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La natura dei demoni
Tommaso decide a favore dell'assenza di corpi dei demoni, ma più avanti nel trattato, circa la questione del momento della caduta degli angeli, prende in considerazione a scopo di indagine la possibilità di una certa corporeità. La tesi dell'aa-corporeità è semplicemente l'opinione più comune: se si ammette che i demoni sono davvero angeli caduti, è assolutamente certo che conservano la loro incorporea natura di angeli. E l'unica alternativa consisterebbe nel rifiutare quest'origine, sia attribuendo loro uno statuto diverso da quello degli angeli, sia negando l'esistenza dei demoni. La negazione dell'esistenza dei demoni non poteva certo venire accettata da un teologo cristiano, ma Aristotele e i peripatetici ignoravano l'esistenza dei demoni e ne attribuivano la supposta potenza a processi naturali mal compresi dagli uomini. Tommaso scrisse in un trattato del 1271 della storia.
filosofica della scoperta degli incorporei: in un primo tempo gli osservatori della realtà terrena videro ovunque solo cose corporee, e i manichei erano rimasti a quello. Poi certi antichi furono in grado di concepire un essere non corporeo, senza però abolire la sua unione con un corpo: Dio era l'anima del mondo. Venne infine il tempo di Anassagora e di Aristotele, che concepirono l'immobilità incorporea del primo motore. Tra i primi cristiani, Origene restò prigioniero di questo schema, riconoscendo soltanto a Dio l'incorporeità, senza cogliere l'unica verità razionale e rivelata, ovverosia che ci sono intelletti sussistenti senza corpo. Restava ancora da collocare i demoni nell'ambito di questo schema storico e ontologico, e Tommaso proseguì la sua indagine storica senza seguire una cronologia precisa ma piuttosto un ordine di crescente approssimazione alla verità cristiana. CFR. Plotino, che definisce daimones,
potenze sovrannaturali benefiche o malefiche, le anime dei defunti, denominate "lari" se buone, "lemuri" se malvagie e "mani" se incerte. CFR. Platone divide l'insieme degli esseri dotati di anima razionale in dèi (cieli), uomini (terra) e demoni (atmosfere). La posizione di Tommaso consiste in una confutazione dei platonici senza che la corporeità dei demoni sia stata da lui provata in maniera chiara e positiva. L'assimilazione dei demoni agli angeli malvagi veniva accettata in mancanza di meglio.
IL MOMENTO DELLA CADUTA
Se inizialmente Tommaso optava per un ostacolo alla possibile azione dei demoni nel mondo attuale, i francescani nelle loro critiche rifiutavano le sue conclusioni e affrancavano i demoni da numerose costrizioni. Il peccato di Satana non poteva che derivare dalla sua volontà e non dalla sua natura, avulsa dal gravame del corpo. La sua conoscenza era di tipo intellettivo e non semplicemente razionale. Ma come
Poteva una creatura incorporea, dall'intelletto perfetto, peccare e volere l'impossibile, cioè l'eguaglianza con Dio? Secondo Tommaso, grazie alla sua conoscenza intellettiva, l'angelo conosceva perfettamente la creatura e la propria essenza, ma per completare l'atto di conoscenza doveva riconoscersi quale dipendente da Dio. Satana si isola da quest'ordine divino mediante un atto di aversio, di orientamento errato, mentre l'angelo fedele produce l'orientamento buono (conversio) verso Dio. Tommaso vuole giustificare l'articolo dei teologi parigini (il diavolo non aveva potuto peccare nel primo istante della sua creazione) pur facendo accettare la propria dottrina. Confuta due ragioni errate: per alcuni l'impossibilità derivava dalla buona natura dell'angelo. Ma il peccato e la natura non si escludono a vicenda, dal momento che la natura è il locus in cui si produce il peccato. Altrettanto fallace la ragione
per la quale l'atto del peccato, come ogni atto volontario, implica perlomeno un istante di deliberazione. Ma la deliberazione non ha pertinenza alcuna alla conoscenza intellettiva e fornisce allora la propria spiegazione: vanno immaginati due istanti immediatamente collegati, quello della creazione (in cui si produce lo sviluppo immediato del movimento conoscitivo e volontario, ALAIN BOREAU, Satana eretico. Nascita della demonologia nell'occidente medievale (1280-1330) 13 "connaturale" all'essenza dell'angelo) e quello della validazione sovrannaturale (aversio o conversio). Questa concezione sottrae l'angelo alla continuità del tempo, e dunque all'impossibilità che due istanti siano contigui, secondo la descrizione aristotelica del tempo. Si tratta di una temporalità senza continuità, formata esclusivamente da istanti, comparabile all'eternità, in quanto è creata e conosce dunque un inizio, secondo
La concezione di aevum. Nel 1277 fu Guglielmo de La Mare a contestare Tommaso, rifiutando tra l'altro la concezione di aevum, ritenuta contraria agli insegnamenti dei santi, sebbene accolta dalla stragrande maggioranza dei dottori. Anche Pietro di Giovanni Olivi l'avrebbe violentemente respinta qualche anno dopo. Per lui Satana non ha potuto peccare nel primo istante della sua creazione poiché non era "istituito o collocato in uno stato o in una situazione che gli permettesse di evitare il peccato". Al contrario dell'angelo di Tommaso, il suo era assai più vicino all'uomo che a Dio essendo entrambi salvati o condannati per la propria volontà.
