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Nostalgia verso una bellezza che si è perduta: quella classica e anche
• quella della natura incontaminata e bucolica). Natura e passato
assumono i connotati di un mondo migliore andato perduto.
La pittura in questo periodo è destinata esclusivamente ai nobili, ai luoghi di
prestigio: ecco perché le opere neoclassiche sono quasi sempre di
dimensioni molto grandi.
David, “Il giuramento degli Orazi”: opera realizzata prima della Rivoluzione
francese, componente molto forte di patriottismo. La storia contemporanea
non si presenta nelle opere neoclassiche in modo esplicito, ma viene
rievocata attraverso la mediazione dell’antico. I riferimenti non sono mai
diretti (almeno fino a Napoleone). Utilizzo degli exempla tratti dal mondo
antico. Le figure rappresentate sono iconiche, incarnano un sentimento.
Coincidenza tra razionalità e composizione: sfondo essenziale, non
decorativo (non c’è nulla che non sia puramente funzionale). Lo spazio è
scandito in 3: tre arcate, tre gruppi di personaggi.
Nell’arte neoclassica tutto acquisisce un significato simbolica, nessun
elemento è raffigurato a caso. Sono rappresentati grandi condottieri
(Napoleone), scienziati (Alessandro Volta), ecc: le sculture neoclassiche
rappresentano personaggi politici e militari di spicco, nobili, scienziati (i quali
rappresentano l’uomo illuminato per antonomasia). È la prima volta che si
celebra la figura dello scienziato in arte!
Canova, “Monumento a Maria Cristina d’Austria”: riferimento all’antico
Egitto (forma piramidale): il concetto di “classicità” si estende a tutto ciò che
appartiene all’antico. La figura dell’imperatrice è ridotta a un cammeo (che
andava molto in voga nel ‘700). Quella rappresentata è una morte laica, non
religiosa. I personaggi infatti rappresentano la contemporaneità, il ricordo del
defunto che sopravvive solo attraverso chi è ancora in vita (legame con i
“Sepolcri” di Foscolo).
I neoclassici rifondano un moderno classicismo. Alcuni elementi saranno
ripresi in futuro dalla Minimal Art (in particolare l’idea di forma geometrica
come valore assoluto).
Tra i teorici più importanti di questo periodo spicca Winckelmann: egli studia
l’arte antica ed elabora una riflessione sull’evoluzione degli stili. Mette in
evidenza tre concetti chiave dell’arte:
Il BELLO: non è nella natura, ma nell’interpretazione che gli antichi
1. fecero del dato naturale.
La FORMA: la bellezza è universale, perciò priva di particolarità
2. individuali; il disegno domina sul colore (tonalità pacate nei quadri,
assenza di colore nelle sculture) poiché quest’ultimo è troppo
soggettivo.
La STORIA: ispirazione alla perfezione che scaturisce dall’esperienza
3. della realtà.
Un altro teorico di fondamentale importanza per questo periodo è Mengs. Nel
suo saggio “Pensieri sulla bellezza” egli sostiene che il bello si raggiunge solo
attraverso una conoscenza profonda della natura. Mengs fu anche pittore.
Mengs, “Il Parnaso”: immagine di Apolli che rappresenta il cardinale Albani,
varie figure femminili che rappresentano le diverse arti. È una sintesi
dell’uomo erudito e colto. Lo stile è conforme al dettame della nobile
semplicità da lui stesso teorizzata.
Le opere neoclassiche sono indirizzate a un collezionismo colto e raffinato.
Notare bene: le opere non sono copiate dall’antichità, bensì imitate.
Lessing, “Laocoonte”: la bellezza per eccellenza è quella del corpo umano,
da cui ogni altra rappresentazione dipende.
Canova, “Ercole e Lica”: è un movimento bloccato, che precede l’azione. Vi
è una forte tensione emotiva.
Canova, “Orfeo ed Euridice”: lascia spazio all’espressività (è un’eccezione
nel Neoclassicismo!). Tuttavia la drammaticità è gestita entro l’equilibrio della
forma.
Il Romanticismo
Messa a fuoco sull’individualità dell’artista in contrapposizione alla decantata
universalità neoclassica. Vi sono due modi in cui l’artista può esprimere la
propria individualità:
Attraverso la manifestazione di un linguaggio, uno stile, assolutamente
1. individuale
Attraverso la particolare interpretazione che l’artista dà delle cose
2. rappresentate: dare cioè individualità ai soggetti dell’opera
Con il Romanticismo nascono i generi pittorici. In questo periodo si distingue
tra: Romanticismo storico
• Romanticismo paesaggistico
• Purismo (artisti che conservano un tipo di pittura più vicina a quella dei
• pittori neoclassici ma trattano temi che sono pienamente romantici)
“Il Romanticismo non risiede nella scelta dei soggetti, né nella verità esatta,
ma nel modo di sentire. E mentre alcuni lo hanno ricercato nel dato esteriore,
è possibile trovarlo solo nell’interiorità”. (cit. Baudelaire)
Il Romanticismo privilegia l’epoca del Medioevo (ma non solo).