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Albergaria: in età carolingia, diritto riconosciuto ad un conte (od ai suoi rappresentanti) di
alloggio e mantenimento per sé e le cavalcature, a spese dei contadini e delle comunità religiose.
Allodio: termine indicato per indicare i beni e le terre possedute in piena proprietà, in
opposizione al termine beneficium (beni ottenuti invece in concessione). Strettamente connesso
con gli arimanni, questa forma di piccola proprietà cadde in disuso nei secoli 1x-x1, quando
l’usanza germanica che prevedeva che la guerra fosse un dovere comune di tutti i liberi (v.
arimanni). I piccoli possidenti, detti allodieri, cercarono sempre più la protezione dei feudatari
sottomettendosi ad essi e cedendo la piena proprietà in cambio di garanzia di difesa.
Arimanni: in àmbito germanico-longobardo ogni maschio adulto libero in grado di portare le
armi, ammesso a partecipare all’assemblea dell’esercito di popolo. In questo termine coincideva
dignità militare e civile.
Bannalità: in àmbito germanico, l’insieme dei diritti di convocazione e di punizione esercitati
dai capi clan e della tribù. In età feudale, il potere dei signori feudali di imporre monopoli a
scapito dei loro censuari. Potevano riguardare molti aspetti come la costrizione imposta ai
contadini dal dominus di usare esclusivamente il suo mulino.
Banno (lat. bannum): il potere esercitato dal detentore di sovranità (regno o feudo che sia) sui
propri sudditi. Consiste nel diritto di imporre corvées, di riscossione fiscale, di intraprendere
guerre: più in generale di farsi riconoscere come signore legittimo di un territorio. Da qui la
signoria bannale riferita al regime di feudalità.
Beneficio (lat. beneficium): v. rapporto vassallatico-beneficiario.
Coloni censuari: coloni che lavorano il massaricio e che devono pagare col lavoro una parte
dell’affitto dei loro mansi.
Comes/comites: originariamente “compagno” di armi e grado militare sotto Traiano. Diventò
poi un titolo conferito a particolari esponenti della corte e dell’amministrazione imperiale, segno
di stima da parte del sovrano. Si evolse poi in un vero e proprio titolo nobiliare trasformandosi
nell’accezione moderna di conte.
Comitato: in età carolingia, territorio sotto la giurisdizione di un comes. I Carolingi
organizzarono il loro territorio in comitati, affidati ad ufficiali pubblici nominati dal re, i
comites, da cui traevano i loro poteri.
Conte palatino: comes che risiedeva nel palatium (la corte regia) e che svolgeva attività nella
corte stessa.
Contea: in età postcarolingia, signoria privata locale gestita da una famiglia che annoverava tra
i suoi avi un comes.
Curtes: azienda agricola nata in età carolingia, consistente di una parte controllata direttamente
dal signore (dominico) e da un'altra (massaricio) suddivisa in appezzamenti (mansi) affidati a
coloni.
Districtus: l’autorità di costringere a giudizio.
Dux/duces: capo militare con poteri identici a quelli dei marchiones. Ai duces venivano affidate
province detti ducati. Il termine fu mutuato dall’àmbito bizantino ed ebbe particolare fortuna
presso i Longobardi per indicare i loro capi territoriali.
Enfiteusi: diritto di reale godimento su un fondo di proprietà altrui, secondo il quale il titolare
(enfiteuta) ha la facoltà di pieno godimento (dominio utile) sul fondo stesso, ma per contro deve
migliorare il fondo stesso e pagare inoltre al proprietario (concedente) un canone annuo. In età
medievale, il contratto durava 29 anni ed al trentesimo scattava l’usucapione se il concedente
[1]