CAPACITÀ DEI DEMONI. Gli ultimi otto articoli di Tommaso riguardano i poteri del demonio dopo la sua caduta. La cosa sorprendente è che coincidano quasi certamente con quella dei poteri degli angeli. L'unica specificità dei demoni attiene al cattivo uso iniziale del loro intelletto.
per tutto il resto rimasto intrinsecamente intatto dopo la caduta. Per il resto gli angeli, buoni omalvagi, non hanno più libero arbitrio, dal momento che la scelta elettiva è già stata compiuta. La conoscenza del futuro, riservata a Dio, risulta loro accessibile solo con l'intermediazione dell'accesso alle cause necessarie o probabili. La conoscenza dei pensieri dell'uomo si limita a congetture ricavate da indizi esteriori. L'essere umano, d'altra parte, è relativamente permeabile alle influenze demoniache o angeliche. Insomma i demoni di Tommaso d'Aquino non hanno vivacità alcuna, poiché il Cristo ha contenuto e incatenato i demoni, che beneficeranno di una limitatissima libertà solo nel breve istante precedente il Giudizio Universale, salvo alcune evasioni attentamente controllate. Paradossalmente, il primo vero e proprio trattato di demonologia scolastica rappresenta senza dubbio il momento ultimo di una
controllata coesistenza con l'Asse del Male, di una guerra fredda con Satana. Il potere dei demoni sembra anzidiminuire nel prosieguo del trattato. Ammette la possibilità del contratto con i demoni, la cui efficacia ha tre cause: la buona conoscenza dei fattori naturali da parte dei demoni, la loro capacità di collegarli rapidamente e infine la maggiore efficacia della loro utilizzazione dei fattori naturali. Nello stesso articolo, la fascinazione (la potenza induttiva dello sguardo) qual era praticata dalle "vecchie" viene sottratto alla soprannaturalità demoniaca in quanto derivante da causa naturale: l'intensità dei sentimenti di gelosia o di odio ha effetto sugli "spiriti", particelle fisiologiche del corpo umano che producono cambiamenti nella personalità della vittima, soprattutto se di fragile costituzione (es. i bambini).
JEAN QUIDORT O IL TOMISMO ILLUSTRATO
La tradizione tomistica ha in larga misura fatto propria
La tendenza all'accantonamento dei poteri demoniaci. In particolare ricordiamo il commentario alle Sentenze compilato intorno al 1290 dal domenicano Jean de Paris (o JeanQuidort), illustre teologo parigino. Sostanzialmente riprende le soluzioni di Tommaso completandole e illustrandole.
Classifica gli effetti naturali in tre tipi:
- Un effetto naturale può essere prodotto dalla modificazione di una forma sostanziale nuova (cioè la forma che genera una sostanza). L'effetto consiste in tal caso in una sorta di riduzione degli esistenti naturali, per divisione o assemblaggio. È un tipo di effetto perfettamente accessibile ai demoni mediante il movimento locale.
- Può essere prodotto dalla generazione spontanea. Se gli angeli producono un effetto di questo tipo è solo applicando fattori attivi ad adeguati oggetti recettivi.
- Implica la reale introduzione di una forma sostanziale, ma il demonio può ottenere tale effetto solo per via di
Arte Magica | Tipo |
---|---|
Prestigio | Invocazioni umane |
Negromanzia | Predizione o rivelazione |
Geomanzia | Predizione o rivelazione |
Idromanzia | Predizione o rivelazione |
Aeromanzia | Predizione o rivelazione |
Piromanzia | Predizione o rivelazione |
L'insieme dei teologi francescani del XIII sec. concordava circa il primato e l'autonomia della volontà nell'uomo e nell'angelo.
Nella sua Summa sulle "Sentenze" l'Olivi prende di mira i punti sensibili della dottrina di Tommaso, sebbene senza nominarlo.
- La possibilità, per Satana, di peccare nel primo istante della sua creazione.
ALAIN BOREAU, Satana eretico. Nascita della demonologia nell'occidente medievale (1280-1330)
osservazioni in merito a tale possibilità Tommaso non si era occupato minimamente della caduta degli angeli, eccezione fatta per Satana, il che lasciava supporre che la caduta in questione fosse stata collettiva e simultanea, a scapito della tradizione che conferiva un ruolo direttivo a Satana. L'Olivi