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A=T.
Né la DNA polimerasi né i sistemi di riparazione si rendono conto dell’errore. Quando si replica il
presenta l’errore con la timina, si ha una mutazione vera e propria (può essere più o
filamento che
meno silente). 160
Riparazione diretta
Vi sono sistemi che possono riparare le metilazioni ed un esempio è la riparazione diretta. Questo,
però, è un sistema costoso perché per rimuovere la metilazione si utilizza un enzima particolare,
ovvero l’O metilguanina transferasi. Inizialmente si ha la trasformazione della O -metilguanina: la
6 6
guanina si appaia con T ed introduce la mutazione G-C/A-T. A questo punto opera la O -metilguanina
6
metiltransferasi (MTGMT) che non è un vero e proprio enzima. Infatti, rimuove il metile del
nucleotide metilato, legandolo su una cisteina ma in questo processo la proteina si inattiva. L’utilizzo
di un'intera proteina è indicativo di quanta energia il sistema spende per conservare inalterato il
materiale genetico.
Un altro meccanismo importante è la trasformazione della 1-metiladenina e della 3-metilcitosina,
molecole in cui il metile si trova sull’azoto della pirimidina. Questi meccanismi di riparazione diretta
avvengono nei batteri dal momento che si verificano molto velocemente e i batteri necessitano un
tempo di replicazione breve. Questi processi vengono svolti ad opera della proteina ALKB, una
substrato delle molecole atomi di ossigeno) α-chetoglutarato
diossigenasi (enzimi che inseriscono nel
dipendente. L’ α-chetoglutarato
Fe è una molecola di glutammato che ha perso il gruppo amminico
2+
sul Cα e, al suo posto, presenta un gruppo chetonico. Questa molecola:
1. quando agisce sulla metiladenina viene trasformata in succinato poichè la proteina ALKB
inserisce un gruppo metossi; la molecola ottenuta viene poi staccata sottoforma di aldeide,
liberando l’anello di azoto dal metile, ottenendo l’adenina
2. quando agisce sulla metilcitosina viene trasformata in succinato poichè la proteina ALKB
inserisce un gruppo metossi; la molecola ottenuta viene poi staccata sottoforma di formaldeide
e si ottiene la citosina.
!! conoscere struttura alfa cheto glutarato 161
RIPARAZIONE SOGGETTA AD ERRORI
I processi di riparazione si devono attivare prima che inizi la replicazione per far sì che questa non si
blocchi. Tuttavia, se la forcella di replicazione giunge in una zona in cui c’è una lesione o una rottura
non riparata, la replicazione si blocca e si attivano due tipi di processi di riparazione:
Riparazione soggetta ad errori: è provocata dalla risposta SOS e vi operano DNA polimerasi
poco accurate quale la DNA polimerasi IV e V dei batteri e la β, η, θ, ι, e λ degli eucarioti,
assistite da varie proteine indotte durante il processo di riparazione. La riparazione è poco
accurata e vengono inserite mutazioni.
Ricombinazione: in assenza della catena integra che funge da stampo per la catena
danneggiata, si usa come stampo il filamento del cromosoma omologo.
Ricombinazione del DNA
La ricombinazione è un altro tipo di metabolismo di DNA durante il quale il riarrangiamento
dell'informazione genica avviene all’interno di una molecola di DNA o tra molecole diverse. Esistono
tre tipi di ricombinazione:
Ricombinazione genica omologa (ricombinazione generale): consiste in uno scambio di
materiale genico tra molecole diverse di DNA o segmenti della stessa molecola che hanno in
comune un'ampia regione di sequenze quasi identiche.
Permette:
Il riparo di diversi tipi di danno del DNA (riparazione mediante ricombinazione).
Il contatto fisico dei cromosomi per la segregazione dei cromosomi omologhi durante
la meiosi (processo che avviene sulle cellule germinali).
La formazione di crossing over e lo scambio di segmenti tra cromosomi diversi,
processo che contribuisce alla diversità genica in una popolazione.
Trasposizione di DNA: consiste in uno spostamento di una breve sequenza di DNA da una
parte all’altra della molecola di DNA (i geni “saltano”).
Ricombinazione sito-specifica: lo scambio avviene solo in corrispondenza di sequenze
definite di DNA. Questo tipo di ricombinazione, per esempio, permette al DNA di un virus di
inserirsi nel DNA di una cellula ospite in quanto a livello dei due DNA sono presenti sequenze
simili che si ricombinano.
Ricombinazione genica omologa
La ricombinazione genica omologa assicura:
Scambio di segmenti tra cromosomi diversi
Diversità genica in una popolazione. Richiede, infatti, contatto fisico dei cromosomi e avviene
durante la coniugazione batterica e la segregazione durante la meiosi negli eucarioti.
Formazione di crossing-over
Riparo di diversi tipi di danno del DNA batterico (riparazione mediante ricombinazione del
DNA) 162
La ricombinazione genica omologa viene suddivisa in diversi step:
1. La rottura di uno dei due omologhi viene
convertita in un’interruzione a opera di esonucleasi.
Le estremità 3’ dei filamenti vengono degradate meno
velocemente delle estremità 5’. Ne deriva la
produzione di estensioni delle estremità 3’ dei
filamenti
Un’estremità 3’ esposta si appaia con il suo
2.
filamento complementare nell’omologo intatto.
L’altra catena del DNA a doppio filamento viene
spostata.
