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SICILIE.
2Ha curato la prefazione del libro; E’ un docente laureato in Pedagogia, ha fatto pratica di lavoro speciale,
ha realizzato alcuni strumenti di indagine ed ha appreso le metodologie del TdO.
Ha lavorato presso alcuni istituti scolastici di secondo grado, conducendo dei corsi sull’autostima per gli
studenti, ha insegnato per i corsi di specializzazione polivalente ‘’Pedagogia della diversità’’, è stato tutor in
un corso di formazione rivolti ai drop out organizzato dall’Ismerfo di Messina, è stato professore a contratto
presso l’università di Catania, ambito disciplinare Didattica. Dal 1997 collabora presso le cattedre di
Psicopedagogia e Pedagogia Generale dirette dal prof. A. Michelin-Salomon. Di recente ha ultimato il
Dottorato di Ricerca in Pedagogia Speciale e Didattica presso l’Università di Messina;
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E’ professore associato di pedagogia generale e sociale, analisi psicopedagogica e contesti formativi; è
coordinatore del corso magistrale di Scienze Pedagogiche presso l’Università di Messina e docente presso il
dottorato di ricerca in pedagogia e sociologia interculturale.
e’ stato per molti anni componente privato del Collegio Giudicante del tribunale per i minori di Messina.
Le sue ricerche riguardano fondamentalmente la relazione educativa, la comunicazione didattica e la
multimedialità nei processi di apprendimento.
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Gli arrivi di manodopera italiana in Tunisia sono difficilmente quantificabili. […] a partire dal 1881, i dati
statistici siano più attendibili[...] In realtà, va precisato che i registri ufficiali non corrispondono alla realtà: non
tutti gli Italiani si registrano presso il consolato all'arrivo a Tunisi, nonostante sia diventato obbligatorio, in
special modo dopo il decreto del bey del 13 aprile 1898;
http://www.italianiditunisia.com/Storia/Approfondimento-05/frm-main.php?lingua=#ld ultima consultazione
18/04/2013 2
E’ proprio qui che approdano i barconi e le navi cariche di migranti italiani che
non avendo nessun contatto con gli abitanti di Tunisi, si trovarono spaesati,
senza una meta,senza una casa e soprattutto senza lavoro..
Ed è veramente incredibile come la storia si ripeta, perché dopo duecento
anni questo fenomeno si è verificata in una nostra bellissima isola del
Mediterraneo, a Lampedusa ,dove il fenomeno si è dilagato assumendo
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connotazioni di vera emergenza sia sanitaria che umana.
Emigrati provenienti maggiormente dall’Africa ma anche dai Balcani hanno
assunto genericamente il titolo di “ clandestini” :uomini,donne,bambini e
soprattutto ragazzi in cerca di una vita dignitosa hanno investito i propri
risparmi,disposti ad affrontare anche il rischio della morte.
Il termine clandestino è stato coniato già da tempo ,come infatti riporta
l’autore:
“il termine Clandestino, […] è stato utilizzato per noi italiani nel corso
dell’emigrazione in America”. 6
In Italia vi è una legge che regolamenta le politiche sull’immigrazione:
la legge prevede il rilascio del permesso di soggiorno alle persone che
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dimostrino di avere un lavoro per il loro mantenimento economico;
A questa regola generale si aggiungono i permessi speciali e quelli in
5
La piccola isola di Lampedusa, a soli 80 miglia dalla costa della Libia, vive prevalentemente di pesca e
turismo. L’Italia ha dichiarato una emergenza umanitaria sull’isola di mentre la piccola isola viene sommersa
da un’ondata di immigrazione illegale dalla Libia […] Dall’inizio delle sommosse in Libia, l’isola è stata
inondata dai rifugiati; http://blog.iwatson.com/20110324127/area-clinica/lampedusa-e-immigrazione-dalla-
libia-e-emergenza-umanitaria.html#ld ultima consultazione 18/04/2013
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Franco Blandi, Appuntamento alla Goulette, Navarra Editore, 2012, cit. pag 26
7
Legge Bossi-Fini è il modo in cui comunemente viene indicata la legge della Repubblica Italiana 30 luglio
2002, n. 189, varata dal Parlamento italiano nel corso della XIV Legislatura […]sostituisce ed integra la
precedente modifica, la cosiddetta legge Turco-Napolitano. http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Bossi-Fini
ultima consultazione 14/05/2013 3
applicazione del diritto di asilo.
Ma di contro le manifestazioni razziste si sono sempre verificate sia da parte
degli Italiani che dei popoli di altre nazioni, e spesso si sono considerati
questi uomini semplicemente stranieri,diversi e inferiori,anziché persone
disperate alla ricerca di pace e serenità.
In effetti uno studio su ‘Immigrazione e crimine’ pubblicato dalla Banca
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D’Italia e realizzato dai ricercatori ha evidenziato che l’arrivo degli immigrati in
Italia non ha portato un aumento della criminalità, al contrario del pregiudizio
che molti di noi purtroppo hanno.
