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LA PITTURA NARRATIVA E LE SCUOLE VENEZIANE

Tradizione di dipingere su teleri. Decorazione dell’Albergo della scuola di San Marco e

quella di Sant’Orsola. Humprey-> questa pittura è equivalente della pittura affrescata

centro italiana.

Gentile Bellini, Processione In Piazza San Marco, 1496. Gallerie dell’Accademia.

Miracolo del ponte di San Lorenzo, Miracolo a Rialto( V. Capoccio). Vittore Capoccio,

L’arrivo degli ambasciatori. 1494.

L’ARTE DEVOZIONALE DOPO ANTONELLO

Giovanni Bellini, Trasfigurazione. 1478-79 ca. Napoli, Capodimonte. Opera post

Antonella da Messina. Il suo capolavoro di questi anni è però il Trittico dei Frari, 1488.

S.M Gloriosa dei Frari. Il libro che San Benedetto tiene in meno è aperto sull’inizio

dell’Ecclesiastico, comunemente interpretato come affermazione dell’Immacolata

Concezione di Maria, poiché la sua nascita è sottratta al peccato originale.

Giovanni Bellini, Madonna col Bambino in trono, san Marco, sant’Agostino e il doge

Agostino Barbarigo. 1488. Murano, chiesa di San Pietro Martire.

Fine anni ’80 inizia a emergere Cima da Conegliano-> la sua opera più famosa è il

Battesimo di Cristo. Imponenza del paesaggio. Si trova a Ss. Giovanni in Bragora.

Insieme anche alla Madonna degli Aranci.

Lezione 10, 25/02/2019 (slide I 4B)

IL PIENO RINASCIMENTO. APPORTI ESTERNI NEL PRIMO DECENNIO DEL XVI SECOLO.

Il Rinascimento viene generalmente suddiviso in più fasi. Ma dipende anche dalle

regioni. Primo rinascimento, rinascimento medio, alto o pieno rinascimento, quello che

Vasari chiama la terza età o maniera moderna. Leonardo da Vinci figura difficilmente

inseribile da un pv cronologico (1452-1519). È un artista che si studia negli sviluppi

dell’arte della terza età. Sidney Friedberg: dedicato alla pittura del XVI secolo. La

prima opera di pittura del XVI secolo era un particolare di una tela di Andrea

Verrocchio di Leonardo probabilmente, dipinta nel 1474 circa. Il Verrocchio fu il

maestro di Leonardo. Venezia dal punto di vista geografico è un po’ decentrata.

Firenze, Milano e Roma sono più centrali. Museo Correr legni della pianta di Venezia,

piantina a volo d’uccello di Venezia. 1510-> morte di Giorgione, Vasari lo inserisce a

pieno titolo nella terza età.

Febbraio-aprile 1500: IMMAGINE DI Leonardo, che assomiglia alla Dama con

l’ermellino. Sfumato, attenzione alla psicologia del volto. È un tipico disegno

leonardesco. Sappiamo che nel marzo 1500 Leonardo è a Venezia. Ne abbiamo la

testimonianza, e anche dello stesso Leonardo nelle sue carte. Soggiorno molto breve,

legato più che altro a motivi ingegneristici (ingegneria idraulica). Leonardo inizia il suo

rapporto con il Ducato degli Sforza come ingegnere idraulico non come pittore. Questo

soggiorno viene celebrato dal Vasari nel proemio della terza età delle vite. Questo

proemio è un testo fondamentale per capire il nuovo stile della maniera moderna

(Vasari scrive nel 1550 per la prima volta e nel 1568 per la seconda edizione). Il pittore

che viene più impressionato da Leonardo è proprio Giorgione. L’apporto di Leonardo in

laguna è un apporto fondamentale, apporto di dare e avere. Entra in contatto con la

tecnica dell’Incisione. Il primo grande apporto esterno dopo Antonello da Messina a

Venezia è proprio Leonardo. Lascia grande menoria e risonanza per lo sviluppo

artistico della nuova generazione di artisti: Giorgione e Tiziano per esempio. L’altro

grande apporto arriva addirittura d’oltralpe: A. Durer, Festa del Rosario. 1505. Praga,

