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Goran Vojnovic: uno scrittore sloveno che affronta i temi sociali e politici delle regioni dell'ex-Jugoslavia

Goran Vojnovic è uno scrittore sloveno di origini croate e bosniache ed è bilingue (parla e scrive sia in sloveno che in serbo-croato). Commenta anche i fatti sociali e politici delle regioni dell'ex-Jugoslavia. Questo romanzo è il suo romanzo d'esordio ed è nato da un copione per un film. Una volta pubblicato, ha scritto nuovamente il copione portandolo a diventare un film e uno spettacolo teatrale.

Per la società slovena, la comunità degli immigrati delle repubbliche jugoslave è ancora un tabù: non c'è una vera e propria convivenza tra loro, ma hanno sempre vissuto separati. Non c'è nemmeno un incrocio o un punto di contatto a livello forte. Goran affronta questo tema dalla prospettiva dei Cefuri, ovvero dalla testimonianza di un giovane Cefur.

Ko je Cefur? Vojnovic nomina come protagonista Marko Djordjic; una particolarità di questo nome è il fatto che utilizza due lettere che non vengono utilizzate.

In sloveno ma solo in serbo-croato ovvero le lettere Ђ e Ћ. Marko, come tanti altri ragazzi di questa seconda generazione ha problemi riguardo alla scrittura di questi suoni perchè in Slovenia, i cognomi finiscono per Ч e non Ћ e quindi si "slovenizza". Vojnovic cerca di mettere in risalto quello che fa l'opinione pubblica, questa discriminazione continua da parte del popolo sloveno. Tutti i capitoli si intitolano come dei dubbi esistenziali e iniziano tutti con la parola "perché...".

I cancellati di Miha Mazzini:

Le migrazioni interne - i bosniaci in Slovenia:

La Bosnia era una delle repubbliche meno sviluppate in Jugoslavia e ci furono infatti molte migrazioni interne verso la Slovenia.*il fenomeno dei cancellati - vedi lez. 2

Miha Mazzini è un informatico, scrittore, regista e sceneggiatore e da questo suo libro è stato tratto un film che in questi giorni verrà proiettato al Balkan Film Festival.

Sloveno siail romanzo che il film si chiama “Izbrisana”, al femminile perché parla di una donna che dopoaver partorito, scopre di essere stata cancellata dai registri.​Ci sono dei punti di contatto​ tra il romanzo di Goran Vojnovic e di Miha Mazzini: infatti​entrambi sono diventati dei film. Ci sono anche delle differenze​ : il romanzo di Vojovic hasuscitato movimento nell’opinione pubblica, i Cefuri venivano visti sotto un altro punto divista, mentre il romanzo di Miha, una volta pubblicato, non ha suscitato un dibattito socialenella comunità slovena e anzi, non se ne parla ancora oggi, è ancora una ferita apertaperché i cosiddetti “cancellati” non sono stati risarciti. La Slovenia: La Slovenia - Geografia: La Slovenia è un paese europeo con capitale Ljubljana. Ha un paesaggio prevalentementemontoso ricco di foreste, parchi naturali e di grotte, infatti ce ne sono circa 10.000 (le grottepiù famose sono

La Slovenia è un paese situato nell'Europa centrale, confina con l'Italia, l'Austria, l'Ungheria e la Croazia. Ha una superficie di circa 20.000 km² e una popolazione di circa 2 milioni di abitanti. La capitale è Lubiana.

La Slovenia è conosciuta per la sua bellezza naturale, con montagne, laghi e grotte spettacolari. Tra le attrazioni più famose ci sono il lago di Bled e le grotte di Postumia. La cima più alta è la Triglav.

Una espressione famosa in Jugoslavia è "Od Vardara pa do Triglava", che significa "Dal fiume Vardar alla Triglav". Il fiume Vardar si trova in Macedonia del Nord ed è una espressione per descrivere l'intera Jugoslavia.