Ai giorni nostri anche gli artisti si sono espressi nei confronti della
problematica razzista,i come la cantante Fiorella Mannoia,la quale ha
dichiarato che: “stiamo vivendo un momento storico molto delicato, in cui una
parte del paese, non tutto per fortuna, si lascia influenzare dal terrorismo
delle parole di una parte della politica che per meri fini di propaganda
elettorale usa gli immigrati, non avendo altri argomenti, per diffondere l’antico
germe dell’odio razziale”; è proprio per questo che la stessa ha interpretato
brillantemente il brano musicale ‘Non è un Film’ che tocca il tema
dell’immigrazione e si pone contro il razzismo. 9
Dunque è valido il pensiero del filosofo G.B.Vico,il quale disse: “ La storia,
dunque, è sempre uguale e sempre nuova. In tal modo è possibile comprendere il
la
passato, che altrimenti ci rimarrebbe oscuro, perché: "Historia se repetit", 10
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‘’ "impiegando appropriate tecniche econometriche, si mostra come i dati consentano di escludere
nettamente l’ipotesi che l’immigrazione contribuisca direttamente all’aumento della criminalità".
http://www.meltingpot.org/Studio-Banca-d-Italia-immigrati-non-aumentano-la.htm . ultima consultazione
14/05/2013
9
Non è un film è la canzone di Fiorella Mannoia, scritta da Frankie hi-nrg e con lui interpretata, che ha vinto la
decima edizione del Premio Amnesty Italia [..] il migliore brano del 2003 sui diritti umani
http://www.italiarazzismo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1903:non-e-un-film-la-canzone-
sullimmigrazione-di-fiorella-mannoia-vince-il-premio-amnesty-italia&catid=42:extra-comunicare ultima
consultazione 14/05/2013
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storia,pertanto, si ripete come pure i pregiudizi che subiscono i nuovi
immigrati
stranieri sono stati subiti anche dai nostri emigrati italiani che,in terra
straniera hanno provato la fame e sono stati considerati erroneamente ladri,
assassini
e qualche volta anche violentatori di donne.
In verità,quanto si hanno contatti diretti con immigrati di qualsiasi nazioni e ci
si trova a convivere ,nello stesso territorio ,con persone che pur avendo
cultura,tradizioni,religione e lingua diverse,hanno lo stesso senso di rispetto
della vita umana, della famiglia, dell’amicizia,ci si rende conto che non
possono esserci barriere ed ostacoli tra popolo autoctono ed immigrati,che si
può convivere pacificamente anche con unioni coniugali.
Naturalmente era inevitabile che le due popolazioni,italiani e tunisini
venissero a contatto in entrambe le circostanze temporali.
Infatti nella Petite Sicilie nacquero anche negozi con prodotti italiani che in
seguito vennero acquistati da tutti i residenti; la cucina italiana s’intrecciò con
quella tunisina e la nostra popolazione imparò ricette come quella del
Couscous , aggiungendo però la carne di maiale alla ricetta originale, mentre
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i tunisini apprezzarono della cucina italiana la pasta e i dolci tipici siciliani
come i famosi pupi di zucchero che vengono preparati a Nabuel per alcune
festività.
Proprio alla Goulette vennero costruiti anche cimiteri e chiese, ed è
incredibilmente straordinario come alcune feste prettamente siciliane sono
state assorbite dalle tradizioni tunisine;
una di questa è la festa della Madonna di Trapani che si svolge il 15 agosto e
riesce a coinvolgere anche dal punto di vista religioso i tunisini ,che
partecipano alla processione imitando la nostra tradizione di rito, inoltre la
coesione di queste due popolazioni avvenne grazie ai matrimoni dove si
Vico Gianbattista,La scienza nuova, Edizione Critica opere di G.B. Vico, 2004
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Il cuscus, in arabo maghrebino: سسسس; Questo piatto è l'alimento tradizionale di tutto il Nordafrica In gran parte
di Algeria, Marocco, Tunisia e Libia. […] Nel 2013 In Sicilia, a Trapani (territorio con frequenti legami storici
con Tunisia e Libia) e nelle zone limitrofe come Favignana, Marsala, Mazara del Vallo e San Vito Lo Capo, il
cuscus (cuscusu in dialetto) è divenuto di uso quasi quotidiano. http://it.wikipedia.org/wiki/Cuscus#ld ultima
consultazione 18/04/2013 5
svolgevano le tradizioni e le festività di entrambi.
La migrazione per gli italiani si conclude con l’indipendenza della Tunisia e la
nazionalizzazione di parte delle terre.
Alcuni immigrati erano indecisi se restate in quell’isola o ritornare nella
propria terra, dove ancora regnava il Fascismo; altri scelsero di intraprendere
nuove migrazioni nei territori come la Francia , L’America e L’Europa.
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Dalle statistiche si evidenzia come in circa cinquant’anni il numero di Italiani
immigrati in Tunisia sia aumentato .
L’autore con questo testo cerca, non solo di far conoscere questa migrazione
italiana ‘anomala’ e poco conosciuta, soprattutto di non far restare la
cooperazione, l’integrazione, la conoscenza e lo scambio di nozioni fra le
diverse etnie una semplice utopia, ma far sì che queste realtà si realizzino in
tutto il mondo, proprio come è avvenuto nella Goulette di Tunisi.
Franco Blandi , prima di realizzare un libro che parlasse dell’immigrazione
italiana a Tunisi, ha reso questa storia uno spettacolo teatrale, con l’aiuto di
un suo amico Tunisino Hayekel e con la sua collaboratrice Nunzia Spiccia;
L’opera teatrale prese il nome di: ‘’Al di là del Mare’’ ; 14
Durante un’intervista, lo scrittore ha sostenuto che non vi è un lettore ideale
per questo libro, poiché è questa storia che può suscitare interesse in
chiunque, non solo nei siciliani. 15
Dopo la lettura di questo libro ho compreso che in un periodo in cui si parla
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Il paese che li aveva cercato di neutralizzare, poiché pur essendo un terzo della popolazione europea, nel
1936 erano s