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LA COLONIZZAZIONE DEI GRECI
I Fenici avevano già dato vita a una sorta di colonizzazione, in modo che la loro
vita commerciale, potesse essere svolta in maniera proficua. In questi luoghi
avevano creato quello che i greci chiamarono Emporia, cioè un emporio, un
centro in cui c’è una concentrazione di scambio di merci, un nostro attuale
centro commerciale, una sorta di outlet. Come succede oggi negli outlet, la
situazione è quella dove non c’è un sistema abitativo, dedicato solo all’attività
commerciale, se c’erano delle abitazioni erano molto posticce, create all’ultimo
momento, in caso di necessità. La colonizzazione dei greci è un’altra cosa,
prevede degli insediamenti stanziali, con la costruzione di vere e proprie città,
dove i coloni che arrivano non stanno lì solo per scambiare merci, si stanziano
per tutta la vita e non ritornano più in patria. Anche i Fenici avevano delle
colonie, molto meno frequenti, la più importante è Cartagine, che è una vera e
propria città, per lo più avevano degli Emporia; si è discusso se esse possano
essere una l’evoluzione delle altre, ma non è vero perché quando nascono le
colonie, le Emporia non vengono soppiantate, possono coesistere.
La colonia greca è una colonia dove stanno e da lì in tornano in patria, perché
sanno benissimo che tornando indietro, avranno tutti quei problemi che hanno
lasciato nella madre patria nel momento in cui se ne sono andate, ma ci sono
motivi anche più gravi; secondo la tradizione, per creare una spedizione
coloniale, veniva fatto una bando ,con il quale si chiedeva, di dichiararlo, e di
preparare una spedizione, gli interessati rispondevano al bando, procedevano
all’allestimento di una nave, che le avrebbe trasportati alle nuove terre, nel
momento che si mettevano in mare, si dice che facessero un giuramento di cui
le fonti ci hanno conservato, esso consisteva nel pronunciare una serie di
parole di diritto, e per suggellare questo giuramento, gettavano dei travi di
ferro in mare, e dicevano non tornerò mai a meno che questo ferro tornerà in
galla; una sorta di rito dove promettevano alla divinità di non tornare mai, il
distacco quindi era definitivo, totale. Chi rispondeva non era la donna, ma solo
gli uomini, perché l’avventura coloniale era considerata un’avventura
pericolosa, causata dal rischio del mare, dell’agguato di pirati, e poi c’era il
rischio che le popolazioni della nuova terra, non fossero d’accordo con la nuova
colonizzazione. Esempio: Enea, che arriva nel Lazio, una terra nel quale si
stanzia, vicino al Tevere, che era fondamentale perché garantiva l’acqua. Enea,
individua un fazzoletto di terra, nella quale i compagni possono vivere e cinge
con uno steccato, che delimitava un’aerea e li rendeva costudita, ma vengono
comunque aggrediti degli indigeni.
Sono i giovani i quali partono per le spedizioni, e hanno bisogno di creare una
famiglia, per dare una continuazione alla sua famiglia, a se stessi e alla sua
spedizione; quindi vanno incontro alle donne indigene, ad es. Enea, innamorato
di Lavinia, la stessa donna che si contendeva un indigeno Rutolo di nome
Turno, ad un certo il Padre di Lavinia, decide di darla in sposa ad Enea perché
sicuramente avrebbe avuto una vita migliore, questo generava delle frizioni
con il mondo indigeno, questi matrimoni misti furono misteriosi.
Mileto, una città di conquista, diventerà un’importante città culturale, un centro
all’avanguardia, non solo sotto il profilo commerciale, ma anche scientifico e
culturale. 100 anni dopo i Greci, si recano nel mar Nero, e si espandono anche
verso Occidente, non avranno lunga vita, decadono presto, tranne una, che
diventerà molto fiorente, la città di Cirene, che ha dato il nome a un’area,
Cirenaica, nell’attuale Libano. Cirene ha molti contatti con il mondo
Mediterraneo e Medio-Orientale, come la Siria ad esempio.
I Fenici e i Greci si erano proprio spartiti i territori Mediterranei e Medio-
Orientali; la zona dello stretto di Gibilterra da parte dei Fenici, era la zona delle
colonne di Ercole, secondo la legenda Ercole, era un semi -dio, che aveva
compiuto molti viaggi, e il punto estremo era lo stretto di Gibilterra, dove aveva
alzato le sue colonne, e segnano il punto di fine del mondo vivente, e al di là
del mondo c’era l’ignoto. I fenici avevano superato le colonne di Ercole, al di là,
e addirittura, secondo degli scritti, sono riusciti a fare la circumnavigazione
dell’Africa, risalendo verso Nord, fino ad arrivare al canale di Suez.
La Sardegna, con una solo colonia, Olbia, ma ci sono dei dubbi, perché la città
stessa non ci ha restituito sufficiente materiale archeologico. Mentre i Fenici,
avevano invaso il Sud, la più importante è Tarres, con delle rovine
archeologiche eccezionali, con una posizione geografica perfetta, perché è
completamente sul mare. Dopo Cartagine, Tarros è la colonia più importante,
non è un emporium, ma una vera e propria colonia, Cagliaris un’altra colonia
importante e la zona del Sulci, con un’immensa miniera di metalli.
