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SULLE ORME DELLA COMMEDIA DELL’ARTE
- ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI: regia di giorgio strehler no improvvisazione)
(
- I DUE GEMELLI VENEZIANI regia di luigi squarzina 1963
LA GRANDE STAGIONE DEL REALISMO
- LA LOCANDIERA regia di luchino visconti 1952(1 opera sua) che legge criticamente cosa intende Goldoni:
REALISMO CRITICO: scena di lavoro= spazio scabro lavorativo. Crea scalpore per la potenza rivoluzionaria messa in
scena: la locandiera(Rina Morelli) è una donna brutta fisicamente, ma carismatica che incarna l’operosità femminile.
Anche la locanda fisicamente è spoglia, assomiglia a una fabbrica, classico spazio di lavoro.
(La storia: la locandiera è innamorata di un cavaliere, ma sposa un borghese, servo della locanda di nome Fabrizio.
Simbolico: rinunciare a qualcosa per il bene della locanda, il bene comune)
- LA TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA regia di giorgio strehler (comédie française)1981 “È il suo tono che parte da
una comicità motoria, ritmica, tipica del Goldoni comico” 1° allestimento a Milano, poi nell’81 in francia e infine seconda
metà anni 80: vienna, tedesco.
Chiave di lettura: ritmata, dinamica, accesa , streh. Rallenta, parabola discendente, anticlimax!
Alternanza di stagioni! Introduce piccoli pezzi di regia. Smanie: primavera. Avventure: estate (cala il ritmo perché è piu
caldo). Ritorno: autunno (stagione malinconica, piove sempre
poco a poco digrada nel patetico, nel dolente. 17
CMP1 Sofia Mingardo 2016-2017
E un’altra regia di massimo castri 1995/1996 Sonia bergamasco protagonista (giornata rappresentata nella prigione.
Nettoconfine fra dentro e fuori, diviso da muri altissimi.
- UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNOVALE regia di luigi squarzina 1968
MARXISMO, PSICANALISI E ALTRO
- LA LOCANDIERA regia di mario missiroli 1972 “il vaghissimo ricordo della messa in scena di Visconti tutta aria e luce:
mentre ame si presentava un repertorio complesso e inquietante, un mondo completo senza aria, senza cielo, senza
luce, perfettamente chiuso, un microcosmo asfittico […] che io leggevo secondo due ordini di strumenti, uno marxiano
l'altro freudiano”.
- LA TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA regia di mario missiroli 1981
DOPO GOLDONI…
Come classe politica la borghesia non andrà mai a sostituire l’aristocrazia. Quest’ultima andrà a morire e
successivamente anche i borghesi e successivamente la dominazione napoleonica.
Pubblico critica Goldoni, quindi si torna ad applaudire al fantastico: Gli autori a seguire…
CARLO GOZZI: Fiabe teatrali: genere fiabesco/fantastico in cui nessuno si rispecchia e tutti sorridono.
PIETRO CHIARI: fiabe lacrimose : genere sentimentale
TUTTE LE OPERE:
- GLI ESORDI Belisario (1734)
- PRIMI PASSI DELLA RIFORMA Momolo cortesan (1738) e La donna di garbo (1744)
- IL RAPPORTO CON GLI ATTORI Servitore di due padroni (1744) I due gemelli veneziani (1750)
- L’OSSERVAZIONE DEL REALE La putta onorata (1748)La buona moglie (1749) La famiglia dell’antiquario (1749)
- TEATRO E MONDO Teatro comico (1750)
- LE SEDICI COMMEDIE PER MEDEBACH Pamela, La bottega del caffè, Il bugiardo
- INTROSPEZIONE NELL’ANIMO FEMMINILE La locandiera (1753)
- LA RIVALITÀ CON PIETRO CHIARI La sposa persiana
- PIENA MATURITÀ CREATIVA (1759-1762) Gli innamorati, La trilogia della villeggiatura, I rusteghi, La casa nova, Sior Todero brontolon,
Le baruffe chiozzotte, Una delle ultime sere di Carnovale
- PARIGI : Il ventaglio (1765)
IL CIRCO
1800 : le sue novità
Porta con se l’idea di un nuovo teatro: ricodificazione del teatro all’italiana. (1778 La scala)
ES. Prima: teatro con strutture in legno con base a ferro di cavallo, poi a campana o ovoidali ( teatri italiani non tutti
uguali)
Ora seguono tutti questo nuovo modello, struttura, caratteristiche.
