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ECO LO► X – ( . )NELLA CASA DEL RE 169P

La di Luigi VII il Giovane gli è data nel 1137, quando lui ha 16 anni e lei fra i 13 e i 15.

prima moglie Eleonora d'Aquitania

Eleonora non ha fratelli e il padre è morto di recente: è un'ereditiera. Col matrimonio Luigi diventa capo della casa d'Aquitania, e per ribadire l'alleanza dà in sposa la sorella della moglie a Raul di Vermandois, cugino germano di suo padre. Eleonora tarda ad avere figli, partorendo 2 figlie femmine nel 1145 e nel 1149, al ritorno dalla Terrasanta. Intanto dopo quasi 30 anni i parenti del re si rendono conto della parentela che lo unisce alla moglie. Nel marzo del 1152 a Bougency un'assemblea mista constata la loro consanguineità e il divorzio viene celebrato. "In tutta fretta" Eleonora si reca in Aquitania e sposa Enrico Plantageneto duca di Normandia. In realtà prima sfugge al conte di Blois che le fa la posta, e successivamente a

Goffredo di Nantes fratello di Enrico. Dopo l'unione con Enrico, Luigi VII lo attacca sostenuto da Goffredo, e la guerra continua fino all'anno seguente. Intanto Luigi marita le sue 2 figlie: la prima (8 anni) col conte di Troyes, la seconda (3 anni) con il conte di Blois che così si consola di aver mancato la madre. Poi il re si sposa a sua volta. Eppure il monaco di Saint-Germain-des-Prés che ci racconta la versione ufficiale di Il 1° matrimonio, incestuoso, è nullo. Questa storia giustifica il 2° matrimonio: Luigi vuole vivere secondo la legge divina che prescrive ai laici lo stato coniugale e vuole rispettare la legge dinastica nella speranza di un successore che governi dopo di lui. Nel 1154 l'imperatore di Spagna gli cede sua figlia, Enrico, figlio del re d'Inghilterra e di Eleonora (nato nel marzo 1155). Questo matrimonio viene concluso.

“grazie a una dispensa ottenuta dalla Chiesa di Roma”. Una seconda figlia nasce nel 1160, ma la regina muore di parto. 5 settimane dopo il re si risposa. Ormai è vecchio, e i membri della sua casata premono: il matrimonio del capo è affare di tutta la casata, in questo caso di tutta la Francia del nord. Luigi agisce soprattutto “per la sua salvezza”, preferendo sposarsi che ardere, e per avere un erede. Viene scelta il padre non è re, e avendo una figlia di Tibaldo di Blois: fratelli non c’è speranza che erediti, ma dalla sua c’è il fatto che ha il sangue di Carlo Magno e la giovinezza, pegno di fecondità. Questo fa passare sopra il vincolo di parentela, in quanto sorella del genero del re. 5 anni dopo nasce Filippo. La Historia pontificalis (1160-61) di ci presenta il divorzio in tutt’altra luce. Nel 1149 Luigi ed Giovanni di Salisbury Eleonora di ritorno dalla crociata visitano papa Eugenio III che placa

La lite scoppiata fra i 2 ad Antiochia. Il papa proibisce che si parli ancora della loro consanguineità, conferma il matrimonio, vieta verbalmente e per iscritto di dare ascolto (sotto pena di scomunica) a chiunque sparli del matrimonio e lo voglia sciogliere "e finalmente li fece coricare in un letto ch'egli stesso aveva ornato della sua biancheria più preziosa" → il papa pone risolutamente l'esigenza non nega l'incesto ma proibisce di parlarne bloccando così l'indissolubilità al di sopra di quella d'esogamia; macchina giudiziaria. E celebra nuovamente le nozze, riunisce i corpi facendo le veci del padre che benedice la coppia e l'esorta a vivere nella carità. Ha riconciliato: il vescovo deve farlo. In quale caso? Di sospetto adulterio. Scopriamo che il matrimonio regale non è viziato solo d'incesto: la Historia Pontificalis dice che tutto comincia ad Antiochia, dove re e regina sono ospiti.

del principe Raimondo, zio di Eleonora. La regina e lo zio si intrattengono in assidue conversazioni (1° tappa dell'itinerario rituale dell'amore cortese). Quando Luigi VII decide di ripartire per Gerusalemme, Eleonora rifiuta di seguirlo. È ad Antiochia che la regina parla di parentela, ma già se n'era parlato in Francia, dove una lettera dell'abate Sugerio esorta il re a soffocare il suo rancore fino al ritorno. Ma il re ama la regina di un amore terreno, carnale, quasi smodato: per Giovanni di Salisbury ha il torto di non comportarsi come un signore dovrebbe fare. Il male infatti si insinua nella coppia coniugale quando l'uomo si abbandona alla passione e diventa schiavo della moglie. Nonostante l'intervento pontificio, 3 anni dopo Luigi ed Eleonora divorziano a Beaugency. Le altre cronache del tempo confermano quasi tutte quel che dice Giovanni. Più severo è il giudizio degli storici di

Parte inglese della fine del XII sec., che ostili o favorevoli a Enrico sono tutti contro Eleonora, novella Eva tentatrice e traditrice.

Nel XII sec. la moda per i giovani vassalli consiste nell'assediare la moglie del padrone fingendo per gioco di rapirgliela. Ma è loro dovere sorvegliarla e sorvegliare il signore affinché non l'abbandoni e ne prenda un'altra senza consultarsi con gli amici. Se un capo rimbambito dall'amore non è più in grado di tenere sotto controllo la sua casata, essa si disgrega.

