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Invece di affrontare la questione finanziaria come richiesto da Luigi XVI, i tre ordini
cominciarono a discutere sull'organizzazione della legislatura.
Il Terzo Stato completò il processo autodefinendosi Assemblea nazionale con
l'intento di identificare un'assemblea non più degli stati ma del popolo. Il clero, che
aveva tra le sue fila dei parroci sensibili ai problemi dei contadini, votò a favore
dell'unione all'Assemblea nazionale.
Il re ordinò la chiusura della sala dove si riuniva l'Assemblea con il pretesto di
eseguirvi dei lavori di manutenzione, cercando in questo modo di impedire qualsiasi
riunione. L’Assemblea Nazionale si riunisce nel salone della pallacorda.
L’Assemblea nazionale presta il giuramento della pallacorda: giura di non separarsi
più e di riunirsi dovunque le circostanze lo richiedessero finché non fosse stata
stabilita una Nuova Costituzione!
Il clero e la frazione più illuminata della nobiltà si uniscono all’Assemblea e questa si
chiama Assemblea Nazionale Costituente. una sorta di municipalità semi-
clandestina.
Rimaneva la possibilità di un contraccolpo militare da parte del re e infatti un grande
numero di soldati si raduna a Versailles, Parigi, Sèvres e Saint-Denis.
L'Assemblea richiese la rimozione delle truppe ma Luigi XVI rispose che lui solo poteva
prendere decisioni sui soldati e rassicurò che la loro presenza era una misura
strettamente precauzionale. Il re propose inoltre di spostare l'Assemblea nazionale
a Noyon o a Soissons , con l'intento di porla in mezzo a due eserciti e privarla del
supporto dei cittadini parigini. L'Assemblea rifiuta.
La stampa pubblicò i dibattiti dell'Assemblea nazionale; la questione politica
divenne talmente importante da indurre i cittadini a liberare alcuni granatieri della
Guardia francese che erano stati imprigionati per essersi rifiutati di aprire il fuoco sulla
folla. Successivamente l'Assemblea raccomandò i soldati liberati alla clemenza del re,
il quale li perdonò. Gran parte dell'esercito era ora favorevole alla causa
popolare.
Il dissenso popolare era sempre maggiore e l'Assemblea nazionale avvertì il re del
pericolo che avrebbe corso la Francia se le truppe non fossero state allontanate, ma
Luigi XVI rispose che non avrebbe cambiato le sue disposizioni.
In seguito a disordini e saccheggi, che continuavano ad aumentare, si decide di
formare una milizia cittadina composta da borghesi, che garantisse il
mantenimento dell'ordine e la difesa dei diritti costituzionali (due giorni dopo,
con Gilbert du Motier de La Fayette , venne denominata Guardia nazionale).
Per armare la milizia si cominciò a saccheggiare i luoghi dove si riteneva fossero
custodite le armi.
La mattina del 14 luglio gli insorti attaccarono l'
hôtel des Invalides con l'obiettivo di
procurarsi delle armi; si impossessarono di circa ventottomila fucili e qualche cannone
ma non trovarono la polvere da sparo. Per impadronirsi della polvere decisero di
assalire la prigione-fortezza della Bastiglia (vista dal popolo come un simbolo del
potere monarchico).
La notizia della Presa della Bastiglia si diffuse in tutta la Francia, aumentando la
consapevolezza che la forza della popolazione era in grado di supportare le idee dei
riformatori. Per sfruttare questo momento a discapito della monarchia, alla Bastiglia
venne dato un significato simbolico: rappresentò il potere arbitrario ma vulnerabile del
re.
LA GRANDE PAURA
Nelle campagne francesi, si manifestò una situazione di panico generalizzato (periodo
della Grande Paura). I contadini si armavano di forche, desiderosi di maggiore
protezione, e si recavano in massa al castello del signore locale per ottenere fucili e
polvere da sparo, ma qui finivano per sfogare la propria rabbia verso i poteri
dominanti.
Di fronte a queste violenze, l'Assemblea decise di abolire i diritti feudali,
la venalità delle cariche, le disuguaglianze fiscali e tutti i privilegi in
Ancien Régime.
generale; fu la fine dell'
DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO
Documento giuridico contenente i diritti fondamentali dell'individuo e del cittadino,
ispirato ai principi illuministi e basato su un testo proposto da La Fayette.
Rappresentava una condanna senza appello della monarchia assoluta e della società
degli ordini, che rispecchiava le aspirazioni della borghesia dell'epoca (garanzia delle
libertà individuali, sacralità della proprietà, spartizione del potere con il re, creazione di
impieghi pubblici).
Rifiuto di Luigi XVI di promulgare la Dichiarazione e anche gli altri decreti 5-6
ottobre: Marcia su Versailles una marcia di donne assalì Versailles, entrò nella
reggia e invase gli appartamenti della regina, che fu insultata; la famiglia reale fu
dunque costretta a tornare a Parigi e a lasciare Versailles, simbolo dell'assolutismo.
Luigi XVI fu costretto a firmare i decreti riguardo l'abolizione dei diritti feudali e la
Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino: da quel momento il re e la sua
famiglia risiedettero nel vecchio Palazzo delle Tuileries, sorvegliati dalla
popolazione e minacciati dalla sommossa.
