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PISISTRATO
Aristotele lo definisce democratico, in quanto rappresentava gli interessi dei contadini più poveri e
degli artigiani. Non modificò l'assetto costituzionale e legislativo di Solone. Favorì lo sviluppo della
piccola proprietà agraria e, imponendo una tassa sui prodotti agricoli, faceva prestiti a contadini
poveri. Introdusse anche giudici dei demi, cioè magistrati itineranti che amministravano la giustizia
nel territorio. Introdusse poi il dracma. La sua politica di opere pubbliche fece decollare
l'artigianato, eliminando la dipendenza dall'aristocrazia.
Sul piano religioso fu dato grande impulso ai culti cittadini e popolari, come quello di Atena o di
Dioniso.
Sotto Pisistrato Atene iniziò a crearsi un impero coloniale con insediamenti che avevano forte
legame con la madrepatria.
Clistene poi istituì la democrazia, sistema politico in cui tutti i maschi adulti liberi avevano accesso
a pieni diritti di cittadinanza e alla partecipazione politica.
CLISTENE
Le tribù divennero dieci e assunsero carattere territoriale, prendendo il nome degli eroi locali. Ogni
tribù era divisa in tre trittie, divise a loro volta in demi (circoscrizione amministrativa e territoriale
di base). Ogni tribù doveva fornire un reggimento di opliti e uno stratega da mandare al collegio dei
dieci strateghi. Tutto per una maggiore integrazione della cittadinanza ateniense.
Fu Clistene a creare l'ostracismo, cioè la votazione per designare un cittadino come pericoloso per
la comunità, scrivendone il nome su un coccio (ostrakon). Questa persona veniva esiliata per dieci
anni e perdeva i diritti politici mantenendo solo quelli civili (matrimonio, patria, potestà e
proprietà). Serviva per allentare le tensioni sociali.
SPARTA E IL PELOPONNESO
LA COSTITUZIONE SPARTANA
Anche qui la popolazione è divisa in tribù e in cinque suddivisioni territoriali dette obai. Vi era la
diarchia (due re contemporaneamente con potere militare, religioso e giudiziario e la sovranità era
dell'assemblea del popolo. Divise la terra in lotti.
Per controllare i re vennero istituiti cinque efori. I re con altri ventotto formavano la gherousia, un
consiglio vitalizio che preparava le proposte per l'assemblea. Erano eletti per acclamazione
dall'assemblea del popolo, formata da cittadini di pieno diritto. Potevano solo accettare o rifiutare le
proposte, non discuterle veramente.
La carica degli efori era annuale.
L'agoghè era un sistema educativo rigidamente controllato dallo stato e orientato per i maschi alla
formazione di guerrieri e per le femmine alla nascita di generazioni sane e forti. I bambini restavano
in famiglia fino ai sette anni, poi vivevano in comune sotto la guida di un paidonomos. La loro
formazione era fisica, musicale e di canto.
Il risultato fu unirli in un sentimento di reciproca uguaglianza assorbendo il singolo nella comunità.
Era una società immobile poiché precaria. Sparta quindi si chiuse di fronte ad influenze esterne.
Nonostante tutto per alcuni studiosi erano i più democratici tra i Greci.
LA LEGA DEL PELOPONNESO
E' una definizione recente: infatti gli Antichi la definivano <<gli Spartani e i loro alleati>>. Nasce
dalla volontà di Sparta di controllare il Peloponneso mediante un sistema di alleanze tale da evitare
coalizioni a suo danno. Essa esisteva già nel 525. Originariamente aveva carattere difensivo ed era
costituita sulla base di alleanze bilaterali paritarie. I vari membri erano autonomi ma accettavano il
comando di Sparta in guerra. Avevano un voto nell'assemblea degli alleati (sinedrio). Sparta non
richiedeva tributi, ma risorse militari quando decideva di fare spedizioni, creando così l'esercito più
forte della Grecia e diventando la prima città della Grecia.
Dalla Lega restarono esclusi gli Achei, uno stato federale il cui centro era il santuario di Zeus, e
Argo, che aveva controllato gran parte del Peloponneso, guerreggiando con Sparta e divenendo il
punto di riferimento della forze antispartane.
I GRECI D'OCCIDENTE
Il movimento coloniale aveva portato i Greci fino al Mediterraneo occidentale instaurando tirannidi
(Ippocrate di Gela e Dinomenidi).
In Italia meridionale le colonie greche ebbero unità culturale ed economica (Magna Grecia).
IL QUINTO SECOLO
LE GUERRE PERSIANE : UNO SCONTRO DI CIVILTÀ
La formazione dell'impero persiano si colloca nella seconda metà del VI secolo, ma l'assetto
definitivo si ebbe con Dario I. Era un grande impero sovranazionale molto decentralizzato, in cui il
sovrano delegava a governatori locali (satrapi). Dario I creò 20 satrapie e verso il 500 a.C.
controllava l'intero bacino orientale del Mediterraneo. I sudditi erano autonomi ma sottoposti ad
esazione fiscale.
LA RIVOLTA IONICA
I Persiani gli imposero il versamento di un tributo e favorirono le tirannie → malcontento → rivolta
ionica, che abbattè le tirannidi portando la democrazia in tutta la Ionia.
Nel 497-494 i Persiani ripresero il sopravvento.
LA PRIMA GUERRA PERSIANA
Alla fine della rivolta ionica i Persiani ripresero la loro egemonia. Atene e Sparta si rifiutarono di
allearsi con loro, uccidendone gli araldi inviati a chiedere alleanza; mentre altre città greche dissero
di si. Con la battaglia di Maratona i Persiani ripresero dominio sull'Egeo, anche se vinsero i Greci.