Di conseguenza a nuovo edificio corrisponde novità, nuovo teatro!
CARATTERISTICHE TEATRO:
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CMP1 Sofia Mingardo 2016-2017
DIVISIONE:
1 LUOGO DELLA FINZIONE (Luogo scenico, solo di servizio, per i lavoratori)
o Torre scenica: parte superiore del teatro
o Graticcia: cuore della torre scenica, consente alle corde di combinare la scenografia
o Tiri: corde in basso
o Sottopalco: utile per effetti speciali, apparizioni e sparizioni oggetti in scena
o Ballaticci consentono ai macchinisti di muoversi su più livelli
o Impianto illuminoscenico (dal 1880, prima gli spettacoli illuminati a candela fissa)
o Piano di calpestio palcoscenico
o Arlecchini mobili tende, cio che sul palco è mobile
o Orchestra infossata, cassa di risonanza per favorire una maggior concentrazione sull’opera.
o Proscenio
2 BOCCASCENA (arco scenico) struttura in muratura indispensabile: cio che copre i meccanismi
3 LUOGO DELLA REALTA’ (Venivano invitati ospiti)
o Platea spazio ampio, livello basso
o Galleria livello alto
COSA SI FACEVA A TEATRO?
Il teatro era uno spazio privato, dei palchettisti che decidevano come allestirlo, arredarlo.
Qui avveniva un’esibizione sociale, un rito sociale per far vedere chi si era e cosa si aveva. (ancora oggi solo il 7
dicembre alla scala)
COSA VENIVA MESSO IN SCENA?
I teatri erano ibridi! OPERE, MELODRAMMI, PROSE…
ILLUMINAZIONE
Prima: A FIAMMA: magia dell’illuminismo scenografico.
- I fondali erano dipinti creando una scenografia illusoria!
- Gli attori per essere visti e uditi recitavano in proscenio!
- Modalità di recitazione: fissità, artificiosità delle pose dettate dagli spazi per amplificare le emozioni.
- No interazione con scenografia
Dopo! 1880 illuminazione ELETTRICA: determina nuovi allestimenti.
Porta scompiglio!
- Mostra i meccanismi, svela le magie
- Nulla più di poetico, nulla di magico
- MA: POSSIBILITà DEL BUIO= REALTA’
2 MOVIMENTI:
1 - IL NATURALISMO A TEATRO (parte approfondita)
Si sente il bisogno di un teatro che non sia pi fittizio RAPPRESENTAZIONE DELLA VERTA’ sul palcoscenico nella
sua crudezza
- Il teatro: Per Zola è un luogo di sperimentazione, come un laboratorio scientifico.
- Antoine studia Zolà: teorizza la parola “quarta parete” che separa attori e spettatori.
- Gli attori: veri, completamente immedesimati, devono muoversi con più naturalezza possibile. Devono
rappresentare un momento di vita che osserviamo
- La scenografia: rappresentata da sfondi prospettici fissi, ricostruzione reale ambienti
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CMP1 Sofia Mingardo 2016-2017
(Si apre il “teatro libero”, si rappresentano “i macellai con maiali morti veri”)
2- IL SIMBOLISMO (parte non approf)
Movimento opposto, nasce in relazione al precedene. Spazi che evocano sensazioni e non la realtà.
AVVENTO DEL CODICE REGIA
Modo di fare che i gruppi iniziano a praticare di cui è protagonista la compagnia di Minenger.
Scelta di seguire un filo logico curato. Lavoro ricco di prove con una scenografia ritagliata secondo il testo, con una
ricerca del costume e del particolare in scena. solo PROTOREGIA (Perche no interpretazione testo)
Logica democratica: tutti facevano tutte le parti, tutti egualmente importanti.
