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Nel frattempo le cellule
dell’ipoblasto vanno a
formare una sottile
membrana (membrana
di Heuser) che il
blastocele, ora chiamato
sacco vitellino primario.
Al 12 giorno di sviluppo
le cellule del
sinciziotrofoblasto che si
trovano al livello del
polo embrionale, sono
penetrate
nell’endometrio materno
e cominciano ad erodere
la parete endoteliale dei
sinusoidi materni
(capillari dilatati),
cosicché il sangue
materno penetri nelle
lacune.
Contemporaneamente si
forma il mesoderma
extraembrionale; un
tessuto lasso che si
interpone fra il
citotrofoblasto ed il
sacco vitellino più
amnios, circondando
l’embrione. Il
mesoderma che si trova
a contatto con il
citotrofoblasto diventa il
mesoderma
somatopleurico
extraembrionale. Quello
a contatto con la parete
del sacco vitellino e con
l’amnios è il mesoderma
splancnopleurico
extraembrionale. Al 13
giorno nel mesoderma
extraembrionale si
formano delle cavità
che, confluendo,
formano il celoma
extraembrionale (o
cavità corionica) che
circonda l’amnios ed il
sacco vitellino primario
(ora chiamato sacco
vitellino definitivo),
tranne che in
corrispondenza del
peduncolo di attacco
(connessione
mesodermica che
connette l’embrione al
trofoblasto, e che
svilupperà in cordone
ombelicale). L’embrione
è quindi ora sospeso
nella cavità corionica
che si è notevolmente
ingrandita. Possono
essere presenti residui
del sacco vitellino
primitivo rappresentati
dalle cisti
esocelomatiche presenti
al livello del polo ab
embrionale. Intanto le
lacune trofoblastiche a
questo stadio sono
comparse anche al polo
abembrionale. Il sangue
materno entra nel
sistema lacunare e si
stabilisce la circolazione
utero-placentare
primitiva. Con lo
sviluppo dei vasi
sanguigni il peduncolo di
attacco diviene cordone
ombelicale.
In questo stesso periodo
nel frattempo,
avvengono modificazioni
anche a carico dello
stroma uterino. Avviene
infatti la reazione
deciduale. Essa consiste
in modificazioni
strutturali a carico
dell’endometrio che
viene trasformato in
decidua, e che sarà
eliminata al momento
del parto. Durante la
reazione deciduale
aumenta notevolmente
la permeabilità
vascolare e
l’infiltrazione di liquidi
nel tessuto (edema); la
composizione della
matrice extracellulare
varia (perdita di fibre
collagene); le cellule
stromali diventano
rotondeggianti con
un’intensa attività
metabolica, e diventano
cellule deciduali, con il
ruolo di produrre
sostanze nutritizie per
l’embrione. Oltre alla
funzione trofica, la
reazione deciduale ha lo
scopo di limitare
l’azione litica del
sinciziotrofoblasto e di
limitare quindi
l’invasione della
blastocisti, tenendola
confinata
esclusivamente
all’endometrio.
Terza settimana di
sviluppo.
Si verifica uno dei
processi più importanti
dello sviluppo
embrionale: la
gastrulazione; processo
attraverso cui un
embrione bilaminare a
due foglietti, epiblasto
ed ipoblasto, verrà
convertito in un
embrione a tre foglietti
germinativi: ectoderma,
mesoderma ed
endoderma. La
gastrulazione inizia tra il
14 esimo ed il 15 esimo
giorno di sviluppo.
All’inizio della terza
settimana l’embrione è
un disco bilaminare
(0,2mm). All0inizio della
quarta settimana il disco
è divenuto trilaminare e
si allunga (2-3mm).
Un evento fondamentale
della terza settimana ed
imprescindibile per la
gastrulazione è la
formazione della linea
primitiva. La linea
primitiva costituisce un
ispessimento di cellule
dell’epiblasto (indotto
da molecole prodotte
dall’ipoblasto), che si
forma in posizione
caudale lungo la linea
mediana del foglietto
germinativo (che appare
ora di forma ovoidale).
La parte del disco
embrionale in cui si
trova la linea primitiva
diventerà la parte
posteriore del corpo,
determinando l’asse
longitudinale
dell’embrione, nonché la
simmetria bilaterale
destro-sinistro del
corpo. La linea primitiva,
che si forma per
proliferazione e
migrazione delle cellule
dell’epiblasto dalla
periferia verso la linea
mediana del disco
embrionale, in seguito si
allunga fino ad occupare
circa la metà caudale del
disco embrionale. Subito
dopo la comparsa della
linea primitiva, alla sua
estremità cefalica
(anteriore) si forma un
rilievo di epiblasto; il
nodo primitivo o di
Hensen. A livello della
linea primitiva e del
nodo di Hensen, alcune
cellule dell’epiblasto
proliferano, cambiano
forma e s’invaginano nel
disco embrionale dando
luogo a 2 ondate di
cellule. Quelle che si
invaginano per prime
(15esimo giorno) vanno
ad intercalarsi tra le
cellule dell’ipoblasto e
formeranno
l’endoderma. Le cellule
che si invaginano
successivamente
(16esimo giorno),
interponendosi fra
endoderma ed epiblasto,
daranno origine ad una
lamina di cellule che
costituirà il terzo
foglietto germinativo: il
mesoderma. Le cellule
del mesoderma
migreranno in tutte le
direzioni (laterale,
craniale e caudale),
tranne che a livello della
membrana bucco-
faringea e della
membrana cloacale;
aree circolari
caratterizzate dallo
stretto contatto tra
ectoderma ed
endoderma senza
interpozisione di
mesoderma e che
andranno a demarcare
rispettivamente l’inizio e
la fine del tubo
intestinale primitivo.