NUOVA ORGANIZZAZIONE
Il potere legislativo passò nelle mani dell'Assemblea nazionale costituente (anch'essa
trasferita a Parigi), la quale incaricò delle speciali commissioni di provvedere a una
nuova organizzazione amministrativa del Paese (i ministri non divennero altro che
degli esecutori tecnici sorvegliati dall'Assemblea). Tuttavia il re conservò il potere
esecutivo (i decreti promulgati dall'Assemblea non avrebbero avuto validità senza
l'approvazione del re).
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Si forma la figura del Sanculotto: letteralmente significa “senza calzoni”. I sanculotti
sono i popolani di Parigi, che tengono all’eguaglianza dei diritti e alla solidarietà tra i
lavoratori; che sono ostili ai nobili, ai ricchi; che sono pronti all’insurrezione e alla
violenza.
Nasce poi anche la figura dei Preti Refrattari: al clero viene imposto di giurare fedeltà
alla Rivoluzione. Molti si rifiutarono e quindi nacque la contrapposizione tra Preti
Refrattari e Preti Costituzionali.
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Nel 1791, Luigi XVI cerca di fuggire da Parigi. Ma viene bloccato a Varennes e
obbligato a rientrare, sotto scorta e sotto gli occhi del popolo che perse la sua stima
per i reali.
A meno di un mese dal fallito tentativo di fuga del re, il Club dei
Cordiglieri (estremisti rivoluzionari tra cui Robespierre e Marat) decise di
redigere una petizione, con la quale chiese la destituzione del re e l'instaurazione
della repubblica. I difensori della monarchia costituzionale, tra i quali La
Fayette e Bailly, si opposero. Allora, i parigini si radunarono a Campo di Marte per
manifestare, sostenendo l'iniziativa dei Cordiglieri. La Fayette ordinò alla Guardia
nazionale di sparare sulla folla disarmata, uccidendo soprattutto donne e bambini.
rottura tra i rivoluzionari moderati e i radicali.
INTANTO E’ FINALMENTE PRONTA LA NUOVA COSTITUZIONE:
La nuova riforma, basata sulle idee di Montesquieu (separazione dei poteri)
e Rousseau (sovranità popolare e supremazia del legislatore), prevedeva una
monarchia dai poteri limitati: al sovrano, che rimaneva il rappresentante della
Nazione, competeva il solo potere esecutivo tramite la nomina di alcuni ministri (scelti
all'esterno del parlamento per evitare conflitti di interesse); il potere legislativo
venne affidato all'Assemblea Legislativa, che sostituì l'Assemblea Nazionale
Costituente, formata da 745 deputati.
L’Assemblea Legislativa:
- i più moderati formarono la destra, monarchici di tendenza costituzionale,
iscritti al Club dei Foglianti, difensori della monarchia contro l'agitazione
popolare;
- la sinistra, per la maggior parte esponenti di idee illuministe della piccola
borghesia, fu costituita da membri del Club dei Giacobini, dal Club dei
Cordiglieri e dai Girondini;
- il centro, formava la cosiddetta Palude, rappresentava la maggioranza e difese
gli ideali della Rivoluzione votando generalmente a sinistra ma, non avendo una
forte caratterizzazione politica, capitò che sostenne anche proposte provenienti
da destra.
PRIMA REPUBBLICA FRANCESE
Il re complotta con le potenze straniere la Comune Insurrezionale che
immediatamente obbligò l'Assemblea legislativa a dichiarare decaduta la monarchia e
a convocare una nuova assemblea costituente ( Convenzione nazionale) che
avrebbe avuto il compito di stilare una nuova Costituzione a carattere democratico ed
egualitario. Luigi XVI, privato dei suoi poteri, venne rinchiuso insieme alla sua famiglia
nella prigione del Tempio in attesa di essere processato 1793: condanna a morte del
re.
La Convenzione venne così composta da deputati repubblicani provenienti
principalmente dalla borghesia. Questi si divisero in tre gruppi:
- a destra i Girondini, rappresentavano l'ala più moderata della Convenzione:
diffidavano dalla gente comune ma avevano l'appoggio della borghesia
provinciale.
- a sinistra i Montagnardi: (da "montagna", in quanto occupavano i banchi posti
più in alto) provenivano principalmente dal Club dei Giacobini e
rappresentavano l'ala più radicale della Convenzione: sensibili ai problemi della
gente comune, erano disposti ad allearsi con i sanculotti o ad adottare misure di
emergenza per salvare la Patria in pericolo. Alla guida dei Montagnardi ci furono
Robespierre, Danton, Marat e Louis Antoine de Saint-Just.
- al centro, detti anche Pianura, erano la maggioranza che non aveva ancora una
linea politica ben definita.
L’esercito prussiano avanza nel nord-est di Parigi. Recupero da parte dell’esercito
rivoluzionario della riva sinistra del Reno, del Belgio e di Nizza. 1792: battaglia di
Valmy la Francia vince e Austria e Prussia si ritirano dalla Francia.
Dopo l’esecuzione del re, si forma la PRIMA COALIZIONE ANTIFRANCESE.
Aderirono: Inghilterra, Austria, Prussia, Russia, Spagna, Portogallo, Sardegna, Napoli,
Toscana, Province Unite e Stato Pontificio.
Intanto c’è anche un’ insurrezione nel dipartimento di Vandea: viene repressa
crudelmente.
INTANTO Politica Interna:
Intanto la nuova Costituzione aveva cambiato il calendario e avviato il Tribunale
rivoluzionario.
I girondini impongono il reclutamento di massa, i girondini mostrano anche una cattiva
condotta economica, non sanno risanare la crisi perciò iniziano a non essere ben visti.
1793 la Convenzione nazionale istituì il Tribunale rivoluzionario (denominazione che
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