L’estremità 3’ che ha invaso il cromosoma
3.
omologo viene allungata per azione della DNA
polimerasi e per migrazione della ramificazione,
generando, infine, per azione di un secondo evento di
cattura dell’estremità, una molecola di DNA con due
incroci (crossover) sottoforma di strutture ramificate
chiamate intermedi di Holliday.
L’ulteriore replicazione
4. del DNA rimpiazza il
DNA mancante a partire dal sito originale di rottura
della doppia elica
5. Nucleasi specializzate, chiamate resolvasi degli
intermedi di Holliday, scindono l’intermedio di
Holliday, producendo entrambi i prodotti di
ricombinazione. Nel prodotto 2 viene ricombinato il
DNA su entrambi i lati della regione sottoposta a
riparazione.
Nella ricombinazione genica omologa, dunque, sono
richiesti diversi passaggi:
Allineamento dei cromosomi omologhi
Rottura dei filamenti di DNA
Amplificazione della rottura della doppia elica di
DNA per il processamento dell’estremità 5’ e per la
formazione del singolo filamento con estremità 3’,
che invade il duplex di DNA intatto. 163
Riparazione mediante ricombinazione del DNA
di replicazione incontra un’interruzione su uno dei due filamenti stampo, viene
Quando una forcella
preso un braccio della forcella e la forcella di replicazione collassa. L’estremità 5’ del filamento a
livello dell’interruzione viene degradata per creare un’estensione 3’ a singolo filamento, che viene
poi utilizzato in un processo di invasione del filamento, accoppiando il filamento singolo con il
filamento a esso complementare presente all’interno del doppio filamento adiacente. La migrazione
della ramificazione (rappresentata nel riquadro) può creare un intermedio di Holliday. La scissione
dell’intermedio di Holliday da parte di nucleasi specializzate, seguita dalla ligazione, ristabilisce una
forcella di replicazione funzionante. Il replisoma viene ricaricato su questa struttura (non mostrata) e
la replicazione continua. Le punte delle frecce rappresentano le estremità 3’.
Trasposizione del DNA: meccanismo del trasposone
La ricombinazione può avvenire attraverso il trasferimento di elementi trasponibili, detti trasposoni.
I trasposoni sono segmenti di DNA, presenti in tutte le cellule, che si spostano o "saltano" da un punto
di un cromosoma (il sito donatore) a un altro nello stesso cromosoma o in uno diverso (il sito
bersaglio). Nei batteri sono presenti due classi di trasposoni:
Le sequenze di inserzione (trasposoni semplici): contengono solo sequenze necessarie alla
loro trasposizione e geni per le proteine (trasposasi) che mediano il processo.
I trasposoni complessi: contengono uno o più geni soprannumerari rispetto a quelli necessari
per la trasposizione. Questi geni aggiuntivi, per esempio, potrebbero conferire resistenza agli
antibiotici e quindi aumentare le possibilità di sopravvivenza della cellula ospite.
I trasposoni batterici, quindi, possiedono una struttura variabile ma la maggior parte possiede alle due
estremità brevi sequenze ripetute che servono da sito di attacco per la trasposasi. 164
Le sequenze duplicate a seguito dell’inserzione del
trasposone sono mostrate in rosso. Queste sequenze,
generalmente, sono lunghe solo poche coppie di
basi, quindi nella figura la loro lunghezza relativa è
sensibilmente maggiore che nella realtà.
Il processo di spostamento dei trasposoni è detto trasposizione e può seguire due tipi di meccanismo
in base al tipo di trasposone presente:
1. Trasposizione semplice o diretta:
1. Vengono effettuati tagli su ciascun lato del trasposone per staccarlo e il trasposone si
sposta in una nuova posizione.
2. Ciò lascia una rottura nella doppia elica di DNA, che deve essere riparata.
3. In corrispondenza del sito bersaglio viene praticato un taglio sfalsato.
4. Il trasposone viene inserito nel sito di taglio e un processo di replicazione del DNA
riempie la rottura per duplicare la sequenza del sito bersaglio.
Trasposizione replicativa: l’intero
2. trasposone viene replicato in modo tale che una copia venga
lasciata nel sito donatore originario. Un cointegrato è un intermedio di quest'ultima reazione,
in cui la regione donatrice è legata covalentemente al DNA del sito bersaglio. In questo
intermedio sono presenti due copie complete del trasposone, disposte con lo stesso
orientamento presente nel DNA. In alcuni trasposoni ben caratterizzati l'intermedio viene
convertito in prodotto per mezzo della ricombinazione sito-specifica, in cui ricombinasi
specializzate catalizzano la reazione di delezione necessaria.
Ricombinazione sito-specifica
Avviene a livello di determinate sequenze di DNA, costituite da 20-200 basi. Viene operata da enzimi
specifici detti ricombinasi:
Integrasi: classe di ricombinasi sito-specifiche che utilizzano un residuo di tirosina come
nucleofilo nel loro sito attivo. La tirosina presente a livello del sito attivo possiede il gruppo -
OH nucleofilo, che si inserisce all’interno del legame fosfoesterico che tiene uniti due residui
di zucchero. L’inserimento avviene a seguito della competizione dell’OH della tirosina con
l’OH del ribosio per legarsi al fosfato del filamento di DNA.
Resolvasi/invertasi: classe di ricombinasi sito-specifiche che utilizz