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GLI ENZIMI

La conversione del saccarosio in CO2 e H20 in presenza di ossigeno è un processo altamente esoergonico

, cioè rilascia energia che noi possiamo usare per pensare, muoverci , vedere etc…Però una bustina di

zucchero può rimanere per anni nel cassetto senza che questo composto venga convertito in CO2 e H20 ,

in quanto questo processo , pur essendo termodinamicamente favorito , è estremamente lento. Invece

quando l’uomo consuma saccarosio , la sua energia chimica viene rilasciata in pochi secondi.La differenza

sta nella catalisi. Senza catalisi , le reazioni come l’ossidazione del saccarosio non avvengono in ambiti di

tempo compatibili con la vita.

Gli enzimi sono per la stragrande maggioranza delle proteine specializzate ( eccezione fatta per alcuni tipi di

RNA catalitico ) che hanno un alto grado di specificità per i loro substrati , che accelerano enormemente le

reazioni chimiche e agiscono in soluzione acquosa in condizioni precise di temperatura e Ph. Gli enzimi sono

quindi definiti come catalizzatori chimici che hanno un ruolo centrale in ogni processo biologico.

La loro attività catalitica dipende dall’integrità della loro struttura e dal mantenimento della conformazione

nativa. Se un enzima viene denaturato o dissociato in subunità , perde la sua attività catalitica.L’attivazione

viene persa anche se l’enzima viene idrolizzato , per produrre i singoli amminoacidi costitutivi. Quindi le

strutture primaria secondaria e terziaria sono essenziali per l’espressione dell’attività catalitica. Alcuni

enzimi non hanno bisogno per la loro attività di altri gruppi chimici se non di quelli delle catene laterali dei

loro residui amminoacidici ; altri invece hanno bisogno di componenti chimici addizionali chiamati cofattori

che comprendono uno o più ioni inorganici ( Fe ++ , Mn ++ ecc.. ) , oppure da complesse molecole

organiche chiamate coenzimi. I coenzimi agiscono come trasportatori transitori di specifici gruppi funzionali

. Certi enzimi necessitano per il loro funzionamento sia di un coenzima sia di ioni metallici.Un coenzima o

uno ione metallico legato covalentemente alla proteina enzimatica viene detto gruppo prostetico.La parte

proteica di un enzima viene chiamata apoproteina o apoenzima.

Esempi di coenzimi: Biotina , Coenzima A , FAD , acido lipoico , NAD , tiamina pirofosfato , trasferiscono

rispettivamente CO2 , gruppi acilici , elettroni , elettroni e gruppi acilici , ioni idruro ed aldeidi.

Gli enzimi sono classificati in base alle reazioni che catalizzano.Abbiamo 6 classi principali.

1)Ossidoreduttasi : trasferimento di elettroni ( ioni idruro o atomi di H )

2)Trasferasi : reazioni di trasferimento di gruppi funzionali

3)Idrolasi : reazioni di idrolisi ( trasferimento di gruppi funzionali all’acqua )

4)Liasi : addizione di gruppi a legami doppi o formazione di doppi legami mediante rimozione di gruppi

5)Isomerasi : trasferimento di gruppi all’interno di molecole per formare isomeri

6)Ligasi : formazione di legami C-C C-O C-N mediante reazioni di condensazione accoppiate alla

scissione di ATP.

La catalisi enzimatica delle reazioni è un processo essenziale per gli organismi viventi.Nelle condizioni

biologiche le reazioni non catalizzate tendono ad essere troppo lente ; la maggior parte delle molecole

biologiche sono abbastanza stabili ad un Ph neutro , a temperatura ambiente e nell’ambiente acquoso

presente all’interno delle cellule.Inoltre , molte reazioni biochimice comuni , sono processi che possono

essere non spontanei o improbabili nell’ambiente cellulare , come la formazione transitoria di un intermedio

catalitico instabile o la collisione tra due o più molecole con un certo orientamento , essenziale per la

reazione. Un enzima supera questi problemi generando un ambiente specifico in cui una data reazione è

energeticamente favorita.Una caratteristica delle reazioni catalizzate dagli enzimi è proprio quella di

avvenire all’interno dei confini di una tasca dell’enzima chiamata sito attivo.La molecola che si lega al sito

attivo e su cui l’enzima agisce è detta substrato.

La superficie di un sito attivo è rivestita di residui amminoacidi i cui gruppi funzionali costituenti legano il

substrato e catalizzano la reazione chimica. Spesso il sito attivo ingloba un substrato , sequestrandolo

completamente dalla soluzione . La formazione del complesso enzima substrato , ES , è essenziale per la

catalisi.

E’ importante rendersi conto che gli enzimi modificano la velocità delle reazioni , non gli equilibri. Una

semplice reazione enzimatica può essere scritta :

⇆ ⇆ ⇆

E + S ES EP E + P

Dove E, S e P rappresentano rispettivamente l’enzima , il substrato e il prodotto .Es ed EP sono i complessi

transitori dell’enzima con il substrato e con il prodotto.

Per comprendere la catalisi dobbiamo prima essere in grado di distinguere tra equilibrio chimico e velocità

di reazione. La funzione di un catalizzatore è quella di aumentare la velocità di una reazione. I catalizzatori

non modificano però gli equilibri delle reazioni.Come abbiamo visto nei sistemi biologici l’energia viene

espressa nei termini di energia libera , G. Nel grafico della coordinata , l’energia libera di un sistema viene

analizzata in funzione del procedere della reazione ( la coordinata di reazione ) . Il punto di partenza per la

reazione è definito stato basale e corrisponde al contributo di energia libera fornito al sistema da una

molecola ( S o P) .