In Sicilia, c’è una netta presenza Greca, e una scarsa presenza Fenicia: a nord
solamente due colonie, Panormos (emporio, attuale Palermo) e l’Isola di Motya
(trapani, quando c’è la bassa marea e quasi raggiungibile a piedi) c’è
un’eccezionale sito archeologico, ricco per le saline, il sale che per noi è un
bene di consumo relativo, nel mondo antico fino al 1800 era un elemento
fondamentale, perché in assenza di frigorifero era il miglior modo per
salvaguardare gli alimenti, come le carni ad esempio, quindi era un bene di
prima necessità. Panormos ci sono molti punti di approdo verso tutto il
Mediterraneo, e il termine Parn-ormos, deriva dal significato, porto – ormos, par
– grande, un immenso porto. Sempre in Sicilia troviamo una netta presenza dei
Greci;
Nel centro Italia, nell’odierna Isola di Ischia, troviamo Pitekusa, sopra all’odierna
Napoli, secondo l’odierna tradizione, fu la prima colonia greca d’occidente, gli
scavi archeologici che sono stati fatti in grandi quantità, hanno evidenziato che
l’isola era letteralmente divisa a metà tra Fenici e Greci, un emporio dei Fenici,
insediati prima dei Greci, sulle rotte dei Fenici, arrivano i Greci e occupano
l’altra metà, e le due etnie riescono ad avere un equilibrio, l’isola era ricca di
ferro, una materia molto ambita soprattutto per le armi, e ciò è stato decifrato
dagli scavi, dove si sono potuti conoscere rimasugli, delle discariche di ferro,
determinate dalla lavorazione di ferro. La Pitekusa Greca risale al 750 A.C., da
greci che derivano da una grande isola stretta e lunga che si trova parallela alle
cote della Grecia centro-meridionale, in questa isola di Eubea, troviamo Calcis
cioè Caldice, ed Eretria, dei coloni partiti da queste due località, arrivarono
Pitekusa è una colonia Eupidea; dopo Pitekusa, troviamo Kuma, una località
archeologica, famosa nell’Eneide di Virgilio dov’è sede l’oracolo Sibilla,
l’esistenza di questa località di fronte a Pitekusa, capiamo che si stabilivano
prima su un’isola di fronte alla terra, perché se in caso si trovavano di fronte a
spiacevoli situazione oppure a una civiltà indigene ostile i Greci non avrebbero
fatto fatica ad andarsene velocemente, se le condizioni erano favorevoli,
dall’isola si trasferivano alla terra ferma; un procedimento analogo lo troviamo
in Sicilia a Siracusa, e l’isola di Ortigia, ora collegata da un ponte, in antichità
non erano collegato, visto che la situazione era favorevole, dall’isola di
trasferiscono sulla terra ferma e fondano Siracusa, una colonia molto ricca che
può fare concorrenza alla stessa Atene. Siracusa è circa del 730 A.C. possiamo
ricordare la colonia i Giardini di Naxos, vicino a Taormina, poi troviamo Katania,
e sullo stretto di Sicilia troviamo Zancle o Messane, l’odierna Messina, sul
versante della penisola Italiana, troviamo Region, Reggio Calabria. In Italia
Meridionale troviamo Ipponion, cioè Ipo Valenza, poi Krotion, l’odierno Crotone,
nel golfo Talos, cioè Taranto.
In Corsica, c’è una presenza di Greci, con la colonia di Alaia, una località
fondata in ritardo, le altre furono fondate tra VIII e VII secolo, questa nel VI
secolo, fondata da una città nella Turchia, che si sentono in grave pericolo,
perché la loro città, come tutte le altre città Greche, si sentono insidiate dai
Persiani, i quali erano quasi arrivati sulla Turchia, e quindi avendo paura di
un’invasione, i Focei, arrivano a fondare due colonie una in Corsica: Alaia, e
un’altra sulla coste della Francia, Massilia. In Francia troviamo Nikaia, Nizza, la
città della vittoria; Antipolis, la città che sta di fronte, Antì, perché erano su due
promontori uno di fronte l’altro, che sarebbe la città attuale in Antib; Olbia,
un’assonanza con Olbià sulle coste della Francia, non si sa esattamente quale
città oggi sia, però ha lo stesso nome, come capita anche oggi, questi nomi che
ritornano, in particolare in questo caso sarebbero testimonianza del fatto che
effettivamente furono occupati dai Greci.
Altre colonie le vediamo lunghe le coste dell’odierna Spagna, al sud forte
presenza Fenicia, Malaca, attuale Malaga, si trovava in un punto strategico;
Cartaia nelle prossimità delle colonne d’Ercole, e chiudevano lo stretto di
Gibilterra; poi al di là delle colonie d’Ercole, Gadir, e Tartessos, due località
famosissime, di una ricchezza smisurata, la loro ricchezza derivava dal fatto
che in quest’area c’erano moltissime miniere d’argento, e fiumi, dove nel corso
di questi fiumi si trovavano sabbie argentifere, leggendo Erodoto, leggiamo
delle eccezionali ricchezze di Tartessos, dove per i Greci era una possibile
economia, che però non avevano mai raggiunto, perché non era sicuro
oltrepassare le colonie d’Ercole con uno spirito bellico perché sarebbero
sicuramente stati uccisi dai Fenici. In questa spartizione c’erano molti di pace e
molti di conflitto, i due popoli entravano in lotta a causa di problemi anche
banali, nella prima metà dell’VIII secolo i Greci prima di fondare una colonia
avevano fatto viaggi di ispezione ed erano saliti sulle navi dei Fenici, che già
conoscevano queste località e quindi c’era stato questo rapporto di reciproco
aiuto tra i due popoli.
In Grecia, da q