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POLITECNICO DI TORINO

Appunti Tecnica delle Costruzioni

Anno Accademico 2013/2014

Eleonora Magnotta Professore Giuseppe Mancini

"CORSO di TECNICA delle COSTRUZIONI"

18/04/2014

Lezione 12. Plasticità: (I parte)

Gli argomenti che tratteremo in questa lezione riguardano:

  • Definizioni e nozioni di base;
  • Cenniere plastiche;

“DEFINIZIONI e NOZIONI di BASE”

Possiamo introdurre la teoria della plasticità dicendo che: la teoria dell'elasticità si riferisce a comportamenti elasto-fragili dei materiali. Quindi dei materiali che abbiano un legame σ-ε lineare.

σ (A) (punto max)

ε

σ: perché che indica le tensioni e le deformazioni ultime.

Questo è chiaramente un comportamento molto particolare che generalmente non si riscontra nei materiali da costruzione. Per le costruzioni generalmente si preferisce utilizzare dei materiali che abbiano un legame tensionale σ=ε che assume una forma sensibilmente differente da quella assunta dai materiali elasto-fragili (quali ad es: il vetro).

Vediamo il grafico:

CURVA REALE

MODELLO DI CALCOLO

σ

εu εr

ε

Tale diagramma prevede, dato che la struttura è simmetrica, il raggruppamento delle σu sia nelle fibre superiori che nelle fibre inferiori.

Quindi noi entriamo in crisi, cioè rompiamo la struttura, quando raggruppiamo questa sigma_tensioni_max.

La verifica per il carico da collasso allora corrisponde alle verifiche delle strutture, nelle condizioni in cui:

σmax = σu

Sia in trazione che in compressione.

Vediamo ora quanto vale il carico corrispondente:

  • σu = M/W + q l2/12·b·h2 + 6/2·b·h2

Se in questa formula metto il valore di σu posso ricavare qu:

qu = 2·b·h2l2 σu (Carico di collasso)

Adesso andiamo a vedere il materiale elasto-plastico:

σu

| A | _ | / | / |/ εu εr ε

Al raggruppamento delle σu raggruppiamo le εu, tale punto corrisponde al punto A nel diagramma precedente; però poi noi proseguiamo con l'applicazione del carico vediamo che σ non cresce più ma la ε continua a crescere fino a raggruppare la ε di rottura del materiale.

Cosa capita in una delle due sezioni critiche poi es. iniziz.

5

… che tutto avviene come se la freccia totale fosse la somma algebrica delle frecce indotte dal carico q sullo schema statico del semplice appoggio, quindi questa volta non 1 ma 5/384 ql4/EI e questo e’: la freccia che noi avremmo se la trave fosse semplicemente appoggiata, meno però il contributo dei 2 momenti di incastro (ovvero momenti plastici Mp) che abbiamo una freccia MpL2/6EI. Vediamo la formula:

5/384 ql4/EI - MpL2/6EI

FRECCIA E COLLASSO NEL COMPORTAMENTO ELASTO-PLASTICO.

Vediamo ora la schematizzazione che abbiamo usato, tutto avviene come se la trave fosse appoggiata però come se fosse dotata di 2 Mp:

  • Mp
  • Mp

In conclusione possiamo dire che in regime elasto-plastico alla formazione delle cerniere di mettere le strutture si transformano in un cinematismo e collasso. Rappresentiamo tale situazione in un diagramma q-σ:

qu = 16Mp/L2

qel = 12Mp/L

Il tratto Oa sarebbe il diagramma per il comportamento elasto-fragile. Il diagramma composto da OABC è riferito al comportamento elasto-plastico. Da C in poi se lo metto

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A.A. 2013-2014
12 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/09 Tecnica delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elo_lola23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnica delle costruzioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Mancini Giuseppe.