Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
D'ALTARE E DIPINTI DI DEVOZIONE PRIVATA
Perché durante il rinascimento prevale ancora l'immagine religiosa? I soggetti religiosi restano le rappresentazioni per eccellenza perché al tempo la religione scandiva ogni momento della vita dell'uomo del rinascimento (lavoro compreso), Vasari ricorda come a inizio 200 furono chiusi diversi ordini dei mendicanti e inizia la costruzione di conventi e simili per provvedere a questi mendicanti. I nuovi edifici necessitano di molte decorazioni a tema religioso. Sono il mezzo attraverso il quale l'uomo mostra il collegamento con la volta celeste.
Funzioni/poteri della pittura religiosa:
- Immagini = idiotarum libri (Gregorio Magno) l'immagine è il mezzo attraverso la quale gli analfabeti accedono alle sacre scritture, è però riduttivo, alcuni temi teologici rappresentati sono difficili anche per gli eruditi (complesse idee teologiche rappresentate).
- Commuovere, ricordare, ottenere.
ringraziare compiti e funzioni delle opere religiose. La memoria è maggiormente stimolata dalle immagini rispetto ad altri mezzi. Ottenere grazie in cambio di commissioni e ringraziare per la grazia avvenuta. Rendere presente, visibile il divino - rendere presente ciò che non lo è, di fatto il rapporto con il divino veniva a rendersi visibile attraverso la pittura religiosa. Immaginazione - sollecitano l'immaginazione del fedele perché sono disposte lontane dal fedele e quindi poco visibili - le figure e le disposizioni fanno intendere cosa sia rappresentato seppur non vedendolo chiaramente.
RAPPORTO COMMITTENTE-ARTISTA
Quando una scuola di devozione commissiona un'opera ci sarà dietro una comunità. -> artista e committente agiscono con determinate convenzioni. Il committente è colui che possiede il potere economico e dunque è il cliente le cui necessità e imposizioni devono essere soddisfatte - detta
Una serie di condizioni molto minuziose (nel 400 almeno) Per sancire il rapporto viene stilato un contratto e di fatto all'interno di questo contratto vengono specificate tutte le precisazioni tra artista e committente. Per declinare queste condizioni vi è l'esempio di Giovanni Rucellai (era un prestasoldi) per cui lavoravano i maggiori artisti del tempo. Disse che provava del piacere nel circondarsi di oggetti belli (non solo pezzi d'arte), in più questi oggetti servono alla gloria di Dio, alla gloria della città e alla sua memoria → questo suo commissionare arte religiosa gli permette di "giustificare" il suo mestiere (Dante mette all'inferno gli usurai).
❖ Domenico Ghirlandaio, Adorazione dei Magi, Firenze, Spedale degli Innocenti, 1488, 285×243cm
Contratto tra Ghirlandaio e del priore (Fra Bernardo) dello Spedale degli Innocenti. Il contratto risale al 1485 ma venne completato anni dopo. Vi sono le condizioni del committente.
Per l'assunzione del pittore:
- Il dipinto deve essere realizzato interamente dalla mano del Ghirlandaio
- Il dipinto deve essere rispecchiante dell'idea progettuale che viene presentata al committente, con gli stessi personaggi posti nello stesso modo e con lo stesso linguaggio
- La materia prima è tutta a spese del pittore e la committenza vuole che sia precisato che il pittore usi pitture di ottima qualità, soprattutto per il blu che dev'essere oltremarino e da 4 fiorini l'oncia
- Se il pittore non consegnerà il dipinto in tempo pagherà delle ammende, altrettanto varrà per il committente che dovrà pagare interesse se mensilmente non pagherà il pittore
Gentile da Fabriano, Polittico dell'Incoronazione della Vergine, inizio XV secolo, Milano, Pinacoteca di Brera, tempera su tavola: per la chiesa francescana di Valle Romita. Destinata alla scuola di san Gerolamo. Al centro la madyonna, Cristo ad incoronarla e il...
Dio Padre sopracon la colomba dello Spirito Santo→ trinità tutta
Sullo sfondo gli angeli a presiedere i cieli del paradiso, a questa dimensione astratta sicontrappone San Gerolamo, San Francesco ( con i tre nodi degli ordini di San Francesco→povertà, castità e obbedienza, stigmati, esibisce la piaga come quella di Cristo), SanDomenico (con giglio e libro aperto) e Maddalena (con i capelli sciolti, mancano gli abiti el’unguento che di solito l’accompagnano). I santi appoggiano i piedi su un prato→ hortusconclusus
❖ Piero della Francesca, Battesimo di Cristo, Londra, National Gallery, 1440-45 ? 1460 ?,tempera su tavola, 167 x 116 cm
Per la Badia camaldolese di Sansepolcro. Committente: membro della famiglia Grazianiprobabilmente. 1459 soggiorno Romano che porterà ad evocare l’antico nelle sue operefuture→ per questo questo dipinto oscilla di circa 20 anni Faceva parte di un polittico i cuipannelli laterali furono dipinti
da Matteo di Giovanni nel 1465 ca. Vediamo una campagna che evocherebbe quella toscana, Cristo al centro rappresentato quasi come un kouros arcaico, i due alberi rappresentati si contrastano come luce ed ombra, vi è un neofita che si sta spogliando per battezzarsi. Vi è una linea verticale centrale che divide lo spazio in due e che s'incarna nella figura di Cristo proseguendo sulla conchiglia battesimale e sulla colomba più in alto. Gli angeli non sorreggono le vesti del Cristo ma sono caratterizzati da un clima di discordia, sono tutti incoronati d'alloro o fiori e sono stati paragonati alle tre grazie. Forse dipinto per il concilio di Firenze del 1439-1440. I tre angeli sono visti anche come libertas (?)