RICHARD WAGNER
- Nel 1876 al teatro FESPIELHAUS è il primo che mette in scena il buio.
- Inventa il golfo mistico (diverso dalla fossa dell’orchestra): infossato sotto la prima parte di latea in modo che
fosse illuinat , ma senza infastidire l’occhio dello spettatore
- Pianta a ventaglio
- Eliminazione dei palchetti (galleria no suddivisa da terrazzi: spazio democratico)
- Teatro in campagna: pubblico di motivazione grandissima! PUBBLICO ELITARIO (che va ad assistere ad
opere con intensità il teatro, non per incontrarsi o mettersi in mostra)
GLI ATTORI e il loro cambiamento nei secoli
Dal 1500 per 200 anni: i fenomeno del grande attore ( che costruisce tutto lo spettacolo su di se, attorno a se, sta in
piedi grazie a lui. (piu grande es. dario fo)
Compagnie di giro: macchine artistiche molto importanti in cui giravano i grandi attori: formazione mattatoriale.
(PROSSEMICA: Attore lavora con corpo e voce, quindi lavora su una disposizione armonica negli spazi dei
corpi.deve seguire logiche, regole. Relazione tra corpi: nessuno messo a caso.)
1500- Maschere, improvvisazione, carattere e acrobazie, gestualità acrobatica. Attore bravo in se di corpo
1700- Fissità e artificiosità delle pose (va in crisi con il naturalismoe il bisogno di verità)
1800 (fine)- Attore stanisvlaskiano: immedesimazione e rivelazione dei sentimenti
• STANISVLASKI
Attore e regista con un’idea di recitazione diversa da quella esistente perché non più abbinata a modelli.
Prima: 1873: recitazione autentica e spontanea con al cento stereotipi dell’epoca
1887: Fondazione teatro dell’arte
Ora ! (con il maestro russo Dancenco.)
riforma estetica (bellezza) e sociale (cultura, etica) NUOVI CODICI, no commerciale ne di ritrovo
Sipario diventa: sipario di vita.
Lavoro sul gruppo, ripresa da Minengen.
1904: codifica IL CODICE DI STANISVLASKI: sistema dell'inconscio.
Per essere ATTORE
- deve attivare delle pratiche razionali per intervenire sulla sfera dell'inconscio, dove tutto ha inizio.
- Deve lavorare sul proprio "io privato"
- potra di conseguenza lavorare sull' "io creativo"
- che infine diventerà "io personaggio" 20
CMP1 Sofia Mingardo 2016-2017
L'attore deve far vedere ció che è invisibile (disperazione straziante dei personaggi=stato d'animo= valori degli
sguardi, dei silenzi.
Non devono recitare, devono vivere.
Un grande attore ha una tecnica cosi raffinata da sparire, da far credere solo al personaggio, e non all'attore: attore
totalmente immedesimato!
Per fare questo:
1- testo come strumento dell'attore: non basta studiare la propria parte.
È una questione di relazione con, gli altri personaggi, il contesto e il momento. Deve conoscere anche le altre
parti, estrapolando le CIRCOSTANZE DATE ricavate in modo esplicito o implicito dal testo.
2- il MAGICO SE (come mi comporto) reticolo di azioni che userebbe il personaggio se si trovasse in
determinate situazioni. L'attore e il personaggio si comporterebbero in modo diverso in una determinata
circostanza. L'attore lavora su di se, su come lui si comporterebbe. Il personaggio si deve riempire di cio che
l'attore è. Infatti ogni personaggio è diverso a seconda dell'attore che lo fa. (Integrazione carattere attore a
quello del personaggio)
3- POTERE DELL'IMMAGINAZIONE: creazione del sottotesto: basato su memoria emotiva:
REVIVESCIENZA=partire dalla propria vita, rievocando sentimenti simili della propria infanzia. Conseguenza:
come se rivivessi la scena. Se non si ha nella propria vita un