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F
materiale n F t
F avanzamento del materiale
condisione di trascinamento,
Poi subentra la che è la condizione per cui il materiale avanza fra i rulli:
questa condizione è meno restittiva di quella di imbocco.
= tg (α/2)
µ L’angolo è il massimo valore
µ=0,45
raggiungibile a caldo è (α=24°), mentre
in condizioni più convenzionali è
α=21°.
L’angolo massimo raggiungibile a
R freddo è molto minore, 10°, ciò
α<
vuol dire pezzi che entrano nei rulli di
laminazione di sezione molto più
piccola.
α/2 α
F
F
NO TO
h F
1 T
F h
TV 2
F F
N NV avanzamento del materiale
slittamento rullo e materiale hanno velocità diverse;
à
aderenza rullo e materiale hanno la stessa velocità;
à
Il coefficiente di attrito regola la fase di slittamento e aderenza.
rapporto di laminazione rappresenta la percentuale di diminuzione che si vuole ottenere dal processo
à di laminazione.
Studi di fabbricazione - modulo 15 Laminazione - Benassi Simone 2
formule sperimentali
Attraverso è possibile calcolare la pressione media .
Le formule sperimentali sono ottenute dopo accurata sperimentazione e variano da caso a caso: per questo
motivo sono presenti tabelle che aiutano l’operatore nelle scelte tecniche di processo.
F = L b P m
Dove: L lunghezza dell’arco di pressione
à
b larghezza del pezzo < larghezza del rullo
à
P pressione media
à
m
Si può inoltre calcolare momento torcente e potenza necessarie:
momento torcente M = (F L) / 2
à
potenza 2 M = 2 M (2 n) / 60
à spessore minimo
Bisogna stare attenti a non scendere sotto un certo poiché altrimenti aumenterebbe
troppo la pressione ed il ritorno elastico.
La pressione inoltre aumenta all’aumentare del coefficiente di attrito e al raggio del rullo.
Le lamiere molto sottili vengono lavorate da rulli di piccolo diametro e buona finitura superficiale: in
questo caso sono presenti gabbie di laminazione molto complesse.
calibratura
La consiste nella regolazione dei rulli (per esempio in un treno di laminazione) per ottenere
le deformazioni plastiche desiderate.
Bisogna inoltre tenere sotto controllo la temperatura del laminato: nel passaggio da una coppia di rulli
all’altra è importante che la temperatura rimanga superiore alla temperatura di ricristallizione (per
permettere quindi una stabilizzazione della struttura).
difetti,
Dopo processo di laminazione è possibile riscontare che possono essere:
-ondulazioni;
-fratturazioni;
sui bordi;
-fratturazioni
-delaminazione è il peggiore dei difetti poiché difficile da rilevare.
à
Studi di fabbricazione - modulo 15 Laminazione - Benassi Simone 3
16.ESTRUSIONE
In questo processo il materiale viene obbligato a passare attraverso un’apertura di sezione opportuna che
ne determinerà una ben precisa sezione.
cilindro di estrusione matrice si estrusione.
Il materiale è contenuto in un e passa attraverso una
Come tutti i processi per deformazione plastica anche il processo di estrusione può essere effettuato a
caldo o a freddo.
L’estrusione a freddo permette carichi elevati e buona precisione superficiale.
L’estrusione a caldo permette carichi minori e presenta problemi per ossidazione del materiale e
lubrificazione.
Gli spessoti ottenibili sono molto piccoli se utilizzate leghe molto plastiche (0,5mm).
I materiali estrutibili sono tutte le leghe ad elevata plasticità (alluminio, rame, piombo e con maggiori
limitazioni acciai).
velocità di uscita del materiale estruso
La varia dai 5m/min per profili complessi o leghe difficilmente
estrudibili ai 30 m/min in condizioni più favorevoli.
due tipologie di estrusione:
Esistono diretta
-estrusione il materiale estruso esce nella stessa direzione e verso rispetto alla forza che
à applico al pistone;
inversa
-esrusione il materiale estruso esce nella stessa direzione ma con verso opposto rispetto alla
à alla forza che applico al pistone.
F Curva rossa diretta
à
Curva blu inversa
à
corsa
Per quanto riguarda le forze c’è grossa differenza fra l’estrusione diretta (curva rossa) e l’estrusione
inversa (curva blu).
Nell’estrusione diretta c’è un forte picco di pressione all’inizio del processo: man mano le forze in gioco
diminuiscono a causa del passaggio del materiale attraverso la matrice.
Nel’estrusione inversa invece la pressione è pressochè costante durante tutto il processo.
Anche per questo motivo l’estrusione inversa è più vantaggiosa come forza totale richiesta e qualità
interna dell’estruso.
Le forze in gioco sono normalmente molto elevate: 1000 – 14000 tonn.
Invece le pressioni raggiungibili all’interno della camera di estrusione possono arrivare fino a 2700 Mpa
blindatura.
con Studi di fabbricazione - modulo 16 Estrusione - Benassi Simone 1
estrusione diretta estrusione inversa
matrici piane a ponte.
Le possono essere o
Le matrici a ponte servono per ottenere pezzi cavi.
