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2. Modellazione del Comportamento Meccanico del Terreno
2.1 Elementi di Meccanica del Continuo
Meccanica Particolare: Per studiare il comportamento di un terreno devo suddividerlo e compor-tamentarlo di un tot di particelle e risolvere complessivamente l'equazione dell'equilibrio che le particelle subiscono singolarmente.
Meccanica del Continuo: Ho il comportamento di un corpo particella-re approssimato a quello di un mezzo ideale continuo (quello che si trova in natura), dimettendo che un elemento infinitesimo abbia le stesse proprietà del corpo nel suo insieme.
Terenno = Mezzo a più fasi: solido+liquido=mezzo saturo ogni fase ha comportamento diverso
Per usare la Mec-cani-ca del Con-tinuo si lavora appacchio:
1) Unioni di 2 continui: sopportano insieme lo stato di sforzo
- Granutis
- Pat Pieni d'acqua
Contini legati da Compatibilità Volumetrica - si considerano particelle solide incomprimibili (Vs=cost) → pio conliquide le foma va nei volume → gli elemento viene compressa, si riducono gli spazi intra-citifiali: riduzione volume possibile solo se vi è concorso di acqua. (N.B. V = VuVsR) ΔV = ΔN la variazione del volume va per acqua fa variare il volume del stesso elemento si sposa a parte
Continua solido
- tetuiari e deformataci
Continuo fluido
- [pressurie] uguale in tutte le direzioni, tenzioni hariappa
CONTINUO UNICO
approccio possibile solo in caso di assenza costituente acqua per poter definire le proprietà attraverso le due fasi: liquida e solida
Tenere nel suo complesso come continuo (fluido + deformabile)
Principio delle Tensioni Efficaci (Terzaghi) dal arrivo al semi-saturazione
STATO DI SFORZO
Un corpo è in equilibrio se soggetto a forze esterne, se sono soddisfatte le equazioni della statica (per ogni elemento infinitesimo del continuo)
- si prende punto P del corpo
- si separa il corpo in due parti
- ciascuna parte è in equilibrio
TENSIONI
Interne forze che i corpi risultano si scambiano restituendo l'equilibrio fra le due parti
Si isola l'area SA dove esistono e considerare la risultante delle forze agenti su SA assumendo SA infinitesima e braccio forze → un momento solo risultante forze dF
Tensione = dF/dA
dF può essere scomposta in due componenti
- Tensione Normale → lim dA->0 Tensionen = dFn/dA
- Tensione Tangeniale → lim dA->0 Tensionet = dFt/dA
Cerchio di Mohr
Rappresenta tutti i possibili stati di tensione di un punto per ognuna delle infinite giaciture che può avere.
Stati di Sforzo Piani
Se conosciamo gli stati di tensione di 2 piani coordinati posso conoscere lo stato di tensione di qualsiasi piano.
- (σx, σy, τxy)
- O (σx, σy)
- V (σx, -τxy)
- Ogni giacitura ha un θ
- Il CERCHIO DI MOHR è luogo dei punti (σ’; τ’xy)
- Dati O e V è possibile tracciare il cerchio
Tra cerchio A e B varia il centro → CAMBIA COMPONENTE ISOTROPA (σm = (σx + σy) / 2)
La circonferenza del cerchio (raggio) è → COMPONENTE DEVIATORICA magg. r = magg. Δτ = Grande Deformazione
Tensioni Principali
Individuate piani principali f tra loro con 0 τ
BA(σ3, σm, σ4)
Eq. Circonferenza
σ2m− (σx+σy/2)2 + τ2nm= (σy−σy/2)2 + τ2xy
Successivi stati di sforzo
↑10 kPa ← aumenta componente isotropa
σ4 ≡ σ3
→ si lavora cerchi- se gueri
→ stato di sforzo isotropo rappresentato da un punto → lo circonfermi
→ C((10+10)/2 ; 0) = (10 ; 0)
r = [((10+10)/2)]2 + 0 = 0
Deformazioni Assiali
Omotetia
È necessario osservare se la funzione spostamento u è costante o varia per vedere la deformazione lungo x.
Perché si abbia una deformazione i punti dell'asta devono spostarsi di una quantità diversa dal primo punto.
Deformazione assiale in direzione x → Exx = ∂u/∂x
Traslazione rigida → u = u0 = cost
Deformazione assiale in direzione y → Eyy = ∂v/∂y
Deformazione assiale in direzione z → Ezz = ∂w/∂z
Distorsioni Angolari
Rotazioni Rigide
u spostamento dir x u = ry (+)
v spostamento dir y v = -ry (-)
Rotazione Rigida → ∂u/∂y + ∂v/∂x = r + (-r) = 0
Se la distorsione angolare è zero, le componenti u e v della rotazione rigida si cumulano e restano solo la distorsione angolare, cioè la variazione degli angoli sul piano xy.
Eq. Indefinite di Equilibrio
∂σx / ∂x + ∂τxy / ∂y + ∂τxz / ∂z + X = 0
- Direzione x: ∂σx / ∂x + ∂τxy / ∂y + ∂τxz / ∂z + X = 0
- Direzione y: ∂τxy / ∂x + ∂σy / ∂y + ∂τyz / ∂z + Y = 0
- Direzione z: ∂τxz / ∂x + ∂τyz / ∂y + ∂σz / ∂z + Z = 0
→ 3 Equazioni in 6 incognite → PROBLEMA IPERSTATICO
→ EQ. INDEFINITE EQUILIBRIO
→ La distribuzione dello stato di sforzo NON è univoca, essa dipende dal comportamento del materiale.
→ È necessario fare delle semplificazioni geometriche per rendere il sistema isostatico e per trovare le posizioni ellissoidiche.
HP 1. PIANO DI CAMPAGNA INFINITAMENTE ESTESO
→ Sviluppo continuo del superficie piano
HP 2. MEZZO OMOGENEO O STRATIFICATO
β = Cost.
Il piano naturale può risultare pure come costituito da strati infinitamente sottili: β1, β2, β3
HP. 1
- Continuo solido - semispazio delimitato da una superficie orizzontale → PIANO PRINCIPALE
- Si può variare perché ÷ infiniti strati infinitamente estesi → ogni asse verticale = ASSE DI SIMMETRIA
- Semplificazione stato di sforzo
- Conclusione di ASSIAL SIMMETRIA SEMPLIFICATA su questi assi non ci sono τxy, τyz
- DIREZIONE PRINCIPALE DELLO STATO DI SFORZO
- Il piano verticale o orizzontale = PIANO PRINCIPALE
→ direzione orizzontale e direzione principale
Frangia Capillare
acqua ha tensione superficiale → strato di separazione tra acqua e altro fluido (aria) → si comporta come una membrana tesa
- Adesione Superficiale
- Angolo di contatto (varia a seconda del materiale)
Menisco: se il tubo è sottile si crea una separazione tra aria-acqua → equivalente a membrana. Curvatura in prossimità tubo.
Acqua sta ferma se Patm > u equilibrio
Menisco fermo se u e Ts stanno equilibrio
Patm dove equilibrio u e Ts
Risalita Capillare
acqua e fermo
ϕA = ϕA'
SA' > SA
Δe e A devono avere stesso contenuto energetico
PA < PA = Patm
- tubo piccolo
- menisco curvo
- Ts verticale
Granuli tenero → ogni variazione dello stato di tensione è dovuta alla variazione delle tensioni efficaci