Nb: Per descrivere la variazione di energia libera della reazione , i chimici hanno definito un gruppo di

condizioni standardi ( temperatura 25 °C , pressione parziale di ogni gas : 1 atm , concentrazione di ogni

soluto 1 M ) ; la variazione di energia libera a cui il sistema può andare incontro in queste condizioni è

indicicata come ∆G° , la variazione di energia libera standard . Poiché nei sistemi biologici la

concentrazione degli ioni H+ è molto lontana dall’essere 1 M , i biochimici hanno definito la variazione di

energia libera standard biochimica , cioè la variazione di energia libera standard a pH 7 .

L’equilibrio tra S e P dipende dalla differenza tra i livelli di energia libera dei due composti ai loro stati

basali.Nell’esempio mostrato l’energia libera dello stato basale di P è minore di quella di S e quindi il ∆G

della reazione è negativo e l’equilibrio favorisce P .Questo equilibrio non viene modificato da un

catalizzatore.Se un equilibrio è favorevole non significa però che la velocità della conversione di S in P sia

elevata. La velocità di una reazione dipende da un parametro completamente diverso.Tra S e P esiste una

barriera energetica che corrisponde all’energia libera necessaria ad allineare i gruppi reagenti , a formare

cariche transitorie instabili , a riorganizzare legami e a produrre altre trasformazioni necessarie alla reazione

per procedere in una delle due direzioni. Questa barriera ricorda una collina. Perche’ possa avvenire la

reazione le molecole devono superare questa barriera e quindi devono raggiungere un livello energetico più

elevato di quello basale. Al punto più alto della curva , la molecola ha la stessa probabilità di decadere verso

S o verso P ( entrambe le vie sono in discesa ) .Questo punto viene definito come stato di transizione e

non corrisponde a una specie chimica con una stabilità significativa , quindi non è da confondere con un

intermedio della reazione ( come ES o EP).E’ piu’ semplicemente un momento molecolare transitorio in cui

alcuni eventi come la rottura di un legame , la formazione di un legame o la comparsa di una carica devono

procedere a quel punto preciso in cui il composto acquista la probabilità di diventare il prodotto o ritornare al

substrato.

La differenza tra i livelli di energia dello stato di base e dello stato di transizione è detta energia di

attivazione ∆G++. La velocità di una reazione dipende da questa energia di attivazione ; un’elevata energia

di attivazione corrisponde ad una bassa velocità della reazione . Le velocità delle reazioni possono essere

aumentate alzando la temperatura ( o la pressione ) incrementando quindi il numero di molecole che

possono recuperare una quantità di energia sufficiente a superare la barriera energetica.L’energia di

attivazione può essere abbassata aggiungendo un catalizzatore.Il catalizzatore aumenta la velocità della

reazione abbassando l’energia di attivazione.Gli enzimi non sfuggono alla regola fondamentale dei

catalizzatori , e cioè che essi non alterano gli equilibri delle reazioni a cui partecipano.Le frecce bidirezionali

nella reazione chimica stanno ad indicare che un enzima che catalizza la reazione SP catalizza anche la

reazione PS .Il suo ruolo è quello di accelerare l’interconversione tra S e P .L’enzima non viene consumato

durante questo processo e l’equilibrio resta inalterato. La reazione raggiunge però l’equilibrio molto più

rapidamente quando è presente l’enzima , in quanto la velocità della reazione è molto superiore a quella

normale. Nelle cellule il saccarosio viene convertito in CO2 e in acqua in presenza di O2 mediante una serie

di reazioni catalizzate da enzimi.Questi enzimi non solo accelerano le reazioni ma le organizzano e le

controllano in modo che l’energia liberata da questo processo possa essere recuperata in altre forme e

resa disponibile alla cellula per le sue funzioni.

In pratica ogni reazione è costituita da diverse tappe , in cui si ha la formazione e la scomparsa di specie

chimiche transitorie chiamate intermedi di reazione. Un intermedio di reazione può essere definito come

qualunque specie chimica che si forma lungo il percorso della reazione , che ha un tempo di vita finito .

Quando la reazione SP viene catalizzata da un enzima , i complessi ES ed EP sono intermedi stabili ; essi

occupano i punti più bassi nella curva energetica del grafico della coordinata della reazione catalizzata.

Quando in una reazione sono presenti più tappe , la velocità complessiva della reazione è determinata dalla

tappa ( o dalle tappe ) con l’energia di attivazione più elevata , che viene detta tappa che limita la velocità

( più semplicemente limitante ).

Le energie di attivazione sono si delle barriere per le reazioni chimiche ma sono ugualmente importanti per

la vita.La velocità con cui una molecola va incontro ad una particolare reazione diminuisce all’aumentare

dell’energia di attivazione . Se non esistesse questa barriera energetica , le macromolecole complesse

potrebbero convertirsi spontaneamente in forme molecolari più semplici. Nel corso dell’evoluzione gli enzimi

hanno sviluppato la capacità di abbassare le ener

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
15 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/10 Biochimica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fabrizio925 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biochimica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Marcocci Lucia.