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INTRODUZIONE
I greci. Chi erano? Prodotto culturale stratificatosi nei millenni. La divisione del mondo
greco è sempre stata interpretata nel passato cm migrazioni di gruppi umani con tradizioni
e lingue diverse. Sotto forma mitica si raccoglievano le divisioni linguistiche dei dialetti e
origini intrecciate con altre. La storia greca si differenzia dalla romana perché è storia
locale, di un piccolo territorio, non molto ricco, montagnoso, con poca terra coltivabile e
molte isole. La comunicazione per mare fu affinata per questi motivi. Pianure grandi ci sn
nel Nord, in Tessaglia e Macedonia. Ma i greci furono anche sempre molto pochi: le
comunità greche erano molto piccole, composte da qualche centinaio di abitanti. Una polis
è grande cm un paesino attuale, nn sopportava una grande popolazione. Queste piccole
patrie furono molto legate a una propria idea di auto affermazione. Il fenomeno è peculiare
perché corrisponde a una comunità indipendente, tante tradizioni simili ma mai uguali. Ciò
determina anche i limiti di fronte a grandi imperi, nonostante la polis possa dare il senso di
politica, legata a mondo misurabile, nn molto estraneo a noi. La storia greca è peculiare
anche perché nn nasce da un entità geografica fissa e omogenea ma discontinua, con
colonie sparse x tutto il Mediterraneo. Questa esperienza è esperienza nn comune a tutti,
di essere greco e parlare greco mantenendo salde le origini, è diverso da essere immersi
Ελλένης,
da un impero omogeneo. Il nome loro era non greci ma elleni: il nome nn ha lo
stesso significato. Il doppio nome di greci è il nome romano, dato dai romani in epoca
tardo ellenistica. È un tema controverso e tuttora oggetto di studi. Passarono nelle fonti
romane delle stirpi particolari, piccole comunità denominate in modo dispregiativo col
suffisso latino -us sostituito dallo standard -os. Da Grecus il termine in occidente rimase
non molto invariato, diventando il termine attuale, non accettato dai greci. Il termine
Ελλένης ha una storia complicata: comparso già con Omero, indica una piccola regione
della Grecia centrale che appartiene al guerriero Achille. Nell'Odissea il nome collettivo è
ΕΛΛΑΣ,
assente ma è presente il termine ampliamento del concetto di patria con Grecia
centrale e Argo, comprendente Micene, e i territori degli Atridi. Col tempo il termine si è
diffuso a indicare la totalità del luogo e della popolazione. Il panellenismo però nn si
realizzò mai, nemmeno sotto Alessandro. Primo a dichiararlo fu Isocrate con il
Ελλένης
Panellenico. Il nome si afferma per tutta l'epoca arcaica, compare nel catalogo di
Esiodo e si afferma con i giochi Panellenici e le Olimpiadi: vi erano giudici che stabilivano
la partecipazione degli atleti in base all'appartenenza greca. Il problema sorse nel V
secolo con la partecipazione di Alessandro Magno, ma si risolse con le sue origini epiche
da Eracle. Il criterio venne modificato con la presa del potere di Alessandro. C'è quindi chi
è escluso. Secondo Erodoto è greco chi condivide, mantenendo base linguistica, costumi,
abitudini, credenze religiose simili, soffermandosi sulla partecipazione ai sacrifici. Il
Ελλένης
cittadino deve essere incluso in questo perché legge di comunità. può essere
ottenuto o per discendenze di sangue o per insegnamento. Allo scoppio delle guerre
persiane ciò è nella totalità della popolazione, pur rimanendo ciascuna comunità fedele
alle sue particolari radici. I persiano sono non greci e quindi l'Ελλένης si sente autorizzato
βάρβαρος,
a combattere contro il colui che parla male il greco e che balbetta, il quale
inizialmente è indicato come straniero e infine nemico. Romani, cartaginesi, frigi, persiani,
assiri, ed altri sono considerati barbari dai greci. I minoici non parlano greco eppure sono
da considerarsi come la radice del mondo ellenico, dalla cui caduta dipende il Medioevo
ellenico. Il criterio linguistico nn è applicabile del tutto. La storia greca può finire in vari
momenti: battaglia di Cheronea, 217 a.c. con la pace di Naupatto, o con la distruzione di
Corinto nel 146 a.c., o ancora con Azio nel 31 a.c. alla caduta dell'ultimo regno ellenistico.
Se si segue il carattere linguistico si arriva fino al 1453, se il carattere politico, fino alla
caduta delle poleis moderne con la fine dell'impero ottomano.
APPUNTI
Medioevo ellenico. Lefkandi, strutture aristocratiche. Inizio con la guerra di Troia,
spostamento dei dori da nord a sud e colonizzazione coste Asia minore a partire dal VIII
secolo. Colonizzazione da parte delle isole indicata da Erodoto e da Tucitide dopo la
guerra di Troia. Colonizzazione a lui contemporanea è iniziata con la seconda
colonizzazione del VIII secolo. Egli, parlando degli Ioni, distingue le varietà del dialetto tra
loro, i dori e gli eoli. Riflessioni dei greci sulle loro origini con diversità e comunanze:
dinastie eroiche sbarcano in Ionia attraverso l'Egeo e fondano le varie comunità. Ciò è
successivo alla diaspora micenea del Medioevo ellenico. Le prime città nascono in area
greco-asiatica, tra il X e il XI secolo come Smirne, Mileto, quest'ultima capitale culturale
fino al V secolo. Molti negano questa prima colonizzazione, soffermandosi sulla seconda.