La Slovenia è stata il primo stato a dichiararsi indipendente dalla Jugoslavia il 25/06/1991, dopo la guerra dei 10 giorni. È anche il primo membro dell'ex-Jugoslavia ad entrare nell'Unione Europea. Nonostante confini con la Croazia, l'Italia, l'Ungheria e l'Austria, ha una forte migrazione serba e bosniaca.

La lingua ufficiale della Slovenia è lo sloveno, che ha molte analogie con il serbo-croato. Tuttavia, le differenze principali sono l'assenza dei fonemi Ђ e Ћ. Nella Val Resia, in provincia di Udine, si parla un dialetto sloveno. Lo sloveno è l'unica lingua, oltre al sorabo, ad avere ancora il duale.

La cultura slovena è ricca di tradizioni e folklore. La maggior parte degli sloveni si identifica come parte della cultura europea e si sente legata alle tradizioni dei paesi confinanti.

balcani né vicina agli altri paesiconfinanti dell’ex-Jugoslavia, si sente vicina solo dal punto di vista linguistico.La Slovenia è un paese di sportivi, ci sono tanti sport di squadra.Izbrisani - I cancellati:Il 26 Febbraio del 1992, a poche settimane dal riconoscimento internazionale dellarepubblica slovena, 25.000 persone furono cancellate dai registri dei residenti, diventando atutti gli effetti dei clandestini.*visione documentario Dolge Pocitnice (The long vacation)*Miha Mazzini nasce nel 1961, è nato in tutta un’altra generazione rispetto a Vojnovic ed havissuto la Jugoslavia a pieno, durante la propria adolescenza. Miha è un personaggio moltoricco di sfaccettature: infatti è uno scrittore, giornalista, sceneggiatore, regista, dottore diricerca in antropologia e informatico.La traduzione in italiano è del 2018, è di un editore, “La Bottega Errante” di Udine la cuicollana di chiama Estensioni, in cui sidedica alle letterature balcaniche meridionali. I casi di cui tratta questi libri, sono personaggi inventati ma gli avvenimenti sono accaduti realmente. Miha sceglie una donna chiamata Zala Jovanovic, una donna serbo-slovena originaria di Kragujevac, infatti il padre è serbo ma la madre è slovena. Lo scrittore sceglie una donna che ha appena partorito per sensibilizzare l'opinione pubblica slovena e in qualche modo provocare una maggiore compassione per i cancellati e i loro diritti, attraverso la figura fragile della madre. I paesi post-jugoslavi - il retroscena storico I Balcani: Sono una penisola composta da territori prevalentemente di religione ortodossa con una forte influenza musulmana data dalla dominazione ottomana. Durante la loro storia, questa penisola ha accolto 5 civiltà: - La Serenissima; - Impero Bizantino; - Impero Austro-Ungarico; - Impero Ottomano; - La civiltà patriarcale. La Romania, la Slovenia e la Grecia non si sentono parte dei

Balcani. Il termine Balkan deriva dal turco e significa "montagna" ed i Turchi si riferivano alla montagna che si chiama "stara planina" che si trova al confine tra la Serbia e la Bulgaria. Gli ottomani pensavano che questa montagna fosse come una sorta di catena montuosa che delimitasse la parte settentrionale della penisola. La stessa regione, venne chiamata per un certo periodo, durante la dominazione ottomana "la Turchia europea" da parte della prospettiva occidentale, mentre veniva chiamata "Rumelia" dal punto di vista orientale (dei turchi). Altri termini in circolazione negli ultimi decenni sono il sud-est europeo o Europa sud-est, da tradizione tedesca. Al nome "Balcani" sono nati molti pregiudizi e stereotipi creatasi nei secoli soprattutto dalla prospettiva occidentale, un esempio è un termine nato dopo il conflitto jugoslavo dagli inglesi ed utilizzato in tutto l'occidente: il termine "balkanization".

Il verbo "balkanize" significa dividere, frammentare. Si utilizza anche in un contesto generale, anche in biologia parlando delle cellule o delle molecole che si frammentano. Un altro stereotipo riguardo l'occidente è che i Balcani siano un popolo attetrato.