★ FILIPPO LIPPI (1406 ca. – 1469)
Nato a Firenze 1406 ca.
Molto giovane, rientra nel convento carmelitano di Santa Maria del Carmine a Firenze e nel 1418, pronuncia i suoi voti. Diviene pittore soltanto dopo 1452-65: ciclo di Storie di Santo Stefano
Giovanni Battista, chiesa di Santo Stefano, Prato 1467: ciclo di Storie della Vergine per l'abside della cattedrale di Spoleto
Relazione amorosa con la monaca Lucrezia Buti, da cui nasce Filippino (1457), celebre pittore anche lui
Muore a Spoleto nel 1469.
❖ Filippo Lippi, Pala Barbadori, Parigi, Museo del Louvre, 1437-39, tempera su tavola, 208 x 244cm
Per la cappella di Gherardo Barbadori, Santo Spirito. Pala in cui la meditazione sullo spazio si unisce alla meditazione sulla teologia. Vi è un disallineamento tra la cornice e lo spazio dipinto→ al di là della cornice vi è uno spazio unico a cui si può accedere varcata la balaustra, mediata dai due santi ai piedi della vergine.
Si parla di un formato ibrido→ cornice che rimanda ai trittici contrapposto allo spazio unico. L'elemento su cui il pittore si intrattiene è questa possibilità per il fedele di andare incontro alla Vergine. Sul muro di sinistra vi è una finestra che si
apre e il cui blu si confonde quasi con il testo rappresentato sulla tela. La Vergine tiene il bambino e quasi lo porge allo spettatore.
Botticelli, Pala di San Barnaba, 1488 ca., Firenze, Museo degli Uffizi, tempera su tavola, 268 x 280 cm.
Vergine in Maestà (in trono) con un contesto di santi: sacra conversazione Caterina d'Alessandria (ruota), Agostino (santo vescovo), Barnaba, Giovanni Battista, Ignazio d'Antiochia (santo vescovo), Michele arcangelo (spada, globo e ali). "Vergine Madre e figlia del tuo figlio", Dante, Divina Commedia.
La vergine è in trono sul cui sfondo vi sono due monocromi che rappresentano l'arcangelo Gabriele e la vergine all'annunciazione.
Andrea Mantegna, Pala di San Zeno, Verona, San Zeno, 1456-59, tempera su tavola, 220 x 115 cm. Commissione: Gregorio Correr. Quasi a ridosso della partenza di Mantegna per Mantova. Secondo la storiografia non potrebbe esistere senza l'altare del Santo a Padova. Crea un
tempio nel tempio→ cornice che occupa l’altare maggiore e in cui si accede a unospazio unitario in cui la struttura architettonica prosegue tra i pannelli. Con festoni di frutti efiori che decorano la dimensione viva di questo consesso di santi. La cornice della Palad'altare è suddivisa in tre parti, da accesso in modo illusionistico a uno spazio architettonicocontinuo, visto dal basso, che si spinge in profondità. la Madonna col bambino e la corteCeleste di santi in contemplazione occupa un classico tempietto, stranamente privo diimmagini cristiane. Lo decorano infatti i rilievi di cupidi con ghirlande e tondi, insieme amedaglioni che presentano soggetti della mitologia Pagana. nei tre pannelli che formano lapredella Mantegna crea un itinerario immaginario per Gerusalemme: i suoi paesaggi, condiverse vedute della città, riflettono un attento studio dei dipinti importati dai Paesi Bassi
★ GIOVANNI BELLINI (1430 ca-1516)
Nato a Venise nel 1430 ca.,
- Figlio di Jacopo, fratello di Gentile, cognato di Mantegna (Mantegna sposa la sorella di Giovanni, Nicolosia, nel 1453)
- 1470-71: morte di Jacopo Bellini
- 28 agosto 1479: prende il posto di Gentile nella direzione del cantiere di Palazzo Ducale
- 1483: diventa pittore ufficiale della Serenissima
- 1487: data della Madone degli Alberetti (Milan, Brera)
- 1488: lavora alla Sala del Maggior Consiglio, dipinto votivo per il doge Agostino Barbarigo o Pala Barbarigo (Murano, San Pietro Martire) e Trittico dei Frari (Venezia, Santa Maria Gloriosa dei Frari)
- 1496-1505: contatti con la corte di Mantova, in particolare Isabella d'Este, che gli chiede un dipinto per il suo studiolo
- 1505: data della Pala de San Zaccaria et del San Gerolamo della National Gallery di Washington
- 18 febbraio 1507: testamento del fratello Gentile: G. deve terminare la Predicazione di San Marco ad Alessandria (Milan, Brera) se vuole ereditare l'album di disegni del padre Jacopo
- 1510: firma e data Madonna col Bambino di Brera