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Studio del Prodotto e del Processo

  • Design for Manufacturing

Durante le fasi finali del prodotto e quindi del suo sviluppo risulta difficile collegare i bisogni del cliente con le specifiche di un problema. Una delle metodologie più utilizzate per cercare un collegamento ai bisogni e vari problemi è quella del design for manufacturing cioè la progettazione per la fabbricazione. Tale metodologia risulta universale in quanto influenza direttamente i costi di produzione. Il DFM richiede il contributo sia di membri del gruppo di sviluppo sia di esperti esterni perché vengono utilizzate molteplici informazioni tra cui disegni e specifiche del prodotto, analisi dei processi di fabbricazione e montaggio, stime dei costi, dei tempi e dei volumi di produzione.

Il successo economico di un prodotto dipende dal margine di profitto ottenuto per ogni vendita e dal numero di unità vendute; il margine è dato dalla differenza tra il prezzo di vendita e il costo di produzione dello stesso, si deve però anche considerare che il numero di vendite e il prezzo di vendita sono determinati dalle qualità globale del prodotto. Qui entra in gioco il DFM e la sua applicazione efficace permette di avere bassi costi di produzione senza sacrificare la qualità del prodotto. Il ciclo di progettazione deve quindi seguire un percorso spirale in cui sezioni di progettazione fabbricazione e marketing delegano le loro fmc di ricerca ad esigenze e necessità di modifiche dopo il day to day. Il DFM inizia durante la fase di sviluppo del concetto nella quale il costo è comunemente uno dei criteri principali per la decisione (stime dei costi anche soggettive e approssimate). Definite le specifiche del prodotto il gruppo di progetto individua compromessi tra gli indici di prestazione relativi alle caratteristiche desiderate. In tali fasi viene effettuata una distinta materiali (bill of materials).

La stima accurata dei costi si ha solo durante le fasi di progettazione di dettaglio, quando ormai molte decisioni sono state guidate da considerazioni di tipo produttivo. L'esigenza di ridurre i costi di produzione è tanto più sentita quanto più si ha un sistema produttivo di massa infatti anche una piccola riduzione di prezzo per una grande produzione comporta un risparmio rilevante.

Il metodo DFN è di tipo iterativo e può essere schematizzato in cinque fasi. Si inizia con la stima dei costi di produzione delle proposte di progetto le quale aiuta a determinare il livello generale quali aspetti del progetto sono più costosi. Nelle seguenti fasi ri- gruppo e specifiche decisioni in vista di un progressivo miglioramento del progetto. Le piccole modifiche, diverse parte delle versioni successive del prodotto, il processo produttivo deve essere visto come un sistema aperto in cui il prodotto finito è l’output e come input ha le materie prime macchine, energia, attrezzature, servizi, utensili.

Fase 1

Il costo di produzione e fabbrizzazione risulta essere dato dalla somma di tutte le spese per gli elementi in ingresso al sistema e quelle per lo smaltimento degli scarti prodotti del sistema stesso. Come unità di misura del costo del prodotto le aziende usano il costo unitario di produzione, calcolato come rapporto tra i costi totali di produzione in un certo periodo e il numero di unità prodotte in quel periodo. Per semplificare le stime dei costi di fabbricazione viene fatta la seguente catalogazione:

  • Costi di fabbricazione
    • Costi componenti
      • Standard
      • Custom
    • Costi assemblaggio
    • Spese generali
  • Materie
    • Parte
    • Processo
    • Utensili
  • Manodopera
  • Attrezzature e utensili
  • Supporto
  • Allocazione indiretta

le progettive ci sono costi del programmatore che vengono assunti trascurabili. Per

gli stampi però si deve vedere quanti pezzi riesco a produrre con quello stampo

in modo da vendere anche i rispettivi di vendita. (considerando che il sottoline.

di vendita sia 100 pezzi se ne muove dello vite dello stampo (se

posso perlomeno prendere più stampi)

ego/sp = 100 k

100 k

e possibilidade

100 k

0,004

Al prezzo totale dei componenti di € 1,865 vi va aggiuntato il costo di assemblaggio e

le spese generali.

Fase 2

La seconda fase prevede una riduzione dei costi dei componenti meno

per lo sviluppo di nuovi prodotti sulle base dei costi e delle possibilità di produzione.

Una delle linee guida prevede la riduzione degli lotti produttive con l'obiettivo di metti

shape close il raggiungimento del prodotto finale con la geometria desiderata in unica

fase produttiva. Questo è possibile solo con processi di fusione o miscelare che spesso

comportano anche il cambiamento del materiale usato. Una ulteriore riduzione di costi può

venire dalla scelta del processo in base ai volumi di produzione. Il grafico si vede che

per gli volumi di produrre la tecnica di Piscina

diventare più vantaggiosi in quanto si mesca.

e recuperare le enormi spese di primo impianto

oltre ad esempio il costo degli stampi.

i bassi costi di impianto per tre lavorazioni

per espertozione evolvendo più volti per

volume unità prodotte

i bassi volumi di produzione

coste delle attrezzare

Altrimenti posso

curva della misciamoli madono e quelli

visti rappresentare la produzione con

tecnica di sinterizzazione. Un successivo metodo per abbattere i costi è ricorrere alla

standardizzazione cioè di usare gli stessi componenti standard sullo stesso pacchetto (witt re

per littla madre) o di utilizzare la stessa parte su prodotti simili

in passato molte aziende producevano tutti i componenti in casa ma negli ultimi anni la situazione

è cambiata il processo produttivo in alcune aziende è richiesto dal cliente soprattutto

in compreser anno analice e automatie limetano però le scelte del fornitore.

Modelli di costo

Quando viene scelto un nuovo prodotto vengono usati dei metodi di stima dei costi, i quali possono essere differenti durante le fasi di sviluppo del processo produttivo. Le stime seguono un modello tanto più semplice quanto iniziale sarà la fase di conoscenza di produzione. Si parte da metodi qualitativi basandosi sul peso di prodotti simili ed esempi prodotti generati da basi di similitudine. Nelle fasi successive si ricorre a modelli che fanno uso di interviste analogico ed infine a modelli analitici in cui valutare i costi in tutte le fasi del processo. Per il calcolo generico dei costi si deve fare riferimento come visto ai costi variabili e quelli fissi per cui sarà fondamentale stimare il numero di prodotti Q che vogliamo produrre al fine anche di scegliere il macchinario più adatto.

  • variabili
  • fissi

produzione

Costi di produzione

Le lamiere sono molto impiegate nelle industrie: poiché i costi di processo per tanti motivi piccoli sono molto bassi il costo principale qui è quello dei materiali in quanto i fogli di lamiera hanno qualità maggiori dei lingotti e necessitano di alcune lavorazioni per ottenerli. In

Cmet=[WbR1-(W3-QW0)R2]R3/Q

generale può essere anche assente un 10% come

spreco medio del materiale

Il successivo costo di cui si deve tenere conto è il costo della macchina pressa che dipende dalla forza che deve esercitare e dalla corsa e dalle dimensioni del piano di pressione. Presse belle e materiali sono caratterizzati da alte velocità di lavorazione anche basse carne e piccole forze mentre le presse oleodinamiche sono lente ma esercitano alte forze e sono molto grandi. Al fine di scegliere le presse devo quindi valutare la forza max necessaria per

la lavorazione di piegatura o beneditrice. Trovata la forza di libelle scelgo le dimensioni

del piano di pressione.

FT o, z TL c. urs

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
44 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Robbyrei di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Studio del prodotto e del processo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Campatelli Gianni.