il comportamento del sistema a partire da un numero minore di caratteristiche. La determinazione
Le caratteristiche da analizzare per costruire il modello dipendono dall'obiettivo alla base del processo di pianificazione. Un biologo e un chimico che studiano un sistema costruiranno un modello diverso da quello di un urbanista, essendo diverse le caratteristiche rilevanti.
Corso di Tecnica Urbanistica 3
arch. Romano Fistola
DISPENSE DEL CORSO
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La lettura
La fase della lettura è una fase passiva della conoscenza. Esistono vari modi per leggere un sistema. Un sistema urbano si articola in tre sottosistemi (fisico, funzionale, antropico) che è possibile leggere in maniera diretta o indiretta. La lettura diretta della città si effettua camminando per strada, sorvolandola a quote elevate e così via. La lettura indiretta avviene, invece, utilizzando supporti come le cartografie, le foto, i dati statistici, ...
La lettura (diretta ed indiretta) del sistema fisico e funzionale si articola in:
individuazione del campo di lettura e riconoscimento dei segni;
acquisizione e rilevamento;
misura;
rappresentazione.
Il primo passo per la lettura di un sistema è dato dalla sua individuazione, a cui segue il riconoscimento dei segni forniti dal sistema. Attraverso la lettura cartografica del sistema fisico è possibile capire la morfologia di un territorio ed il suo sviluppo. Leggendo il sistema funzionale per mezzo di cartografie a grande scala si determina l'ubicazione dei singoli sistemi urbani, la loro distribuzione sul territorio ed una prima ipotesi di organizzazione. Individuando le attività che si svolgono nei centri, si riesce a capire anche come si organizza il territorio. La lettura del sistema fisico avviene grazie all'acquisizione di rilievi cartografici, foto, telerilevamenti, banche dati. Il sistema funzionale si può leggere, invece, attraverso indagini e rilevazioni, oppure attraverso dati statistici. Oltre ad individuare il sistema
urbano e a riconoscerne i dati, è necessario anche misurarne gli elementi. Se l'obiettivo è conoscere la città e governarne le trasformazioni, non possiamo raggiungere questo obiettivo se non conosciamo una serie di dati quantitativi come, ad esempio, l'estensione della superficie edificata del sistema urbano.
Altro obiettivo è equilibrare domanda e offerta, ma senza misurare sia l'offerta che la domanda non è possibile pervenire ad alcun equilibrio.
La misura del sistema fisico consiste nel conoscere le sue dimensioni fisiche. Per il sistema funzionale dovremo considerare, invece, le destinazioni d'uso, la intensità d'uso e la distribuzione d'uso.
La destinazione d'uso rappresenta l'uso che si fa di uno spazio. L'intensità d'uso ci dice quanta attività si svolge in uno spazio. La distribuzione d'uso cerca di capire come una attività è articolata nello spazio urbano.
spazio.Il sistema funzionale è invece composto da elementi e da relazioni che fanno riferimento ai flussi di scambio nei vari canali. Al variare del tipo di canale varia la misura delle relazioni; ad esempio, se il canale è una strada si misura il flusso di veicoli che la percorrono, se il canale è la rete telefonica, si misura il numero di scatti.
Tutte le informazioni raccolte devono essere, infine, rappresentate utilizzando una tecnica che consenta di elaborare e rappresentare le informazioni disponibili.
Si ricordi che una tecnica è un insieme di regole pratiche da applicare nell'esercizio di un'attività manuale o intellettuale, che elaborare significa estrarre e sviluppare con sistematicità e precisione quanto è insito negli elementi da cui si parte e che rappresentare vuol dire riprodurre la realtà mediante immagini e segni.
In una cartografia di base sono contenute molte informazioni che è necessario imparare a decodificare.
Probabilmente, considerare tutte le informazioni fornite da una cartografia è superfluo e non consente di focalizzare l'attenzione su ciò che realmente interessa. Qualunque sia la scala del nostro sistema, i suoi elementi principali saranno sempre spazi e canali, ma mentre nel caso del sistema urbano spazi e canali sono rappresentati da edifici e strade, nel caso di un sistema a scala più ampia spazi e canali sono rappresentati da città e da strade di collegamento tra le città. La delimitazione del sistema non deve necessariamente coincidere con la singola città ma può abbracciare anche più città.