Le matrici a ponte sono tenute su da collegamenti alla matrice principale: il materiale si apre in
corrispondenza dei collegamenti e poi si richiude dopo di essi, formando la cavità.
I materiali delle matrici possono essere acciai ad alta resistenza a caldo o carburi sinterizzati.
difetti principali
I che si possono riscontrare nell’estruso sono:
-estetici superficie non omogenea, macchie, bolle, scheggiature, rigature.
à
-strutturali spessori minori di quelli che si sarebbero voluti ottenere (spessori nominali).
à linee di flusso sperimentale:
Si possono determinare le attraverso un’analisi si taglia in due la billetta e
gli si incide sulla superficie piana interna una griglia.
Si ricompone la billetta e la si fa passare all’interno della matrice attraverso processo di estrusione.
Dopodichè si riapre la billetta e si studia come si è modificata la griglia.
processo di estrusione continua
Il consiste nel caricare le billette una in seguito all’altra.
È un processo a caldo: l’ultima billetta che è calda quando viene spinta dal pistone si salda alla
precedente.
La zona di saldatura non si nota molto ma comunque verrà scartata alla fine del processo a causa delle
scarse caratteristiche meccaniche.
La produttività aumenta notevolemente poiché il processo di estrusione è continuo.
processo di estrusione a freddo per impatto
Il consiste nella punzonatura del materiale, che dovrà
essere molto duttile, da parte di un punzone.
Il punzone si muove molto velocemente, e quindi si ha un notevole impatto fra esso ed il materiale.
Questo processo presenta quindi una deformazione molto rapida ed è utilizzato per la produzione di
piccoli particolari. sistemi software
Il progettista, al giorno d’oggi, ha a disposizione come CAD che gli permettono di
visualizzare il pezzo da progettare anche tridimensionalmente, oltre che bidimensionalmente.
Quando uscirono questi nuovi sistemi software si pensò che i disegni su carta bidimensionali fossero
diventati obsoleti, ma non fu così.
sistemi software ad elementi finiti
Con si possono applicare forze, vincoli, ecc al processo studiato: il
software è poi in grado di fornire una previsione delle tensioni e delle deformazioni plastiche che si
andranno a verificare nella realtà.
Questo tipo di sofware può essere d’aiuto anche nello studio dei processi: in questo caso però il software
ha bisogno di parametri in base a quale processo stiamo studiando.
Bisognerà quindi effettuare delle prove sperimentali per determinare tali parametri.
sistemi di simulazione numerica per processi,
In poche parole questo software, chiamati devono essere
personalizzati in base al particolare processo che stiamo studiando.
Studi di fabbricazione - modulo 16 Estrusione - Benassi Simone 2
17.TRAFILATURA filiera.
Il questo processo il materilale passa attraverso una matrice, che in questo caso prende il nome di
Al contrario del processo di estrusione, in questo tipo di processo il materiale viene tirato verso la
matrice, e non spinto.
Si esegue quasi sempre a freddo, quindi con incrudimento del materiale, e talvolta a caldo: si riesce ad
ottenere buona precisione e qualità superficiale.
Questo processo è una delle operazioni di formatura più antiche e ancora oggi ha un’enorme rilevanza
industriale.
Le sezioni minime che si possono ottenere sono anche molto piccole (fino a 0,1 mm).
La velocità con cui viene tirato il materiale (pieno o cavo) è anche molto elevata: per leghe di rame,
alluminio e acciaio si puù arrivare anche a 2000 m/min, con lotti minimi di almeno 1000m. bobine
Se il prodotto è di sezione molto piccola allora esso può essere avvolto all’uscita della filiera in
(aspi), senza che la curvatura determini deformazioni plastiche del filo.
In questo caso è la bobina a determinare la forza di tiro necessaria alla lavorazione.
Le macchine trafilatrici possono avere decine di bobine, fino anche a 40.
La velocità, che cresce proporzionalmente alla riduzione di sezione, può arrivare alla fine del processo ad
essere anche molto elevata.
pulegge
Le sono strumenti che evitano sbalzi di tensione del materiale durante il processo.
Le sollecitazioni sono notevoli per cui si cerca di diminuire l’attrito attraverso l’uso di lubrificanti come
sapone, olio e grassi. supporto
cono di uscita
calibratura
imbocco avanzamento materiale
cono di
trafilatura filiera
Un punto molto delicato del processo è quando il materiale esce dalle filiere: bisogna fare in modo che la
tensione non superi un certo limite se no il pezzo si rompe.
La natura della filiera è l’alta produttività quindi la rottura del filo, con conseguente arresto delle
macchine, comporta costi notevoli.
La forza di trafilatura deve essere tale da deformare il materiale, ma non eccessiva da rischiare di
romperlo. tensione del materiale
Si può definire una (con approssimazione che l’attrito sia costante):
σ
‘ componente dovuta alla deformazione (indipendente dalla conocità);
à
σ componente dovuta all’attrito (dipendente dalla conicità);s
à
σ’’ componente dovuta alla distorsione interna (dipendente dalla conicità);
à
σ’’’ 1
In assenza di att