Queste tre stirpi formano una costruzione a posteriori in area asiatica per poi stabilirsi inο
area eolica, ionica. Atene non aveva e non ha al momento colonie.
Movimento di terra e non per mare: migrazione dorica. Erodoto narra che i dori sono
un popolo del Pindo, vicino alla
Macedonia, nella doride, scesi
assieme agli eraclidi,
discendenti di Eracle, i cui capi
cacciati dalla Grecia dovevano
tornare per riprendersi i regni.
Gli eraclidi si fanno
accompagnare dai dori in
mutua assistenza. Per
mostrare il possesso della terra
essi si giustificano con eroi
greci spodestati, e loro,
essendo discendenti, si
sentono in dovere di
riprendere. Essi riprendono i
regni di Messenia, di Argo e di
Laconica. Per parlare di questo
arrivo i greci usano un mito di
comunanza. Questo mito dei
dori è comune nel IV secolo e
accennato al V. È il prologo delle poleis successive.
Società omerica: la società di Lefkandi era fiorente, con tecniche avanzate ma si è
arrestata. Nn abbiamo modello unitario a causa di destini differenti in Grecia. La società
omerica è un unica base, ricavata dallo storico Finley. Omero ricorda elementi micenei,
della società di mezzo, e delle poleis con i suoi elementi essenziali come agorà, mura,
palazzi reali ecc...nell'Iliade vediamo dei capi, dei piccoli re, divisi sul senso dell'onore e
col senso concorrenziale. Il poema indica eroismi di grandi protagonisti. Nell'odissea vi è il
primus inter pares, coloro che si espongono alla battaglia, riflessione della realtà sulla
letteratura. Odisseo è intelligente, è di buoni consigli, con idee chiare di giustizia e di stato
nuovo con leggi più forti della vendetta. A Itaca coi proci vi è indicata una forte aristocrazia
οίκος,
mantenutasi in epoca arcaica. Ci sono le case, definite concetto che ingloba
lavoratori, territori e schiavi al soldo del padrone. Vi è quindi strutturazione economica ben
organizzata ma tale solo con Odisseo, coi Proci no sviluppo in quanto rumoreggiano in
assemblea, nn decidono. Il grosso problema storico: manca una società in cui vi è un
sovrano, tranne Epiro, Macedonia. Queste monarchie omeriche del nord persistono ma al
sud nn vi sono registrazioni, se nn come magistrati che nn rimanevano in carica a vita. In
γενη,
epoca classica troviamo anziché l'οικος, il ossia gruppo con discendenza comune.
φυλαι
Le greche indicano le suddivisioni della polis ed erano composte dalle varie tribù
che la costituivano. I re omerici venivano definiti big man. In antropologia, grazie
all'esperienza della società nella Polinesia moderna, indica l'accumulo di ricchezza da
parte di uno che le ridistribuisce sotto forma di doni. L'Iliade e il suo problema nasce col
problema della ridistribuzione, il cruccio di Achille. Il modello nn va bn xk nell'esempio della
Polinesia chi da va in miseria. È l'uomo che accumula surplus che prevale. I re nn
potevano essere quindi big man.
I greci di epoca storica erano Achei, provenienti dall'Achaia. Il nome nn rimase. Perché?
Achei erano in parità con gli Ioni, di conseguenza occorreva unire il tutto sotto un unico
nome. Esiodo ricerca tutte le genealogie dei greci, continuato nel VI secolo con
l'emersione degli elleni e la parità delle altre stirpi.
Scrittura: alfabeto adattato da quello fenicio del IX secolo, del sistema consonantico,
sovrabbondante per la fonetica dei greci, con talvolta l'attribuzione di un suono vocalico. I
greci sapevano di questa acquisizione, Erodoto ne è testimone dichiarando che si
trattasse proprio di una copiatura. I fenici inoltre erano presenti nei dintorni. Vantaggio
della scrittura alfabetica: nascita e formazione dell'etrusco, del latino. L'alfabeto nn ha
molte lettere e rende ragione alla lingua greca di allora. Coppa di Nestore è indicante di
questo sviluppo, recante dei versi di formula omerica, con relative lettere. Altre iscrizioni
ritrovate a Gabii fanno intendere un contatto temporale con gli eubei nell'Italia pre romana.
Mare e movimento coloniale: seconda colonizzazione del VIII secolo. Mobilità
orizzontale è spostamento di persone da un luogo a un altro. È il caso dell'Odissea con il
tema del viaggio. Odisseo dona racconti falsi ma verosimili, riflesso della realtà con chi
raccontava seguendo la tradizione omerica, indicante il mare cm posto di meraviglia.
Esiodo racconta viaggi negli stretti pericolosi. Colonizzazione greca: occupazione di
αποικία,
territori e sudditanza alla madrepatria. vado via da casa, usata dai greci per
definire la colonizzazione. Concetto ripreso anche in epoca moderna dagli inglesi. Cause
comuni alla storia. Dalla Grecia delle madrepatria molto povera, a causa della
sovrappopolazione, dell'iniqua distribuzione di terreni, insufficienti colture, dissidi politici e
commerciali, si sviluppa lo spostamento di massa, estendendo quindi il fattore letterario. È
difficile stabilire la tipologia di colonia, se agricola o commerciale ma sappiamo che il