Successivamente queste
due membrane saranno
riassorbite per formare
l’apertura della cavità
orale e l’apertura anale
rispettivamente. Quando
il mesoderma embrionae
e l’endoderma definitivo
sono formati, ciò che
resta dell’epiblasto
assume la
denominazione di
ectoderma. L’epiblasto
è, quindi, il precursore
di tutti e tre i foglietti
definitivi del disco
embrionale trilaminae.
Al 19esimo gionro
intanto si viene a
definire una regione
fondamentale per il
successivo sviluppo
dell’embrione: l’area
cardiogenica, area a
ferro di cavallo che si
trova tra l’estremità
craniale del disco
germinativo trilaminare
e la membrana bucco-
faringea, dove si
differenzieranno gli
abbozzi del cuore.
Intanto tra quel gruppo
di cellule dell’epiblasto
che si invaginano
attraverso il nodo
primitivo, ve ne sono
alcune che, migrando in
dir ezione craniale
formano il processo
notocordale, un cordone
di cellule del mesoderma
che si spinge lungo la
linea mediana, tra
ectoderma ed
endoderma, verso la
membrana bucco-
faringea. Nel corso di
tale migrazione il
processo notocordale si
trasforma in notocorda
attraverso tre fasi
successive:
1) La fase di canale
cordale;
2) La fase di placca
cordale;
3) Notocorda
-canale cordale. Al
17esimo giorno il
processo notocordale,
cavitandosi forma un
tubicino: il canale
cordale.
-placca cordale. Al
18esimo giorno il canale
aderisce ventralmente al
foglietto endodermico
sottostante; quindi le
cellule corrispondenti
alla linea di adesione si
riassorbono e,
lacerandosi, diventa una
doccia aperta che mette
in comunicazione la
cavità amniotica con
quella del sacco vitellino
secondario, e che
prende il nome di canale
neuro-enterico. Il
processo notocordale
che si trova
cranialmente al
suddetto canale, prende
ora il nome di placca
cordale. al
19esimo giorno tale
placca si ispessisce, si
solleva verso l’alto
ripiegandosi su se
stessa, perde il contatto
con il foglietto
endodermico e le due
metà, quindi, si
ricompongono in uno
strato continuo
formando un cordone
cilindrico di cellule che
si interpone tra
ectoderma ed
endoderma: la
notocorda.
-notocorda. La
notocorda compare
durante l’embriogenesi
in tutti i ver tebrati
rappresentando l’asse
intorno al quale si
organizzeranno i corpi
vertebrali e i dischi
intervertebrali. Nei
vertebrati superiori
(uomo) la notocorda, si
riassorbe quasi
completamente (il
nucleo polposo dei
dischi intervertebrali).
Altro evento molto
importante che avviene
durante la terza
settimana di sviluppo
embrionale, è il
processo di
neurulazione. La
notocorda ha effetti
induttivi sull’ectoderma
soprastante. Al 17esimo
gionro infatti, alcune
cellule dell’ectoderma
posto subito sopra il
nodo di Hensen, indotte
dalla notocorda in
formazione,
s’ispessiscono e
formano la placca
neurale; la prima
evidenza di sistema
nervoso centrale. La
placca neurale appare a
forma di scudo, con la
sua estremità craniale
più ampia (che darà
origine all’encefalo) e
l’estremità caudale più
stretta(che darà origine
al midollo spinale)
. Circa la metà
dell’ectoderma diviene
placca neurale
(neuroectoderma) e la
parte rimanente
(epiectoderma) darà
origine all’epidermide.
Alla fine della 3°
settimana, i margini
laterali della placca
neurale si sollevano in
pieghe neurali, mentre
la regione mediana
infossata forma la
doccia neurale. Pian
piano le pieghe neurali
convergono
medialmente e,
saldandosi danno
origine al tubo neurale.
La
chiusura del tubo
neurale inizia intorno al
20° giorno nella regione
cervicale e procede
velocemente in
direzione cefalo-
caudale. Raggiunta
l’estremità craniale e
caudale dell’embrione il
processo di chiusura si
arresta e, per qualche
giorno, rimangono alle
estremità del tubo
neurale due aperture: il
neuroporo anteriore
(craniale) ed il
neuroporo posteriore
(caudale).
La terza settimana di
sviluppo embrionale, è
teatro di un altro