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Storia economica - la Rivoluzione industriale Pag. 1
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LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE – CAPITOLO 1

La rivoluzione industriale ha messo in moto un processo continuo di sviluppo economico mediante

il quale ogni generazione può fiduciosamente aspettarsi di godere di più elevati livelli di produzione

e di consumo rispetto alla generazione che l’ha preceduta ed è possibile solo a quelle nazioni che si

industrializzano. Questo tipo di rivoluzione non assume le stesse forme in tutti i paesi in cui avviene

ma semplicemente si verifica dei cambiamenti nell’economia e delle condizioni di vita che presi

nell’insieme caratterizzano la rivoluzione industriale. Tali mutamenti comprendono:

1) Urbanizzazione

2) Progressi economici e commerciali

3) Progressi scientifici e industriali

4) Economia non più basata sulle piccole unità (famiglia, gruppi o artigiani) ma sull’industria

5) Nascita di nuove classi sociali

6) Nascita del capitalismo

Queste trasformazioni sono sempre accompagnate dall’aumento della popolazione e dalla crescita

del volume di beni e servizi prodotti annualmente.

La prima rivoluzione industriale ebbe luogo in Gran Bretagna. E’ controverso il momento esatto in

cui prese l’avvio. Toynbee, ad esempio, assunse come data d’inizio il 1760, mentre Nef collocò

nella seconda metà del sedicesimo e al principio del diciassettesimo secolo gli inizi dell’industria su

larga scala e dei mutamenti tecnologici.

Più recentemente con l’avanzare degli studi sono emerse nuove interpretazioni. Mantoux e

successivamente Ashton hanno evidenziato che dopo il 1782 quasi tutte le serie statistiche

disponibili sulla produzione industriale rivelavano una tendenza fortemente crescente. Hoffmann,

però concluse che il 1780 fu approssimativamente la data in cui vi fu un significativo e costante

incremento della produzione industriale (+ del 2%), data che venne usata convenzionalmente per

definire l’inizio della rivoluzione industriale. Successivamente Rostow ha suggerito una

delimitazione storica ancor più precisa (1783-1802).

La rivoluzione industriale non ha portato a cambiamenti immediati ma progressivi: ad esempio,

l’Inghilterra del 1750 era ancora in uno stadio preindustriale, e solo 100 anni dopo fu rivoluzionata

completamente.

Per capire meglio gli effetti dell’industrializzazione fu misurato il grado di povertà, espresso dal

reddito nazionale inglese, ovvero la somma di tutti i beni e servizi acquistati o prodotti dalla

popolazione in un certo anno. Il reddito nazionale può essere calcolato:

1) Aggregando tutti i redditi percepiti dai residenti

2) Valutando tutti i beni e servizi prodotti dai residenti

3) Sommando le spese dei residenti

Questi tre metodi devono portare allo stesso risultato. Tuttavia la stima del reddito inglese è

approssimata, perché non sono ben conosciuti i prezzi, il valore della moneta e le variazioni dei

valori monetari dell’epoca. Una delle prime stime del reddito nazionale effettuate per l’Inghilterra e

il Galles fu fatta da Gregory King.

Sebbene questi dati non sono molto attendibili, dimostrano comunque che la popolazione inglese si

trovava in condizioni economiche decisamente migliori di quelle dell’Europa, anche se vi furono

alcuni peggioramenti delle condizioni di vita.

Un’altra caratteristica che distingue la società preindustriale da una società industriale è il relativo

grado di stagnazione (nessuno o pochi sviluppi dell’economia) e del livello di vita.

Dettagli
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher danyterminator di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Molise o del prof Giagnacovo Maria.