Nàrodnì Galerie. Pala d’altare che codifica la Madonna del Rosario, ambientazione

all’aperto, si fonde un’iconografia tipicamente nordica con ambientazione tipicamente

veneziana. Durer era grande estimatore di Giovanni Bellini, scrive che nonostante sia

molto vecchio è ancora il migliore. Quadro perfettamente inserito nella storia della

pittura veneziana, nonostante sia stato dipinto da un tedesco. E si trova in tutti i

manuali di storia della pittura veneziana. È realizzato a Venezia, dialoga con la pittura

veneziana del tempo, Peter Humprey-> può essere definita una pala d’altare

veneziana. Lo stesso Durer si autoritrae e nel cartiglio scrive che l’opera necessitò di 5

mesi di lavoro. Il quadro rimase per 100 anni nella chiesa di San Bartolomeo presso

Rialto, poi nel 1606 venne portato a Praga. Dipinto che ha lasciato un segno profondo

nella storia dell’arte veneziana. Il dipinto ha sofferto moltissimo. Fu ridipinto negli anni.

Jacopo de barbari, Pianta di Venezia 1500, ponte di Rialto in legno poi andò a fuoco.

Bastano due confronti per far vedere quanto Durer sia inserito nella pittura veneziana:

Giovanni Bellini, Madonna con bambino in trono, san Marco, sant’Agostino e il doge

Agostino Barbarigo. 1488. Murano Chiesa di sa Pietro martire. Telero votivo del doge

Barbarigo, è una sacra conversazione in orizzontale. Opera datata. Opera che Durer ha

sicuramente tenuto in grande considerazione. L’esempio più calzate per quanto

riguarda il tema centrale Giovanni Bellini, Madonna col Bambino in trono, con Santi e

angelo musicante. 1505. Venezia, San Zaccaria. È l’esempio più cogente. Detta Pala di

San Zaccaria, nella parte alta e in quella bassa è stata decurtata, persa quando fu

portata a Parigi, non abbiamo parte superiore e inferiore. Cornice richiamano quelle

lombarde es quella di Santa Caterina da Siena. Ai lati si aprono dei paesaggi. Questo

confronto è un classico nella storia dell’arte veneziana.

GIORGIONE: Il suo caso è estremamente complicato. Gli unici dipinti datati di

Giorgione: Giorgione, Laura, 1506. Vienna, Kunsthistorisches Museum e gli affreschi

ormai perduti del fondaco dei Tedeschi datati 1508. Sono LE UNICHE SUE OPERE

DATATE E SUE CERTE.

Pala di Castelfranco, Castelfranco Veneto, Chiesa di San Liberale. Santi San Francesco

e san Liberale. Paesaggio dietro molto in dialogo con le pale di Cima da Conegliano di

fine 1400. Il ruolo d Giorgione è quello di ampliare la pala d’altare veneziana. Ruolo

importante riservato ai paesaggi. Paesaggio che diventa soggetto di alcune poesia

dipinte, come ad esempio La tempesta; poesie dipinte a tema paesaggio, lo dice

anche Marcantonio Michel. È alla Galleria dell’Accademia. Sono veri e propri pezzi di

conversazione della società veneziana di inizio 1500, il paesaggio ha sempre di più un

ruolo fondamentale. Il rapporto più stretto tra Giorgione e Leonardo si vede nei ritratti,

ad esempio Giorgione, Ragazzo con la freccia. Vienna, Kunsthistorisches Museum (lo

sfumato leonardesco si incontra con la pittura tonale veneziana). Anche: Le tre età

dell’uomo. Firenze, Galleria Palatina. Venere dormiente. Incisione a bulino e

punteggiato. 1510 ca. Sfumato Giorgionesco nell’ incisione.

LA NUOVA GENERAZIONE: Questa generazione conta due grandi geni: Sebastiano del

Piombo e Tiziano. Il primo abbandona Venezia nel 1511, il secondo condizionerà le

sorti della pittura veneziana fino almeno alla prima metà del 1500. Fino all’arrivo di

Paolo Veronese. Sebastiano del Piombo va via e fa sodalizio prima con Raffaello e poi

con Giorgione. Giovanni Bellini muore nel 1507.