Corso di Tecnica Urbanistica 4 arch. Romano Fistola
DISPENSE DEL CORSO
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Strumenti per la lettura: 1. la cartografia
La costruzione di un modello si realizza mettendo in evidenza le caratteristiche strutturanti del sistema che sono funzionali agli obiettivi di conoscenza.
Elementi caratterizzanti possono essere, adesempio, la forma urbana e la rete viaria, entrambi i quali discendono da elementi naturali come l'orografia o il sistema fluviale.
Altro aspetto importante nella lettura cartografica è la scala di rappresentazione; al variare delle scale cambiano gli elementi principali del sistema. Di conseguenza, la scelta della scala di rappresentazione è una operazione fondamentale nella scelta del confine del sistema.
La cartografia a disposizione per tutto il territorio nazionale è quella dell'Istituto Geografico Militare e quella catastale.
La differenza tra le due cartografie sta nel fatto che la prima è generale - cioè comprende una serie di informazioni rappresentate con una uguale importanza -, mentre la seconda è tematica, ossia mette in evidenza solo un aspetto legato al territorio (in particolare, la proprietà).
È possibile distinguere tre tipi di rappresentazione cartografica:
- la
rappresentazione classica, ottenuta mediante riproduzione su supporto cartaceo degli elementi edegli enti allocati sul territorio;
la rappresentazione ortofotografica, ossia una rappresentazione fotorafica zenitale della superficieterrestre, elaborata attraverso una ripresa aerea;
la rappresentazione numerica, costruita utilizzando enti numerici, cioè coordinate elettroniche.
Per costruire una rappresentazione cartografica si utilizza la ripresa aerea, effettuata sul territorio darappresentare, restituita successivamente su supporto cartaceo. L’aeromobile effettua la ripresadividendo in strisciate il territorio da fotografare. L’aerofotogrammetria, oltre a fornire unarappresentazione piana del territorio, è in grado di dare informazioni sulla terza dimensione.
L’ortofoto può essere utilizzata anche come supporto per la redazione di piani urbanistici,specialmente per la redazione di quelli paesistici. Talvolta tali piani vengono elaborati su
Ortofotografie in cui vengono riportati i tematismi, rappresentazioni dei fenomeni attivi sul territorio attraverso modalità grafiche.
L'evoluzione tecnologica ha permesso di mettere a punto strumenti di calcolo computazionale sempre più potenti e sempre più in grado di produrre testi, suoni, ecc. Anche un'immagine può essere elaborata in formato digitale.
Esistono due modi di elaborazione di un'immagine in formato digitale. Il primo è il formato raster, il secondo è quello vettoriale.
Nel primo formato l'immagine viene discretizzata per mezzo di una griglia di punti detti pixel (picture element). Per riprodurre l'immagine ad ogni pixel, di cui numericamente è individuata la posizione, si assegna una serie di caratteristiche (luminosità, colore, gamma, contrasto, ...) definite attraverso un set numerico.
La costruzione di questo tipo di immagine avviene dunque attraverso una griglia di punti, cioè accostando tra loro.
ocessare un'immagine sono chiamati pixel di input. Questi pixel sono organizzati in una griglia bidimensionale, dove ogni pixel ha una posizione specifica definita dalle sue coordinate x e y. Ogni pixel contiene informazioni sul colore e sull'intensità luminosa dell'immagine in quel punto specifico. Per formattare il testo utilizzando tag html, puoi utilizzare il tagper creare un paragrafo:
I pixel su cui il calcolatore legge le informazioni da elaborare per processare un'immagine sono chiamati pixel di input. Questi pixel sono organizzati in una griglia bidimensionale, dove ogni pixel ha una posizione specifica definita dalle sue coordinate x e y. Ogni pixel contiene informazioni sul colore e sull'intensità luminosa dell'immagine in quel punto specifico.