TRA LE DUE GUERRE
Le isole Cicladi restarono sotto il dominio persiano. Ad Atene nel 488 venne applicato per la prima
volta l'ostracismo.
Atene investì i proventi delle miniere nella costruzione di navi, investendo quindi nella marineria.
I Greci delusi dall'andamento politico si allearono con Serse, fornendogli aiuto per intervenire nella
Grecia.
LA SECONDA GUERRA PERSIANA
Dopo la morte di Dario, Serse sedò la rivolta dell'Egitto. Voleva espandersi anche in Europa. Gran
parte della Grecia settentrionale e centrale gli si sottomise, mentre la restante parte creò la Lega
degli Hellenes composta da 31 membri comandati da Sparta. A Termopili le truppe di terra vennero
sconfitte, mentre quelle navali gli inflissero molte perdite. Tra Salamina e l'Attica molte navi
persiane vennero distrutte, come anche in altre zone.
I Greci si resero quindi conto di essere più simili di quanto pensassero.
GRECI E BARBARI IN OCCIDENTE
Nelle stesso giorno della vittoria di Salamina Gelone di Siracusa sconfisse i Cartaginesi,
riprendendo potere su Siracusa e diventandone tiranno. Il suo successore Ierone fece guerra agli
Etruschi, sconfiggendoli. Siracusa diventò quindi la protettrice degli interessi greci in area tirrenica.
Morto Ierone si tornò all'eleutheria passando a regimi costituzionali.
ATENE E SPARTA: IL MODELLO DELLA DOPPIA EGEMONIA
Le mura di Atene vennero ricostruite. In tanto espugnarono sia Cipro che Bisanzio. I vari popoli
voltarono le spalle a Sparta, diventando sudditi ad Atene. Allora gli Spartani rinunciarono alla loro
egemonia nell'Egeo. Si pensa che ciò sia dovuto alla ricerca di un equilibrio in Grecia mediante la
spartizione delle sfere d0influenza sulla base della vocazione continentale di Sparta e di quella
marinara di Atene. L'economia di Sparta era prevalentemente agricola, il suo esercito
prevalentemente oplita, rifiutava gli scambi commerciali e l'accumulo di risorse finanziarie. La loro
politica oligarchica poi richiedeva molto impegno.
Atene fondò il suo ruolo di città più potente della Grecia. Essa era una forza navale e non terrestre,
la sua economia agricola era povera, viveva di scambi commerciali e di politica egemonica su più
fronti.
LA LEGA DELIO-ATTICA
Venne istituita nel 478 come strumento principale dell'egemonia ateniese. Aveva sede a Delo e gli
Antichi la definivano <<Atene e i suoi alleati>>. Anche questa era un'alleanza militare difensiva
nata dalla volontà di continuare la guerra contro la Persia. Atene stabilì chi doveva contribuire con
denaro e chi con navi. Coloro che contribuivano con denaro però erano subordinati ad Atene, in
quanto disarmati. La guerra contro la Persia prese un carattere propagandistico contro Sparta.
La lega si occupò anche di fronteggiare le rivolte interne e i blocchi costituiti dalla Lega del
Peloponneso. L'egemonia iniziò a diventare un impero e Atene iniziò a pretendere i tributi dagli
alleati, approfittando del fatto che molti di loro non avevano navi o difese.
Gli alleati sottomessi venivano costretti a sottoscrivere un'alleanza sia offensiva che difensiva, cioè
a condividere integralmente la politica estera di Atene perdendo autonomia. Atene inoltre iniziò ad
usare la cassa della Lega per i propri interessi, accentrò i processi e impose governatori. Impose poi
in tutto l'impero l'uso del dracma, ma impedì a tutti gli alleati di battere moneta.
LA PENTECONTETIA
Sono i cinquant'anni 478-431. Atene rese più forte il suo impero. Sparta intanto continuava la sua
espansione nei territori più vicini.
Sotto Cimone ad Atene si ebbe un governo di stampo moderato e la Lega delio-attica riprese il suo
scopo antipersiano.
Atene si alleò con gli Argivi (antispartani) violando la non interferenza. Caduto Cimone il
successore fdette fine anche all'Aeropago.
Il 462 è un anno di diverse svolte: Atene vuole l'egemonia su tutta la Grecia, si libera dal rapporto
privilegiato con Sparta e dell'Aeropago e procede con la sua democratizzazione, anche sotto la
guida di Pericle.
Da questo momento si crea un tacito accordo di non interferenza tra Atene e la Persia; le clausole
imponevano alla Persia di non entrare nell'Egeo. In realtà entrambe le parti erano alle prese con altri
problemi.
La lega delio-attica si svuotò quindi di significato, dando ancora più rilievo all'oppressione
imperialistica. Si aprì una fase di <<guerra fredda>> con guerre locali fra blocco peloponnesiaco e
blocco ateniese fino a che non proposero di nuovo una divisione delle sfere d'influenza.
La prima guerra del peloponneso però riguardo più Corinto che Sparta.
Atene perse poi il controllo della Grecia centrale e venne invasa da un esercito spartano.
Nel 446 fu conclusa tra Atene e Sparta una pace trentennale, che stabiliva che le città neutrali
scegliessero da che parte stare, che ci fosse libera circolazione tra i due blocchi e che ogni
controversia fosse risolta per vie legali in modo arbitrario.
DEMOCRAZIA E IMPERIALISMO
EFIALTE
L'ostracismo di Cimone, che era intervenuto a favore di Sparta, portò alla riforma democratica di
Efialte. Essa potenziò il tribunale popolare, costituito nel V secolo da 6000 giudici sorteggiati
annualmente tra tutti i cittadini. Anche chi osservava i sorteggi veniv