Storia: Intorno al VI secolo, le popolazioni slave si stanziarono sulle zone della pianura pannonica arrivano fino alle coste dell'Adriatico e del Mediterraneo: la slavizzazione della penisola balcanica portò ad una rottura col mondo greco-romano. Così si formarono anche delle comunità slave che riconoscevano l'autorità di Costantinopoli (chiamata Carigrad) che si chiamavano sclavinie. Con le migrazioni slave, tutto il territorio fu sconvolto: le popolazioni latine si spostarono sui monti mentre quelle slave risiedevano a valle. 1. Le popolazioni latine: erano i Valacchi (stanziati soprattutto nella zona nord dei Balcani), i Morlacchi

(nell'entroterra dalmata, quindi al centro della penisola) e gli Aromeni (nel sud balcanico). Il termine "valacco", deriva dal tedesco walh, che significa "romano".

2. Popolazioni slave:

  • Il principato croato: era un protettorato carolingio ma era sotto Bisanzio (VIII-IX secolo). Per due secoli, fino al 1056, questo protettorato ebbe una forte autonomia ma questo regno durò poco perché già nel 1102, il re di Ungheria ottenne anche la corona croata e rimase sotto l'ala dell'Ungheria fino al 1918. L'influenza ungherese è notevole, lo si nota dall'architettura delle grandi città come Zagreb o a livello culinario. (quindi questo principato ebbe prima influenza carolingia e poi ungherese, quindi sempre sotto la religione cattolica).
  • Le sclavinie serbe: nascono sotto la sovranità bizantina e bulgara. Dal VII al X secolo, il regno dei Bulgari fu un regno molto importante che si espanse

Verso altri paesi slavi attraverso la scrittura cirillica e la cristanizzazione dei popoli slavi. Tutto questo attraverso i fratelli missionari Cirillo e Metodio che diffusero l'alfabeto cirillico e si creò una divisione tra la Slavia Ortodossa e la Slavia Latina.

Il medioevo serbo - la dinastia dei Nemanjic:

Fu il periodo glorioso della storia serba in generale, soprattutto durante la dinastia dei Nemanjic; il capostipite fu Stefan Nemanja. Fu uno stato che si formò su esempio bizantino e durò dal periodo di Stefan fino all'imperatore Dusan autoproclamatosi durante la massima espansione dello stato serbo (nella prima metà del 1300). Successivamente cadde sotto la dominazione degli ottomani.

Durante il regno di Serbia vi fu una forte influenza della chiesa e soprattutto del Patriarcato di Pec, che si trova nella regione del Kosovo e Metohija. Quando si ha la dissoluzione dell'impero (con la battaglia del Kosovo del 1389), portarono a numerosi miti.

serbi ejugoslavi, canti popolari, opere letterarie e in generale elementi del folklore serbo ejugoslavo. Dopo la dissoluzione dell'impero vi fu una frammentazione molto pronunciata: la Serbia cadde definitivamente sotto il dominio ottomano nel 1459, mentre il regno di Bosnia cadde nel 1463, infine l'Herzegovina nel 1482. Durante questa forte influenza musulmana, il patriarcato di Costantinopoli sopravvisse comunque al dominio ottomano e questa identità ortodossa si fortificò e consolidò anche sotto il dominio ottomano. Come sopravvive l'ortodossia? Nella liturgia ortodossa, nel monachesimo, nei gruppi di monasteri molto diffusi in Grecia, in Romania, Bulgaria, Serbia e nel Kosovo dove venivano edificate come zadusbine (fondazioni). Tutti i regnanti avevano come obiettivo il costruire uno o più monasteri, durante il loro regno. Il potere temporale e il potere religioso erano riuniti sotto l'imperatore.
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A.A. 2020-2021
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/03 Storia dell'europa orientale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher irenemilovanovic99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della cultura serbo-croata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Bradas Marija.