Sebastiano del Piombo, Giudizio di Salomone. 1506-09 ca. Kingston Lacy: dialoga con

la pala veneziana, opera che sarà tenuta in considerazione da Tiziano. Molto

influenzato dai volti giorgioneschi. I santi sono molto vicini a quelli dipinti da Giovanni

Bellini. Comprensione psicologica. San Bartolomeo e San Sebastiano. 1508-10 ca.

Venezia, Gallerie dell’Accademia (ante d’organo per San Bartolomeo al ponte di

Rialto). Sebastiano del Piombo, San Ludovico di Tolosa e San Sinibaldo. 1508-10 ca.

Venezia, Gallerie dell’Accademia (ante d’organo per San Bartolomeo al ponte di

Rialto). Qua dialoga con la tradizione belliniana, chiaroscuri che si rifanno a Giorgione

e influenza di Durer. Lui si specializzerà poi nel genere del ritratto, i suoi ritratti non

hanno da temere il confronto con quelli di Tiziano. C’è l’apertura sul paesaggio.

Sebastiano del Piombo, Salomè (o Giuditta). 1510. Londra, National Gallery. Tiziano,

Uomo dalla manica blu. 1510-12 ca. Londra, National Gallery.

Ludovico Dolce, testo che viene scritto anche dopo le biografie di Vasari dove non

c’era la biografia di Tiziano: “Ma Tiziano, essendo spinto dalla natura a maggiori grandezze et alla

perfezzione di quest’arte, non poteva sofferir di seguitar quella via secca e stentata di gentile, ma

disegnava gagliardamente econ molta prestezza. Onde gli fu detto da Gentile che egli non era per far

profitto nella pittura, veggendo che molto si allargava dalla sua strada. Per questo Tiziano, lasciando quel

goffo Gentile, ebbe mezzo di accostarsi a Giovanni Bellino; ma né anco quella maniera compiutamente

piacendogli, elesse Giorgio da Castelfranco”. L. Dolce, Dialogo della pittura…, Venezia 1557.

È un po’ in difesa di Tiziano questo testo. San Marco in trono, la posizione del re

Salomone di Sebastiano del Piombo è stata riecheggiata nella Pala di San Marco di

Tiziano, che si trova nella Salute. Pala del giovane Tiziano: Iacopo Pesaro presentato a

san Pietro da papa Alessandro VI, 1503-1505, Anversa, Museo reale di belle arti. La

zingarella. 1510-11. Vienna, Kunsthistoriesches. Per molto non si sapeva se attribuirla

a un Giorgione o a un giovane Tiziano. Dipinti tra il 1505-15: primi dipinti di Tiziano,

fino all’Assunta dei Frari, primo grande capolavoro della sua maturità. Le tre età

dell’uomo. 1513-15 ca. Edimburgo, National Gallery of Scotland.Si sta confrontando

con le novità romane, anche se non è mai stato a Roma. Terzo grande pittore della

pittura veneziana: Lorenzo Lotto. A Venezia si possono vedere sol o due sue grandi

opere: una San Giovanni e Paolo e una nella Chiesa dei Carmini. Esclusa una prima

fase egli dipinge fuori Venezia. Poi andrà a Bergamo e poi nelle Marche e lungo la

fascia Adriatica. Opere costrette nella dimensione tizianesca. È un grande espatriato.

Allegoria della virtù e del vizio, Washington, National Gallery of Art. Paesaggio

moralizzato. Nei ritratti è molto evidente il rapporto con la pittura di Durer e quella

nordica. Madonna con Bambino e santi. 1505 ca. Edimburgo, National Gallery of

Scotland. Si vede che sta ragionando con gli apporti esterni a Venezia.

LA VECCHIA GENERAZIONE

Giovanni Bellini: Pala di San Zaccaria, dialoga con Giorgione. Sta rinnovando la sua

formula, si mette l pari con la generazione dei nuovi pittori, è in grado di dialogare

anche con il giovanissimo Tiziano. Madonna del prato. 1505 ca. Londra, National

Gallery.

Realizza uno dei pochi dipinti mitologici: Il festino deg

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
37 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Daria97. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Fara Giovanni Maria.