30 anni dopo la morte di Ivo di Chartres, le autorità ecclesiastiche tengono l'interdetto per incesto di riserva per servirsene al momento opportuno. Più spesso, forse, la presunzione di incesto prelude alla concessione di una dispensa. Ma questo pretesto serve soprattutto ai laici, ed Eleonora e Luigi VII se ne servono l'uno dopo l'altro.

In queste narrazioni traspare il gioco d'amore la libertà di

Avvicinare la dama nelle case principesche l'uso dell'adulterio femminile come pretesto per divorziare, di cui l'uomo esita a servirsi per non coprirsi di vergogna la ripetizione del rito nuziale da parte dei dirigenti della Chiesa per riconciliare i coniugi. Meno facile è il divorzio di che rimane pendente 6 anni. Nel 1142 per sposare la sorella di Eleonora Raul di Vermandois, Raul ripudia la moglie col pretesto della parentela. Alcuni vescovi vengono a contare i gradi di consanguineità, meno stretta però di quella esistente tra Raul e la donna che vuole sposare. Tibaldo difende l'onore, bene di famiglia, e chiede giustizia a Roma dove si discutono le cause principesche. Il papa accoglie la querela, mezzo assai comodo per ostacolare il progettato matrimonio del re di Francia e costringerlo a cedere su altri punti, a proposito di elezioni episcopali. "Ciò che la Chiesa ha unito, come può separarlo la camera?"

scrive san Bernardo al papa è la prima volta che questo potere viene affermato così nettamente. Bernardo gioca sull'equivoco: la camera è il luogo dove il sire deve fare l'amore, il letto; ma in tutte le case signorili, e in particolare in quella del papa, la camera è anche il ripostiglio in cui si tiene chiuso il denaro. nella cupidigia che porta gli uomini d'alta nascita aLo spirituale viene corrotto dal denaro: prendere o lasciare una donna s'insinua la passione dei soldi, ancora in parte occultata dalla smania della gloria. La sentenza è simile a quella emanata 150 anni prima contro Roberto il Pio: Raul deve riprendersi la prima moglie, penala scomunica. Datore della seconda moglie e perciò anch'egli disonorato, Luigi VII corre alle armi. Sconfitto, il conte di Champagne cede, ma non così Bernardo, giacché è in gioco il potere della Chiesa e tutta l'impalcatura gregoriana.

chesubordina il temporale allo spirituale. L'abate scrive al papa perché non molli, e fa pressione su Tibaldo perché risponda con altri matrimoni: quello del maggiore dei suoi figli con una ragazza della casa di Fiandra e quello di sua figlia con un figlio del conte di Soissons. Subito il re protesta perché non l'hanno consultato: questi progetti matrimoniali coinvolgono l'avvenire del feudo che il conte di champagne ha avuto da lei. In questo conflitto trapelano le pretese del signore feudale, che intende partecipare con gli uomini del parentado al controllo della nuzialità delle famiglie vassalle: il feudo è ereditario, e di generazione in generazione passa dalle mani di un uomo a quelle di un altro. Nel suo gioco contro i preti, Luigi VII, in nome della consuetudine feudale ma sempre prendendo a pretesto l'incesto, contesta la validità dei 2 sponsali conclusi dal conte di Champagne. allora cambia rotta e se la prende con San

Bernardol'interdetto per motivi di parentela: il vincolo coniugale unisce le anime e, dopo aver proclamato che viene strettodalla Chiesa, proclama che quando è in gioco il suo potere essa può anche soprassedere sulla consanguineità eMai altrove si rivela più chiaramente il collegamento fondamentale fra il principio che indica nelrifiutarsi di scioglierlo.matrimonio un sacramento indissolubile e la necessità per la Chiesa di non cedere nulla del suo potere.Tibaldo finalmente rinuncia ai suoi progetti, ma Raul e il re di Francia non ottengono soddisfazione fino al 1148. Tutto èaccomodato sottomano (forse anche grazie al denaro): il giorno stabilito Raul si presenta davanti al concistoro che ilpapa tiene a Reims. C'è anche la prima moglie: se il matrimonio si fonda su 2 volontà chiaramente espresse dalPapa Eugenio IIIla sua rottura esige che i coniugi l'uno di fronte all'altro parlino e siano uditi.consensus

De presenti, apre il processo rivolgendosi dapprima alla moglie e, dietro di lei, agli uomini della sua casata venuti ad appoggiarla. Difensore delle mogli ripudiate, il vescovo di Roma le promette la propria benevolenza. La moglie, per il momento l'unica legittima, dice allora che non vuole tornare con un marito di cui le hanno sottratto l'animus, e ringrazia dicendo che avrebbe volentieri ascoltato i suoi avversari. Si fanno allora avanti i parenti di Raul "per giurare, toccando il Vangelo, la parentela da essi altra volta falsificata". La testimonianza è accolta, e il divorzio immediatamente pronunciato. Il matrimonio, incestuoso, è nullo, i 2 liberi di contrarne un altro. Si conviene tuttavia che il conte di Vermandois restituisca la dote alla ex moglie e si scopre, a sorpresa, che il conte Tibaldo è già stato indennizzato e la cerimonia è tutta una commedia. Alcuni si scandalizzano, fra di essi san Bernardo che furioso di veder

trionfare il conte che “tanto alungo aveva scandalizzato la Chiesa” profetizza che “nulla di buono sarebbe uscito dal suo letto”. Duby, Il cavaliere la donna il prete 25 La seconda moglie muore ben presto lasciando 3 figli
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A.A. 2009-2010
37 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher moondrop di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia Medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Vallerani Massimo.